Alcuni miei pezzi sulla libertà e sugli USA potrebbero apparire contraddittori: a volte ne scrivo come l’ultima speranza dell’occidente, altre volte ne denuncio la crisi democratica.
Meglio forse l’Europa o magari la Cina, la Russia o l’Iran?
Credo quindi che sia una buona idea mettere le diverse situazioni nella stessa prospettiva per poterle giudicare omogeneamente.
Non ho i mezzi per fare una valutazione accurata e oggettiva delle diverse nazioni e quindi mi limiterò a esprimere solo il mio personalissimo giudizio su di esse: prendetelo per quel che vale quindi: zero o poco più…
Partiamo da Utopia++ la nazione utopica, che non esiste, dove la popolazione gode del massimo benessere, della massima libertà, del massimo tempo libero, della massima felicità etc.
Questa avrà una libertà di 10/10 per definizione.
Utopia Libertaria invece è una società che massimizza solo la libertà della propria popolazione ma, verosimilmente, non potrà fare lo stesso per le altre caratteristiche (vedi sopra).
Comunque anche questa, sempre per definizione, avrà una libertà di 10-/10. Il meno è dovuto al fatto che non essendo possibile massimizzare la ricchezza, la salute e simili, il massimo teorico della libertà non potrà essere raggiunto.
Considererei poi la mia proposta di “Democrazia +”. Essendo un progetto che aspira a essere (più o meno) realistico e che pone sì l’enfasi sulla libertà individuale ma che vuole mantener anche un alto livello nelle altre caratteristiche positive di una società direi che avrebbe una libertà di 7½/10.
Poi ci sarebbero le democrazie occidentali nell’ipotesi che funzionassero perfettamente (cosa possibile solo se l’uomo fosse diverso da quel che è!). La loro libertà varierebbe fra un 6 e un 6½ (il voto più alto si avrebbe se la nazione è piccola: la democrazia non scala bene al crescere della dimensione della popolazione). È possibile che anche oggi ci siano piccole nazioni che si avvicinano a questi valori (per esempio l’Islanda o qualche altro stato del nord Europa).
Finalmente arriviamo agli USA. Suppongo che negli anni ‘60 la libertà (magari non per le minoranze!) fosse sul 6+: essendo uno stato estremamente vasto e popoloso non poteva arrivare al 6½ teorico…
A partire dagli anni ‘80 la libertà ha cominciato a diminuire: inizialmente nella forma di aumento della diseguaglianza economica che però, nel paese dove per antonomasia tutto si compra col denaro, meno ricchezza equivale anche a meno libertà. Attualmente, a partire da Obama che ne ha gettato le basi, con la parentesi Trump, e soprattutto adesso con Biden anche libertà effettive sono state sensibilmente ridotte.
La mia valutazione è di 5+/10. Il “+” è dovuto alla progettazione delle istituzioni americane che dà ampio e diffuso potere ai giudici: quindi, anche se repubblicani e democratici sono divenuti cencio e straccio, si può ancora sperare che la giustizia riesca a correggere le ingiustizie maggiori facendo rispettare la Costituzione.
Poi direi che viene l’UE: dove con UE intendo gli stati più grandi: a quelli più piccoli credo si possa assegnare tranquillamente un mezzo punto di bonus…
Da dopo la seconda guerra mondiale l’Europa ha accettato la guida degli USA: il cattivo esempio statunitense è stato quindi prontamente imitato. Da sempre meno liberi degli USA direi che mediamente i grandi stati europei sono oggi a un 5-/10.
La Russia. Sarei tentato di affibbiarle polemicamente un 5-/10, ovvero quanto l’Europa occidentale, e forse come qualità di vita più o meno ci siamo (*1). Ma sulla libertà effettivamente, sui diritti degli omosessuali soprattutto, siamo un poco indietro. La mia valutazione è quindi di 4½/10.
La differenza sostanziale è che la tendenza, intendo a partire dalla caduta dell’URSS a oggi, è (o almeno era) in lenta crescita mentre quella dell’occidente, cioè USA ed Europa, in rapida diminuzione.
La Cina… sono incerto fra 3½ e 4-… diciamo 3½ ma è possibile che la mia percezione della libertà in Cina sia condizionata dalla propaganda occidentale (altrimenti sarebbe a 4- o, addirittura 4!).
L’Iran un po’ meno della Cina. Direi 3/10
Tanti paesi molto poveri, soprattutto dell’Africa, hanno una libertà che valuterei fra il 2 e il 4 in base alle specifiche situazioni. Il problema è che l’estrema povertà è povera anche di scelte, quindi di opzioni di vita, e quindi di libertà. Non fatevi ingannare dal fatto che il paese XXX sia una “democrazia”: se tutti i partiti, almeno quelli con qualche possibilità di vincere, sono più o meno ugualmente corrotti allora il voto diventa insignificante: la democrazia diviene solo un guscio vuoto, una maschera dietro alla quale si nasconde la dittatura.
Infine metterei la Corea del Nord a cui attribuirei un modesto 1/10.
Quindi quando mi si dice polemicamente “ma se ti sembra che in Italia non ci sia libertà allora perché non vai in Cina o in Corea del Nord?” si fa solo della facile retorica.
È sicuramente vero che in Italia e nel resto d’Europa vi sia più libertà che in Cina o Corea del Nord ma questo non significa che la libertà da noi sia a un livello accettabile (ovvero il 6 teorico a cui può aspirare una classica democrazia occidentale in un paese con una popolazione maggiore di 50 milioni di abitanti). È la stessa retorica della mamma che dice al figliuolo che non vuole mangiare gli spinaci che in Africa i bambini muoiono di fame: è vero, ma questo non rende gli spinaci più appetitosi delle patatine fritte! 3 è minore di 5: vero ma irrilevante: non significa infatti che 5 sia maggiore di 6...
Conclusione: fra gli stati occidentali “importanti” gli USA sono forse i più liberi: il problema è che anche là la libertà sta venendo posta sotto assedio e, oltretutto, l’esempio degli USA si trascina dietro quello delle altre democrazie europee. Va inoltre sottolineato che minore è la libertà e più facile diviene limitarla ulteriormente: per questo è così preoccupante essere sul 5/10: nel giro di pochissimo tempo si rischia di vederla diminuita ulteriormente e molto significativamente.
Nota (*1): sapevate che qualche anno fa San Pietroburgo si era classificata come la terza città per qualità di vita? Sicurezza, salute, ricchezza, ambiente, attività culturali erano alcuni dei parametri...
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