Come va la guerra fra Russia-Ucraina+NATO?
Difficile dirlo senza avere dati certi! E in guerra la propaganda, di ambo le parti, è particolarmente inaffidabile.
Io, infatti, sto seguendo il conflitto più o meno da maggio-giugno quando ho trovato delle fonti che mi sembravano affidabili. Da allora cosa è accaduto?
La Russia conquistò la città di Lisičansk-Severodoneck a inizio luglio; poi ci fu una “pausa operativa” da parte della Russia senza altri significativi progressi: allo stesso tempo iniziarono ad arrivare ingenti aiuti di materiale bellico dall’occidente che, in pratica, fornirono nuova energia all’esercito ucraino.
A settembre viene annunciata la mobilitazione parziale in Russia e questo cambia tutta la logica del conflitto: quando le truppe aggiuntive fossero entrate nel conflitto il loro effetto sarebbe stato decisivo. Del resto se in una situazione di equilibrio si raddoppia la forza di una delle parti allora è evidente che esso non potrà essere mantenuto.
A questo punto alla Russia non conviene più prendere l’iniziativa con le forze che ha ma, piuttosto, conservare le posizioni perdendo meno uomini/materiale possibile, e aspettare l’intervento delle truppe aggiuntive.
Da questo punto di vista le ritirate russe dal nord, nella regione di Kharkov, e a sud nella regione di Kherson City, hanno perfettamente senso: perché perdere uomini e mezzi per difendere delle regioni non essenziali quando poi, a distanza di pochi mesi, la guerra potrebbe anche bruscamente finire con l’apertura di un nuovo fronte?
Il punto, come ho più volte scritto, è quando arriveranno al fronte le nuove truppe e dove.
Sul quando l’opinione più diffusa era che sarebbero serviti circa un tre mesi per preparare le nuove truppe e, quindi, si parlava di dicembre. Tutto questo però era condizionato dal clima: la necessità che il terreno fosse gelato giorno e notte per evitare che i carrarmati rimanessero impantanati.
Se non è dicembre dovrà quindi essere gennaio perché altrimenti a marzo aprile c’è il problema della neve che si scioglie che, di nuovo, rende il terreno impraticabile.
La Russia non ha particolarmente fretta di attaccare ma non può nemmeno permettersi di non fare progressi: sia per il morale all’interno del paese ma, soprattutto, per evitare che l’arrivo di nuovo materiale dall’occidente rafforzi troppo l’esercito ucraino.
Il “dove” è forse la domanda più interessante: alcuni parlano del sud, per raggiungere Odessa, ma in tal caso, oltre a non aprire un nuovo fronte (essenziale per dividere le forze ucraine), sarebbe stato un grave errore non difendere la regione di Kherson City visto che attraversare il fiume Nipro è logisticamente complicato.
La logica vorrebbe quindi che la Russia, quando possibile, aprisse un nuovo fronte al nord.
Un’idea sarebbe quella di riattacare la regione di Kharkov dal confine russo: aprendo un nuovo fronte e contemporaneamente attaccando l’esercito ucraino alle spalle. Lo svantaggio è che le forze ucraine non verrebbero divise...
Un’altra idea è quella di muovere nuovamente contro Kiev: qui il vantaggio per la Russia sarebbe quello di costringere l’Ucraina a combattere su due fronti. Ma la capitale è ben protetta…
Ma il vero pericolo per la Russia è un intervento occidentale, con truppe polacche, rumene e statunitensi nell’ovest dell’Ucraina nel tentativo di creare uno stato cuscinetto ed evitare la disfatta totale del regime di Kiev. A quel punto, anche in caso di tregua, sarebbe facile prevedere continui attentati terroristici nella parte del paese controllata dalla Russia.
Per evitare questo pericolo di incancrenimento della guerra la Russia dovrebbe essere capace di intervenire immediatamente attaccando le truppe occidentali prima che possano stabilizzare le proprie posizioni.
Per farlo però la Russia dovrebbe avere almeno un centomila truppe pronte, ovvero più o meno quelle che stanno venendo addestrate ed equipaggiate. Ma se queste forze fossero già impegnate in uno dei fronti sullodati allora la Russia non avrebbe i mezzi per contrastare queste truppe occidentali.
La soluzione a questo problema, secondo me, è che sia proprio la Russia a occupare per prima la parte occidentale dell’Ucraina. I vantaggi strategici sarebbero notevoli: l’esercito ucraino sarebbe costretto a combattere su due fronti opposti ma, soprattutto, verrebbero bloccate le vie che portano i rinforzi occidentali all’Ucraina (che passano dalla Polonia).
Ma per attaccare la parte occidentale dell’Ucraina bisogna che la Russia coinvolga la Bielorussia: ecco quindi spiegati i colloqui di altissimo livello a Minsk fra Putin e il presidente bielorusso.
Questo fronte dovrebbe prevenire l’intervento della Polonia: una cosa infatti sarebbe fare entrare le truppe polacche in una regione dove non si combatte, un’altra attaccare direttamente le truppe russe.
In questa maniera l’occidente potrebbe intervenire in Ucraina passando da sud-ovest, dal confine rumeno: ma è la Polonia il più volenteroso alleato di Washington perché in prospettiva vorrebbe riannettersi tali regioni occidentali dell’Ucraina che in passato avevano fatto parte del suo territorio. I rumeni mi sembrano invece più trascinati dagli USA che realmente convinti.
Ma queste sono solo mie speculazioni. In particolare l’idea di aprire un fronte dalla Bielorussia in funzione di evitare (o almeno complicare notevolmente) un intervento occidentale è mia e non l’ho sentita altrove.
Tornando al problema della qualità delle informazioni per me l’incognita maggiore è data dalle reali perdite umane e di materiale della Russia. Le mie “fonti” le danno in rapporto di 1 a 9 con quelle ucraina ma potrebbero essere sensibilmente maggiori, magari 1 a 4.
Le dittature non si preoccupano delle proprie perdite ma le democrazie sì: questo potrebbe spiegare la titubanza russa ad attaccare a testa bassa. Sempre le mie fonti danno poi l’economia russa in sostanziale buona salute a differenza di quella europea e, in misura minore, di quella statunitense: ma è vero?
La Russia avrebbe poi deciso di ristrutturare le proprie industrie e lo stesso esercito per renderle in grado di sostenere un prolungato sforzo bellico: è chiaro che, sotto la guida di capitan Babbeo, USA e Russia sono tornate a essere rivali ed è probabile che il confronto nei prossimi decenni si estenderà in altre regioni.
Uno dei pochi elementi sicuri è che gli aiuti occidentali all’Ucraina si sono ridotti al lumicino: dato sicuro perché proviene direttamente dal Pentagono. In pratica l’occidente non ha più scorte di materiale bellico da inviare a Kiev.
Credibile poi la spiegazione di come, in questa fase industriale, l’occidente, neppure gli USA cioè, siano in grado di avviare una produzione di armi su larga scala come avvenne durante la seconda guerra mondiale.
Sarebbe poi interessante avere conferme o smentite che in Ucraina si iniziano a reclutare anche ragazzini e disabili (gli anziani sono già impegnati dall’estate). Questo permetterebbe di capire se le perdite umane ucraine sono così grandi come lasciano intendere le mie fonti.
La mia comprensione della situazione sarebbe invece smentita se:
- l’Ucraina facesse nuovi progressi significativi sull’attuale linea del fronte. Questo significherebbe che l’Ucraina ha ancora le forze necessarie per un’offensiva significativa e che, quindi, le sue perdite non sono così grandi come fanno intendere le “mie” fonti.
- se la Russia non aprisse un nuovo fronte prima della primavera: questo farebbe pensare che l’esercito russo manca dell’equipaggiamento (e allora, magari, anche i suoi soldati dell’addestramento) necessario per intervenire.
Conclusione: senza dati concreti è molto difficile fare previsioni sensate ma personalmente sono ancora ottimista sul fatto che dei chiarimenti inequivocabili arriveranno presto (entro gennaio) dal campo di battaglia. La logica e le argomentazioni che ho ascoltato mi sembrano molto più convincenti della propaganda occidentale priva di conferme: ma è anche possibile che le "mie" fonti nascondano (magari senza rendersene conto) dei dati importanti...
Conclusione 2: che la propaganda sia inaffidabile e che fino all’ultimo si ostini a dire bianco invece che nero è un dato di fatto. Gran parte de “Gli ultimi giorni dell’umanità” di Kraus insiste su questo concetto e, per esempio, da qualche parte ho letto che, ancora nel ‘45, le truppe tedesche pensavano di avere concrete possibilità di vittoria!
Tassi alcolemici
3 ore fa
Fantapolitica: europei, ucraini e russi si coalizzano per espellere gli invasori SUA dall'Europa.
RispondiEliminaVabbè, bischerata del nuovo anno.
«Due sono gli elementi che determinano la buona riuscita in tutte le cose: porre correttamente lo scopo e il fine delle azioni, e trovare le azioni che portano al fine. Tra scopo e azioni ci possono essere accordo o disaccordo reciproco: a volte lo scopo è ben posto, ma si commettono degli errori nella sua realizzazione, a volte si azzecca tutto ciò che porta al fine, ma quello che si è posto vale poco, a volte infine si commettono degli errori e nello stabilire il fine e nelle azioni che conducono a esso.»
EliminaNoo! ho cancellato per sbaglio il resto della mia risposta!!!
EliminaComunque ti avevo scritto:
- faccina sorridente per far capire che avevo apprezzato la tua battuta.
- Che ci vedevo due problemi:
-1. I nostri governi non hanno intenzione di fare l'interesse della popolazione.
-2. I nostri governi comunque non si renderebbero conto di ciò che sarebbe nell'interesse della popolazione.
- citazione (vedi sopra) dalla Politica di Aristotele
- (ah! e battuta su Popper << Aristotele)
Scritto bene e nel giusto ordine era tutto più efficace... :-(