Oggi ho comprato in offerta, a poco più di 4€, un gioco classico, "The Talos Principle" (genere rompicapo), di cui avevo sentito parlare benissimo ma che mi aveva sempre lasciato perplesso.
Invece è effettivamente molto piacevole e ben fatto. Nelle fasi iniziali del gioco c’è, a sorpresa, una specie di esame psicologico con almeno una dozzina di domanda a cui si deve rispondere in fretta.
Il profilo psicologico indovina qualcosa ma è soprattutto l’elenco dei conflitti molto interessante:
1. L’utente ha cercato di massimizzare sia la libertà che la qualità della vita ma questi due obiettivi sono incompatibili.
2. L’utente ha negato l’autorità morale ma ha difeso delle asserzioni morali.
È vero: è proprio ciò che ho fatto! Ma credo anche che sia possibile (e doveroso) cercare di ottenere un buon compromesso fra libertà e qualità della vita. Analogamente non credo nelle autorità morali ma in singole asserzioni morali (comunque valide per uno specifico tempo e società): dov’è la contraddizione?
Esperimento scrittorio - 29/4/2023
Ho ripensato a quanto scritto in Aprile dolce dormiLe riguardo le difficoltà di portare a termine il mio romanzo di Strabuccinator.
Così stasera/stanotte voglio tentare un esperimento: la sera sul tardi avrei tempo e modo di scrivere ma, in genere, sono stanco e non mi piace fare sforzi impegnativi. L’idea è quella di fare una breve pausa di sonno verso le 22:30, diciamo di un’ora, e poi scrivere per almeno due ore continuative dalle 23:30 alle 1:30. Vediamo cosa viene fuori!
Fallimento e successo - 30/4/2023
Diversamente da quanto preannunciato (v. il corto precedente) non sono riuscito a portare a termine il mio piano. Ho provato a dormicchiare rialzandomi verso mezzanotte ma ero ancora stanco e assonnato (la notte precedente avevo dormito poco) e così ho deciso di lasciar perdere. Ho provato a guardare un paio di pellicole inguardabili su Netflix e poi alle 1:00 sono andato a dormire.
Fortunatamente stamani verso le 5:30 ero già sveglio e dalle 6:00 alle 8:15 ho lavorato al romanzo di Strabuccinator. L’orario non è il massimo ma, comunque, ho riletto/corretto le recenti aggiunte (meglio di quanto ricordavo) e sono andato avanti aggiungendo qualche ritocco qua e là. Anche i personaggi minori stanno acquistando un minimo di spessore e così saranno utilizzabili per il pre-finale di cui ho già parlato…
Strategie sonnolente - 1/5/2023
Ieri sera, dopo aver dormicchiato un po’, ho continuato la nuova revisione di Strabuccinator: solo che un’oretta di sonno non mi basta per riposarmi. Quindi sono riuscito a lavorarci solo una mezz’oretta. Stamani alle 5:45 ero di nuovo sveglio ma mi sono reso conto che ero ancora molto stanco così, dopo una gita in bagno, sono tornato a letto e ho ridormito fino alle 7:00.
Ho la sensazione che l’idea dei riposini brevi potrebbe funzionare solo se potessi organizzare tutta la mia giornata come mi aggrada ma questo è proprio quello che non posso fare.
Probabilmente la strategia migliore che potrei tentare è quella di andare a dormire non fra le 1:00 o le 2:00 ma verso le 23:00 in maniera da svegliarmi verso le 5:00 e poter sfruttare così la mattina.
Solo che con i miei problemi di sonno riesco a dormire solo se esausto. Se provo ad andare a letto alle 23:00 rischio di stare sveglio fino alle 2:00 dormire magari un paio di ore fino alle 5:00 e di alzarmi stanco e rintronato…
Comunque magari farò un tentativo per vedere come va...
Ritorno al futuro - 1/5/2023
Finalmente chatGPT è di nuovo disponibile: ne sentivo la mancanza!
Ancora non so che cosa avesse richiesto lo sgarante italiano della riservatezza. Di sicuro ho notato la conferma che si abbia più di 18 anni. La mia sensazione è che, come avevo previsto, si siano messe varie toppe legali qua e là…
Magari chiederò a chatGPT se sa cosa è cambiato anche se non è molto informato sugli eventi posteriori al 2021…
sabato 29 aprile 2023
Pappa proletaria
Stamani, mentre ero ancora a letto, ho avuto una mezza intuizione e riflessione.
Tutto è nato riflettendo sull’ideologia “woke” (*1): è solo una distrazione o ha altri scopi?
Per distrazione intendo dire: vi concediamo dei diritti inutili o che interessano a pochissimi, come scegliere il pronome personale che più ci aggrada, ma nel frattempo vi priviamo di diritti fondamentali come la libertà di espressione. I media parlano il 99% del tempo, dando spazio a tutte le parti, in un dibattito futile sui pronomi e solo dell’1% a una problematica molto più fondamentale come, per esempio, l'aumento della censura e, in questo caso, solo per ribadire il pensiero dominante del potere.
Da qui ho pensato a quanto sia reale questa esigenza di scegliere il proprio pronome: a quante persone questo problema sta a cuore? percentualmente si tratta di una cifra significativa?
Al riguardo non ho dati ma da qualche parte ho letto che effettivamente, almeno in occidente, vi è un aumento significativo di, non so che locuzione adottare, diciamo di “sessualità alternative”.
Secondo un’altra ricerca la distanza fra ano e genitali è proporzionale a specifici ormoni della madre durante la gravidanza: sempre secondo questa ricerca tale distanza sta diminuendo negli uomini e (ma di questo non sono sicuro) aumentando nelle donne.
Siamo ormai abituati a pensare che le “sessualità alternative” non siano malattie (come si pensava a inizio XX secolo) ma che, semplicemente, si nasca così. Ma il nascere “così” potrebbe non essere dovuto al caso ma la conseguenza di un qualche fattore che influenza la madre durante la gestazione, no?
Così ho pensato alla cattiva qualità del “super-processato” cibo statunitense e che, di sicuro, già sappiamo causa obesità e tutta una serie di malattie correlate.
Alcuni ipotizzano che le percentuali di morti per covid-19 sia stata maggiore in USA che in altri paesi occidentali (*2) proprio a causa dell’alimentazione errata. Mi viene in mente la produzione di crocchette per gatti: secondo il mio veterinario, quelle a basso costo sono praticamente fatte di “segatura” ma vengono “condite” in maniera tale che i nostri amici felini le trovino comunque irresistibili. Qualcosa del genere credo che stia avvenendo anche con il cibo per gli uomini: prodotti di scarsissima qualità ma super gustosi e che, idealmente, creano dipendenza.
Poi ho cercato di generalizzare: mi sono chiesto se esistevano in natura dei cibi capaci di indirizzare la sessualità. Mi è venuta in mente la pappa reale! Se non erro infatti inizialmente non vi è differenza fra api operai e api regine: è che le seconde vengono nutrite esclusivamente con pappa reale e questo le trasforma in api regina vere e proprie.
Tornando agli uomini mi pare quindi plausibile che gli ormoni della madre durante la gestazione, influenzati dal cibo che assume, possano influire sull’orientamento sessuale del nascituro. Probabilmente poi, differenze anche piccole nella quantità di testosterone nel bambino si amplificano durante l’adolescenza, non so, ipotizzo.
Una riprova interessante sarebbe valutare negli USA se la percentuale di “sessualità alternative” è costante in tutte le classi sociali o se minore in quelle più affluenti ipotizzando, come mi sembra plausibile, che queste mangino cibo più sano, la “pappa reale” riservata a causa del suo costo elevato ai più ricchi: la maggior parte delle persone si nutriranno invece del cibo più scadente, la “pappa proletaria” del titolo appunto…
Sfortunatamente non credo che, almeno nel breve termine, si faranno ricerche di questo genere: non solo le implicazioni sociali sarebbero notevoli ma soprattutto quelle economiche sarebbero catastrofiche. Oramai infatti la nostra economia si basa sulla produzione di cibo a basso costo e non ci sarebbe abbastanza cibo sano per tutti.
Meglio quindi non indagare e fingere, per esempio, che l’aumento delle allergie o delle malattie autoimmuni nei bambini sia frutto del caso e che non abbia una causa: questo perché la risposta (cibo, magari inquinamento) rischierebbe di mettere in crisi la nostra società.
Ma, tornando alla nostra ideologia “woke”, è possibile che questa stia venendo promossa perché vi è la consapevolezza della tendenza all’aumento delle “sessualità alternative”? E che magari queste siano volute, o comunque ben accette, nella consapevolezza che il loro effetto indiretto è un calo della natalità?
Non lo so, ancora pochi anni fa avrei riso di me stesso pensando di essere troppo fantasioso, ma il mondo di oggi dimostra come dei valori base, che credevo ormai acquisiti, anzi che credevo insiti nella natura umana, stiano venendo ribaltati o ignorati: mi riferisco, per esempio, al consigliare alcuni farmaci pericolosi e contemporaneamente a sconsigliarne altri utili per denaro, per massimizzare il profitto di pochi anche al costo della salute, quando non della morte, di molti.
Per chi ragiona in quest’ottica immorale se vi è un briciolo di profitto, e sicuramente questo è presente e massiccio, allora non vi sarebbe esitazione alcuna a promuovere scientemente cibi dannosi alla salute o, comunque, con effetti indesiderati.
Conclusione: è un’ipotesi, probabilmente sballata, ma che comunque ha aspetti interessanti e su cui vale la pena riflettere...
Nota (*1): ancora devo decidermi per un traducente che mi piaccia… Suggerimenti?
Nota (*2): se non erro la mortalità USA se la “gioca” con quella italiana (alta sia per l’età media dei pazienti sia per il “protocollo” esiziale).
Tutto è nato riflettendo sull’ideologia “woke” (*1): è solo una distrazione o ha altri scopi?
Per distrazione intendo dire: vi concediamo dei diritti inutili o che interessano a pochissimi, come scegliere il pronome personale che più ci aggrada, ma nel frattempo vi priviamo di diritti fondamentali come la libertà di espressione. I media parlano il 99% del tempo, dando spazio a tutte le parti, in un dibattito futile sui pronomi e solo dell’1% a una problematica molto più fondamentale come, per esempio, l'aumento della censura e, in questo caso, solo per ribadire il pensiero dominante del potere.
Da qui ho pensato a quanto sia reale questa esigenza di scegliere il proprio pronome: a quante persone questo problema sta a cuore? percentualmente si tratta di una cifra significativa?
Al riguardo non ho dati ma da qualche parte ho letto che effettivamente, almeno in occidente, vi è un aumento significativo di, non so che locuzione adottare, diciamo di “sessualità alternative”.
Secondo un’altra ricerca la distanza fra ano e genitali è proporzionale a specifici ormoni della madre durante la gravidanza: sempre secondo questa ricerca tale distanza sta diminuendo negli uomini e (ma di questo non sono sicuro) aumentando nelle donne.
Siamo ormai abituati a pensare che le “sessualità alternative” non siano malattie (come si pensava a inizio XX secolo) ma che, semplicemente, si nasca così. Ma il nascere “così” potrebbe non essere dovuto al caso ma la conseguenza di un qualche fattore che influenza la madre durante la gestazione, no?
Così ho pensato alla cattiva qualità del “super-processato” cibo statunitense e che, di sicuro, già sappiamo causa obesità e tutta una serie di malattie correlate.
Alcuni ipotizzano che le percentuali di morti per covid-19 sia stata maggiore in USA che in altri paesi occidentali (*2) proprio a causa dell’alimentazione errata. Mi viene in mente la produzione di crocchette per gatti: secondo il mio veterinario, quelle a basso costo sono praticamente fatte di “segatura” ma vengono “condite” in maniera tale che i nostri amici felini le trovino comunque irresistibili. Qualcosa del genere credo che stia avvenendo anche con il cibo per gli uomini: prodotti di scarsissima qualità ma super gustosi e che, idealmente, creano dipendenza.
Poi ho cercato di generalizzare: mi sono chiesto se esistevano in natura dei cibi capaci di indirizzare la sessualità. Mi è venuta in mente la pappa reale! Se non erro infatti inizialmente non vi è differenza fra api operai e api regine: è che le seconde vengono nutrite esclusivamente con pappa reale e questo le trasforma in api regina vere e proprie.
Tornando agli uomini mi pare quindi plausibile che gli ormoni della madre durante la gestazione, influenzati dal cibo che assume, possano influire sull’orientamento sessuale del nascituro. Probabilmente poi, differenze anche piccole nella quantità di testosterone nel bambino si amplificano durante l’adolescenza, non so, ipotizzo.
Una riprova interessante sarebbe valutare negli USA se la percentuale di “sessualità alternative” è costante in tutte le classi sociali o se minore in quelle più affluenti ipotizzando, come mi sembra plausibile, che queste mangino cibo più sano, la “pappa reale” riservata a causa del suo costo elevato ai più ricchi: la maggior parte delle persone si nutriranno invece del cibo più scadente, la “pappa proletaria” del titolo appunto…
Sfortunatamente non credo che, almeno nel breve termine, si faranno ricerche di questo genere: non solo le implicazioni sociali sarebbero notevoli ma soprattutto quelle economiche sarebbero catastrofiche. Oramai infatti la nostra economia si basa sulla produzione di cibo a basso costo e non ci sarebbe abbastanza cibo sano per tutti.
Meglio quindi non indagare e fingere, per esempio, che l’aumento delle allergie o delle malattie autoimmuni nei bambini sia frutto del caso e che non abbia una causa: questo perché la risposta (cibo, magari inquinamento) rischierebbe di mettere in crisi la nostra società.
Ma, tornando alla nostra ideologia “woke”, è possibile che questa stia venendo promossa perché vi è la consapevolezza della tendenza all’aumento delle “sessualità alternative”? E che magari queste siano volute, o comunque ben accette, nella consapevolezza che il loro effetto indiretto è un calo della natalità?
Non lo so, ancora pochi anni fa avrei riso di me stesso pensando di essere troppo fantasioso, ma il mondo di oggi dimostra come dei valori base, che credevo ormai acquisiti, anzi che credevo insiti nella natura umana, stiano venendo ribaltati o ignorati: mi riferisco, per esempio, al consigliare alcuni farmaci pericolosi e contemporaneamente a sconsigliarne altri utili per denaro, per massimizzare il profitto di pochi anche al costo della salute, quando non della morte, di molti.
Per chi ragiona in quest’ottica immorale se vi è un briciolo di profitto, e sicuramente questo è presente e massiccio, allora non vi sarebbe esitazione alcuna a promuovere scientemente cibi dannosi alla salute o, comunque, con effetti indesiderati.
Conclusione: è un’ipotesi, probabilmente sballata, ma che comunque ha aspetti interessanti e su cui vale la pena riflettere...
Nota (*1): ancora devo decidermi per un traducente che mi piaccia… Suggerimenti?
Nota (*2): se non erro la mortalità USA se la “gioca” con quella italiana (alta sia per l’età media dei pazienti sia per il “protocollo” esiziale).
venerdì 28 aprile 2023
Aprile dolce dormiLe
Sono un po’ stanco e non ho voglia di impegnarmi in un pezzo troppo complesso.
Ne approfitto quindi per scrivere di questo e quello che mi viene in mente.
Se avete buona memoria ricorderete che nel 2020 chi ipotizzava che il covid-19 fosse fuoriuscito da un laboratorio di ricerca a Wuhan veniva prontamente censurato. I ragazzini impiegati come “controllori dei fatti” infatti, grazie alle loro competenze immensamente superiori di quelle di scienziati e premi Nobel, erano sicuri che l’origine fosse naturale, un passaggio del virus da pipistrello/pangolino o simili all’uomo.
Da diversi mesi invece il vento è cambiato: forse perché anche politicamente fa comodo agli USA mettere in cattiva luce la Cina, adesso la teoria dominante è che il virus sia effettivamente fuoriuscito dal laboratorio in Wuhan.
Riflessione 1: quanto vale l’opinione dei “controllori dei fatti”? ZERO. Sono solo dei burocrati della censura: dichiarano falso ciò che il potere vuole censurare.
Riflessione 2: la verità è quella che fa più comodo al potere.
Riflessione 3: per la cronaca io non ho mai preso posizione sulla cosa né lo farò. Mi pare che entrambe le possibilità siano possibili ma è impossibile per me stabilire quale sia quella effettiva.
Riflessione 4: sicuramente non ve ne ricorderete ma sapete quale fu uno dei primi paesi colpiti dal covid-19? L’Iran: mentre nelle nazioni confinanti arrivò mesi dopo. Che relazione c’è fra Wuhan e l’Iran? A me la cosa sembrò sospetta allora e continua a sembrare sospetta.
Avvelenato! Ho mangiato qualcosa che mi ha fatto male: sintomi iniziati alle 17:00 con rigurgiti dal profumo di uovo marcio e aria nello stomaco. Mi chiedo se il problema sia stato il kebabbaro (come sospetto) dove avevo mangiato alle 12:00 o il ristorante cinese/giapponese dove avevo mangiato il giorno prima verso le 12:30. Non so di quanto tempo hanno bisogno per svilupparsi queste problematiche, proverò a informarmi. Comunque sto già bene: evidentemente è stata un’intossicazione molto minore…
Finito “A framers’ coup” ho iniziato un nuovo libro: “Fuga sulla Luna” di Lu Hsün. Si tratta di una serie di racconti scritti a inizio XX secolo. Per adesso ne ho letti tre: il primo è eccezionale, gli altri due decenti. Vedremo, ma sono ottimista!
Al momento non sto per finire altri libri: il caso vuole è che siano tutti dei “mattoni” di oltre 500 pagine l’uno. Ecco ci sono solo due eccezioni: “Anatomy of Film Perfection” di Filip Mentos (che mi sto centellinando volutamente) e “Collasso” di Diamond. Anzi no: “Collasso”, che mi sembra breve, è di 529 pagine di testo effettivo (escludendo note e bibliografia)!
Poi ci sarebbe il “Malleus maleficarum” che è privo (!) del numero di pagine. A occhio saranno sulle 250 ma i caratteri sono veramente microscopici: in un formato “normale” sarebbero MINIMO il doppio.
Per l’Epitome sono arrivato a correggere (basandomi sulla versione cartacea) il capitolo 12 compreso. Mediamente mi ci vuole 30-40 minuti per capitolo anche perché ricontrollo comunque le modifiche che inserisco: talvolta non mi tornano più, talvolta non mi piacciono così come le avevo ideate etc.
La cosa interessante è che il numero di note, al momento, non è cambiato. Diversamente dal solito infatti ne ho eliminate molte così da compensare le nuove. Non era una cosa programmata è semplicemente avvenuto. Per adesso la lunghezza si è incrementata di due pagine.
Ho dato un’occhiata alle quasi quattro pagine di “Cose da fare”: molte le rimanderò a una versione successiva ma alla fine le modifiche e le novità da aggiungere sono parecchie. Questo in realtà era prevedibile dato che questa nuova versione arriva a circa 9 mesi di distanza dalla precedente (invece dei soliti 3-4 mesi) e per questo ho accumulato più spunti del solito.
Sul romanzo di Strabuccinator mi sono infognato: ho iniziato le modifiche che avevo stabilito ma il risultato al momento non mi piace. Il problema è che dovrei lavorarci con calma e invece non posso.
L’ideale sarebbe poterci lavorare di pomeriggio, soprattutto 3-4 ore consecutivamente, ma invece vado avanti in sedute di un’ora, oltretutto vissute col presentimento di venire presto interrotto. Così proprio quando mi calo nel flusso della storia, con le parole che mi scorrono bene e le idee che mi strabuzzano dal cervello, ecco che mi devo interrompere. E per riconcentrarmi non mi basta risedermi al calcolatore ma mi occorre ogni volta da capo mezz’ora o più: sempre che poi sia ancora dell’umore giusto…
Dovrei poi scrivere un pezzo conclusivo su “The framers’ coup”: ho già una mezza idea di come impostarlo e non dovrebbe essere complicato. In pratica ripercorrerò una specie di epilogo scritto dallo stesso autore che illustra quella che, secondo me, è la lezione principale di quest’opera…
Con Hobsbwam il problema è simile: mi basta leggerne poche pagine e subito mi riempio di spunti per scriverci N pezzi! Anche per questo lo leggo lentamente: rischierei di essere sommerso dalle idee, invece così ho più tempo per assorbirle.
E poi ci sarebbe il pezzo sulla giustizia italiana! Finalmente si è concluso un processo (paradossale) che ha visto coinvolto mio padre (abbiamo vinto!) ma che è esemplificativo di quanto sia ridicolo questo paese. Il pericolo è quello di scrivere un pezzo troppo lungo ma, fortunatamente, grazie alla lentezza della giustizia italiana sto iniziando a dimenticare i particolari del 2018. Ovviamente ho diverse epistole dove riassumo ad amici e parenti quello che stava avvenendo ma credo sia meglio, per sinteticità, limitarmi a quello che ricordo…
Bo, non mi viene in mente altro di corto da scrivere: ma invece di pubblicare il tutto subito aspetterò stasera così, nel caso, vi aggiungerò altro materiale…
[…]
Sono passate una decina d’ore e ho da aggiungere un paio di sciocchezze…
Io sono più che felice di non seguire i media nostrani ma quando attraverso la sala per andare in cucina non posso non sentire decine di secondi di SkyPD che, inevitabilmente, mi irritano.
Oggi dicevano che “l’inflazione galoppa” già… ma suppongo non ne spieghino il motivo… e non ho voglia di riarrabbiarmi di nuovo spiegando quello che in pratica scrissi a marzo dell’anno scorso: la follia di sostenere una guerra voluta dagli USA a proprio uso e consumo e da cui l’Europa aveva tutto da rimetterci e, infatti, ci sta rimettendo.
Video odierno del Dr. Campbell: Vit D and prostate cancer
In pratica, secondo una recente ricerca, ogni 8ng/ml di vitamina D nel sangue diminuiscono la probabilità di morte per cancro alla prostata del 9% (p=0,002). Più altri dati su quanto faccia bene in generale la vitamina D.
Come non ripensare a quanto scrissi in Chiacchiere rubate?
Mi riferisco al fatto che, almeno in Italia, adesso si consideri un’insufficienza di vitamina D se sotto i 9ng/ml. Fino a qualche mese fa era circa 20ng/ml e qualche anno fa sui 40ng/ml (non ricordo i valori esatti).
Il sospetto è che si vogliano gli italiani malaticci in maniera da poter vendere più medicine: e le autorità mediche del nostro paese gioiosamente acconsentono…
Conclusione: vabbè, ho scritto più che abbastanza…
Ne approfitto quindi per scrivere di questo e quello che mi viene in mente.
Se avete buona memoria ricorderete che nel 2020 chi ipotizzava che il covid-19 fosse fuoriuscito da un laboratorio di ricerca a Wuhan veniva prontamente censurato. I ragazzini impiegati come “controllori dei fatti” infatti, grazie alle loro competenze immensamente superiori di quelle di scienziati e premi Nobel, erano sicuri che l’origine fosse naturale, un passaggio del virus da pipistrello/pangolino o simili all’uomo.
Da diversi mesi invece il vento è cambiato: forse perché anche politicamente fa comodo agli USA mettere in cattiva luce la Cina, adesso la teoria dominante è che il virus sia effettivamente fuoriuscito dal laboratorio in Wuhan.
Riflessione 1: quanto vale l’opinione dei “controllori dei fatti”? ZERO. Sono solo dei burocrati della censura: dichiarano falso ciò che il potere vuole censurare.
Riflessione 2: la verità è quella che fa più comodo al potere.
Riflessione 3: per la cronaca io non ho mai preso posizione sulla cosa né lo farò. Mi pare che entrambe le possibilità siano possibili ma è impossibile per me stabilire quale sia quella effettiva.
Riflessione 4: sicuramente non ve ne ricorderete ma sapete quale fu uno dei primi paesi colpiti dal covid-19? L’Iran: mentre nelle nazioni confinanti arrivò mesi dopo. Che relazione c’è fra Wuhan e l’Iran? A me la cosa sembrò sospetta allora e continua a sembrare sospetta.
Avvelenato! Ho mangiato qualcosa che mi ha fatto male: sintomi iniziati alle 17:00 con rigurgiti dal profumo di uovo marcio e aria nello stomaco. Mi chiedo se il problema sia stato il kebabbaro (come sospetto) dove avevo mangiato alle 12:00 o il ristorante cinese/giapponese dove avevo mangiato il giorno prima verso le 12:30. Non so di quanto tempo hanno bisogno per svilupparsi queste problematiche, proverò a informarmi. Comunque sto già bene: evidentemente è stata un’intossicazione molto minore…
Finito “A framers’ coup” ho iniziato un nuovo libro: “Fuga sulla Luna” di Lu Hsün. Si tratta di una serie di racconti scritti a inizio XX secolo. Per adesso ne ho letti tre: il primo è eccezionale, gli altri due decenti. Vedremo, ma sono ottimista!
Al momento non sto per finire altri libri: il caso vuole è che siano tutti dei “mattoni” di oltre 500 pagine l’uno. Ecco ci sono solo due eccezioni: “Anatomy of Film Perfection” di Filip Mentos (che mi sto centellinando volutamente) e “Collasso” di Diamond. Anzi no: “Collasso”, che mi sembra breve, è di 529 pagine di testo effettivo (escludendo note e bibliografia)!
Poi ci sarebbe il “Malleus maleficarum” che è privo (!) del numero di pagine. A occhio saranno sulle 250 ma i caratteri sono veramente microscopici: in un formato “normale” sarebbero MINIMO il doppio.
Per l’Epitome sono arrivato a correggere (basandomi sulla versione cartacea) il capitolo 12 compreso. Mediamente mi ci vuole 30-40 minuti per capitolo anche perché ricontrollo comunque le modifiche che inserisco: talvolta non mi tornano più, talvolta non mi piacciono così come le avevo ideate etc.
La cosa interessante è che il numero di note, al momento, non è cambiato. Diversamente dal solito infatti ne ho eliminate molte così da compensare le nuove. Non era una cosa programmata è semplicemente avvenuto. Per adesso la lunghezza si è incrementata di due pagine.
Ho dato un’occhiata alle quasi quattro pagine di “Cose da fare”: molte le rimanderò a una versione successiva ma alla fine le modifiche e le novità da aggiungere sono parecchie. Questo in realtà era prevedibile dato che questa nuova versione arriva a circa 9 mesi di distanza dalla precedente (invece dei soliti 3-4 mesi) e per questo ho accumulato più spunti del solito.
Sul romanzo di Strabuccinator mi sono infognato: ho iniziato le modifiche che avevo stabilito ma il risultato al momento non mi piace. Il problema è che dovrei lavorarci con calma e invece non posso.
L’ideale sarebbe poterci lavorare di pomeriggio, soprattutto 3-4 ore consecutivamente, ma invece vado avanti in sedute di un’ora, oltretutto vissute col presentimento di venire presto interrotto. Così proprio quando mi calo nel flusso della storia, con le parole che mi scorrono bene e le idee che mi strabuzzano dal cervello, ecco che mi devo interrompere. E per riconcentrarmi non mi basta risedermi al calcolatore ma mi occorre ogni volta da capo mezz’ora o più: sempre che poi sia ancora dell’umore giusto…
Dovrei poi scrivere un pezzo conclusivo su “The framers’ coup”: ho già una mezza idea di come impostarlo e non dovrebbe essere complicato. In pratica ripercorrerò una specie di epilogo scritto dallo stesso autore che illustra quella che, secondo me, è la lezione principale di quest’opera…
Con Hobsbwam il problema è simile: mi basta leggerne poche pagine e subito mi riempio di spunti per scriverci N pezzi! Anche per questo lo leggo lentamente: rischierei di essere sommerso dalle idee, invece così ho più tempo per assorbirle.
E poi ci sarebbe il pezzo sulla giustizia italiana! Finalmente si è concluso un processo (paradossale) che ha visto coinvolto mio padre (abbiamo vinto!) ma che è esemplificativo di quanto sia ridicolo questo paese. Il pericolo è quello di scrivere un pezzo troppo lungo ma, fortunatamente, grazie alla lentezza della giustizia italiana sto iniziando a dimenticare i particolari del 2018. Ovviamente ho diverse epistole dove riassumo ad amici e parenti quello che stava avvenendo ma credo sia meglio, per sinteticità, limitarmi a quello che ricordo…
Bo, non mi viene in mente altro di corto da scrivere: ma invece di pubblicare il tutto subito aspetterò stasera così, nel caso, vi aggiungerò altro materiale…
[…]
Sono passate una decina d’ore e ho da aggiungere un paio di sciocchezze…
Io sono più che felice di non seguire i media nostrani ma quando attraverso la sala per andare in cucina non posso non sentire decine di secondi di SkyPD che, inevitabilmente, mi irritano.
Oggi dicevano che “l’inflazione galoppa” già… ma suppongo non ne spieghino il motivo… e non ho voglia di riarrabbiarmi di nuovo spiegando quello che in pratica scrissi a marzo dell’anno scorso: la follia di sostenere una guerra voluta dagli USA a proprio uso e consumo e da cui l’Europa aveva tutto da rimetterci e, infatti, ci sta rimettendo.
Video odierno del Dr. Campbell: Vit D and prostate cancer
In pratica, secondo una recente ricerca, ogni 8ng/ml di vitamina D nel sangue diminuiscono la probabilità di morte per cancro alla prostata del 9% (p=0,002). Più altri dati su quanto faccia bene in generale la vitamina D.
Come non ripensare a quanto scrissi in Chiacchiere rubate?
Mi riferisco al fatto che, almeno in Italia, adesso si consideri un’insufficienza di vitamina D se sotto i 9ng/ml. Fino a qualche mese fa era circa 20ng/ml e qualche anno fa sui 40ng/ml (non ricordo i valori esatti).
Il sospetto è che si vogliano gli italiani malaticci in maniera da poter vendere più medicine: e le autorità mediche del nostro paese gioiosamente acconsentono…
Conclusione: vabbè, ho scritto più che abbastanza…
giovedì 27 aprile 2023
Femmine tutte labili
Finalmente! Sono ben oltre metà del “Malleus maleficarum” e da ultimo ho trovato qualcosa di discriminatorio verso le donne!
L’introduzione scritta a inizio XX secolo, quella sì molto maschilista, mi aveva avvisato che alcuni contenuti sarebbero stati misogini ma io, fino a oggi, non avevo trovato niente di particolarmente bigotto. Sì, l’opera in alcuni capitoli ascriveva alcune particolari debolezze alle donne ma, contemporaneamente, gli assegnava anche speciali meriti: in pratica la donna era considerata diversa dall’uomo ma non necessariamente inferiore.
Il capitolo in questione spiega come liberarsi da Incubi e Succubi: per capirci gli Incubi sono diavoli dall’aspetto maschile che insidiano le donne mentre le Succubi sono diavoli dall’aspetto femminile che tentano gli uomini.
Ma veniamo al passaggio incriminato (tradotto al volo da me): «Riguardo all’incantamento degli esseri umani da parte dei demoni Incubi e Succubi, si deve sottolineare che questo può avvenire in tre modi. Il primo si ha quando una donna si prostituisce volontariamente a un Incubo. Il secondo è quando un uomo ha un rapporto con una Succube; comunque non sembra che la fornicazione diabolica dell’uomo abbia lo stesso grado di gravità di quella della donna: questo perché gli uomini, essendo per natura intellettualmente più forti delle donne, sono più capaci di aborrire tali pratiche.»
E poi, sul finale del capitolo: «Ma deve anche essere ribadito che talvolta le persone pensano solamente di essere molestate da un demone quando in realtà non lo sono; e questo è più spesso il caso con le donne che con gli uomini, perché esse sono più timide e portate a immaginare cose irreali.»
Insomma niente di clamoroso: è un maschilismo paternalistico basato sull’idea della donna più debole non tanto fisicamente quanto moralmente. Credo che questo pregiudizio provenga dalla Genesi dove il serpente tenta Eva e non Adamo. Contemporaneamente la donna non è disprezzata a causa del ruolo di Maria che, anzi, è capace di intercedere presso il Figlio.
C’è anche da dire che questo capitolo è il primo della seconda parte dell’opera: visto che gli autori sono due (James Sprenger e Heinrich Kramer) è possibile che abbiano scritto ciascuno una sezione diversa del libro. Oltretutto fino a questo capitolo lo stile era molto diverso e l’esposizione procedeva in maniera estremamente logica: prima si citavano le “autorità” (Sant’Agostino, San Tommaso ma anche Aristotele) favorevoli a un’opinione, poi quella di altre “autorità”, favorevoli all’opinione opposto e, infine se ne traevano le conclusioni magari riportando qualche esempio concreto.
In questo capitolo invece non c’è neppure una citazione ma l’autore si limita a dare la sua opinione senza sentire il bisogno di giustificarla con l’insegnamento di “autorità”. È possibile quindi che Sprenger e Kramer avessero idee leggermente diverse sulle donne. Ne saprò di più leggendo i capitoli successivi…
Comunque vedrò di inserire un po’ di questa saggezza nel romanzo di Strabuccinator (*1)!
Conclusione: per chi fosse importunato da un Incubo/Succube per liberarsene ci sono quattro metodi: 1. il sacramento della confessione; 2. il segno della croce; 3. esorcizzare il diavolo (acqua santa, preghiere etc.); 4. cambiare città.
L’introduzione scritta a inizio XX secolo, quella sì molto maschilista, mi aveva avvisato che alcuni contenuti sarebbero stati misogini ma io, fino a oggi, non avevo trovato niente di particolarmente bigotto. Sì, l’opera in alcuni capitoli ascriveva alcune particolari debolezze alle donne ma, contemporaneamente, gli assegnava anche speciali meriti: in pratica la donna era considerata diversa dall’uomo ma non necessariamente inferiore.
Il capitolo in questione spiega come liberarsi da Incubi e Succubi: per capirci gli Incubi sono diavoli dall’aspetto maschile che insidiano le donne mentre le Succubi sono diavoli dall’aspetto femminile che tentano gli uomini.
Ma veniamo al passaggio incriminato (tradotto al volo da me): «Riguardo all’incantamento degli esseri umani da parte dei demoni Incubi e Succubi, si deve sottolineare che questo può avvenire in tre modi. Il primo si ha quando una donna si prostituisce volontariamente a un Incubo. Il secondo è quando un uomo ha un rapporto con una Succube; comunque non sembra che la fornicazione diabolica dell’uomo abbia lo stesso grado di gravità di quella della donna: questo perché gli uomini, essendo per natura intellettualmente più forti delle donne, sono più capaci di aborrire tali pratiche.»
E poi, sul finale del capitolo: «Ma deve anche essere ribadito che talvolta le persone pensano solamente di essere molestate da un demone quando in realtà non lo sono; e questo è più spesso il caso con le donne che con gli uomini, perché esse sono più timide e portate a immaginare cose irreali.»
Insomma niente di clamoroso: è un maschilismo paternalistico basato sull’idea della donna più debole non tanto fisicamente quanto moralmente. Credo che questo pregiudizio provenga dalla Genesi dove il serpente tenta Eva e non Adamo. Contemporaneamente la donna non è disprezzata a causa del ruolo di Maria che, anzi, è capace di intercedere presso il Figlio.
C’è anche da dire che questo capitolo è il primo della seconda parte dell’opera: visto che gli autori sono due (James Sprenger e Heinrich Kramer) è possibile che abbiano scritto ciascuno una sezione diversa del libro. Oltretutto fino a questo capitolo lo stile era molto diverso e l’esposizione procedeva in maniera estremamente logica: prima si citavano le “autorità” (Sant’Agostino, San Tommaso ma anche Aristotele) favorevoli a un’opinione, poi quella di altre “autorità”, favorevoli all’opinione opposto e, infine se ne traevano le conclusioni magari riportando qualche esempio concreto.
In questo capitolo invece non c’è neppure una citazione ma l’autore si limita a dare la sua opinione senza sentire il bisogno di giustificarla con l’insegnamento di “autorità”. È possibile quindi che Sprenger e Kramer avessero idee leggermente diverse sulle donne. Ne saprò di più leggendo i capitoli successivi…
Comunque vedrò di inserire un po’ di questa saggezza nel romanzo di Strabuccinator (*1)!
Conclusione: per chi fosse importunato da un Incubo/Succube per liberarsene ci sono quattro metodi: 1. il sacramento della confessione; 2. il segno della croce; 3. esorcizzare il diavolo (acqua santa, preghiere etc.); 4. cambiare città.
mercoledì 26 aprile 2023
Abbozzo di bozza
Il pezzo di oggi servirà a schiarirmi le idee per un nuovo sottocapitolo dell’Epitome che ho in mente di scrivere, il 22.5 dal titolo provvisorio di “Oligarchie globali”.
Ho già scritto una bozza su carta e adesso vorrei ripercorrerla, senza entrare nei dettagli, proponendone i punti salienti in ordine lineare: le mie bozze infatti sono bidimensionali con frecce che uniscono in un groviglio, non sempre facilmente districabile, i diversi concetti.
Il punto di partenza sarà ripercorrere l’evoluzione del mio punto di vista sull’argomento dato che, dalla prima versione dell’Epitome (diciamo 2016), ha subito un’evoluzione significativa.
Inizialmente, basandomi sulla teoria degli automi cellulari, avevo ipotizzato che la presenza di tanti grandi poteri economici che seguono gli stessi principi (essenzialmente massimizzazione del profitto) può dare luogo a schemi generali che possono dare l’idea di coordinazione mentre invece non è così.
Il secondo passaggio è stato con la Thunberg: netta è stata la sensazione di un personaggio creato al tavolino. All’epoca (2019) ipotizzai, in una nota dell’Epitome, che il suo lancio mediatico fosse stato provocato da un gruppo ristretto in grado di controllare qualche media: visto che il personaggio ebbe successo si instaurò una specie di effetto valanga.
Il terzo passaggio è stato con la pandemia e dell’influenza impensabile che le case farmaceutiche hanno avuto sulla politica occidentale: ma all’epoca (2021) pensavo fosse stato un colpo di fortuna per le case farmaceutiche: politici sprovveduti che credevano realmente di risolvere tutto con un vaccino; ma recentemente ho scoperto che non era così (v. Cattiva fede).
Il quarto passaggio è stato con la guerra in Ucraina dove, a dettare la linea politica a Capita Babbeo, è stato il complesso militare industriale statunitense.
Questo mi ha portato a pensare che le tendenze che avevo inizialmente ipotizzato per il medio lungo termine fossero già molto più mature di quanto non avessi creduto. Ecco quindi che nell’estate 2022 nasce il capitolo 15 sulla “Decadenza”.
Adesso, nel 2023, preso atto che Capitan Babbeo con la sua squadra di governo di babbei segue evidentemente l’influenza di qualsiasi lobbi economica, diventa molto credibile che ci sia un piano molto più pervasivo e una vera e propria mente che prende le decisioni (in genere sbagliate!), dagli anni ‘90 in poi, che dettano la strategia dell’occidente.
E questo è più o meno una “sintesi” del primo rigo della mia bozza!
Aggiungo una riflessione (beh, una mia parafrasi) che ho sentito in un video oggi: i complotti sono sempre esistiti. Basta aprire un libro di storia a caso! Alcuni fallivano e altri avevano successo.
Ma perché oggi si pensa che sia assurdo anche solo sospettare che vi possano essere dei complotti a danno della popolazione? Non c’è motivo: in realtà è semplicemente stupido pensare che non ve ne siano!
È l’illusione democratica che ci fa credere il contrario: ingenuamente la maggioranza della popolazione crede che nelle democrazie comandi il popolo e non il governo. In quest’ottica pensare che il governo, espressione del popolo, possa anche solo pensare di tradirlo non cercando di farne sempre gli interessi è semplicemente assurdo.
Ecco quindi che i media, per consolidare il potere politico, negano l’esistenza di qualsiasi complotto e sbeffeggiano e denigrano chi semplicemente li ipotizza.
La novità rispetto al passato, e per passato intendo secoli fa, è che la democratastenia aveva negli ultimi decenni accumulato una certa ricchezza che adesso fa gola ai parapoteri: i complotti del passato erano in genere di parapoteri contro altri parapoteri e la democratastenia contava troppo poco per essere considerata: adesso invece la popolazione è la vittima del complotto e il potere politico non la tutela ma è complice.
E con questo ho riassunto un altro rigo…
Siccome ci sarebbe un’altra cinquantina di righe mi fermo qui.
Ho però almeno capito che ho abbastanza materiale non per un semplice sottocapitolo ma per un nuovo capitoletto della terza parte dell’Epitome.
Comunque, tanto per dare un’idea, ecco qui la mia bozza (realizzata in 10 minuti):
Conclusione: devo ancora lavorarci un po’ per capire quanto materiale abbia effettivamente in mente e come organizzarlo...
Ho già scritto una bozza su carta e adesso vorrei ripercorrerla, senza entrare nei dettagli, proponendone i punti salienti in ordine lineare: le mie bozze infatti sono bidimensionali con frecce che uniscono in un groviglio, non sempre facilmente districabile, i diversi concetti.
Il punto di partenza sarà ripercorrere l’evoluzione del mio punto di vista sull’argomento dato che, dalla prima versione dell’Epitome (diciamo 2016), ha subito un’evoluzione significativa.
Inizialmente, basandomi sulla teoria degli automi cellulari, avevo ipotizzato che la presenza di tanti grandi poteri economici che seguono gli stessi principi (essenzialmente massimizzazione del profitto) può dare luogo a schemi generali che possono dare l’idea di coordinazione mentre invece non è così.
Il secondo passaggio è stato con la Thunberg: netta è stata la sensazione di un personaggio creato al tavolino. All’epoca (2019) ipotizzai, in una nota dell’Epitome, che il suo lancio mediatico fosse stato provocato da un gruppo ristretto in grado di controllare qualche media: visto che il personaggio ebbe successo si instaurò una specie di effetto valanga.
Il terzo passaggio è stato con la pandemia e dell’influenza impensabile che le case farmaceutiche hanno avuto sulla politica occidentale: ma all’epoca (2021) pensavo fosse stato un colpo di fortuna per le case farmaceutiche: politici sprovveduti che credevano realmente di risolvere tutto con un vaccino; ma recentemente ho scoperto che non era così (v. Cattiva fede).
Il quarto passaggio è stato con la guerra in Ucraina dove, a dettare la linea politica a Capita Babbeo, è stato il complesso militare industriale statunitense.
Questo mi ha portato a pensare che le tendenze che avevo inizialmente ipotizzato per il medio lungo termine fossero già molto più mature di quanto non avessi creduto. Ecco quindi che nell’estate 2022 nasce il capitolo 15 sulla “Decadenza”.
Adesso, nel 2023, preso atto che Capitan Babbeo con la sua squadra di governo di babbei segue evidentemente l’influenza di qualsiasi lobbi economica, diventa molto credibile che ci sia un piano molto più pervasivo e una vera e propria mente che prende le decisioni (in genere sbagliate!), dagli anni ‘90 in poi, che dettano la strategia dell’occidente.
E questo è più o meno una “sintesi” del primo rigo della mia bozza!
Aggiungo una riflessione (beh, una mia parafrasi) che ho sentito in un video oggi: i complotti sono sempre esistiti. Basta aprire un libro di storia a caso! Alcuni fallivano e altri avevano successo.
Ma perché oggi si pensa che sia assurdo anche solo sospettare che vi possano essere dei complotti a danno della popolazione? Non c’è motivo: in realtà è semplicemente stupido pensare che non ve ne siano!
È l’illusione democratica che ci fa credere il contrario: ingenuamente la maggioranza della popolazione crede che nelle democrazie comandi il popolo e non il governo. In quest’ottica pensare che il governo, espressione del popolo, possa anche solo pensare di tradirlo non cercando di farne sempre gli interessi è semplicemente assurdo.
Ecco quindi che i media, per consolidare il potere politico, negano l’esistenza di qualsiasi complotto e sbeffeggiano e denigrano chi semplicemente li ipotizza.
La novità rispetto al passato, e per passato intendo secoli fa, è che la democratastenia aveva negli ultimi decenni accumulato una certa ricchezza che adesso fa gola ai parapoteri: i complotti del passato erano in genere di parapoteri contro altri parapoteri e la democratastenia contava troppo poco per essere considerata: adesso invece la popolazione è la vittima del complotto e il potere politico non la tutela ma è complice.
E con questo ho riassunto un altro rigo…
Siccome ci sarebbe un’altra cinquantina di righe mi fermo qui.
Ho però almeno capito che ho abbastanza materiale non per un semplice sottocapitolo ma per un nuovo capitoletto della terza parte dell’Epitome.
Comunque, tanto per dare un’idea, ecco qui la mia bozza (realizzata in 10 minuti):
Conclusione: devo ancora lavorarci un po’ per capire quanto materiale abbia effettivamente in mente e come organizzarlo...
martedì 25 aprile 2023
Follia occidentale
Oggi ho la scelta di scrivere fra tre temi diversi: un primo tema è sulla riforma del WHO e sulle implicazioni che porta con sé. Ma l’argomento mi pare legato a una problematica molto più ampia che voglio affrontare in nuovo sottocapitolo (almeno) della mia Epitome che devo ancora scrivere: voglio quindi prima rifletterci con calma e solo dopo averlo fatto inserire su di essa la nuova problematica legata al WHO.
E quindi… beh, ho deciso: legherò insieme gli altri due spunti in questo unico pezzo dato che hanno un significativo elemento comune: la follia.
Ieri sera ho visto la pellicola “Il giorno sbagliato” con Russel Crowe, un film d’azione del 2020 più che decente. Non è un capolavoro ma lo si guarda volentieri: vi sono delle scene diverse dal solito che non sanno di “già visto” e la sceneggiatura fa miracoli riuscendo a mantenere la trama nell’ambito del verosimile (per un film!)…
Ma sotto questa forma gradevole la pellicola va a toccare dei temi molto seri e importanti:
1. Il pericolo causato dal nervosismo delle donne al volante.
2. La piaga del traffico.
3. Il pericolo dell’obesità per sé e, soprattutto, per gli altri.
4. Il pericolo dell’abuso di farmaci e/o integratori come Ivermectin o la vitamina D.
Ovviamente sto scherzando.
È immediato riconoscere nella pellicola un riadattamento di un “vecchio” capolavoro: “Un giorno di ordinaria follia” del 1993 con Michael Douglas.
Prevedibilmente è un adattamento peggiorativo che cerca di neutralizzare la tematica più controversa del film del 1993: quello di una società impersonale che porta alla follia una persona comune. Nel film originale il protagonista è proprio il folle, che diventa tale (sta allo spettatore stabilire quanto giustificatamente) passo dopo passo.
Nel rifacimento invece il punto di vista seguito è quello della protagonista, una brava e coraggiosa mamma separata, che aiuta il fratello minore prendendosi contemporaneamente cura del proprio figlioletto mentre l’ex marito (cattivo) non mantiene le promesse fatte al figlio (deludendolo) e cerca di portarle via la casa.
Soprattutto il matto è già matto dall’inizio del film (*3): non c’è progressione. La sua follia è solo il pretesto usato per spiegare la sua voglia di vendicarsi nei confronti dell'innocente protagonista femminile.
Nella pellicola non vi sono tematiche profonde (*1) né vi è una progressione dei vari personaggi: è solo una sequela di scene, spettacolari e appassionanti, legate insieme con lo sputo.
Se vogliamo “Un giorno di ordinaria follia” aveva degli elementi profetici: dopo l’apparente splendore degli anni ‘80 qualcuno, già a inizio degli anni ‘90, stava andando a stare peggio: era un bianco americano, laureato, appartenente alla classe media. Vi era poi il controverso accenno al conflitto con un’immigrazione già allora percepita come incontrollata e alle sue ripercussioni col medesimo uomo bianco, ex appartenente alla classe media.
La bellezza di questo vecchio classico sta forse nella sua neutralità, nel tentare di riportare la vicenda del protagonista con equilibrio, soprattutto non giustificando ma almeno spiegando le ragioni che lo portano alla follia.
In questi due film la follia era quella del singolo: il film del 1993 poi accusa anche la società dell’epoca di non fare abbastanza per affrontare e risolvere problematiche effettivamente esistenti: è una società insensibile, distratta, piena di sé e accecata dalle proprie luci colorate, ma ancora non è folle: nelle istituzioni c’è ancora chi fa il proprio dovere come l’anziano poliziotto buono e coprotagonista; di nuovo profeticamente però la tendenza suggerita dal film è che questa giustizia sia un qualcosa del passato: il poliziotto buono infatti va in pensione e non è affiancato da una giovane recluta intenzionata a seguirne le orme…
Il rifacimento del 2020 non ha nessuna ambizione di affrontare temi più profondi dei capotamenti delle auto e degli schizzi di sangue eppure, forse involontariamente dalla scopiazzatura dell'originale, qualcosa traspare anche qui. La società viene mostrata attraverso la lenta distorta dei media come sempre più in crisi e individualistica, le istituzioni sono adesso totalmente assenti e la polizia si vede in forze solo alla conclusione della pellicola dopo che l’eroina ha, ovviamente, trionfato nello scontro fisico contro il pazzo di turno. Adesso la tecnologia è fuori controllo e viene usata contro la stessa protagonista: non aiuta ma crea problemi.
Nel 2020 la società non è più semplicemente indifferente ma è impazzita.
E questo è il collegamento con l’altro spunto che avevo in mente.
La società è impazzita perché è la politica a essere divenuta folle.
I governi occidentali oggi non pensano più a fare l’interesse della popolazione e, questa è la novità degli ultimissimi anni, neppure cercano di fingere di farlo, di mantenere cioè le apparenze.
Mi sembra che anzi stiano cercando di capire quanto la corda possa essere tirata senza che la popolazione si ribelli. Forse è anche il potere stesso stupito dalla complessiva acquiescenza della popolazione che, nonostante i torti e gli spregi subiti, continua a fidarsi ciecamente dei media che, ovviamente, descrivono una realtà immaginaria che non ha niente a che vedere con la verità.
In realtà però i governi occidentali non sono realmente folli: lo sarebbero se cercassero veramente di realizzare il meglio per la propria popolazione ma non è così.
È ormai evidente che perseguono una propria agenda politica segreta in collaborazione con un’oligarchia di pochi ricchissimi che controllano i media e una fetta sempre maggiore della ricchezza globale: i governi occidentali, indipendentemente dal loro colore e formazione, sembrano adesso i loro dipendenti il cui lavoro è solo quello di proteggere gli interessi dei loro padroni.
L’unico potere politico occidentale che avrebbe la possibilità di contrastarli è il presidente degli USA: ma è evidente a tutti che l’attuale è solo un utile burattino che spesso non è neppure consapevole di dove si trovi…
La follia della società è quindi voluta perché le scelte apparentemente folli del potere politico hanno in realtà una loro logica sebbene essa non sia ancora completamente evidente.
È chiaro che si voglia provocare il panico: la paura toglie infatti alla gente la poca razionalità che di solito ha e la si rende più pronta a ingoiare senza protestare troppo qualsiasi ingiustizia.
E a questo punto avrebbe senso inserire anche il caso della riforma del WHO ma siccome ho già scritto abbastanza preferisco non appesantire ulteriormente questo pezzo.
Conclusione: voglio accennare a un ulteriore fattore: l’oligarchia che controlla più o meno direttamente (*2) i governi occidentali non è infallibile. Per quanto i suoi membri possano illudersi, grazie alle loro ricchezze, di essere superiori alla stragrande maggioranza delle persone comuni, non è così. Se la media del QI è 100, loro avranno un 115 al massimo: ma soprattutto sono accecati dall’avidità. Come tutti gli imperi commerciali hanno una visione miope del futuro: hanno reso la Cina forte quando conveniva loro trasferire nel paese asiatico industrie e capacità tecniche e solo ora si rendono conto che avendo indebolito troppo gli USA rischiano di perdere, almeno in parte, quello che hanno. Con la gestione scellerata della pandemia gli è andata bene: almeno al momento la verità continua a venire sostanzialmente ignorata. Ma con la guerra in Ucraina hanno completamente sbagliato i propri calcoli e in questo caso sarà più difficile ribaltare i fatti: peraltro solo l’occidente indirettamente controllato da questa oligarchia vive ancora nell’illusione, il resto del mondo sta invece cogliendo al volo l’occasione per scrollarsi di dosso l’oppressione statunitense.
Nota (*1): beh, in verità il regista pare sinceramente tenere molto al pericolo della guida distratta in auto: si vedono un sacco di persone che guidano giocando col proprio telefonino, facendosi il trucco e simili. Ovviamente è un problema reale ma, al giorno d’oggi, ce ne sarebbero centinaia di un paio di ordini di grandezza più gravi su cui porre l’attenzione!
Nota (*2): controllando il governo USA diviene facile fare pressioni a tutto il resto del mondo.
Nota (*3): si scopre in un rapido accenno che, nonostante l'apparente familiarità con la violenza e la lotta, il panciuto Russel Crowe non è un ex gladiatore ma un ex dirigente licenziato poco prima di raggiungere la pensione.
E quindi… beh, ho deciso: legherò insieme gli altri due spunti in questo unico pezzo dato che hanno un significativo elemento comune: la follia.
Ieri sera ho visto la pellicola “Il giorno sbagliato” con Russel Crowe, un film d’azione del 2020 più che decente. Non è un capolavoro ma lo si guarda volentieri: vi sono delle scene diverse dal solito che non sanno di “già visto” e la sceneggiatura fa miracoli riuscendo a mantenere la trama nell’ambito del verosimile (per un film!)…
Ma sotto questa forma gradevole la pellicola va a toccare dei temi molto seri e importanti:
1. Il pericolo causato dal nervosismo delle donne al volante.
2. La piaga del traffico.
3. Il pericolo dell’obesità per sé e, soprattutto, per gli altri.
4. Il pericolo dell’abuso di farmaci e/o integratori come Ivermectin o la vitamina D.
Ovviamente sto scherzando.
È immediato riconoscere nella pellicola un riadattamento di un “vecchio” capolavoro: “Un giorno di ordinaria follia” del 1993 con Michael Douglas.
Prevedibilmente è un adattamento peggiorativo che cerca di neutralizzare la tematica più controversa del film del 1993: quello di una società impersonale che porta alla follia una persona comune. Nel film originale il protagonista è proprio il folle, che diventa tale (sta allo spettatore stabilire quanto giustificatamente) passo dopo passo.
Nel rifacimento invece il punto di vista seguito è quello della protagonista, una brava e coraggiosa mamma separata, che aiuta il fratello minore prendendosi contemporaneamente cura del proprio figlioletto mentre l’ex marito (cattivo) non mantiene le promesse fatte al figlio (deludendolo) e cerca di portarle via la casa.
Soprattutto il matto è già matto dall’inizio del film (*3): non c’è progressione. La sua follia è solo il pretesto usato per spiegare la sua voglia di vendicarsi nei confronti dell'innocente protagonista femminile.
Nella pellicola non vi sono tematiche profonde (*1) né vi è una progressione dei vari personaggi: è solo una sequela di scene, spettacolari e appassionanti, legate insieme con lo sputo.
Se vogliamo “Un giorno di ordinaria follia” aveva degli elementi profetici: dopo l’apparente splendore degli anni ‘80 qualcuno, già a inizio degli anni ‘90, stava andando a stare peggio: era un bianco americano, laureato, appartenente alla classe media. Vi era poi il controverso accenno al conflitto con un’immigrazione già allora percepita come incontrollata e alle sue ripercussioni col medesimo uomo bianco, ex appartenente alla classe media.
La bellezza di questo vecchio classico sta forse nella sua neutralità, nel tentare di riportare la vicenda del protagonista con equilibrio, soprattutto non giustificando ma almeno spiegando le ragioni che lo portano alla follia.
In questi due film la follia era quella del singolo: il film del 1993 poi accusa anche la società dell’epoca di non fare abbastanza per affrontare e risolvere problematiche effettivamente esistenti: è una società insensibile, distratta, piena di sé e accecata dalle proprie luci colorate, ma ancora non è folle: nelle istituzioni c’è ancora chi fa il proprio dovere come l’anziano poliziotto buono e coprotagonista; di nuovo profeticamente però la tendenza suggerita dal film è che questa giustizia sia un qualcosa del passato: il poliziotto buono infatti va in pensione e non è affiancato da una giovane recluta intenzionata a seguirne le orme…
Il rifacimento del 2020 non ha nessuna ambizione di affrontare temi più profondi dei capotamenti delle auto e degli schizzi di sangue eppure, forse involontariamente dalla scopiazzatura dell'originale, qualcosa traspare anche qui. La società viene mostrata attraverso la lenta distorta dei media come sempre più in crisi e individualistica, le istituzioni sono adesso totalmente assenti e la polizia si vede in forze solo alla conclusione della pellicola dopo che l’eroina ha, ovviamente, trionfato nello scontro fisico contro il pazzo di turno. Adesso la tecnologia è fuori controllo e viene usata contro la stessa protagonista: non aiuta ma crea problemi.
Nel 2020 la società non è più semplicemente indifferente ma è impazzita.
E questo è il collegamento con l’altro spunto che avevo in mente.
La società è impazzita perché è la politica a essere divenuta folle.
I governi occidentali oggi non pensano più a fare l’interesse della popolazione e, questa è la novità degli ultimissimi anni, neppure cercano di fingere di farlo, di mantenere cioè le apparenze.
Mi sembra che anzi stiano cercando di capire quanto la corda possa essere tirata senza che la popolazione si ribelli. Forse è anche il potere stesso stupito dalla complessiva acquiescenza della popolazione che, nonostante i torti e gli spregi subiti, continua a fidarsi ciecamente dei media che, ovviamente, descrivono una realtà immaginaria che non ha niente a che vedere con la verità.
In realtà però i governi occidentali non sono realmente folli: lo sarebbero se cercassero veramente di realizzare il meglio per la propria popolazione ma non è così.
È ormai evidente che perseguono una propria agenda politica segreta in collaborazione con un’oligarchia di pochi ricchissimi che controllano i media e una fetta sempre maggiore della ricchezza globale: i governi occidentali, indipendentemente dal loro colore e formazione, sembrano adesso i loro dipendenti il cui lavoro è solo quello di proteggere gli interessi dei loro padroni.
L’unico potere politico occidentale che avrebbe la possibilità di contrastarli è il presidente degli USA: ma è evidente a tutti che l’attuale è solo un utile burattino che spesso non è neppure consapevole di dove si trovi…
La follia della società è quindi voluta perché le scelte apparentemente folli del potere politico hanno in realtà una loro logica sebbene essa non sia ancora completamente evidente.
È chiaro che si voglia provocare il panico: la paura toglie infatti alla gente la poca razionalità che di solito ha e la si rende più pronta a ingoiare senza protestare troppo qualsiasi ingiustizia.
E a questo punto avrebbe senso inserire anche il caso della riforma del WHO ma siccome ho già scritto abbastanza preferisco non appesantire ulteriormente questo pezzo.
Conclusione: voglio accennare a un ulteriore fattore: l’oligarchia che controlla più o meno direttamente (*2) i governi occidentali non è infallibile. Per quanto i suoi membri possano illudersi, grazie alle loro ricchezze, di essere superiori alla stragrande maggioranza delle persone comuni, non è così. Se la media del QI è 100, loro avranno un 115 al massimo: ma soprattutto sono accecati dall’avidità. Come tutti gli imperi commerciali hanno una visione miope del futuro: hanno reso la Cina forte quando conveniva loro trasferire nel paese asiatico industrie e capacità tecniche e solo ora si rendono conto che avendo indebolito troppo gli USA rischiano di perdere, almeno in parte, quello che hanno. Con la gestione scellerata della pandemia gli è andata bene: almeno al momento la verità continua a venire sostanzialmente ignorata. Ma con la guerra in Ucraina hanno completamente sbagliato i propri calcoli e in questo caso sarà più difficile ribaltare i fatti: peraltro solo l’occidente indirettamente controllato da questa oligarchia vive ancora nell’illusione, il resto del mondo sta invece cogliendo al volo l’occasione per scrollarsi di dosso l’oppressione statunitense.
Nota (*1): beh, in verità il regista pare sinceramente tenere molto al pericolo della guida distratta in auto: si vedono un sacco di persone che guidano giocando col proprio telefonino, facendosi il trucco e simili. Ovviamente è un problema reale ma, al giorno d’oggi, ce ne sarebbero centinaia di un paio di ordini di grandezza più gravi su cui porre l’attenzione!
Nota (*2): controllando il governo USA diviene facile fare pressioni a tutto il resto del mondo.
Nota (*3): si scopre in un rapido accenno che, nonostante l'apparente familiarità con la violenza e la lotta, il panciuto Russel Crowe non è un ex gladiatore ma un ex dirigente licenziato poco prima di raggiungere la pensione.
lunedì 24 aprile 2023
Tipo MBTI di Aristotele
Oggi voglio scrivere perché dubito dell’esattezza delle classificazioni per tipologie psicologiche MBTI dei personaggi antichi che si trovano in linea, per esempio su Personality-Database.com
I motivi sono molteplici…
1. Chiunque può votare e, suppongo, solo una piccola percentuale lo fa con cognizione di causa (*1).
2. Come si fa a conoscere il carattere di un personaggio dell’antichità? Per esempio Socrate è dato come ENTP ma l’antico filosofo non ci ha lasciato niente di scritto: tutto (o comunque parecchio) di quello che sappiamo di lui ci viene da Platone. E se Platone fa come me lo avrà “trasformato” adattandolo al proprio carattere.
3. anche quando si hanno delle opere su cui basarci, soprattutto se sono su argomenti specifici, esse dicono qualcosa del carattere ma non tutto. L’autore ha avuto tempo per riflettere e adattare il proprio pensiero rendendolo meno spontaneo e filtrandone via elementi utili.
4. I grandi del passato, ma anche semplicemente tutte le persone molto intelligenti, hanno tutte le funzioni sviluppate più del comune: una funzione inferiore sembra terziaria, quella terziaria appare secondaria etc. (*2). Questo aggiunge ulteriore difficoltà di lettura.
5. Non sono sicuro che alcune dimensioni psicologiche avessero duemila anni fa lo stesso significato che hanno oggi: la cultura di un’epoca incide sul carattere e lo influenza. Non sono sicuro che, per esempio, l’introversione di duemila anni fa sia la stessa di oggi… (*3)
Insomma i problemi, anche per gli esperti di MBTI, sono molteplici e, mi pare, insormontabili: semplicemente mancano troppe informazioni e quelle che abbiamo non sono pienamente attendibili.
Io direi che l’attendibilità è del 12%, ovvero più o meno il doppio che tirando semplicemente a caso.
Una riprova interessante sarebbe verificare se le celebrità odierne, per cui abbiamo più informazioni di diversi ordini di grandezza, hanno davvero il tipo che gli è attribuito: cioè si dovrebbe fargli fare il test e controllare cosa viene fuori (*4). Io credo che solo un 20% delle classificazioni in linea risulterebbero corrette…
In definitiva può essere divertente cercare in linea la tipologia dei personaggi famosi del passato ma, insomma, è solo un divertimento...
Conclusione: secondo me Aristotele era un INTP la sua logica era ferrea Ti (io mi ci trovo molto bene) e l’ampiezza dei suoi interessi vastissima Ne; invece, almeno su questo sito, me lo danno come ENTJ: e allora io ho scritto questo pezzo per spiegare che questi siti non sono affidabili! (*5)
Nota (*1): io, che stimo avere una conoscenza da 5/10 e cioè insufficiente, ho espresso solo due voti che riguardavano personaggi classificati come INTP (tipologia che conosco molto meglio delle altre perché è la mia)…
Inoltre, dopo aver osservato diversi personaggi (è possibile vedere le tre tipologie più votate), mi pare evidente che gli utenti che votano si influenzino molto l’un l’altro: insomma vi è una specie di effetto “pensiero di gruppo”.
Nota (*2): me ne sono reso conto quando, leggenda un’opera di un personaggio famoso, mi è parso di scorgervi una razionalità superiore alla media pensando quindi avere a che fare con un T come funzione primaria o secondaria…
Nota (*3): scavando probabilmente sì: ma per “scavare” e capire sarebbe necessario un dialogo diretto (per separare gli elementi culturali da quelli del carattere vero e proprio) che, invece, è ovviamente impossibile.
Nota (*4): oltretutto anche l’esame migliore non dà una risposta definitiva: dovrebbe essere sempre verificato dal parere di uno psicologo esperto in materia…
Nota (*5): ;-)
I motivi sono molteplici…
1. Chiunque può votare e, suppongo, solo una piccola percentuale lo fa con cognizione di causa (*1).
2. Come si fa a conoscere il carattere di un personaggio dell’antichità? Per esempio Socrate è dato come ENTP ma l’antico filosofo non ci ha lasciato niente di scritto: tutto (o comunque parecchio) di quello che sappiamo di lui ci viene da Platone. E se Platone fa come me lo avrà “trasformato” adattandolo al proprio carattere.
3. anche quando si hanno delle opere su cui basarci, soprattutto se sono su argomenti specifici, esse dicono qualcosa del carattere ma non tutto. L’autore ha avuto tempo per riflettere e adattare il proprio pensiero rendendolo meno spontaneo e filtrandone via elementi utili.
4. I grandi del passato, ma anche semplicemente tutte le persone molto intelligenti, hanno tutte le funzioni sviluppate più del comune: una funzione inferiore sembra terziaria, quella terziaria appare secondaria etc. (*2). Questo aggiunge ulteriore difficoltà di lettura.
5. Non sono sicuro che alcune dimensioni psicologiche avessero duemila anni fa lo stesso significato che hanno oggi: la cultura di un’epoca incide sul carattere e lo influenza. Non sono sicuro che, per esempio, l’introversione di duemila anni fa sia la stessa di oggi… (*3)
Insomma i problemi, anche per gli esperti di MBTI, sono molteplici e, mi pare, insormontabili: semplicemente mancano troppe informazioni e quelle che abbiamo non sono pienamente attendibili.
Io direi che l’attendibilità è del 12%, ovvero più o meno il doppio che tirando semplicemente a caso.
Una riprova interessante sarebbe verificare se le celebrità odierne, per cui abbiamo più informazioni di diversi ordini di grandezza, hanno davvero il tipo che gli è attribuito: cioè si dovrebbe fargli fare il test e controllare cosa viene fuori (*4). Io credo che solo un 20% delle classificazioni in linea risulterebbero corrette…
In definitiva può essere divertente cercare in linea la tipologia dei personaggi famosi del passato ma, insomma, è solo un divertimento...
Conclusione: secondo me Aristotele era un INTP la sua logica era ferrea Ti (io mi ci trovo molto bene) e l’ampiezza dei suoi interessi vastissima Ne; invece, almeno su questo sito, me lo danno come ENTJ: e allora io ho scritto questo pezzo per spiegare che questi siti non sono affidabili! (*5)
Nota (*1): io, che stimo avere una conoscenza da 5/10 e cioè insufficiente, ho espresso solo due voti che riguardavano personaggi classificati come INTP (tipologia che conosco molto meglio delle altre perché è la mia)…
Inoltre, dopo aver osservato diversi personaggi (è possibile vedere le tre tipologie più votate), mi pare evidente che gli utenti che votano si influenzino molto l’un l’altro: insomma vi è una specie di effetto “pensiero di gruppo”.
Nota (*2): me ne sono reso conto quando, leggenda un’opera di un personaggio famoso, mi è parso di scorgervi una razionalità superiore alla media pensando quindi avere a che fare con un T come funzione primaria o secondaria…
Nota (*3): scavando probabilmente sì: ma per “scavare” e capire sarebbe necessario un dialogo diretto (per separare gli elementi culturali da quelli del carattere vero e proprio) che, invece, è ovviamente impossibile.
Nota (*4): oltretutto anche l’esame migliore non dà una risposta definitiva: dovrebbe essere sempre verificato dal parere di uno psicologo esperto in materia…
Nota (*5): ;-)
domenica 23 aprile 2023
Rawls ontologico
Ho iniziato a leggere un nuovo capitolo di “Una teoria della giustizia” e dal titolo, “44. Il problema della giustizia tra generazioni”, l’argomento mi sembrava molto interessante.
Personalmente avevo spesso pensato alla giustizia di una costituzione, scritta e accettata (più o meno direttamente) da lontani antenati, e che tutte le successive generazioni si ritrovano così com’è.
Quanto è giusto che i nuovi maggiorenni si trovino vincolati da una costituzione che non hanno votato (senza parlare delle leggi stabilite nel corso del tempo)? Che debito di riconoscenza hanno, o dovrebbero avere, per il paese in cui sono nati o cresciuti?
La mia conclusione non è particolarmente soddisfacente: non è giusto che un neo maggiorenne sia vincolato da una costituzione + leggi decise e accettate dalle generazioni precedenti.
Credo anche che il suo debito con la società in cui è cresciuto (istruzione, magari cure mediche) è nullo in quanto si può ipotizzare che esso venga pagato dai genitori per i figli minorenni.
La conseguenza è che, secondo me, ogni giovane, raggiunta la maggiore età, dovrebbe essere libero di decidere se accettare o meno costituzione e leggi: se accetta allora tutto è a posto ma, in caso contrario, sorge il problema di cosa fare del giovane.
E qui sorge tutta una serie di considerazioni che non è il caso di affrontare in questo pezzo.
Questo per dire che, avendo un’idea già piuttosto sviluppata, ero curioso di scoprire come Rawls avrebbe affrontato il medesimo problema.
Prima di tutto c’è da dire che l’impostazione di Rawls è totalmente diversa dalla mia: per lui il problema della giustizia tra generazioni è semplicemente qualcosa di diverso da quanto avevo in mente io. Premetto poi che non ho terminato di leggere il capitoletto in questione ma, considerando che le ultime pagine sono in genere di riepilogo, non mi aspetto sorprese clamorose.
Per Rawls il problema di giustizia tra generazioni si riduce a trovare un equilibrio fra il “minimo sociale” e il “tasso di risparmio”. Il “tasso di risparmio” è quella quantità di generiche risorse che ogni generazione dovrebbe accumulare per la successiva; il “minimo sociale” è invece il benessere minimo dovuto a ogni individuo e che può variare da generazione in generazione. Ovvio che più il “minimo sociale” è basso e maggiore può essere il “tasso di risparmio”. Ma come stabilire qualcosa di equo per tutte le generazioni?
E qui, mi dispiace dirlo, ma anche Rawls si mette a “fuffare” proponendo idea completamente irrealistiche e sostanzialmente non funzionali.
I difetti della sua logica sono molteplici, per esempio: suppone (vittima del “Paradosso dell’epoca”) che il benessere vada sempre a crescere (oggi è evidente che NON sia così); il “tasso di risparmio” consiste di capitale e tecnologia ma non considera assolutamente la limitatezza delle risorse globali rinnovabili e non.
Solo indirettamente affronta la problematica che avevo in mente io: Rawls si immagina infatti che l’ipotetica assemblea originaria sia composta di persone che, non solo a causa del velo d’ignoranza, non sanno niente di se stesse ma che appartengono anche a generazioni diverse e quindi sanno che, in base all’epoca in cui nasceranno, troveranno situazioni tecnologiche e di ricchezza media anche molto diverse.
È evidente che qui si raggiunge un livello di astrazione assolutamente irrealistico.
Nella nostra realtà quotidiana, nelle democrazie occidentali, abbiamo una maggioranza di persone che non sa distinguere quale sia la forza politica che rappresenti il suo interesse nel momento presente: com’è possibile, velo d’ignoranza o meno, che la stessa persona catapultata nell’assemblea originaria possa essere in grado con un minimo di cognizione di causa quale sia il meglio per, in pratica, qualsiasi generazione? È impossibile…
Rawls immagina la sua assemblea costituita non da persone normali, per quanto razionali (*1), ma da super calcolatori!
Senza poi contare che alla fine questa vaga dimensione del “tasso di risparmio” non potrà mai essere stabilita a priori ma potrà dipendere da situazioni naturali sulle quali gli individui non hanno alcun controllo: per esempio se una città è rasa al suolo da un terremoto è evidente che il “tasso di risparmio” non potrà essere quello stabilito perché ci sarà da ricostruire ciò che è andato perso.
Personalmente non ho niente in contrario col ragionare partendo da situazioni completamente ipotetiche: io spesso uso infatti lo “stratagemma” degli alieni che, come delle divinità sulle quali gli uomini non hanno alcun controllo, possono costruire delle situazioni artificiali utili però a farci liberamente ipotizzare i comportamenti delle persone senza gli usuali vincoli giuridici e, magari, morali (*2).
Non ho quindi problemi a ipotizzare il velo di ignoranza o che, addirittura, dell’assemblea originaria possano far parte persone di generazioni diverse: non è questo il problema.
Il problema è invece che si presume, non so come, che tale assemblea possa fare qualcosa di impossibile, ovvero accordarsi su “minimo sociale” e “tasso di risparmio” per ciascuna generazione: per farlo con un minimo di senso i vari membri dell’assemblea dovrebbero conoscere l’evoluzione del futuro, ovvero sarebbe uno stabilire tali dimensioni col “senno di poi”.
Ma alla fine tutta questa procedura mi sembra affine alla dimostrazione ontologica dell’esistenza di Dio: Dio ha per definizione tutte le virtù, l’esistere è una virtù e quindi Dio esiste.
Eh no, è un po’ troppo facile così: altrimenti io mi immaginerei l’isola perfetta della cuccagna e ci andrei a vivere…
Conclusione: qui Rawls pretende troppo dalla sua “assemblea originaria” e sorvola su quello che, a mio avviso è invece il problema principale del rapporto di giustizia fra generazioni. È ragionevole pensare che una società giusta stabilirà come meglio può, via via col passare del tempo, quale sia il “minimo sociale” e il “tasso di risparmio”: non è infatti un problema che si possa risolvere a priori (*3).
Nota (*1): e già sulla razionalità sapete come la penso: più o meno il 99% delle persone non sono razionali più o meno il 99% del tempo.
Nota (*2): ovviamente non sono il primo ad aver avuto questa idea: ho scoperto che anche Aristotele (o forse Platone?) ricorreva a uno stratagemma analogo per investigare situazioni ipotetiche!
Nota (*3): non so se qualcuno ci ha già pensato ma dovrebbe esistere un analogo del teorema di incompletezza di Gödel per la filosofia: alcune questioni non possono essere risolte da filosofie basate su certi assiomi di base...
Personalmente avevo spesso pensato alla giustizia di una costituzione, scritta e accettata (più o meno direttamente) da lontani antenati, e che tutte le successive generazioni si ritrovano così com’è.
Quanto è giusto che i nuovi maggiorenni si trovino vincolati da una costituzione che non hanno votato (senza parlare delle leggi stabilite nel corso del tempo)? Che debito di riconoscenza hanno, o dovrebbero avere, per il paese in cui sono nati o cresciuti?
La mia conclusione non è particolarmente soddisfacente: non è giusto che un neo maggiorenne sia vincolato da una costituzione + leggi decise e accettate dalle generazioni precedenti.
Credo anche che il suo debito con la società in cui è cresciuto (istruzione, magari cure mediche) è nullo in quanto si può ipotizzare che esso venga pagato dai genitori per i figli minorenni.
La conseguenza è che, secondo me, ogni giovane, raggiunta la maggiore età, dovrebbe essere libero di decidere se accettare o meno costituzione e leggi: se accetta allora tutto è a posto ma, in caso contrario, sorge il problema di cosa fare del giovane.
E qui sorge tutta una serie di considerazioni che non è il caso di affrontare in questo pezzo.
Questo per dire che, avendo un’idea già piuttosto sviluppata, ero curioso di scoprire come Rawls avrebbe affrontato il medesimo problema.
Prima di tutto c’è da dire che l’impostazione di Rawls è totalmente diversa dalla mia: per lui il problema della giustizia tra generazioni è semplicemente qualcosa di diverso da quanto avevo in mente io. Premetto poi che non ho terminato di leggere il capitoletto in questione ma, considerando che le ultime pagine sono in genere di riepilogo, non mi aspetto sorprese clamorose.
Per Rawls il problema di giustizia tra generazioni si riduce a trovare un equilibrio fra il “minimo sociale” e il “tasso di risparmio”. Il “tasso di risparmio” è quella quantità di generiche risorse che ogni generazione dovrebbe accumulare per la successiva; il “minimo sociale” è invece il benessere minimo dovuto a ogni individuo e che può variare da generazione in generazione. Ovvio che più il “minimo sociale” è basso e maggiore può essere il “tasso di risparmio”. Ma come stabilire qualcosa di equo per tutte le generazioni?
E qui, mi dispiace dirlo, ma anche Rawls si mette a “fuffare” proponendo idea completamente irrealistiche e sostanzialmente non funzionali.
I difetti della sua logica sono molteplici, per esempio: suppone (vittima del “Paradosso dell’epoca”) che il benessere vada sempre a crescere (oggi è evidente che NON sia così); il “tasso di risparmio” consiste di capitale e tecnologia ma non considera assolutamente la limitatezza delle risorse globali rinnovabili e non.
Solo indirettamente affronta la problematica che avevo in mente io: Rawls si immagina infatti che l’ipotetica assemblea originaria sia composta di persone che, non solo a causa del velo d’ignoranza, non sanno niente di se stesse ma che appartengono anche a generazioni diverse e quindi sanno che, in base all’epoca in cui nasceranno, troveranno situazioni tecnologiche e di ricchezza media anche molto diverse.
È evidente che qui si raggiunge un livello di astrazione assolutamente irrealistico.
Nella nostra realtà quotidiana, nelle democrazie occidentali, abbiamo una maggioranza di persone che non sa distinguere quale sia la forza politica che rappresenti il suo interesse nel momento presente: com’è possibile, velo d’ignoranza o meno, che la stessa persona catapultata nell’assemblea originaria possa essere in grado con un minimo di cognizione di causa quale sia il meglio per, in pratica, qualsiasi generazione? È impossibile…
Rawls immagina la sua assemblea costituita non da persone normali, per quanto razionali (*1), ma da super calcolatori!
Senza poi contare che alla fine questa vaga dimensione del “tasso di risparmio” non potrà mai essere stabilita a priori ma potrà dipendere da situazioni naturali sulle quali gli individui non hanno alcun controllo: per esempio se una città è rasa al suolo da un terremoto è evidente che il “tasso di risparmio” non potrà essere quello stabilito perché ci sarà da ricostruire ciò che è andato perso.
Personalmente non ho niente in contrario col ragionare partendo da situazioni completamente ipotetiche: io spesso uso infatti lo “stratagemma” degli alieni che, come delle divinità sulle quali gli uomini non hanno alcun controllo, possono costruire delle situazioni artificiali utili però a farci liberamente ipotizzare i comportamenti delle persone senza gli usuali vincoli giuridici e, magari, morali (*2).
Non ho quindi problemi a ipotizzare il velo di ignoranza o che, addirittura, dell’assemblea originaria possano far parte persone di generazioni diverse: non è questo il problema.
Il problema è invece che si presume, non so come, che tale assemblea possa fare qualcosa di impossibile, ovvero accordarsi su “minimo sociale” e “tasso di risparmio” per ciascuna generazione: per farlo con un minimo di senso i vari membri dell’assemblea dovrebbero conoscere l’evoluzione del futuro, ovvero sarebbe uno stabilire tali dimensioni col “senno di poi”.
Ma alla fine tutta questa procedura mi sembra affine alla dimostrazione ontologica dell’esistenza di Dio: Dio ha per definizione tutte le virtù, l’esistere è una virtù e quindi Dio esiste.
Eh no, è un po’ troppo facile così: altrimenti io mi immaginerei l’isola perfetta della cuccagna e ci andrei a vivere…
Conclusione: qui Rawls pretende troppo dalla sua “assemblea originaria” e sorvola su quello che, a mio avviso è invece il problema principale del rapporto di giustizia fra generazioni. È ragionevole pensare che una società giusta stabilirà come meglio può, via via col passare del tempo, quale sia il “minimo sociale” e il “tasso di risparmio”: non è infatti un problema che si possa risolvere a priori (*3).
Nota (*1): e già sulla razionalità sapete come la penso: più o meno il 99% delle persone non sono razionali più o meno il 99% del tempo.
Nota (*2): ovviamente non sono il primo ad aver avuto questa idea: ho scoperto che anche Aristotele (o forse Platone?) ricorreva a uno stratagemma analogo per investigare situazioni ipotetiche!
Nota (*3): non so se qualcuno ci ha già pensato ma dovrebbe esistere un analogo del teorema di incompletezza di Gödel per la filosofia: alcune questioni non possono essere risolte da filosofie basate su certi assiomi di base...
sabato 22 aprile 2023
Vantaggi ingiusti
Riteniamo un vantaggio “ingiusto” quando lo possiedono gli altri ma non noi.
Terminato! - 26/4/2023
In poco meno di due anni, dal 9 maggio 2021 al 26 aprile 2023, ho terminato di leggere “The framers’ coup” di Klarman: bellissimo! Gli ho dato 5 stelline su 5, ma non è per tutti: lo consiglio solo a chi è interessato ai dettagli di come nacque la costituzione statunitense anche se le lezioni di politica che offre sono enormi e sempre valide. Utilissimo anche per capire come l’UE è stata volutamente costruita per NON funzionare…
Fine parabola - 27/4/2023
Nel 2018-2019 seguii con una certa speranza l’esperimento di governo Lega+M5S: sapevo già che il M5S era un populismo apparente ma ancora speravo che la Lega potesse essere reale.
Alla crisi di governo di fine estate mi apparve chiaro quale fosse la strategia politica più logica per Di Maio: quando non la seguì ma, anzi, abdicò a tutto il suo potere mi fu altrettanto chiaro che aveva scelto la strada più semplice e che, evidentemente, aveva ottenuto una qualche contropartita personale.
Scrissi nel corto Flop Di Maio del 4 settembre 2019: «[…] ogni logica politica indicava che Di Maio avrebbe dovuto prendere le distanze dal governo e chiamarsi fuori dal M5S. Probabilmente il governo si sarebbe formato lo stesso ma sarebbe stato ancora più debole di adesso.
Invece tutti i suoi commenti suonano di resa incondizionata: non ha posto nessun paletto precondizione politica per poi poter puntare i piedi...
Il problema della mia previsione è stato… Di Maio!
Da una parte Di Maio non ha seguito la logica politica, da un’altra (temo) gli è mancato il coraggio di fare ciò che avrebbe dovuto fare e, infine, non bisogna dimenticare che populismo ambizioso (ricerca del bene per sé) non significa populismo reale (ricerca del bene per la nazione): in altre parole non è da escludere che gli sia stata offerta qualche garanzia di sopravvivenza politica o comunque di potere e che lui l’abbia accettata…
[...]»
In questi giorni il cerchio si è chiuso e Di Maio ha ottenuto ciò che gli era stato promesso. L’ho scoperto sulla mia unica fonte d’informazione italiana che seguo, Le frasi di Osho, ecco due cinguettii di Osho al riguardo: Di Maio 1 e Di Maio 2.
Eliminare zecche - 27/4/2023
Premetto che il seguente non è un consiglio medico, anzi non è proprio un consiglio: spiego solo come faccio IO a togliermi le zecche che inevitabilmente prendo lavorando in giardino.
Toglierle con le pinzette, ruotando il parassita in maniera che non mantenga il morso stando attenti a non schiacciarlo, è il metodo classico.
Però le zecche che prendo io sono molto piccole e non schiacciarle è praticamente impossibile e spesso la “testa” rimane nella pelle.
Allora, nei miei vari esperimenti, provai ad annegarle: ma a seconda della loro posizione sul corpo non è molto pratico.
Finalmente l’anno scorso ho trovato la soluzione (NON copiatemi!) adatta a me: metto una gocciolina di Vinavil (la colla!) sulla zecca stando bene attento di ricoprirla completamente.
I vantaggi sono ben 4:
- Non so perché ma il Vinavil calma immediatamente il prurito.
- La patina secca che si forma protegge la pinzatura dallo sfregamento e contribuisce meccanicamente a eliminare il prurito.
- La zecca muore.
- Quando il giorno dopo tiro via la patina secca anche la zecca viene estratta.
In questa maniera non mi rimane l’irritazione che a volte poteva durarmi anche molto a lungo (per mesi).
Ovviamente non ho idea se il Vinavil sia tossico o se la zecca non vomiti anima e corpo nella mia pelle: quindi NON copiatemi!!
La zecchina (1 mm o poco più) d'ieri (la seconda del 2023) venuta via insieme alla colla secca:
Diarrea UE - 27/4/2023
Non ho voglia di commentare, guardate il video:
LA NUOVA LEGGE EUROPEA ANTI-OPEN SOURCE.
Terminato! - 26/4/2023
In poco meno di due anni, dal 9 maggio 2021 al 26 aprile 2023, ho terminato di leggere “The framers’ coup” di Klarman: bellissimo! Gli ho dato 5 stelline su 5, ma non è per tutti: lo consiglio solo a chi è interessato ai dettagli di come nacque la costituzione statunitense anche se le lezioni di politica che offre sono enormi e sempre valide. Utilissimo anche per capire come l’UE è stata volutamente costruita per NON funzionare…
Fine parabola - 27/4/2023
Nel 2018-2019 seguii con una certa speranza l’esperimento di governo Lega+M5S: sapevo già che il M5S era un populismo apparente ma ancora speravo che la Lega potesse essere reale.
Alla crisi di governo di fine estate mi apparve chiaro quale fosse la strategia politica più logica per Di Maio: quando non la seguì ma, anzi, abdicò a tutto il suo potere mi fu altrettanto chiaro che aveva scelto la strada più semplice e che, evidentemente, aveva ottenuto una qualche contropartita personale.
Scrissi nel corto Flop Di Maio del 4 settembre 2019: «[…] ogni logica politica indicava che Di Maio avrebbe dovuto prendere le distanze dal governo e chiamarsi fuori dal M5S. Probabilmente il governo si sarebbe formato lo stesso ma sarebbe stato ancora più debole di adesso.
Invece tutti i suoi commenti suonano di resa incondizionata: non ha posto nessun paletto precondizione politica per poi poter puntare i piedi...
Il problema della mia previsione è stato… Di Maio!
Da una parte Di Maio non ha seguito la logica politica, da un’altra (temo) gli è mancato il coraggio di fare ciò che avrebbe dovuto fare e, infine, non bisogna dimenticare che populismo ambizioso (ricerca del bene per sé) non significa populismo reale (ricerca del bene per la nazione): in altre parole non è da escludere che gli sia stata offerta qualche garanzia di sopravvivenza politica o comunque di potere e che lui l’abbia accettata…
[...]»
In questi giorni il cerchio si è chiuso e Di Maio ha ottenuto ciò che gli era stato promesso. L’ho scoperto sulla mia unica fonte d’informazione italiana che seguo, Le frasi di Osho, ecco due cinguettii di Osho al riguardo: Di Maio 1 e Di Maio 2.
Eliminare zecche - 27/4/2023
Premetto che il seguente non è un consiglio medico, anzi non è proprio un consiglio: spiego solo come faccio IO a togliermi le zecche che inevitabilmente prendo lavorando in giardino.
Toglierle con le pinzette, ruotando il parassita in maniera che non mantenga il morso stando attenti a non schiacciarlo, è il metodo classico.
Però le zecche che prendo io sono molto piccole e non schiacciarle è praticamente impossibile e spesso la “testa” rimane nella pelle.
Allora, nei miei vari esperimenti, provai ad annegarle: ma a seconda della loro posizione sul corpo non è molto pratico.
Finalmente l’anno scorso ho trovato la soluzione (NON copiatemi!) adatta a me: metto una gocciolina di Vinavil (la colla!) sulla zecca stando bene attento di ricoprirla completamente.
I vantaggi sono ben 4:
- Non so perché ma il Vinavil calma immediatamente il prurito.
- La patina secca che si forma protegge la pinzatura dallo sfregamento e contribuisce meccanicamente a eliminare il prurito.
- La zecca muore.
- Quando il giorno dopo tiro via la patina secca anche la zecca viene estratta.
In questa maniera non mi rimane l’irritazione che a volte poteva durarmi anche molto a lungo (per mesi).
Ovviamente non ho idea se il Vinavil sia tossico o se la zecca non vomiti anima e corpo nella mia pelle: quindi NON copiatemi!!
La zecchina (1 mm o poco più) d'ieri (la seconda del 2023) venuta via insieme alla colla secca:
Diarrea UE - 27/4/2023
Non ho voglia di commentare, guardate il video:
LA NUOVA LEGGE EUROPEA ANTI-OPEN SOURCE.
Hobsbwam e Cassandra
Onestamente non ho molta voglia di scrivere e, forse, sarebbe più proficuo se mi dedicassi all’Epitome ma ho letto poche pagine di Hobsbwam e voglio mettere nero su bianco i vari concetti interessanti trovati perché sono tantissimi e non voglio dimenticarli…
L’autore (*1), pur non seguendo uno schema puramente cronologico, si sta avvicinando agli anni ‘90 ed è impressionante rendersi conto di come fosse riuscito a comprendere dinamiche che solo adesso sono evidenti. Per certi versi è anche un po’ seccante: nella mia Epitome vi ho inserito tante intuizioni, credendo che fossero tutti concetti innovativi, e poi scopro che qualcuno aveva già pensato le stesse cose trent’anni fa!
Nel sottocapitolo in questione scrive della crescita delle multinazionali nel secondo dopoguerra e, soprattutto, dagli anni ‘60 in poi.
«Un’espansione [economica] aggressiva era certamente nei piani dei dirigenti americani non appena la guerra finì. Fu la Guerra fredda a spingerli verso un’idea più lungimirante, convincendoli che era politicamente urgente aiutare a crescere il più in fretta possibile paesi che in futuro potevano diventare loro concorrenti. Si è perfino sostenuto che, da questo punto di vista, la Guerra fredda fu il più importante motore del boom economico.» (*2)
Questa è un’ottima epigrafe per il mio capitolo [E] 16.2 dove scrivo di come gli USA con la caduta dell’URSS abbiano preso alcune caratteristiche di un impero commerciale e, in particolare, la miopia di confondere fra loro alleati e compagni commerciali.
O forse un riferimento ancor più diretto è in [E] 17.2 dove scrivo: «Da una parte gli USA, a causa della contrapposizione con l’URSS, trattavano con molto riguardo gli alleati europei favorendoli economicamente. Basti pensare al piano Marshall che aiutò l’economia a tornare a livelli prebellici nel giro di pochi anni.»
Hobsbwam cita a sua volta il piano Marshall esattamente nella frase successiva a quelle da me riportate…
La nascita delle multinazionali: «Tuttavia cominciò ad emergere un’economia sempre più transnazionale, specialmente dagli anni ‘60 in poi, cioè un sistema di attività economiche per i quali le frontiere e i territori degli stati non costituiscono la struttura fondamentale, ma soltanto fattori di complicazione. Nel caso estremo, prese corpo un’economia mondiale che non ha in effetti una base o limiti territoriali e che determina o piuttosto pone limiti a ciò che perfino le economie di stati molto grandi e potenti possono fare. All’inizio degli anni ‘70 una tale economia transnazionale divenne una forza globale effettiva.» (*3)
Altra potenziale epigrafe per il mio sottocapitolo [E] 12.3 (sulla 2° globalizzazione) o, ancora meglio, per [E] 12.4 (sulle controindicazioni della 2° globalizzazione).
Per esempio scrivo: «Con la seconda globalizzazione vi sono state però delle novità: [...]; contemporaneamente la forza dei singoli parapoteri economici è cresciuta a dismisura moltiplicandone la capacità di influenzare anche Stati di dimensioni medie e piccole.»
Concetto fondamentale e che forse userò in un nuovo sottocapitolo: «In un certo senso queste cifre [la percentuale delle esportazioni rappresentate dalle merci delle multinazionali] sono irrilevanti, perché la funzione principale di queste società era di “internazionalizzare i mercati al di là delle frontiere nazionali”, cioè di rendersi indipendenti dallo stato e dal suo territorio.» (*4)
Paragrafo autoesplicativo no?
Ecco quindi che si spiega la nascita dell’UE pensata come un grande mercato con i cancelli spalancati alle multinazionali e, più recentemente, dei trattati sovranazionali come TTIP, CETA, TISA e simili usati per scavalcare le regolamentazioni nazionali…
Qualche dato sparso: nel 1960 le 200 aziende più grandi del mondo equivalevano al 17% del PIL mondiale, nel 1984 tale percentuale è stimata al 26%; L’85% di queste 200 aziende avevano la loro sede in USA, Giappone, Gran Bretagna e Germania, il restante in altri 11 paesi.
Sfortunatamente sono informazioni un po’ troppo datate ma danno l’idea della tendenza…
Altra possibile epigrafe: «Tuttavia, anche se è probabile che i legami di queste supergiganti con i governi dei loro stati di origine fossero stretti, alla fine dell’Età dell’oro non è affatto sicuro che esse si “identificavano” con gli interessi dei loro governi o delle proprie nazioni […].» (*4)
Concetto sul quale insisto anch’io più e più volte quando scrivo che, con la seconda globalizzazione, gli interessi dei parapoteri economici non coincidono più con quelli delle proprie nazioni di origine.
Per esempio nella nota 1722 dell’appendice B dell’Epitome scrivo: «[…] in passato anche le grandi aziende si identificavano con una nazione: il governo che faceva (in politica estera) direttamente l'interesse delle proprie aziende, indirettamente faceva anche quello dei propri cittadini. Con la globalizzazione questo paradigma è cambiato: le multinazionali non si identificano più con un'unica nazione e, soprattutto, investono il denaro guadagnato da un mercato in altri paesi, là dove è economicamente più vantaggioso farlo. La conseguenza è che il governo (specialmente se è divenuto espressione di una criptocrazia) influenzato dalle “proprie” multinazionali non garantisce più, neppure indirettamente, alcun beneficio ai propri cittadini.»
Poi Hobsbwam spiega come la delocalizzazione sia strettamente collegata al processo di internazionalizzazione delle multinazionali che, come detto, corrisponde a una differenziazione degli interessi col paese d’origine. Per la cronaca anch’io ribadisco questo concetto nell’appendice B sullodata.
Notevolissimo poi che l’autore si renda conto che questa crescita spropositata delle multinazionali è stata resa possibile dai progressi nelle comunicazioni e nei trasporti. Ne scrive a pagina 329 e io commento prontamente: «[KGB] aggiungerei importanza informatica.»
Non avevo infatti finito di leggere la frase “[…] grazie alla moder-” che prosegue a pagina 330 con “na tecnologia informatica.”!
Vale la pena ribadire per l’ennesima volta che Hobsbwam ha scritto questo capolavoro nel 1994. Vado a memoria: secondo me all’epoca c’erano ancora i processori della famiglia 386. Praticamente un telefonino attuale ha la potenza di 100 di quei vecchi calcolatori. Eppure Hobsbwam, all’epoca quasi ottantenne, vi aveva riconosciuto il ruolo precipuo nella crescita delle multinazionali nei giganti attuali. Un concetto che, dubito, siano in molti a comprendere nel 2023…
Ecco, questo è un caso di quelli citati all’inizio del pezzo, ovvero della “delusione” di ritrovare una “mia” intuizione che, immodestamente, pensavo di aver avuto solo io…
In particolare nella nota 828 ([E] 12.3): «C’è da dire però che la seconda globalizzazione è subordinata ai progressi tecnologici nelle telecomunicazioni: ritengo probabile che solo grazie all’ausilio dei nuovi strumenti informatici, della rete Internet, della possibilità di comunicazione istantanea fra gli angoli più disparati del pianeta le grandi multinazionali siano riuscite a raggiungere le loro attuali dimensioni: le diseconomie di scala altrimenti sarebbero state molto maggiori e ne avrebbero limitato la crescita.»
Hobsbwam chiude poi il sottocapitolo con una riflessione interessante: la globalizzazione toglie forza alla volontà di indipendenza di piccole regioni (cita Corsica e isole Canarie) perché i piccoli stati sono particolarmente vulnerabili alle loro ingerenze. Scrive: «Economicamente, una tale separazioni li renderebbe quasi certamente più dipendenti dalle entità transnazionali che fanno sentire sempre di più la loro presenza determinante in simili contesti. Il mondo più comodo per i giganti multinazionali è un mondo popolato di staterelli nani o un mondo del tutto privo di stati.» (*5)
Dopo aver scritto questo pezzo mi rendo conto che la maggior parte dei concetti, a parte un paio minori, l’avevo in realtà già intuita autonomamente e Hobsbwam mi ha dato solo la conferma di non aver scritto fesserie. Però la mia ammirazione per le sue profonde intuizioni è sincera: davvero mi sembra incredibile che nel 1994 avesse già intuito, e con enorme precisione, la direzione che stava prendendo la storia.
Conclusione: sono contento che Hobsbwam sia morto nel 2012: probabilmente ogni tanto si sarà svegliato la mattina col dubbio di sbagliarsi nonostante che la logica e i dati gli ripetessero che aveva ragione.
Adesso l’orrore è manifesto così come l’incapacità della popolazione di rendersi conto di ciò che succede: il completo tradimento sia dei media (prevedibile) che della politica (imprevedibile per stati come Germania, Francia e UK; dell’Italia, sfortunatamente, non mi stupisco). La vera condanna di Cassandra non era quella di non essere creduta ma di veder realizzarsi ciò che aveva profetizzato.
Nota (*1): per quel che vale Eric Hobsbwam è dato come INTP col 100% di 27 voti. Io non mi pronuncio dato che non lo conosco: però la sua opera, che mette insieme così tanti temi diversi unendoli con guizzi di intuizione ma anche con coerenza logica, è compatibile con tale tipo MBTI.
Nota (*2): tratto da “Il secolo breve” di Eric J. Hobsbwam, (E.) BURexploit, 2009, trad. Brunello Lotti, pag. 324.
Nota (*3): ibidem, pag. 326.
Nota (*4): ibidem, pag. 328.
Nota (*5): ibidem, pag. 331.
L’autore (*1), pur non seguendo uno schema puramente cronologico, si sta avvicinando agli anni ‘90 ed è impressionante rendersi conto di come fosse riuscito a comprendere dinamiche che solo adesso sono evidenti. Per certi versi è anche un po’ seccante: nella mia Epitome vi ho inserito tante intuizioni, credendo che fossero tutti concetti innovativi, e poi scopro che qualcuno aveva già pensato le stesse cose trent’anni fa!
Nel sottocapitolo in questione scrive della crescita delle multinazionali nel secondo dopoguerra e, soprattutto, dagli anni ‘60 in poi.
«Un’espansione [economica] aggressiva era certamente nei piani dei dirigenti americani non appena la guerra finì. Fu la Guerra fredda a spingerli verso un’idea più lungimirante, convincendoli che era politicamente urgente aiutare a crescere il più in fretta possibile paesi che in futuro potevano diventare loro concorrenti. Si è perfino sostenuto che, da questo punto di vista, la Guerra fredda fu il più importante motore del boom economico.» (*2)
Questa è un’ottima epigrafe per il mio capitolo [E] 16.2 dove scrivo di come gli USA con la caduta dell’URSS abbiano preso alcune caratteristiche di un impero commerciale e, in particolare, la miopia di confondere fra loro alleati e compagni commerciali.
O forse un riferimento ancor più diretto è in [E] 17.2 dove scrivo: «Da una parte gli USA, a causa della contrapposizione con l’URSS, trattavano con molto riguardo gli alleati europei favorendoli economicamente. Basti pensare al piano Marshall che aiutò l’economia a tornare a livelli prebellici nel giro di pochi anni.»
Hobsbwam cita a sua volta il piano Marshall esattamente nella frase successiva a quelle da me riportate…
La nascita delle multinazionali: «Tuttavia cominciò ad emergere un’economia sempre più transnazionale, specialmente dagli anni ‘60 in poi, cioè un sistema di attività economiche per i quali le frontiere e i territori degli stati non costituiscono la struttura fondamentale, ma soltanto fattori di complicazione. Nel caso estremo, prese corpo un’economia mondiale che non ha in effetti una base o limiti territoriali e che determina o piuttosto pone limiti a ciò che perfino le economie di stati molto grandi e potenti possono fare. All’inizio degli anni ‘70 una tale economia transnazionale divenne una forza globale effettiva.» (*3)
Altra potenziale epigrafe per il mio sottocapitolo [E] 12.3 (sulla 2° globalizzazione) o, ancora meglio, per [E] 12.4 (sulle controindicazioni della 2° globalizzazione).
Per esempio scrivo: «Con la seconda globalizzazione vi sono state però delle novità: [...]; contemporaneamente la forza dei singoli parapoteri economici è cresciuta a dismisura moltiplicandone la capacità di influenzare anche Stati di dimensioni medie e piccole.»
Concetto fondamentale e che forse userò in un nuovo sottocapitolo: «In un certo senso queste cifre [la percentuale delle esportazioni rappresentate dalle merci delle multinazionali] sono irrilevanti, perché la funzione principale di queste società era di “internazionalizzare i mercati al di là delle frontiere nazionali”, cioè di rendersi indipendenti dallo stato e dal suo territorio.» (*4)
Paragrafo autoesplicativo no?
Ecco quindi che si spiega la nascita dell’UE pensata come un grande mercato con i cancelli spalancati alle multinazionali e, più recentemente, dei trattati sovranazionali come TTIP, CETA, TISA e simili usati per scavalcare le regolamentazioni nazionali…
Qualche dato sparso: nel 1960 le 200 aziende più grandi del mondo equivalevano al 17% del PIL mondiale, nel 1984 tale percentuale è stimata al 26%; L’85% di queste 200 aziende avevano la loro sede in USA, Giappone, Gran Bretagna e Germania, il restante in altri 11 paesi.
Sfortunatamente sono informazioni un po’ troppo datate ma danno l’idea della tendenza…
Altra possibile epigrafe: «Tuttavia, anche se è probabile che i legami di queste supergiganti con i governi dei loro stati di origine fossero stretti, alla fine dell’Età dell’oro non è affatto sicuro che esse si “identificavano” con gli interessi dei loro governi o delle proprie nazioni […].» (*4)
Concetto sul quale insisto anch’io più e più volte quando scrivo che, con la seconda globalizzazione, gli interessi dei parapoteri economici non coincidono più con quelli delle proprie nazioni di origine.
Per esempio nella nota 1722 dell’appendice B dell’Epitome scrivo: «[…] in passato anche le grandi aziende si identificavano con una nazione: il governo che faceva (in politica estera) direttamente l'interesse delle proprie aziende, indirettamente faceva anche quello dei propri cittadini. Con la globalizzazione questo paradigma è cambiato: le multinazionali non si identificano più con un'unica nazione e, soprattutto, investono il denaro guadagnato da un mercato in altri paesi, là dove è economicamente più vantaggioso farlo. La conseguenza è che il governo (specialmente se è divenuto espressione di una criptocrazia) influenzato dalle “proprie” multinazionali non garantisce più, neppure indirettamente, alcun beneficio ai propri cittadini.»
Poi Hobsbwam spiega come la delocalizzazione sia strettamente collegata al processo di internazionalizzazione delle multinazionali che, come detto, corrisponde a una differenziazione degli interessi col paese d’origine. Per la cronaca anch’io ribadisco questo concetto nell’appendice B sullodata.
Notevolissimo poi che l’autore si renda conto che questa crescita spropositata delle multinazionali è stata resa possibile dai progressi nelle comunicazioni e nei trasporti. Ne scrive a pagina 329 e io commento prontamente: «[KGB] aggiungerei importanza informatica.»
Non avevo infatti finito di leggere la frase “[…] grazie alla moder-” che prosegue a pagina 330 con “na tecnologia informatica.”!
Vale la pena ribadire per l’ennesima volta che Hobsbwam ha scritto questo capolavoro nel 1994. Vado a memoria: secondo me all’epoca c’erano ancora i processori della famiglia 386. Praticamente un telefonino attuale ha la potenza di 100 di quei vecchi calcolatori. Eppure Hobsbwam, all’epoca quasi ottantenne, vi aveva riconosciuto il ruolo precipuo nella crescita delle multinazionali nei giganti attuali. Un concetto che, dubito, siano in molti a comprendere nel 2023…
Ecco, questo è un caso di quelli citati all’inizio del pezzo, ovvero della “delusione” di ritrovare una “mia” intuizione che, immodestamente, pensavo di aver avuto solo io…
In particolare nella nota 828 ([E] 12.3): «C’è da dire però che la seconda globalizzazione è subordinata ai progressi tecnologici nelle telecomunicazioni: ritengo probabile che solo grazie all’ausilio dei nuovi strumenti informatici, della rete Internet, della possibilità di comunicazione istantanea fra gli angoli più disparati del pianeta le grandi multinazionali siano riuscite a raggiungere le loro attuali dimensioni: le diseconomie di scala altrimenti sarebbero state molto maggiori e ne avrebbero limitato la crescita.»
Hobsbwam chiude poi il sottocapitolo con una riflessione interessante: la globalizzazione toglie forza alla volontà di indipendenza di piccole regioni (cita Corsica e isole Canarie) perché i piccoli stati sono particolarmente vulnerabili alle loro ingerenze. Scrive: «Economicamente, una tale separazioni li renderebbe quasi certamente più dipendenti dalle entità transnazionali che fanno sentire sempre di più la loro presenza determinante in simili contesti. Il mondo più comodo per i giganti multinazionali è un mondo popolato di staterelli nani o un mondo del tutto privo di stati.» (*5)
Dopo aver scritto questo pezzo mi rendo conto che la maggior parte dei concetti, a parte un paio minori, l’avevo in realtà già intuita autonomamente e Hobsbwam mi ha dato solo la conferma di non aver scritto fesserie. Però la mia ammirazione per le sue profonde intuizioni è sincera: davvero mi sembra incredibile che nel 1994 avesse già intuito, e con enorme precisione, la direzione che stava prendendo la storia.
Conclusione: sono contento che Hobsbwam sia morto nel 2012: probabilmente ogni tanto si sarà svegliato la mattina col dubbio di sbagliarsi nonostante che la logica e i dati gli ripetessero che aveva ragione.
Adesso l’orrore è manifesto così come l’incapacità della popolazione di rendersi conto di ciò che succede: il completo tradimento sia dei media (prevedibile) che della politica (imprevedibile per stati come Germania, Francia e UK; dell’Italia, sfortunatamente, non mi stupisco). La vera condanna di Cassandra non era quella di non essere creduta ma di veder realizzarsi ciò che aveva profetizzato.
Nota (*1): per quel che vale Eric Hobsbwam è dato come INTP col 100% di 27 voti. Io non mi pronuncio dato che non lo conosco: però la sua opera, che mette insieme così tanti temi diversi unendoli con guizzi di intuizione ma anche con coerenza logica, è compatibile con tale tipo MBTI.
Nota (*2): tratto da “Il secolo breve” di Eric J. Hobsbwam, (E.) BURexploit, 2009, trad. Brunello Lotti, pag. 324.
Nota (*3): ibidem, pag. 326.
Nota (*4): ibidem, pag. 328.
Nota (*5): ibidem, pag. 331.
venerdì 21 aprile 2023
Lo sgarante
Pezzo breve oggi (credo). Il primo aprile scoprii che lo sgarante aveva bloccato chatGPT in Italia.
Ci rimasi molto male perché lo usavo (quando funzionava non avendo un carico di utenti eccessivo) già intensamente al posto di Google: in generale, tranne che in situazioni specifiche, mi forniva già l’informazione specifica che cercavo mentre il motore di ricerca, quando andava bene, mi dava dei collegamenti che avrei poi dovuto esplorare uno a uno per trovare quello che effettivamente mi interessava. Diciamo che usavo 90% chatGPT e 10% Google.
E Google trae gran parte (qualcosa intorno al 90%) dei propri ricavi proprio dalla vendita della pubblicità tramite i primi collegamenti forniti dalle ricerche: è evidente che chatGPT e simili (come la versione “chat” di Bing) rischiano di essere la nemesi di Google.
Ho fatto presente questo dato perché quando si giudica l’operato di un potere, qualunque esso sia, vanno tenuti ben presenti gli interessi in gioco e, soprattutto, quelli non dichiarati.
Questo perché in effetti, nonostante la mia irritazione, mi sono rifiutato di informarmi sulle motivazioni dello sgarante che hanno portato al blocco di chatGPT.
Sono infatti sicuro che la motivazione “ufficiale” sia una delle seguenti:
1. un qualcosa di irrilevante riguardo la memorizzazione del dialogo fra utente e IA.
2. la difesa dell’unico “diritto” che in questi anni sta venendo tutelato: il diritto all’oblio (*1).
Con l’ammonimento che, a parte queste spiegazioni ufficiali, va comunque sempre tenuta presente anche la motivazione “economica” vista sopra.
Ma, come spiegato, non ho perso tempo a informarmi: si tratta chiaramente di un provvedimento anacronistico che, al massimo, avrà l’effetto di rendere meno efficiente (in Italia) chatGPT o che ne ritarderà il ritorno di, al massimo, un annetto provocando danni a molti e proteggendo pochi.
Nel frattempo si parla con entusiasmo dei progressi ottenuti da chatGPT4: ma, grazie allo sgarante, non ho potuto verificare. Preferisco non pensarci per non irritarmi.
Il punto è che è possibile, anzi probabile, che chatGPT possa minacciare in qualche modo la riservatezza degli utenti. Sono però sicuro che lo sgarante non abbia la capacità, né probabilmente l’interesse, di dare le giuste direttive per correggere il problema. Alla fine tutto si risolverà nel dover accettare esplicitamente un lunghissimo contratto di utilizzo che nessuno, me compreso, leggerà. Grazie allo sgarante. Insomma un problema morale verrà trasformato in una questione legale: l’eventuale vulnus morale resterà ma vi verrà appiccicato sopra un inutile cerotto legale.
Contemporaneamente, oltre all’entusiasmo per la nuova versione, leggo anche preoccupazione che, credo, sia giustificata. Già chatGPT3 ha il potenziale di togliere posti di lavoro (in più campi), lo stesso vale a maggior ragione per chatGPT4: ma ovviamente è solo questione di tempo (5 anni?) prima che nuove versioni ancora più potenti trasformino questa potenzialità in realtà.
Ovviamente, grazie allo sgarante, non ho potuto verificare gli ultimi progressi.
Conclusione: lo so, questo è uno dei pezzi più noiosi e inutili che abbia scritto negli ultimi tempi: ha però il vantaggio di essere corto!
Nota (*1): questo infatti è un “diritto” spacciato come utile e necessario per tutti mentre invece serve l’interesse di pochissimi potenti interessati a nascondere la propria storia e, in particolare, le proprie “marachelle”. A parte che ne ho già scritto ma su questo argomento dovrei tornarci con un pezzo più generico: credo che alla tutela di falsi diritti e alla negazione di quelli veri si possa assimilare una parte significativa del politicamente corretto e dei suoi assurdi derivati.
Ci rimasi molto male perché lo usavo (quando funzionava non avendo un carico di utenti eccessivo) già intensamente al posto di Google: in generale, tranne che in situazioni specifiche, mi forniva già l’informazione specifica che cercavo mentre il motore di ricerca, quando andava bene, mi dava dei collegamenti che avrei poi dovuto esplorare uno a uno per trovare quello che effettivamente mi interessava. Diciamo che usavo 90% chatGPT e 10% Google.
E Google trae gran parte (qualcosa intorno al 90%) dei propri ricavi proprio dalla vendita della pubblicità tramite i primi collegamenti forniti dalle ricerche: è evidente che chatGPT e simili (come la versione “chat” di Bing) rischiano di essere la nemesi di Google.
Ho fatto presente questo dato perché quando si giudica l’operato di un potere, qualunque esso sia, vanno tenuti ben presenti gli interessi in gioco e, soprattutto, quelli non dichiarati.
Questo perché in effetti, nonostante la mia irritazione, mi sono rifiutato di informarmi sulle motivazioni dello sgarante che hanno portato al blocco di chatGPT.
Sono infatti sicuro che la motivazione “ufficiale” sia una delle seguenti:
1. un qualcosa di irrilevante riguardo la memorizzazione del dialogo fra utente e IA.
2. la difesa dell’unico “diritto” che in questi anni sta venendo tutelato: il diritto all’oblio (*1).
Con l’ammonimento che, a parte queste spiegazioni ufficiali, va comunque sempre tenuta presente anche la motivazione “economica” vista sopra.
Ma, come spiegato, non ho perso tempo a informarmi: si tratta chiaramente di un provvedimento anacronistico che, al massimo, avrà l’effetto di rendere meno efficiente (in Italia) chatGPT o che ne ritarderà il ritorno di, al massimo, un annetto provocando danni a molti e proteggendo pochi.
Nel frattempo si parla con entusiasmo dei progressi ottenuti da chatGPT4: ma, grazie allo sgarante, non ho potuto verificare. Preferisco non pensarci per non irritarmi.
Il punto è che è possibile, anzi probabile, che chatGPT possa minacciare in qualche modo la riservatezza degli utenti. Sono però sicuro che lo sgarante non abbia la capacità, né probabilmente l’interesse, di dare le giuste direttive per correggere il problema. Alla fine tutto si risolverà nel dover accettare esplicitamente un lunghissimo contratto di utilizzo che nessuno, me compreso, leggerà. Grazie allo sgarante. Insomma un problema morale verrà trasformato in una questione legale: l’eventuale vulnus morale resterà ma vi verrà appiccicato sopra un inutile cerotto legale.
Contemporaneamente, oltre all’entusiasmo per la nuova versione, leggo anche preoccupazione che, credo, sia giustificata. Già chatGPT3 ha il potenziale di togliere posti di lavoro (in più campi), lo stesso vale a maggior ragione per chatGPT4: ma ovviamente è solo questione di tempo (5 anni?) prima che nuove versioni ancora più potenti trasformino questa potenzialità in realtà.
Ovviamente, grazie allo sgarante, non ho potuto verificare gli ultimi progressi.
Conclusione: lo so, questo è uno dei pezzi più noiosi e inutili che abbia scritto negli ultimi tempi: ha però il vantaggio di essere corto!
Nota (*1): questo infatti è un “diritto” spacciato come utile e necessario per tutti mentre invece serve l’interesse di pochissimi potenti interessati a nascondere la propria storia e, in particolare, le proprie “marachelle”. A parte che ne ho già scritto ma su questo argomento dovrei tornarci con un pezzo più generico: credo che alla tutela di falsi diritti e alla negazione di quelli veri si possa assimilare una parte significativa del politicamente corretto e dei suoi assurdi derivati.
giovedì 20 aprile 2023
Chiacchiere rubate
Ieri sono stato un dieci minuti nella sala di attesa di uno studio medico. Là vi ho riconosciuto una ragazza che lavora a un supermercato dove mi servo e, forse per questo, mi ha fatto drizzare le orecchie.
Accanto a lei c’era una signora chiacchierona con la quale, alla fine, è stata indotta a parlare: la ragazza era sui 25, la signora sui 40; entrambe con un paio di bimbi. Ebbene tutte e due si lamentavano di ammalarsi spessissimo e con sintomi che perduravano molto a lungo. Lo stesso valeva per un’altra signora (sui 50?) che ha voluto dire la sua e che anche lei aveva lo stesso problema.
Altro elemento: la ragazza ha detto che è da due anni che ha questo problema e la signora potrebbe avere assentito ma non ne sono sicuro.
Da quello che ho capito la narrativa dei medici di base è che, dopo un anno di quarantena il sistema immunitario si è un po’ “dimenticato” i vecchi malanni e ora, come se si fosse tornati bambini, li deve imparare a riconoscere di nuovo. E infatti entrambe le mamme opinavano che portando in macchina a scuola i bambini prendevano sempre nuovi germi…
Sarebbe bello sapere se ci fosse uno studio scientifico al riguardo ma, si sa, solo chi afferma che il re è nudo deve portare le prove scientifiche: per il resto bastano gli ammiccamenti e le allusioni degli esperti virologi in tivvù (ci sono ancora?).
Caso vuole che invece io negli ultimi due anni, senza vaccino sperimentale mRNA e con supplementi di vitamina D, sia stato sano come non mai. Soprattutto la brevissima malattia di qualche mese fa mi ha stupito: in pratica sono stato malato, anche con febbre >38°, per un unico giorno; la tossettina associata (continua per un giorno (*1)) è proseguita rarissima ed è sparita completamente in, bo, forse dieci giorni (considerando tosse appena un paio di colpi al giorno).
Chiaro che si tratta di esempi aneddotici, senza alcuna rilevanza statistica, eppure ho la sensazione che siano indicativi di un peggioramento generale della salute: non dico, fortunatamente, di tutti i vaccinati ma, perlomeno, di una significativa percentuale di questi.
Al contrario la mia salute, non solo non è peggiorata, ma è significativamente migliorata suppongo grazie ai supplementi di vitamina D (*2) e migliorata in maniera eccezionale considerando come il virus, che aveva comunque avuto l’ardire di infettarmi, sia stato “bullizzato” dal mio sistema immunitario!
A proposito di vitamina D, che sarebbe facilmente producibile, non costosa e non brevettabile, è praticamente dal 2020 che predico che, indipendentemente dal fatto che possa essere utile o no contro il covid-19 (ma le ricerche scientifiche dicono che avrebbe ridotto, da sola, le morti significativamente) comunque suggerirla soprattutto agli anziani non avrebbe fatto danni ma, anzi, avrebbe stimolato le capacità di difesa del sistema immunitario per tutte le malattie.
E cosa è successo invece?
Beh diversi anni fa (5? forse più) uscì un trafiletto che spiegava che la concentrazione minima nel sangue di vitamina D era passata da (circa) 40 (forse 50 e non ricordo l’unità di misura) a 20 (mi pare).
Insomma prima il medico di base poteva prescrivere supplementi di vitamina D a chi ne aveva meno di 40 ma negli ultimi anni solo se tale valore era minore di 20.
Ebbene qualche mese fa ho scoperto che tale soglia è stata ulteriormente abbassata a 9 (come al solito non ricordo l’unità di misura).
Pensate che sia normale? Possibile che agli “esperti” che devono decidere della salute degli italiani non sia arrivata la voce di come la vitamina D migliori le capacità del sistema immunitario (facendo finta che per il covid-19 non facesse differenza) (*3)?
L’unica spiegazione plausibile è che qualcuno, abbia fatto pressione sui nostri “esperti” per abbassare tale valore con il risultato che molte persone (soprattutto anziane perché escono meno di casa e, comunque, anche d’estate la loro pelle produce meno vitamina D) saranno decisamente più vulnerabili a qualsiasi malattia.
E chi ci guadagna a vendere più medicine? Bo, i tassisti forse? Magari i maestri di musica? Chissà…
Mi si potrebbe accusare di essere paranoico, cinico o, perfino, complottista.
Beh, oramai, avere dubbi sulle attività dei grandi poteri economici non è essere paranoici ma semplicemente prudenti. Ripeto questo concetto da quando fu scoperto che la centralina dei motori Volkswagen, quando sottoposti a revisione, truccava i dati…
A chi me l’avesse detto anche solo la settimana prima che la notizia apparisse su tutti i media (la ricordata la mega multa USA?) avrei riso in faccia. Ma da allora ho imparato e ho preso atto che siamo in un mondo nuovo e peggiore dove, evidentemente, l’influenza corruttrice dei grandi poteri economici, la loro arroganza, il loro cinismo, ha raggiunto vertici impensabili fino a pochi anni fa…
Oramai non è paranoico chi teme complotti di ogni sorta ma è ingenuo chi invece si fida ciecamente del potere politico e dei media. Questa sfortunatamente è la nuova realtà.
Il comportamento spregiudicato e immorale delle case farmaceutiche, soprattutto di quelle coinvolte nella produzione e diffusione su scala planetaria di prodotti sperimentali altamente dubbi per la loro sicurezza complessiva, ne è solo l’ennesima dimostrazione.
Ora rischiamo la guerra nucleare perché le lobbi delle armi americane spingono per esasperare la tensione in giro per i mondo mentre un presidente, chiaramente non in sé, non è in grado di rendersi conto dei disastri che va combinando e dei danni che provoca sia al mondo, sia ai suoi alleati che agli USA stessi...
Conclusione: non volevo annoiare i miei lettori con due pezzi sul covid-19 e dintorni consecutivi. In realtà volevo semplicemente scrivere un corto, poi...
Nota (*1): che poi di solito avevo sempre l’apparato respiratorio delicatissimo: la tosse mi procurava dolore alla gola, quindi catarro, che poi scendeva e si trasformava in tosse grassa e, praticamente si sovrapponeva al tutto il raffreddore. Adesso, anche dopo aver tossito per 24 ore di seguito, non avevo il minimo dolore alla gola: evidentemente non era assolutamente infiammata e, quindi, suscettibile a irritarsi ancora di più.
Nota (*2): + zinco + vitamina K2 affinché il calcio derivato dalla vitamina D non si depositi in giro per il corpo ma nelle ossa: è la scoperta di una recente ricerca scientifica...
Nota (*3): se ben ricordo il valore della vitamina D minimo nel sangue è stato ulteriormente abbassato a 9 in base a una ricerca che “dimostrava” come la vitamina D non fosse utile per la resistenza delle ossa (e quindi, per esempio, per prevenire l’osteoporosi senile). Me lo ricordo perché all’epoca sapevo già del ruolo della vitamina K2 nel fissare il calcio nelle ossa, ma suppongo ignorato dagli “esperti” italiani.
Accanto a lei c’era una signora chiacchierona con la quale, alla fine, è stata indotta a parlare: la ragazza era sui 25, la signora sui 40; entrambe con un paio di bimbi. Ebbene tutte e due si lamentavano di ammalarsi spessissimo e con sintomi che perduravano molto a lungo. Lo stesso valeva per un’altra signora (sui 50?) che ha voluto dire la sua e che anche lei aveva lo stesso problema.
Altro elemento: la ragazza ha detto che è da due anni che ha questo problema e la signora potrebbe avere assentito ma non ne sono sicuro.
Da quello che ho capito la narrativa dei medici di base è che, dopo un anno di quarantena il sistema immunitario si è un po’ “dimenticato” i vecchi malanni e ora, come se si fosse tornati bambini, li deve imparare a riconoscere di nuovo. E infatti entrambe le mamme opinavano che portando in macchina a scuola i bambini prendevano sempre nuovi germi…
Sarebbe bello sapere se ci fosse uno studio scientifico al riguardo ma, si sa, solo chi afferma che il re è nudo deve portare le prove scientifiche: per il resto bastano gli ammiccamenti e le allusioni degli esperti virologi in tivvù (ci sono ancora?).
Caso vuole che invece io negli ultimi due anni, senza vaccino sperimentale mRNA e con supplementi di vitamina D, sia stato sano come non mai. Soprattutto la brevissima malattia di qualche mese fa mi ha stupito: in pratica sono stato malato, anche con febbre >38°, per un unico giorno; la tossettina associata (continua per un giorno (*1)) è proseguita rarissima ed è sparita completamente in, bo, forse dieci giorni (considerando tosse appena un paio di colpi al giorno).
Chiaro che si tratta di esempi aneddotici, senza alcuna rilevanza statistica, eppure ho la sensazione che siano indicativi di un peggioramento generale della salute: non dico, fortunatamente, di tutti i vaccinati ma, perlomeno, di una significativa percentuale di questi.
Al contrario la mia salute, non solo non è peggiorata, ma è significativamente migliorata suppongo grazie ai supplementi di vitamina D (*2) e migliorata in maniera eccezionale considerando come il virus, che aveva comunque avuto l’ardire di infettarmi, sia stato “bullizzato” dal mio sistema immunitario!
A proposito di vitamina D, che sarebbe facilmente producibile, non costosa e non brevettabile, è praticamente dal 2020 che predico che, indipendentemente dal fatto che possa essere utile o no contro il covid-19 (ma le ricerche scientifiche dicono che avrebbe ridotto, da sola, le morti significativamente) comunque suggerirla soprattutto agli anziani non avrebbe fatto danni ma, anzi, avrebbe stimolato le capacità di difesa del sistema immunitario per tutte le malattie.
E cosa è successo invece?
Beh diversi anni fa (5? forse più) uscì un trafiletto che spiegava che la concentrazione minima nel sangue di vitamina D era passata da (circa) 40 (forse 50 e non ricordo l’unità di misura) a 20 (mi pare).
Insomma prima il medico di base poteva prescrivere supplementi di vitamina D a chi ne aveva meno di 40 ma negli ultimi anni solo se tale valore era minore di 20.
Ebbene qualche mese fa ho scoperto che tale soglia è stata ulteriormente abbassata a 9 (come al solito non ricordo l’unità di misura).
Pensate che sia normale? Possibile che agli “esperti” che devono decidere della salute degli italiani non sia arrivata la voce di come la vitamina D migliori le capacità del sistema immunitario (facendo finta che per il covid-19 non facesse differenza) (*3)?
L’unica spiegazione plausibile è che qualcuno, abbia fatto pressione sui nostri “esperti” per abbassare tale valore con il risultato che molte persone (soprattutto anziane perché escono meno di casa e, comunque, anche d’estate la loro pelle produce meno vitamina D) saranno decisamente più vulnerabili a qualsiasi malattia.
E chi ci guadagna a vendere più medicine? Bo, i tassisti forse? Magari i maestri di musica? Chissà…
Mi si potrebbe accusare di essere paranoico, cinico o, perfino, complottista.
Beh, oramai, avere dubbi sulle attività dei grandi poteri economici non è essere paranoici ma semplicemente prudenti. Ripeto questo concetto da quando fu scoperto che la centralina dei motori Volkswagen, quando sottoposti a revisione, truccava i dati…
A chi me l’avesse detto anche solo la settimana prima che la notizia apparisse su tutti i media (la ricordata la mega multa USA?) avrei riso in faccia. Ma da allora ho imparato e ho preso atto che siamo in un mondo nuovo e peggiore dove, evidentemente, l’influenza corruttrice dei grandi poteri economici, la loro arroganza, il loro cinismo, ha raggiunto vertici impensabili fino a pochi anni fa…
Oramai non è paranoico chi teme complotti di ogni sorta ma è ingenuo chi invece si fida ciecamente del potere politico e dei media. Questa sfortunatamente è la nuova realtà.
Il comportamento spregiudicato e immorale delle case farmaceutiche, soprattutto di quelle coinvolte nella produzione e diffusione su scala planetaria di prodotti sperimentali altamente dubbi per la loro sicurezza complessiva, ne è solo l’ennesima dimostrazione.
Ora rischiamo la guerra nucleare perché le lobbi delle armi americane spingono per esasperare la tensione in giro per i mondo mentre un presidente, chiaramente non in sé, non è in grado di rendersi conto dei disastri che va combinando e dei danni che provoca sia al mondo, sia ai suoi alleati che agli USA stessi...
Conclusione: non volevo annoiare i miei lettori con due pezzi sul covid-19 e dintorni consecutivi. In realtà volevo semplicemente scrivere un corto, poi...
Nota (*1): che poi di solito avevo sempre l’apparato respiratorio delicatissimo: la tosse mi procurava dolore alla gola, quindi catarro, che poi scendeva e si trasformava in tosse grassa e, praticamente si sovrapponeva al tutto il raffreddore. Adesso, anche dopo aver tossito per 24 ore di seguito, non avevo il minimo dolore alla gola: evidentemente non era assolutamente infiammata e, quindi, suscettibile a irritarsi ancora di più.
Nota (*2): + zinco + vitamina K2 affinché il calcio derivato dalla vitamina D non si depositi in giro per il corpo ma nelle ossa: è la scoperta di una recente ricerca scientifica...
Nota (*3): se ben ricordo il valore della vitamina D minimo nel sangue è stato ulteriormente abbassato a 9 in base a una ricerca che “dimostrava” come la vitamina D non fosse utile per la resistenza delle ossa (e quindi, per esempio, per prevenire l’osteoporosi senile). Me lo ricordo perché all’epoca sapevo già del ruolo della vitamina K2 nel fissare il calcio nelle ossa, ma suppongo ignorato dagli “esperti” italiani.
mercoledì 19 aprile 2023
Calamari e patologi
Fra le tante notizie che nel corso di questi ultimi anni non ho mai riportato qui sul ghiribizzo legate al covid-19 e ai vaccini sperimentali mRNA c’era quella delle masse a forma di “calamaro” che gli imbalsamatori americani avevano da tempo (beh, dal 2021, a seguito cioè delle vaccinazioni) iniziato a segnalare.
In pratica negli USA spesso i cadaveri vengono “trattati”: il sangue viene estratto e sostituito con un fluido conservante (credo: non sono sicuro di quale sia la sua funzione).
Dal 2021 gli imbalsamatori avevano iniziato a segnalare che le loro pompe si bloccavano perché intasate da una strana sostanza bianca che riempiva anche parti sostanziali del sistema circolatorio dei cadaveri (vedi, per esempio, Senior embalmer Laura Jeffery on the calamari clots in the bodies of the dead since April of 2021). Inutile dire che anche chi aveva esperienza ultra decennale nel mestiere non aveva mia visto niente del genere prima di allora.
In genere queste segnalazioni erano accompagnate da foto raccapriccianti di queste specie di “calamari” ma che pensare? Difficile ipotizzare una congiura complottistica degli imbalsamatori (cosa avevano da guadagnarci?) ma il fenomeno sembrava talmente straordinario che sembrava ancora più assurdo che venisse totalmente ignorato dalle autorità mediche.
Finalmente però, grazie al solito Dr. Campbell, sono venuto a sapere di ricerche ufficiali effettuate in Germania (v. Spike protein Pathology) che confermano tutto.
Inutile ripetere il contenuto del video (chi è interessato lo può guardare direttamente!) ma mi limito a segnalare un paio di punti importanti:
- il fenomeno è legato ai vaccini mRNA e non al virus SARS-CoV-2.
- il fenomeno “dovrebbe” avvenire dopo la morte (*1) in quanto sembra legato alla temperatura del sangue: solo quando si raffredda si formano queste masse.
Ho scritto “dovrebbe” fra virgolette perché leggendo fra i commenti al video si trovano numerose segnalazioni di “piccoli” calamari (di qualche centimetro di lunghezza) scoperti, per vari motivi, ed estratti da arti di persone ancora in vita.
Personalmente non posso non pensare che blocchi, simili a quelli trovati dagli imbalsamatori e dal patologo tedesco ma ovviamente molto più piccoli, si possano formare anche nel sangue di persone in vita provocando ictus e simili.
La cosa positiva è che la ricerca tedesca ha smosso l’ambiente medico del paese e le segnalazioni e collaborazioni hanno iniziato a moltiplicarsi. Negli UK invece ancora le autorità non si sono ancora interessate al fenomeno. Dell'Italia, come al solito, non so niente ma mi aspetto semplicemente il peggio.
Curiosamente in questi anni, in tutto l’occidente, le autorità hanno scoraggiato le autopsie: il dubbio, più che legittimo, è che si sapesse già qualcosa. Del resto il documento australiano di cui ho scritto in Cattiva fede, già così com’è è allarmante, è infatti pieno di parte censurate che fanno temere ci fosse molto di peggio di già noto.
Non so che dire se non ripetere quanto ho già scritto in passato: più che passa il tempo e più si moltiplicano le segnalazioni di effetti collaterali imprevisti, talvolta anche molto gravi, provocati dai vaccini sperimentali mRNA. E per “segnalazioni” non intendo il meme su FB dello sconosciuto improvvisatosi medico ma ricerche scientifiche spesso di altissimo livello.
Eppure, eppure… sono senza parole… eppure la politica e i media fanno finta di niente e, anzi, specialmente negli USA (molto meno in altri paesi) si continua a consigliare questo vaccino sperimentale non solo ai giovani ma perfino ai bambini!!
Conclusione: uscendo dall’ambito puramente medico emerge che il mondo occidentale sta subendo un’involuzione su tutti i fronti di una rapidità imprevedibile. Sfortunatamente non si vedono possibilità politiche, dato che tutte le maggiori forze sono complici del potere economico e collaborano con esso, per invertire questa tendenza. Anche quando le prove degli errori commessi sono evidenti la politica fa finta di niente e con arroganza, talvolta con violenza, prosegue per la propria strada come se niente fosse.
Nota (*1): secondo il patologo tedesco al cui studio fa riferimento il Dr. Campbell il blocco elastico e gommoso è infatti “incompatibile” con la vita visto che il sangue non potrebbe circolare...
In pratica negli USA spesso i cadaveri vengono “trattati”: il sangue viene estratto e sostituito con un fluido conservante (credo: non sono sicuro di quale sia la sua funzione).
Dal 2021 gli imbalsamatori avevano iniziato a segnalare che le loro pompe si bloccavano perché intasate da una strana sostanza bianca che riempiva anche parti sostanziali del sistema circolatorio dei cadaveri (vedi, per esempio, Senior embalmer Laura Jeffery on the calamari clots in the bodies of the dead since April of 2021). Inutile dire che anche chi aveva esperienza ultra decennale nel mestiere non aveva mia visto niente del genere prima di allora.
In genere queste segnalazioni erano accompagnate da foto raccapriccianti di queste specie di “calamari” ma che pensare? Difficile ipotizzare una congiura complottistica degli imbalsamatori (cosa avevano da guadagnarci?) ma il fenomeno sembrava talmente straordinario che sembrava ancora più assurdo che venisse totalmente ignorato dalle autorità mediche.
Finalmente però, grazie al solito Dr. Campbell, sono venuto a sapere di ricerche ufficiali effettuate in Germania (v. Spike protein Pathology) che confermano tutto.
Inutile ripetere il contenuto del video (chi è interessato lo può guardare direttamente!) ma mi limito a segnalare un paio di punti importanti:
- il fenomeno è legato ai vaccini mRNA e non al virus SARS-CoV-2.
- il fenomeno “dovrebbe” avvenire dopo la morte (*1) in quanto sembra legato alla temperatura del sangue: solo quando si raffredda si formano queste masse.
Ho scritto “dovrebbe” fra virgolette perché leggendo fra i commenti al video si trovano numerose segnalazioni di “piccoli” calamari (di qualche centimetro di lunghezza) scoperti, per vari motivi, ed estratti da arti di persone ancora in vita.
Personalmente non posso non pensare che blocchi, simili a quelli trovati dagli imbalsamatori e dal patologo tedesco ma ovviamente molto più piccoli, si possano formare anche nel sangue di persone in vita provocando ictus e simili.
La cosa positiva è che la ricerca tedesca ha smosso l’ambiente medico del paese e le segnalazioni e collaborazioni hanno iniziato a moltiplicarsi. Negli UK invece ancora le autorità non si sono ancora interessate al fenomeno. Dell'Italia, come al solito, non so niente ma mi aspetto semplicemente il peggio.
Curiosamente in questi anni, in tutto l’occidente, le autorità hanno scoraggiato le autopsie: il dubbio, più che legittimo, è che si sapesse già qualcosa. Del resto il documento australiano di cui ho scritto in Cattiva fede, già così com’è è allarmante, è infatti pieno di parte censurate che fanno temere ci fosse molto di peggio di già noto.
Non so che dire se non ripetere quanto ho già scritto in passato: più che passa il tempo e più si moltiplicano le segnalazioni di effetti collaterali imprevisti, talvolta anche molto gravi, provocati dai vaccini sperimentali mRNA. E per “segnalazioni” non intendo il meme su FB dello sconosciuto improvvisatosi medico ma ricerche scientifiche spesso di altissimo livello.
Eppure, eppure… sono senza parole… eppure la politica e i media fanno finta di niente e, anzi, specialmente negli USA (molto meno in altri paesi) si continua a consigliare questo vaccino sperimentale non solo ai giovani ma perfino ai bambini!!
Conclusione: uscendo dall’ambito puramente medico emerge che il mondo occidentale sta subendo un’involuzione su tutti i fronti di una rapidità imprevedibile. Sfortunatamente non si vedono possibilità politiche, dato che tutte le maggiori forze sono complici del potere economico e collaborano con esso, per invertire questa tendenza. Anche quando le prove degli errori commessi sono evidenti la politica fa finta di niente e con arroganza, talvolta con violenza, prosegue per la propria strada come se niente fosse.
Nota (*1): secondo il patologo tedesco al cui studio fa riferimento il Dr. Campbell il blocco elastico e gommoso è infatti “incompatibile” con la vita visto che il sangue non potrebbe circolare...
martedì 18 aprile 2023
ISTJ ed ESTJ...
Va bene: le valutazioni presunte, soprattutto se basate sui voti degli utenti, che si trovano in rete valgono l'ossimoro MOLTO poco…
Comunque ho trovato che il Dr. Campbell è dato come ISTJ con l’unanimità di 21 voti!
In effetti è più facile capire un individuo vedendone molti video dove ragiona, parla e le emozioni traspaiono evidenti piuttosto che basandosi su qualche libro di cui si vede solo la versione finale e non la sua stesura, che l’autore ha rivisto e corretto chissà quante volte, magari filtrandone via le emozioni che vi affioravano o, al contrario, migliorandone la logica…
Personalmente confermo -STJ ma non so come la gente faccia a capire se è Introverso o Estroverso: perché non potrebbe essere un ESTJ cioè?
Intendiamoci, anch’io protendo per ISTJ ma non ne sono così sicuro da esprimere la mia opinione.
Comunque, come dice l’unico commento: «Nulla da dire, semplicemente il tipico ISTJ: prove e fatti. Zero intuizioni e nessuna teoria sul suo canale.»
I miei voti - 18/4/2022
Proprio a causa dei miei dubbi, personalmente mi sono azzardato a esprimere solo due voti.
Per Darwin ho votato ESTJ (una forte maggioranza lo dà come INTP) ma basta leggere la sua opera per capire che era un -STJ. Riguardo alla E mi sono fidato degli altri voti!
E poi ho votato per Musk INTJ (è in un testa a testa con INTP) perché, dall’intervista che ho sentito, sono sicuro che NON sia un INTP. Un’altra possibilità è che sia un ENTJ (presente come terza scelta) ma in questo caso ho la forte sensazione che sia Introverso.
Inizio ufficiale - 19/4/2023
Ho finalmente iniziato a mettere le mani sull’archivio della nuova versione dell’opera.
Il momento è altamente simbolico: nella prima pagina cancello il nome dell’attuale versione lasciando solo le virgolette aperte e subito chiuse (“”), subito sotto indico il mese e anno attuale. Poi salto all’ultima pagina, quella dell’appendice delle modifiche e qui, di nuovo inserisco una voce per la nuova versione in cui segno solo il mese e anno attuale.
A questo punto salvo l’archivio aggiornandone il nome alla nuova versione.
Al momento ho riportato le correzioni di “Premessa”, “Introduzione” e “Capitolo 0”. Con notevole sforzo mi sono reso conto che un’epigrafe del capitolo 0 tratta dalle “Operette morali” del Leopardi che io avevo inserito ironicamente, per prendermi in giro, sarebbe potuta venire fraintesa da chi non conosce il mio umorismo.
Eccola qui: «Né anche ho in animo di narrare quegl'impedimenti che hanno origine dalla fortuna propria dello scrittore, ed eziandio dal semplice caso, o da leggerissime cagioni: i quali non di rado fanno che alcuni scritti degni di somma lode, e frutto di sudori infiniti, sono perpetuamente esclusi dalla celebrità, o stati pure in luce per breve tempo, cadano e si dileguano interamente dalla memoria degli uomini; dove che altri scritti o inferiori di pregio, o non superiori a quelli, vengono e si conservano in grande onore.»
Però mi è dispiaciuto molto... (*1)
Nota (*1): ;-)
±15 - 21/4/2023
Non ho seguito la vicenda dei 15 punti prima tolti e poi restituiti alla Juventus.
Faccio però presente che evidentemente qualcuno ha commesso un grave errore: o a togliere i punti o a restituirli.
15 punti sono tantissimi. Sicuramente hanno in parte falsato il campionato: quando la penalizzazione è stata assegnata doveva esserci una grande certezza della colpa. Ma evidentemente c’è stata approssimazione e superficialità.
La questione, è bene sottolinearlo, è la grande entità della penalizzazione.
Se per esempio i punti di penalità fossero stati solo 3 allora lo capisco che, dopo un approfondimento giuridico, si possa anche decidere di riassegnarli.
Oppure lo comprenderei se fossero emersi nuove informazioni clamorose che cambiano completamente la situazione: nuove intercettazioni, un super testimone etc.
Invece che c’è stato di nuovo? Niente: stessi dati ma valutazione opposto.
Qualcuno ha sbagliato clamorosamente ma non pagherà. Intendiamoci, dando per scontata la buona fede, non è che il magistrato che sbaglia debba pagare multe o andare in prigione: questo no, ma il grave errore dovrebbe però essere considerato ai fini della carriera…
Bug legale in chatGPT - 22/4/2023
Caso vuole che, lo stesso giorno in cui ho scritto Lo sgarante, YouTube mi ha proposto questo video: You Need to Read the Terms of Service for OpenAI and ChatGPT
Ebbene è emerso, almeno nei termini di servizio usati negli USA, un significativo pericolo: fra le varie cose si accettano c'è anche l’articolo 7. Questo articolo obbliga l’utente ad accollarsi tutte le spese legali che l’azienda potrebbe sostenere se viene denunciata per qualcosa che voi avete realizzato tramite chatGPT. Per esempio: pubblicate una poesia di chatGPT; qualcuno la trova offensiva e, invece di denunciare voi che l’avete pubblicata, denuncia l’azienda che gestisce chatGPT: ecco che tale azienda si sceglie i propri avvocati e la linea difensiva e a voi poi manda il conto.
Non ho idea se questo articolo è presente anche nel contratto proposto in Italia ma sono SICURO (quasi, diciamo al 99%) che questo NON sia il problema riscontrato dal nostro sgarante!
Lo scrivo per scommessa: come ho spiegato non ho volutamente perdere tempo a informarmi ma, a questo punto, lo farò nei prossimi giorni...
Comunque ho trovato che il Dr. Campbell è dato come ISTJ con l’unanimità di 21 voti!
In effetti è più facile capire un individuo vedendone molti video dove ragiona, parla e le emozioni traspaiono evidenti piuttosto che basandosi su qualche libro di cui si vede solo la versione finale e non la sua stesura, che l’autore ha rivisto e corretto chissà quante volte, magari filtrandone via le emozioni che vi affioravano o, al contrario, migliorandone la logica…
Personalmente confermo -STJ ma non so come la gente faccia a capire se è Introverso o Estroverso: perché non potrebbe essere un ESTJ cioè?
Intendiamoci, anch’io protendo per ISTJ ma non ne sono così sicuro da esprimere la mia opinione.
Comunque, come dice l’unico commento: «Nulla da dire, semplicemente il tipico ISTJ: prove e fatti. Zero intuizioni e nessuna teoria sul suo canale.»
I miei voti - 18/4/2022
Proprio a causa dei miei dubbi, personalmente mi sono azzardato a esprimere solo due voti.
Per Darwin ho votato ESTJ (una forte maggioranza lo dà come INTP) ma basta leggere la sua opera per capire che era un -STJ. Riguardo alla E mi sono fidato degli altri voti!
E poi ho votato per Musk INTJ (è in un testa a testa con INTP) perché, dall’intervista che ho sentito, sono sicuro che NON sia un INTP. Un’altra possibilità è che sia un ENTJ (presente come terza scelta) ma in questo caso ho la forte sensazione che sia Introverso.
Inizio ufficiale - 19/4/2023
Ho finalmente iniziato a mettere le mani sull’archivio della nuova versione dell’opera.
Il momento è altamente simbolico: nella prima pagina cancello il nome dell’attuale versione lasciando solo le virgolette aperte e subito chiuse (“”), subito sotto indico il mese e anno attuale. Poi salto all’ultima pagina, quella dell’appendice delle modifiche e qui, di nuovo inserisco una voce per la nuova versione in cui segno solo il mese e anno attuale.
A questo punto salvo l’archivio aggiornandone il nome alla nuova versione.
Al momento ho riportato le correzioni di “Premessa”, “Introduzione” e “Capitolo 0”. Con notevole sforzo mi sono reso conto che un’epigrafe del capitolo 0 tratta dalle “Operette morali” del Leopardi che io avevo inserito ironicamente, per prendermi in giro, sarebbe potuta venire fraintesa da chi non conosce il mio umorismo.
Eccola qui: «Né anche ho in animo di narrare quegl'impedimenti che hanno origine dalla fortuna propria dello scrittore, ed eziandio dal semplice caso, o da leggerissime cagioni: i quali non di rado fanno che alcuni scritti degni di somma lode, e frutto di sudori infiniti, sono perpetuamente esclusi dalla celebrità, o stati pure in luce per breve tempo, cadano e si dileguano interamente dalla memoria degli uomini; dove che altri scritti o inferiori di pregio, o non superiori a quelli, vengono e si conservano in grande onore.»
Però mi è dispiaciuto molto... (*1)
Nota (*1): ;-)
±15 - 21/4/2023
Non ho seguito la vicenda dei 15 punti prima tolti e poi restituiti alla Juventus.
Faccio però presente che evidentemente qualcuno ha commesso un grave errore: o a togliere i punti o a restituirli.
15 punti sono tantissimi. Sicuramente hanno in parte falsato il campionato: quando la penalizzazione è stata assegnata doveva esserci una grande certezza della colpa. Ma evidentemente c’è stata approssimazione e superficialità.
La questione, è bene sottolinearlo, è la grande entità della penalizzazione.
Se per esempio i punti di penalità fossero stati solo 3 allora lo capisco che, dopo un approfondimento giuridico, si possa anche decidere di riassegnarli.
Oppure lo comprenderei se fossero emersi nuove informazioni clamorose che cambiano completamente la situazione: nuove intercettazioni, un super testimone etc.
Invece che c’è stato di nuovo? Niente: stessi dati ma valutazione opposto.
Qualcuno ha sbagliato clamorosamente ma non pagherà. Intendiamoci, dando per scontata la buona fede, non è che il magistrato che sbaglia debba pagare multe o andare in prigione: questo no, ma il grave errore dovrebbe però essere considerato ai fini della carriera…
Bug legale in chatGPT - 22/4/2023
Caso vuole che, lo stesso giorno in cui ho scritto Lo sgarante, YouTube mi ha proposto questo video: You Need to Read the Terms of Service for OpenAI and ChatGPT
Ebbene è emerso, almeno nei termini di servizio usati negli USA, un significativo pericolo: fra le varie cose si accettano c'è anche l’articolo 7. Questo articolo obbliga l’utente ad accollarsi tutte le spese legali che l’azienda potrebbe sostenere se viene denunciata per qualcosa che voi avete realizzato tramite chatGPT. Per esempio: pubblicate una poesia di chatGPT; qualcuno la trova offensiva e, invece di denunciare voi che l’avete pubblicata, denuncia l’azienda che gestisce chatGPT: ecco che tale azienda si sceglie i propri avvocati e la linea difensiva e a voi poi manda il conto.
Non ho idea se questo articolo è presente anche nel contratto proposto in Italia ma sono SICURO (quasi, diciamo al 99%) che questo NON sia il problema riscontrato dal nostro sgarante!
Lo scrivo per scommessa: come ho spiegato non ho volutamente perdere tempo a informarmi ma, a questo punto, lo farò nei prossimi giorni...
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