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lunedì 17 aprile 2023

Occasio calvata

Stamani appena sveglio ho guardato questo video di Asmongold TV: Asmon, It’s Time

Asmon commenta il video di un giovane sui 25 anni che ha un grave problema di caduta dei capelli. Oltretutto il ragazzo era/è il cantante di un gruppo metal e quindi era abituato a tenerli lunghi: spiega anche che erano molto belli, che piacevano anche alle ragazze e che per lui erano motivo di autostima. Ultimamente quindi suonava/cantava con un cappello in testa…
Il ragazzo del video in effetti stava proprio male perché ai lati e sul retro della testa li aveva ancora lunghi ma sulla calotta erano ormai tutti diradati in pochi ciuffi tristi e malaticci: volendo ricordava molto la capigliatura di Strabuccino!
Intendiamoci: se l’avessi incontrato per strada non ci avrei mai fatto caso ma, mostrando lui con la telecamera da vicino la situazione, era impossibile non rendersi conto di quanto stesse male.
Così se li taglia a zero con un rasoio elettrico, sempre riprendendosi, e infine lo rivediamo a distanza di qualche settimana dove si dichiara molto soddisfatto del proprio nuovo aspetto, che adesso vi si è abituato e che ha ritrovato sicurezza in se stesso.

Nella seconda metà del video Asmon dà il suo parere. Lui ha 32 anni e porta i capelli lunghi: ormai da qualche anno però anche lui ha notato di aver iniziato a perderli. In effetti si intuisce che non li ha foltissimi ma non si vedono piazze spelacchiate, almeno dall’inquadratura usuale con cui trasmette.
Per certi versi Asmon mi assomiglia molto: è incredibilmente indipendente e razionale, non importa se è uno dei tubatori (in realtà il grosso dei guadagni li fa su Twitch, credo) di maggior successo mondiale e che abbia quindi notevoli entrate. Lui continua a fare la vita che gli piace, estremamente modesta, senza curarsi di cosa ne pensino gli altri. Questo vale per la sua macchina, la sua casa, i suoi abiti, il suo cibo (famoso il video in cui mostra come cucina la sua usuale braciola da 2 dollari) e tutte le sue abitudini in genere.
Spiega che anche lui aveva preso in considerazione l’idea di tagliarsi a zero i capelli ma che per il momento non ne fa di niente: essenzialmente non gli importa ma è abituato a vedersi così e, del resto, ancora sono più che accettabili. Poi aggiunge che, essendo magro, starebbe particolarmente male: i calvi con un fisico robusto stanno bene (vedi The Rock, sua citazione!) ma quelli di costituzione segaligna sono patetici: quindi, opinava Asmon, se si fosse tagliato i capelli avrebbe dovuto anche andare in palestra e, abitudinario com’è, non ne ha alcuna voglia.
Poi, per cercare di spiegare la sua logica, a me evidente ma non così per molti dei suoi utenti, ha raccontato dei suoi denti: intorno ai vent’anni erano già tutti marci e così li ha dovuti fare togliere. Poi per esigenze telegeniche si è fatto aggiustare i denti frontali e quelli sul lato che a volte dà alle telecamere ma non sull’altro visto che, per la sua logica, non ne aveva bisogno (*1)!

Inevitabilmente ho ripensato alla mia esperienza: come vedete dalle vignette anch’io ho una bella piazza proprio nel mezzo della testa!
I primi segnali della mia incipiente calvizia erano probabilmente già evidenti nell’adolescenza: non che avessi già delle piazzette ma, semplicemente, era chiaro che ne perdevo tanti. Ovviamente poi la situazione peggiorò passati i 25 anni.
In realtà io ne ero sostanzialmente oblioso: i capelli erano per me qualcosa che mi cresceva sulla testa e che periodicamente doveva lavare, tagliare e, soprattutto pettinare. Avendo poi un indeterminato numero di ritrose (i barbieri si divertivano a cercar di contarle arrivando a una decina e oltre!) mi stavano sempre malissimo.
Ma di tutto questo io ero solo vagamente consapevole: dei miei capelli non mi importava niente, non avevo neppure fatto il collegamento che la ragazze potessero essere maggiormente attratte da un ragazzo con dei bei capelli piuttosto che da uno che li aveva brutti.
Quindi non li curavo per niente: ho la sensazione che se ci fossi stato più attento probabilmente mi sarebbero durati anche una decina di anni in più…
Come faccio a ricordarmi tutti questi particolari se non mi curavo dei capelli che avevo in testa?
Ebbene era una delle “ossessioni” di mia mamma! Lei sì che ci stava attenta! Mi mandò perfino da un famoso dermatologo che mi diagnosticò “alopecia genetica” (cioè calvizia ereditaria, grazie al mio nonno materno!) prescrivendomi delle fialette. Dopo un paio di visite inutili mi rifiutai di perderci altro tempo (e soldi).
Mi pare poi che all’epoca dell’università un mio amico, più attento di me a questi dettagli mondani, mi consigliò di tagliarmi a zero i capelli. Ma forse fu in seguito...
In realtà mi decisi abbastanza improvvisamente: probabilmente ci fu anche un fattore psicologico: avevo infatti deciso di cambiare lavoro rendendomi conto che l’attuale mi era insopportabile. Di certo non influirono considerazioni estetiche. Ricordo il sollievo di non dover più andare dal barbiere e, soprattutto, di non essere più spettinato!
Ecco forse fu dopo che me li ero già tagliati a 3 mm di lunghezza che intervenne il mio amico a suggerirmi di tagliarli a zero… Ah! e lo stesso consiglio me lo diede un mio amico quando lavoravo in Olanda: lui se li rasava a zero…

Il motivo di questi suggerimenti è che, come li ho adesso, non sono né carne né pesce: non mi stanno bene perché la piazza sul centro della testa è evidenziata dai capelli, sebbene cortissimi, tutti intorno a essa.
Il problema è che del mio aspetto esteriore continuo a non interessarmi; già così non ho il problema di doverli pettinare (ma in compenso dimentico di farmi la barba che taglio solo quando inizia a darmi fastidio e a puzzare di brodo... che neppure mangio!) e, anche se corti, mi proteggono un poco la testa dal freddo; tenerli a zero mi sembra molto impegnativo e dubito che avrei la voglia e la pazienza di rasarli ogni 3-4 giorni…
La mia sicurezza in me stesso è poi completamente irrelata all’aspetto/presenza dei miei capelli come alla mia macchina, ai miei abiti e a tutto ciò che è esteriore: sì, ormai ho capito che gran parte della società la pensa diversamente da me e mi considera, almeno inizialmente, per la mia apparenza. Contemporaneamente però me ne importa ancora meno di quando ero giovane. Diciamo che, se ci rifletto, adesso potrei essere più consapevole di come gli altri mi vedono ma non mi interessa per niente.

Conclusione: però mi è venuta un po’ di curiosità di pelarmi del tutto anche se suppongo, come mi ha insegnato Asmon, non avendo un fisico robusto continuerei semplicemente a stare “diversamente” male!

Nota (*1): no, non recita: quello che mostra non è il suo personaggio, è proprio fatto così. Non si può simulare continuamente la propria vita e lui trasmette, evidentemente parlando anche di sé, per diverse ore al giorno...

2 commenti:

  1. Il taglio a zero richiede interventi di rasatura frequenti.
    Insomma un po' di lavoro.
    Possiamo pensarla così: un po' di tempo dedicato alla persona che più ci sta a cuore.

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    Risposte
    1. "un po' di lavoro" mi ha già dissuaso!

      Sfortunatamente (so che "socialmente" non è bene) preferisco apparire ridicolo che perdere tempo per qualcosa che trovo sostanzialmente inutile...

      E poi più che volermi bene io mi trovo solamente un po' simpatico! ;-)

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