Nel mio breve periodo di “libertà” al mattino presto devo decidere se dedicarmi al racconto di Strabuccinator oppure all’Epitome: queste sono le attività, soprattutto la prima delle due (!), che mi richiedono la massima concentrazione.
Ma oggi ho guardato questo video Where is the Ukranian counteroffensive? di un canale che non avevo mai visto (Anders Puck Nielsen) perché mi piace verificare se le teorie contrarie alle mia hanno delle argomentazioni valide che non conosco e che potrebbero cambiare la mia valutazione del tutto. Sciupatrama: non è stato così!
Le mie fonti pro-ucraina sono essenzialmente due: il canale Denys Davydov gestito da un ragazzo ucraino in Ucraina e il canale Combat Veteran Reacts di, appunto, un “veterano” statunitense. Il primo è pura propaganda ma è buono per farsi due risate (in più controllo il numero di visualizzazioni dei suoi video e queste sono, a occhio, in crescendo: in genere ben oltre il mezzo milione! sigh...). Anche il secondo è fortemente pro Ucraina ma almeno, a livello tattico, ogni tanto indovina qualcosa.
Entrambi però non riescono, né a volte neppure tentano, di argomentare le loro teorie a un livello strategico; entrambi poi non riportano le fonti (vanno quindi per sentito dire) quindi alla fine le loro sono opinioni su cui vi è poco da discutere.
Come sapete, mi pare da fine giugno o forse da inizio luglio, non ricordo più, si parla della controffensiva ucraina che avrebbe dovuto riconquistare la città di Kherson e poi tutta la Crimea. Zelensky parlava di una spedizione di milione di uomini. I media occidentali avevano prontamente confermato che era un numero di soldati “plausibile” e che presto Putin sarebbe stato costretto a suicidarsi nel proprio bunker prima che le truppe ucraine entrassero a Mosca.
All’epoca io avevo ancora un minimo di fiducia nelle fonti occidentali e notavo quindi la totale discrepanza di lettura fra quello che mi raccontavano le fonti che avevo individuato come affidabili e quello che raccontava la propaganda occidentale.
L’offensiva era “annunciata” a metà agosto ma, come è immediato verificare, non è successo niente di questo.
Per questo motivo ho provato a guardare il video sullodato che, nel titolo, prometteva di rispondere alle mie perplessità.
La spiegazione di Anders Puck Nielsen è la seguente: ammette che “tutti” in occidente si aspettavano una controffensiva tradizionale ma spiega che questa è “diversa”. Non è una controffensiva ma una trappola.
Con la notizia della controffensiva l’Ucraina ha forzato Putin a decidere se lasciare la regione di Kherson senza combattere oppure inviarvi rinforzi. Il problema è che al sud, a causa dei numerosi grandi fiumi che dividono il territorio a “fette”, è difficile per la Russia inviare rifornimenti.
La trappola consiste quindi nell’attirare più soldati possibili nella prima “fetta” ovvero da Kheron a Nikolaiev e qui, con una guerra di “attrito”, eliminarne il più possibile quando i rifornimenti languiranno e i russi saranno impossibilitati a difendersi adeguatamente.
Ovviamente questa strategia è possibile anche grazie agli Himars che permettono di colpire i pochi ponti in piedi da cui passano i rifornimenti per le truppe russe.
Questa teoria mi pare in accordo con i video di Denys Davydov che non avevo visto ma che, dai titoli, avevo intuito parlassero di trappole e di ponti distrutti…
E ora le mie obiezioni a questa teoria. Vado in ordine.
- Allora, prima di tutto, davvero la Russia ha spostato parecchie truppe a sud?
Sicuramente ha mandato dei rinforzi e ha creato dei battaglioni dalla popolazione locale (mi sembra sui 20.000 uomini). Proprio negli ultimissimi giorni le truppe russe si sono avvicinate a Nikolaiev ma il fronte a nord e al centro rimangono molto attivi e, di certo, non sono stati sguarniti.
- La guerra di attrito la sta facendo la Russia: è la Russia ad avere l’artiglieria più potente ed è in grado di infliggere perdite al nemico minimizzando le proprie. E anche per questo che il fronte sta avanzando così lentamente: le perdite ucraine sono decine di volte superiori a quelle russe. Alla Russia sta bene così perché non ha fretta.
- E comunque dov’è la guerra di attrito adesso nella “prima fascia”? Partirà nei prossimi giorni? Vedremo…
Io mi aspetto invece qualcosa di analogo alle altre zone del fronte: ovvero con l’artiglieria russa che bersaglia da lontano le difese ucraine: di nuovo “l’attrito” è tutto a vantaggio della Russia. Finiranno le munizioni e ci sarà la controffensiva ucraina che quindi eliminerà i soldati russi rimasti “intrappolati” in questa regione? Vedremo ma ne dubito: credo che i generali russi siano meglio informati degli strateghi su YoutTube sulle capacità di rifornire le proprie truppe. Soprattutto dopo l’errore iniziale a marzo.
- L’efficacia degli Himars è di gran lunga sopravvalutata. Intanto dei 16 ricevuti ne dovrebbero essere rimasti 8 (fonti russe). Ma poi anche la Russia ha mezzi analoghi e conduce continuamente attacchi di questo tipo a depositi di munizioni o carburante ucraino. Come dice Berletic se per vincere questa guerra bastasse questo tipi di attacchi a distanza allora la Russia la vincerebbe prima perché ne fa 10 volte tanti.
In definitiva questa teoria di Anders Puck Nielsen mi sembra un tentativo disperato di dare un senso alle parole sulla controffensiva ucraina che, per varie ragioni, non si è materializzata.
Comunque vediamo: adesso le truppe russe si apprestano in effetti ad assediare Nikolaev: vediamo come andrà questa battaglia di “attrito” e se i russi finiranno improvvisamente le munizioni venendo così costretti a ritirarsi precipitosamente da quel territorio…
Conclusione: su canali più “realistici” (un ex colonnello USA) ho invece ascoltato un paragone interessante: per i nazisti la sconfitta a Stalingrado nel 1943 equivalse alla sconfitta nella guerra che però proseguì per altri due anni. Qualcosa di analogo è accaduto con la conquista di Mariupol da parte dei russi: l’Ucraina ha perso la guerra a maggio (perché la strategia adottata a Mariupol si è rivelata vincente e non contrastabile da parte degli ucraini) ma ancora si continua a combattere.
alla prima stazione
1 ora fa
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