Più o meno due anni fa scoprii Steam (v. Giugno afoso anzi vaporoso) e i giochi per Linux.
Nella primavera del 2015 (non ho voglia di cercare i collegamenti) elaborai diverse teorie: ma essenzialmente giochi più facili e parecchi ricavi su DLC (ovvero contenuti scaricabili a pagamento).
All'epoca erano solo ipotesi, ma adesso ho un'idea più chiara?
La risposta è nì: la ragione è che solo una piccola frazione dei grandi produttori di videogiochi pubblica per Linux e, contemporaneamente, la gran parte dei miei acquisti sono prodotti di sviluppatori indipendenti (con i quali, a torto o a ragione, tendo a identificarmi nutrendo forte simpatia nei loro confronti) o comunque di piccole case di sviluppo. E ovviamente questi ultimi sono un discorso a parte e seguono le strategie di produzione/vendita più disparate.
L'unica grande casa di sviluppo (in realtà è medio-grande: ha circa 200 dipendenti) che conosco bene è la Paradox: una compagnia svedese che produce da molti anni giochi di strategia piuttosto sofisticati.
Proprio a giugno 2015 comprai il loro King Crusader II (menzionato più volte: v. CK2: scenario iniziale o Messo (strategicamente) male) mentre a maggio dello scorso anno (per il mio compleanno) mi comprai una novità Stellaris (v. Questione Stellaris), uno strategico di ambientazione fantascientifica. Inoltre seguo con molta attenzione altri due loro giochi: Europa Universalis IV e Heart of Iron IV. Con meno attenzione seguo anche altri loro prodotti come Pillars of Eternity e simili...
Insomma su Paradox penso di poter dare un parere piuttosto ponderato: ebbene mi mancano parecchi elementi (soprattutto economici: in particolare non so quanto rappresentino del suo fatturato i giochi che produce direttamente rispetto a quelli che pubblica e basta (*1)) ma voglio comunque sbilanciarmi: scommetto che nel giro di qualche anno questa compagnia fallirà! Da notare che proprio nell'ultimo trimestre la Paradox ha ottenuto profitti record...
Le ragioni della mia previsione (ammetto piuttosto azzardata) le ho maturate osservando l'andamento dei quattro giochi sopramenzionati.
KC2 e EU4 sono giochi ormai “vecchi” e hanno accumulato col tempo tonnellate di DLC.
Per KC2 ho la netta sensazione che le prime DLC avessero molto più contenuto rispetto al loro prezzo di quelle più recenti. “Conclave” un'espansione del febbraio 2016 fu pessima (e per diversi mesi mi costrinse a non giocare!) aggiungendo meccaniche non adatte al gioco oppure semplicemente tediose. Forse per questo la DLC successiva “The Reaper's Due” (agosto 2016) ebbe un costo più basso del solito (e, a mio avviso, è una delle migliori espansioni in assoluto) e corresse alcuni problemi introdotti da “Conclave” (non entro nel merito perché altrimenti dovrei spiegare delle meccaniche molto tecniche del gioco). L'ultima espansione “Monks and Mystics”, del marzo 2017, uscì in uno stato che sembrava totalmente non testato e tuttora, dopo un primo aggiornamento, presenta ancora moltissimi bachi e, cosa ancor più grave, alcune meccaniche sono totalmente fuori controllo.
Su EU4 non posso essere altrettanto preciso ma di certo il rapporto fra contenuti e prezzi delle ultime DLC è crollato: ovvero i prezzi sono aumentati ma le DLC hanno introdotto poche novità.
Passando ai giochi più recenti Stellaris è uscito quando ancora era chiaramente incompleto e la sua prima espansione “Leviathans” (10€) aggiunge pochissimi nuovi contenuti. Un po' meglio la successiva DLC “Utopia” (15€ ma questa non mi sono fidato a comprarla). Nel complesso il gioco appare ancora debole di contenuti, con meccaniche che non funzionano e una pessima AI.
Discorso totalmente analogo per HoI4: anzi, da quello che ho capito, ha gli stessi problemi di Stellaris ma ancor più gravi ed evidenti.
Il problema di fondo, che stranamente nessuno dei vari utenti arrabbiati/frustrati sembra aver notato, mi pare evidente: nel corso del 2016 la Paradox Interactive è divenuta una società per azioni.
E cosa vogliono ottenere le società per azioni: massimizzare il profitto nel breve termine.
Ecco quindi che la Paradox sta convertendo in denaro la fedeltà della sua base di utenti entusiasti: ovvero vende prodotti di qualità più bassa a prezzi più alti.
Per spremere il massimo dai propri clienti senza farli fuggire via occorre un grande equilibrio che però mi sembra manchi totalmente alla Paradox.
Non mi stupisce il recente record di profitti ma questo è stato fatto non con la bontà dei prodotti ma bruciando la fiducia dei propri clienti: le ripercussioni si vedranno io credo già da questo anno e, senza un'inversione di tendenza, diverranno sempre più significative nel 2018. Per questo ipotizzo un possibile fallimento (*1).
Proprio oggi ho scoperto poi una nuova polemica fra la Paradox e gli utenti di regioni diverse da USA ed EU. Secondo molti utenti di questi paesi (e la Paradox conferma) i prezzi dei suoi giochi hanno subito grossi aumenti (anche dell'ordine del 40%-50%) divenendo, sempre secondo gli utenti (la Paradox ovviamente non conferma!), troppo costosi.
Sarà interessante vedere il comportamento di questi consumatori: il corso di microeconomia mi ha insegnato che le variazioni di prezzo possono essere elastiche o rigide rispetto alla quantità di prodotto venduto: se la relazione è elastica a un forte aumento di prezzo corrisponde una diminuzione di prodotto venduto; se è rigida a un aumento di prezzo non corrisponde una significativa diminuzione di prodotto venduto. In genere c'è una relazione elastica prezzo/quantità per prodotti per i quali esistono numerose alternative: ad esempio se la carne di manzo aumenta di molto la gente compra più pollo e maiale. Al contrario la relazione prezzo/quantità dell'eroina (la droga) è rigida: anche se il prezzo aumenta molto la quantità di venduto diminuisce di poco...
Siccome per i videogiochi c'è moltissima scelta io credo che la loro relazione prezzo/quantità sia elastica: ovvero al grande aumento di prezzo dovrebbe corrispondere un crollo delle vendite. Magari sto sottostimando la “fedeltà” degli utenti Paradox? Può darsi: ma secondo me è la Paradox che la sta sovrastimando!
Interessante poi l'affermazione che ho letto su Wikipedia (Paradox Interactive): «Paradox is known for producing extensive DLC for their games. The amount of DLC for their games is extremely large, tending towards the dozens and in the end tending to cost many times the original game price. Many of the individual DLCs are either trivial (art packs, introduction of a few neutral units, adding a few story steps) or are major system fixes that are virtually required to make the game playable. Thus many gamers avoid Paradox games due to feeling that they abuse the DLC system, nikel-and-diming the player base.»
Mi pare in verità che l'autore di questo passaggio sia un po' di parte ma è comunque significativa la cattiva nomea che la Paradox si sta facendo...
Conclusione: vedremo...
Nota (*1): anche se, leggendo Wikipedia, ho scoperto che i giochi in questione sono prodotti da Paradox Development Studio, una sussidiaria della Paradox Interactive: magari in caso di difficoltà chiudono solo la Paradox Development Studio senza però fallire...
alla prima stazione
1 ora fa
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