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venerdì 16 dicembre 2016

Il governo Renzi-Gentiloni

In queste due ultime settimane non ho seguito la politica: volutamente mi sono risparmiato il teatrino dei comunicati, delle dichiarazioni, delle finte e delle controfinte. Perché poi l'informazione in Italia è quel che è e i giornalisti non si vergognano né si stancano di leggere acriticamente agli spettatori assopiti le varie veline anche quando, a pochi giorni di distanza, magari si contraddicono o cambiano completamente posizione...

Meglio quindi limitarsi ad aspettare e vedere il risultato finale piuttosto che cercare di seguire, con informazioni incomplete e distorte, il processo che porta alla nomina del primo ministro.

In Ha vinto il “NO”, scritto a caldo il 5 dicembre, avevo fatto alcune ipotesi: in particolare mi chiedevo quale sarebbe stato l'obiettivo di Renzi.

Rimango dell'idea che Renzi avrebbe preferito un governo tecnico (o istituzionale: per me erano la stessa cosa) sostenuto ovviamente dal PD ma anche da tutto l'arco politico (M5S compreso). La mia idea (che ho tuttora) è che presto Bruxelles richiamerà l'Italia al rigore visto che Renzi ha fatto il gioco delle tre carte con i conti pubblici: in altre parole l'Europa presto ci chiederà altri (INUTILI) sacrifici, ovvero tagli e tasse. Per questo motivo sarebbe stato bene (dal punto di vista di Renzi) che tutti i partiti se ne prendessero la responsabilità, e di conseguenza nessuno se ne avvantaggiasse sugli altri: in questa maniera l'ex primo ministro si sarebbe potuto ripresentare alle prossime politiche come salvatore della patria (*1).
Il governo tecnico poi non c'è stato: ma abbiamo un governo quasi fotocopia, senza Renzi e senza l'imbarazzante Verdini, ma con parecchi uomini (e donne) di fiducia dell'ex primo ministro.

Questo mi lascia un po' perplesso perché il marchio "Renzi" rimane troppo evidente. Io vi vedo due spiegazioni: 1. l'Europa chiuderà un occhio e quindi non ci saranno da prendere misure economiche drastiche (però mi sembra difficile visto che fino ad oggi l'EU ha dimostrato un'ottusità teutonica nel perseverare caparbiamente in politiche economiche fallimentari); 2. Renzi preferisce mantenere comunque dei propri uomini (e donne) nel governo forse valutando che la “colpa” per le misure impopolari se la prenderà in gran parte il nuovo primo ministro Gentiloni.

Decisamente la seconda possibilità mi pare l'unica verosimile: Renzi si sporcherà indirettamente un po' le mani (misure impopolari) ma col vantaggio di conservare una grande fetta di potere (sempre utile).

Interessante l'esclusione del losco Verdini e dei suoi dal governo: io non credo a un'opera di pulizia ma piuttosto a un passo necessario in vista delle prossime elezioni (anticipate o meno che siano).
Verdini da solo prenderebbe 0,0X voti e quindi deve ricollocarsi da qualche parte: a sinistra non ha nessuna speranza e quindi l'unica possibilità resta il centro-destra. Per rientrare nel centro-destra deve fingere, almeno per un po', di essere contro questo governo PD.
L'ideale per Verdini sarebbe che Berlusconi sia abbastanza rintronato da riprenderselo in Forza Italia (o quel che sarà): questo garantirebbe a Verdini il maggior numero di parlamentari e, il giorno dopo le elezioni, sarebbe già pronto a dare il proprio “contributo” a qualsiasi governo disposto ad assoldare lui e i suoi mercenari.
Senza Berlusconi potrebbe tentare di infilarsi in qualche altra formazione di centro/destra pensata solo per rosicare qualche percentuale di voto anti-PD e anti-M5S.
Io, chiamandomi KGB, leggo in questo senso la difesa dalla scalata francese di Mediaset da parte del governo: cosa concederà Berlusconi in cambio di questo aiuto?

Sarebbe anche interessante confrontare le mene di Verdini con quelle di Alfano che ha scelto invece la via della "visibilità": forse Alfano si illude che alle prossime elezioni il suo augusteo cipiglio faccia scordare agli italiani il vergognoso nepotismo (o fratellismo?!) che ha contraddistinto la sua attività politica?

Conclusione: non ho intenzione di sprecare tempo a disegnare una vignetta per Gentiloni!

Nota (*1): magari con affermazioni del tipo: “Io non avevo alzato le tasse, ma quando mi sono dimesso avete visto cos'è successo?”

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