«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

domenica 31 maggio 2015

Auctoritates, auctoritas e bifidus actiregularis

Gli “intellettuali” del medioevo nelle loro discussioni si premuravano sempre di specificare quali fossero le auctoritates a cui si rifacevano. Le auctoritates erano dei testi il cui autore aveva un prestigio indiscutibile nella specifica materia. Si pensava che nello splendore del mondo antico si fosse raggiunta la massima conoscenza possibile, che non fosse possibile scoprire niente di nuovo ma che, al massimo, si potesse solo chiarire meglio ciò che era già stato scritto.
Anche l'insegnamento rispecchiava questa mentalità: prima c'era la lectio, dove si leggeva lo scritto di un'autorità, e poi c'era la questio dove si analizzavano i significati di tale brano. Un'idea non valeva in quanto tale ma la sua importanza era proporzionale a quella del suo autore.
Anche l'etimologia di autorità ci ricorda la relazione fra autori e autorità: “autorità” deriva infatti da auctoritas che a sua volta viene da auctor, cioè “autore”.

Adesso questo rispetto per il passato e l'apparente modestia degli studiosi medievali ci fa sorridere.
Viviamo nel mito della scienza, siamo abituati a nuove scoperte che si susseguono con un ritmo vertiginoso. Ci pare ridicolo pensare che una qualsiasi branca del sapere non abbia fatto passi da giganti rispetto a cento, se non cinquanta, anni fa.
Siamo quindi aperti a qualsiasi nuova idea che ci permetta di capire meglio il nostro mondo e quindi, magari indirettamente, progredire seppur di pochissimo nell'interminabile cammino della conoscenza.

Ma è realmente così?
Beh, ho barato: credo che le affermazioni dei primi due periodi del paragrafo precedente siano effettivamente corrette ma il terzo, quello che inizia con «Siamo quindi aperti a qualsiasi nuova idea...» non lo sia completamente.
In teoria sì, siamo tutti aperti a nuove idee e conoscenze ma poi, all'atto pratico non è così: più precisamente, adesso come mille anni fa, non valutiamo le idee in quanto tali ma ci facciamo pesantemente influenzare dalla loro fonte.
Per quale motivo la pubblicità, che ben conosce l'uomo e le sue debolezze, si affanna a presentarci i suoi prodotti affiancandoli a volti noti? Adesso si chiamano testimonial (*1) e non auctoritas ma la loro funzione non è troppo diversa: dare peso a un'idea, convalidarla, farla ricordare...

Ma in concreto questo cosa significa? Come dovremmo comportarci?
Bisognerebbe essere più imparziali e obiettivi con le idee e giudicarle per quello che valgano e non da dove provengono. Da una parte quindi non bisognerebbe prendere per oro colato qualsiasi informazione/notizia/idea solo perché proviene da una fonte con un'autorità riconosciuta; dall'altra parte non si dovrebbero sottovalutare le informazioni/notizie/idee solo perché provengono da sconosciuti o quasi...
Pensare con la propria testa dovrebbe essere la chiave per valutare la realtà che ci circonda: giudicate voi se è sempre così che accade...

Conclusione: tutto questo per dire che i miei lettori dovrebbero credere ciecamente in tutto quello che scrivo! No, scherzo... però non dovreste cadere neanche nell'eccesso opposto, ovvero misconoscere i miei pezzi come le balzane affermazioni di un individuo stralunato e fuori dal mondo: rifletterci con mente aperta è invece ciò che vi suggerisco...

Nota (*1): vedi la Marcuzzi che ci racconta del bifidus actiregularis...

sabato 30 maggio 2015

Gruppo fantascienza

Come al solito tendo a iniziare a spiegare dagli incunabuli ma in questo caso, trattandosi poi di libri, potrebbe essere una scelta indovinata...

È una vita che FB mi tormenta cercando di convincermi a entrare nel gruppo Romanzi di Fantascienza e alla fine mi sono deciso a dargli un'occhiata. Caotico, confuso e inefficiente come tutti i gruppi FB ma, fra i vari nomi degli utenti più attivi, mi ha colpito quello di “Pergamo”: un cognome che non si dimentica e che campeggiava su quasi tutti i miei vecchi libri dell'Editrice Nord...
Una rapida verifica mi ha confermato che si tratta proprio della stessa persona e così mi sono iscritto.

Il gruppo è piuttosto vivace con numerosi pezzi che si accavallano giornalmente: ho cercato di leggerne un po' per capire l'atmosfera che si respira ed evitare di fare figuracce con commenti poco appropriati.

La sensazione è che si tratti di un gruppo di appassionati un po' fissati con la vecchia fantascienza: si lamentano che attualmente non venga pubblicato quasi niente di nuovo ma poi citano i soliti vecchi autori...
Commentando i cinque romanzi in lizza per l'ultimo premio Hugo qualcuno ha scritto che erano tutti modesti e altri si sono affrettati a confermare...

A me però non interessa l'ennesima ristampa dei romanzi di Asimov, Bradbury o Dick: vorrei leggere delle novità scritte al massimo negli ultimi 10 anni non le pergamene degli anni '50...

Ho motivo di ritenere che il profilo dei miei gusti di fantascienza assomiglierebbe a quello per la musica (v. il grafico di Grafico e voti) e cioè preferirei leggere delle idee nuove e innovative piuttosto che il solito minestrone riscaldato.

Sempre sullo stesso sito ho scoperto una piccola casa editrice (chiamata Zona 42) che sta iniziando a stampare del materiale un po' recente e non conosciuto. Al momento ha pubblicato solo cinque libri: ho provato a chiedere consiglio su questo gruppo per provare a prenderne uno...

Conclusione: ancora non ho deciso se rimarrò nel gruppo o meno... mi sembrano un po' spocchiosi con la loro fissazione a favore dei classici... E poi vediamo se e cosa mi rispondono!

venerdì 29 maggio 2015

Suggerimenti di Spotify

Come scritto in Brani maggesi ultimamente ho usato molto Spotify (nonostante la terribile pubblicità, v. Fricassea testuale) per scoprire nuovi brani e artisti.

Su Youtube dopo aver ascoltato una canzone scelgo la successiva dalla colonna sulla destra di video affini: se ciò che ho ascoltato mi è piaciuto o mi ha lasciato perplesso allora scelgo qualcosa dello stesso autore altrimenti provo con un altro gruppo; normalmente poi vado a scegliere i brani col minor numero di “visioni” ed evito i video pubblicati da utenti “ufficiali” come Nuclerblast o simili...

Su Spotify mi sono invece affidato all'apposita funzione “Discover”.
L'idea è molto buona: per ognuno dei miei gruppi preferiti mi vengono proposti interi album (in numero variabile da 4 a 16) di autori affini.
L'idea è buona ma non è realizzata al meglio: in particolare la decisione su quali siano i mei gruppi preferiti mi pare lasci molto a desiderare...
Vediamo ad esempio quali sono i miei gusti (v. anche la lista di artisti preferiti in Grafico e voti) secondo Spotify: accanto al nome inserirò il rispettivo numero di brani presenti nella mia collezione per avere un'indicazione oggettiva di quanto mi piacciano realmente.

1. Moonspell (3) e Lake of Tears (2) → Il basso numero di brani comprova che non si tratta di gruppi particolarmente apprezzati; inoltre due dei tre brani di Moonspell li ho aggiunti solo pochi giorni fa e trovandoli su Youtube! Spotify infatti mi suggerisce album di artisti affini ai Moonspell ma non dei Moonspell stessi...
2. Morifade (0) → non so chi siano! Probabilmente ne avrò anche ascoltato qualche canzone ma nessuna di esse è arrivata alla mia collezione di preferite...
3. Blitzkid (5) e The Other (7) → Questi sono ben indovinati: mi diverte molto l'accostamento di ritmo allegro e spensierato con temi macabri del genere horror punk...
4. Freedom Call (2) e Dream Evil (3)→ Un po' come per il caso 1; si tratta di gruppi di cui mi piace qualcosa ma non troppo...
5. Jag Panzer (2) → Vedi sopra...
6. Firewind (2) → Idem...
7. Misfits (2) → Beh, poteva associarli al caso 3: il genere mi pare lo stesso...
8. Wolfchant (3) → Di cui un brano aggiunto alla scorsa sessione...
9. Grave Digger (4) e Primal Fear (1)→ Quattro inizia a essere un numero significativo; diciamo che questa indicazione abbia senso...
10. Mob Rules (1) → Ho un loro brano nella mia collezione ma ero convinto di non averne nessuno!
11. Nightwish (21) → Questo l'ha indovinato!
12. After Forever (1) → Come per il caso 10.
13. Wintersun (0) → Confermo solo di averne ascoltato dei brani...
14. Deathstars (5) → Non un gruppo dei preferiti ma come esempio di genere (industrial metal) ha senso...
15. Wednsday 13 (1) → Come per il caso 7 il genere mi pare sempre horror punk quindi perché non associarli tutti insieme?

Totale 4 su 15...

In effetti non usando sempre Spotify per la ricerca e l'ascolto di canzoni è normale che ci siano degli errori nella comprensione dei miei gusti: la cosa strana è piuttosto che questa lista di gruppi non sia cambiata da inizio maggio! Eppure in questo periodo di tempo ho dato molte indicazioni a Spotify: ho diligentemente seguito i suoi suggerimenti ma alcuni album li ho ascoltati per intero mentre di altri mi sono limitato alle prime tre canzoni; questo avrebbe dovuto fornirgli indirettamente delle informazioni sui miei gusti...
Bo, magari aggiornano questa listi di "preferiti" solo una volta al mese? Vedremo a inizio Aprile se cambia qualcosa...

giovedì 28 maggio 2015

Brani maggesi

Dopo la lenta e faticosa opera di inserimento dei metadati (v. Grafico e voti) mi sono deciso ad aggiungere qualche novità alla mia collezione.
Si tratta di 17 brani: 5 provengono da ricerche su Youtube, 11 da Spotify mentre l'ultimo mi è stato consigliato da un amico.

Gli anni di pubblicazione (sono diventato molto sensibile all'argomento!) vanno dal 1995 al 2015 ma tutti tranne due sono successivi al 2000. Tutti appartenenti a diverse varietà del genere Metal con l'esclusione del pezzo consigliatomi (*1) che è un electro swing...

Come al solito ne propongo una breve selezione:

I Need a Hero dei Graveworm
Si tratto di un gruppo italiano di melodic black metal: veramente bravi! Ed è da tanti anni che sono sulla scena: sono curioso di investigare e scoprire altri loro brani...
Per la cronaca ho aggiunto altri due brani loro (Suicide Code e The Day I Die) alla mia collezione ma trovo la cover di Bonny Tyler, oltre che bella, è anche divertente...

Rapid Fire dei Cryonic Temple
I Cryonic Temple stanno lentamente diventando uno dei miei gruppi preferiti: piano piano sono arrivato a cinque loro canzoni! È giusto che almeno una volta li premi con questa mia menzione...

Written in Stone dei Sinergy
Probabilmente è il pezzo più bello in assoluto aggiunto oggi. Sempre dello stesso gruppo ho aggiunto anche l'eccellente I Spit on Your Grave...

Death Cannot Embrace Me dei Wizard
Altro brano notevole! Atmosfera impressionante...

Conclusione: mandata incredibilmente ricca di ottime canzoni: non è stato facile farne una cernita...

Nota (*1): per i curiosi: il brano consigliatomi è Booty Swing di Parov Stelar...

Nuovo Hotel California

Ecco la mia nuova versione di Hotel California. Come spiegato in Aggiornamento musicale e Lezione LXXIX all'ultima lezione il maestro mi aveva assegnato un nuovo ritmo per il coro e la sostituzione di Am con le relative note...

Normalmente suono direttamente sopra il brano degli Eagles (grossomodo a partire da 50”) ma per motivi di diritti di copia posso postare solo la mia traccia audio: eccola QUI...

La sequenza di accordi è Am, E7, G, D, F, C, Dm, E a 27” questi si ripetono. A circa 1'03” inizia il coro con la sequenza di accordi: F, C, E7, note (Am), F, C, Dm, E.
Problemi:
- Le mie note singole sono un po' soffocate dall'accordo precedente: voglio provare a stopparle subito prima di iniziare la melodia.
- Alcuni accordi sembrano troppo staccati fra loro.
- Il ritmo nel coro è particolarmente incerto...

Comunque era il primo tentativo di registrazione...

Dal dottore - 28/5/2014
Questa malattia è stata molto atipica: dopo un paio di giorni mi era sparito tutto. Non avevo né tosse né mal di gola, né raffreddore né febbre solo, di tanto in tanto, un po' di tosse secca; ma a sera la tossettina si faceva più insistente e, a volte, mi procurava attacchi anche piuttosto lunghi. Sempre a sera, quando inghiottivo, sentivo le tonsille indolenzite: non mi facevano male ma ero fastidiosamente consapevole della loro presenza...

Siccome questa situazione non si risolveva da sola mi sono deciso ad andare dal dottore. Egli ha verificato che ho le “ghiandole” alla gola molto gonfie e ha ipotizzato che il mio problema sia dovuto alla loro infezione: mi ha quindi prescritto una dose massiccia (verificando le istruzioni +50% rispetto alla dose normale...) di antibiotici per sei giorni.

Adesso, dopo soli due giorni, sto già bene! Non prendendo mai farmaci questi hanno, in genere, un effetto immediatamente visibile sulle mie condizioni...

Simulacron 3 - 29/5/2015
Come mai Simulacron di Daniel F. Galouye, Editrice Nord, 1998, trad. Donatella Cerutti, scritto nel 1964, non è unanimemente riconosciuto come uno dei capolavori della fantascienza?

Probabilmente perché non è un capolavoro ma, nel complesso, semplicemente un romanzo passabile...
In realtà la trama è piena di incongruenze, piccole e grandi illogicità, idee superficiali e anacronismi scarsamente digeribili. I personaggi sono tutt'altro che indimenticabile e lo stile non ha particolari pregi... Eppure, nonostante tutti questi limiti, si tratta comunque di un romanzo leggibile: il motivo è che fra miriadi di idee deboli ce n'è anche una, su cui poi si basa l'intera storia, che è eccellente! Si tratta della stessa idea che è alla base della pellicola di gran successo Matrix, passando per Neuromante di Gibson, e per chi sa quanti altri romanzi e racconti...

Conclusione: l'autore ha avuto per le mani una grande idea che l'avrebbe potuto rendere famoso, tutto il resto però...

Abulia letteraria - 30/5/2015
Ultimamente ho scritto un po' controvoglia e il risultato sono stati dei pezzi stanchi e uggiosi...
In genere quando scrivo mi entusiasmo all'esporre le mie intuizioni, soprattutto se mi sembrano delle novità, e in genere sono poi soddisfatto del risultato finale, appagato, felice di aver comunicato qualcosa, nel suo piccolo, di nuovo e originale. Ma in questa settimana non è stato così...

Oggi avevo in programma di scrivere un pezzo un po' diverso: volevo prendere lo spunto da un incontro nella sala d'attesa del mio dottore, da lì raccontare alcuni aneddoti sull'infanzia di KGB e poi, magari, trarne qualche considerazione generale...

Un pezzo mediamente impegnativo che però adesso non mi sento di affrontare. Sarà una controindicazione degli antibiotici?

Speedy Blatter - 3/6/2015
Non ho quasi fatto in tempo a pubblicare FIFA e FIDE che Blatter si è dimesso! Io pensavo che almeno qualche mese sarebbe durato...

La mia teoria complottistica (basata solo sulla mia fantasia) è che sia stato ricattato. Qualcosa del tipo: “Se non ti dimetti facciamo arrivare all'FBI queste informazioni ed è peggio per tutti; se invece te ne vai volontariamente stiamo zitti...”
Più interessante sarebbe cercare di indovinare chi possa essere il ricattatore: per farlo con un minimo di criterio però bisognerebbe conoscere chi sono i pezzi grossi della FIFA, etc... mentre io non ne ho idea...

Posso solo speculare che si tratti di qualcuno potente, senza scrupoli e, soprattutto, che possa trarre beneficio da delle elezioni ravvicinate quando l'eventuale concorrenza non ha ancora avuto tempo di organizzarsi...

martedì 26 maggio 2015

Grafico e voti

Finalmente ho finito di inserire i metadati per tutti i miei brani musicali!
Il grafico della loro distribuzione temporale è il seguente:

Come immaginavo (v. Ancora sui miei brani e Gusti musicali) la presunta anomalia intorno al 2001 si è risolta da sola mentre, molto più interessante, ho capito che anche l'apparente crollo di brani intorno al 1989 non è una stranezza.
Infatti l'anomalia sono i due picchi per i trienni centrati su 1983 e 1986, che più o meno corrispondono alla mia adolescenza!

Il crollo di brani intorno al 2013 è invece semplicemente dovuto a come Youtube presenta i brani: più sono visti e più facile diventa imbattersi in essi ma, per essere visti un numero sufficientemente alto di volte, deve trascorrere del tempo. A riprova di quanto detto i brani del 2012 sono 39, per il 2013 sono 23 ma, per il 2014, ne ho solamente 14. Addirittura per il 2015, non visibile nel grafico, ne ho solo uno!
Lo stesso motivo, ovvero come Youtube pubblicizza i propri video, credo sia una delle ragioni per cui ho una preponderanza così accentuata di brani successivi al 2001. L'altra ragione è che, oltre tutto, la musica recente mi piace molto. La stragrande maggioranza, direi sul 90%, di brani inseriti negli ultimi giorni (quando quindi mi erano rimasti quelli che mi piacevano meno) erano infatti precedenti al 2000...
Ovviamente con l'eccezione 1983-1986: come si vede dal grafico l'anomalia non è data solo dai vecchi brani che già conoscevo ma la tendenza è confermata anche da quelli che ho scoperto più recentemente.

Come spiegato per realizzare il grafico ho dovuto fare delle scelte pratiche di cui, io per primo, non sono pienamente convinto. Nel grafico sono esclusi i brani conosciuti mediante il maestro ma che non mi sono mai piaciuti (12 contro 667) ma, soprattutto, sono inclusi dei brani che sul momento mi piacevano ma che, dopo relativamente pochi ascolti, non sopporto più: si tratta di brani Eurodisco, Pop, Indie Pop, Synthpop e simili... Non so, forse sarebbe stato più corretto non inserirli nel grafico... Comunque togliendoli il grafico si assottiglierebbe quasi solamente nella parte sinistra accentuando quindi la mia preferenza per i brani più recenti.

Sarebbe interessante sapere se la distribuzione dei brani “piaciuti”, svincolandola dagli anni in senso assoluto ma centrandola sull'anno di nascita di ogni persona, sarebbe simile alla mia. Io ho la sensazione che il picco sull'adolescenza sia comune a tutti ma sono invece molto più perplesso sulla crescita nel tempo...

Inoltre, inserendo le informazioni sugli autori dei vari brani, ho scoperto quali sono i gruppi che mi piacciono di più. Di alcuni, come i Nightwish, ne ero conscio ma altri sono stati una vera sorpresa!
Di seguito la lista dei gruppi per i quali ho almeno 6 canzoni:
Alestorm (Folk Metal) 6: avrei detto un paio...
Avantasia (Symphonic Power Metal) 9: avrei detto 4 o 5...
Hammerfall (Power Metal) 6: sì, questo numero me lo aspettavo!
Indica (Pop Rock) 7: idem...
Iron Maiden (Heavy Metal) 14: in questo caso avrei detto la metà...
Lonewolf (Heavy Metal) 10: avrei detto un po' meno...
Manowar (Epic Metal) 11: beh... il mio ex gruppo preferito...
Nightwish (Symphonic Power Metal) 21: il mio nuovo gruppo preferito!
Powerwolf (Power Metal) 7: sì... più o meno...
Sabaton (Power Metal) 8: pensavo meno...
Stratovarius (Melodic Power Metal) 8: avrei detto un paio!
The Other (Horror Punk) 7: avrei detto meno dei Blitzkid che però erano solo 5...
Within Temptation (Symphonic Metal) 10: avrei detto 4 o 5! Interessante però: il mio amico esperto di musica dice che è un gruppo noioso...
Xandria (Symphonic Metal) 8: come al solito avrei detto un po' meno, ma non molto...

Molti gruppi interessanti con solo 5 brani non sono entrati in questa lista: ma continuerò a tenerla aggiornata...

Conclusione: riguardo l'Indie Pop aveva ragione il mio amico (v. Critica musicale) esperto di musica: circa la metà di questo tipo di brani non li sopporto più e solo due o tre mi piacciano veramente (li ascolto con soddisfazione quando vengono selezionati casualmente). C'è da dire che, almeno musicalmente, sono maturato molto a causa dei miei discutibili sforzi con la chitarra e quindi è plausibile un piccolo cambiamento dei miei gusti...

Per la cronaca il mio giudizio attuale:
Annie you Save me dei Graffiti6 → un po' noiosa, soprattutto il ritmo della batteria sempre uguale mi stanca... 5- /10
My Darling di Lucy Schwartz → anche questa piuttosto semplicina, soprattutto la parte con i vocalizzi non mi piace più... 5+ /10
Au revoir Simone dei Tell Me → questo è uno dei pochi brani che mi piacciono ancora molto... 7 /10
Feel Good di Mike del Rio → questo proprio non mi piace più! 3½ /10
Turn it off dei Phantogram → Ma... questa non mi esalta ma ancora la reggo... 6 /10
The Ruse degli Apache → questa probabilmente non è Indie Pop ma Indie Rock: sempre gradevole. 6½ /10
Just a Little Bit dei Kids of 88→ E questo adesso mi pare synthpop! (comunque mi dimenticai di inserirlo nella mia listona di brani preferiti...) Un po' ripetitivo e parecchio semplicino... 5- /10
Best Supporting Actor dei One for the Team → Di nuovo: non mi esalta ma ancora lo reggo... 6+ /10
Fire on the Bridge etc di The Statics Jack → Non mi pare Indie pop: immagino che mi avesse colpito il ritmo strano... Nel complesso non mi dispiace! 6½ /10
I'll Be True to You di Research Material → Un po' troppo sempliciotto: sono incerto fra la sufficienza e l'insufficienza... vabbè, siamo buoni: 6- /10
Ghost 'n' Stuff di Deadmou5 → Ora mi annoia un po'... 5½ /10
Na Na Na dei My Chemical Romance → Questo non lo sopporto più! Confermo che la mia valutazione originaria dovette essere stata sviata dal sedere della ragazza sui pattini... 4 /10

lunedì 25 maggio 2015

Aggiornamento musicale

Dopo la lezione di una decina di giorni fa (v. Lezione LXXIX) vediamo come sto andando...
Come spesso mi accade, le prime due esercitazioni col materiale nuovo furono piuttosto deprimenti: non riuscivo a eseguire le novità e, quello che mi aspettavo facile, mi risultava difficile se non impossibile. Ma oramai ci sono abituato: lo so che devo fare almeno due o tre prove per vedere qualche risultato e, quindi, continuo comunque ad abbattermi perché fa parte della mia natura ma, forse, un po' meno di quanto mi sarebbe successo, in circostanze analoghe, un anno fa o più...

Ma procediamo con ordine...

L'esercizio 8-39, ovvero quello con il brano The great pretender di Freddy Mercury dove devo suonare l'accompagnamento: nonostante e, anzi, proprio a causa della colossale semplificazione (su un tempo di 6/8 suonare due 3/8 invece che sei 1/8) non mi riusciva più.
Però già al secondo o terzo tentativo ho iniziato a riuscire ad andare a tempo. Così ho rapidamente aumentato la velocità fino ad arrivare a quella reale.
Ieri poi è successo l'impensabile (o almeno io non avevo molta fiducia nella teoria del maestro): ho provato a suonare i sei 1/8, sempre a velocità reale, e ci sono riuscito mantenendo perfettamente il tempo! L'unico problema è tecnico: a volte cambiare accordo, a causa dell'alta velocità, mi rimane difficile e non è perfetto. Visto però che l'esercizio è sul ritmo non mi preoccupo troppo: fra un po' mi registro e poi l'archivio...

Per l'esercizio 8-41, un semplice esercizio melodia, non avevo ricevuto istruzioni particolari perché avevo appena iniziato a memorizzare la sequenza di note e io stesso non sapevo se avrei incontrato difficoltà o no.
In realtà le difficoltà poi le ho trovate! In questi esercizi di melodia si deve dare le plettrate nella giusta direzione oltre che a tempo. Sono abituato a usare la mano destra, come fosse un metronomo, per scandire il tempo anche quando non devo plettrare.
Il problema l'ho avuto in una serie di battute che, oltre ad avere la prima nota in levare (cioè sul secondo ottavo) avevano uno slide che mi faceva perdere il tempo con la mano destra. Alla fine, a orecchio, chiudevo la battuta a tempo ma le note all'interno di essa avevano tutte la durata sbagliata.
In questo caso ho risolto esercitandomi a parte su queste battute (con Hydrogen) e memorizzando i movimenti di entrambe le mani a velocità estremamente ridotte. Ora, dopo aver lentamente aumentato la velocità, sono pronto per tornare a cimentarmi con la base del brano.

L'esercizio 1-1 (ovvero il primo del secondo volume di Chitarrista da Zero. Vol. 2) era basato su 4 semplici PC ed ero sicuro che mi sarebbe risultato facilissimo.
In realtà mi è stato abbastanza difficile, soprattutto inizialmente, ma adesso lo sto già suonando praticamente a velocità reale (mi pare il 3% più lento o poco più)...

Di Hotel California suonavo già bene l'accompagnamento ma avevo chiesto al maestro di darmi un nuovo ritmo per gli accordi del coro.
Il maestro mi dette un ritmo piuttosto semplice (8 plettrate tutte in basso) ma con la difficoltà che l'ultima plettrata la dovevo fare in basso e poi in alto, in pratica era divisa in due sedicesimi. Non difficile ma mi lasciava poco tempo per cambiare accordo.
Inoltre, al posto dell'accordo Am, dovevo suonare cinque note (3 quarti e 2 ottavi) e per me non è facile cambiare “modalità” accordi/note.
Il problema più grosso era riuscire ad andare a tempo sia col nuovo ritmo che, soprattutto, con le singole note. Mi sono concentrato sul coro e, inizialmente, l'ho dovuto rallentare di nuovo. Per gli accordi ho dovuto imparare le nuove corrispondenze con i vecchi riferimenti: ora so che devo sincronizzare la mia terza, quinta e settima plettrata con i colpi di batteria.
Più complicato suonare le singole note fino a quando non mi sono accorto che anche la chitarra della base le suonava e pure piuttosto chiaramente!

Per l'esercizio Rettangolo non avevo ricevuto nuove istruzioni ma anche qui ho una novità interessante. L'esercizio consiste in improvvisare a piacere suonando solo quattro note a tempo su una base: in particolare devo suonare due battute completamente a piacere ma nella terza devo suonare 4/4 di tonale.
La prima difficoltà incontrata è stata quella di riconoscere i riferimenti del ritmo e, soprattutto, di riuscire a contare e, contemporaneamente, improvvisare. Tipicamente le mie battute “libere” invece di durare 4/4 rischiavano di divenire di 3/4 o 5/4!
Tuttora continuo a perdermi, soprattutto dove la base varia ritmo e nasconde i miei riferimenti, ma mi capita sempre più raramente.
Il secondo passaggio è stato trovare delle sequenze di note piacevoli da ascoltare: queste sequenze adesso le posso inserire a mio piacimento e, anzi, conoscendone bene la durata mi aiutano a non perdere il ritmo.
Queste sequenze di note sembrano un bene e, probabilmente, lo sono.
Il problema è che decido in anticipo quando suonarle, non mi vengono spontanee: è tutto calcolato.
Ieri però c'è stata una novità: improvvisamente mi sono lasciato andare e, pur continuando ad andare a tempo, sono riuscito a improvvisare per davvero. La mano si muoveva da sola suonando sequenze inedite e piacevoli e (relativamente!) senza perdere il tempo!

Non so: spero di riuscire a replicare questa esperienza perché rappresenterebbe un progresso titanico.
Mi sono reso conto che, come nella vita, sono enormemente controllato mentre suono: non mi lascio andare, devo controllare ogni movimento; seguo il ritmo ma non automaticamente bensì tramite riferimenti che, seppur corretti, sono un artificiosi. Credo, ad esempio, che un buon musicista non segua il tempo basandosi su specifici elementi (un colpo di batteria là o il basso qua) ma sull'andamento generale della musica.
Ecco è come se nella mia testolina ci fossero due KGB: uno che esegue e l'altro che, contemporaneamente, controlla ciò che sta venendo fatto (*1)... E quando i tempi sono serrati e non c'è tempo per riflettere il KGB controllore rischia di mandare nel pallone il KGB esecutore!

Conclusione: credo che se riuscissi a sopprimere, almeno temporaneamente, questo aspetto della mia natura sono sicuro che farei grandi progressi.

Nota (*1): Un inciso non prettamente attinente alla musica: spesso mi capita di parlare, spiegando magari una mia opinione, e contemporaneamente sto estremamente attento alle espressioni e reazioni non solo del mio interlocutore ma anche di tutte le altre eventuali persone che ho intorno. È uno dei motivi per cui non so raccontare le barzellette: in base alle reazioni mi viene voglia di innestarvi delle modifiche al volo e poi, senza volerlo, introduco dei ritardi, delle esitazioni, che fanno perdere ritmo e immediatezza alla storiella...

sabato 23 maggio 2015

Esegesi di TTAL

Rassegnandomi alla stolta pervicacia del mio amico (v. Fricassea testuale e il corto Delusione!) ho deciso di analizzare attentamente la canzone To Tame a Land degli Iron Maiden.
Egli ha infatti unilateralmente stabilito che essa è rappresentativa della nostra amicizia (io KGB, lui CIT) e quindi, come tale, vedrò di carpirne i segreti e di svelarli al pubblico del mio viario.

La prima lettura che è possibile farne è quella letterale.
Il testo degli Iron Maiden è ispirato al romanzo Dune di Frank Herbert e ne descrive il protagonista Paul Atreides attraverso una lista di nomi ed eventi confusa, lunga, pasticciata e priva di ispirazione.
Oltre alla descrizione di Paul Atreides, ci sono molti riferimenti al pianeta Dune/Arrakis (dove si svolge gran parte della vicenda) inclusa la sua ecologia e il clima caldo e “sabbioso”...
Di seguito la mia traduzione, mentre il testo originale è consultabile QUI.

“Domare una terra”
Egli è il Re di tutta la terra
Nel Regno delle sabbie
Di un tempo futuro.
Egli comanda i vermi della sabbia e i Fremen
In una terra fra le stelle
Di un età futura.

Egli è destinato a essere un Re
Egli comanda su ogni cosa
Su un pianeta chiamato Dune.
L'acqua del corpo è la tua vita
E senza di essa moriresti
Sul deserto del pianeta Dune.

Senza una tuta distillante cuoceresti
Su sabbie così bollenti e secche
In un mondo chiamato Arrakis.
È una terra che è ricca di spezia
I cavalieri della sabbia e i “topini”
Che vengono chiamati “Muad' Dib”

Egli è il Kwizatz Haderach.
È nato su Caladan
E affronterà il Gom Jabbar.
Egli ha il dono della preveggenza
O di guardare nel passato
Egli è il padrone delle stelle.

Verrà il tempo per lui di reclamare la propria corona,
E allora i nemici saranno abbattuti,
Capirai che egli sarà il migliore che ci sia mai stato,
Il Messia supremo, vero condottiero di uomini.

E quando il tempo del giudizio sarà prossimo,
Non temere, egli è forte e si opporrà
Al male, il fuoco che si diffonde per la terra,
Egli ha il potere di finirlo del tutto.


Un'altra interpretazione possibile è quella metaforica/allegorica che svela molti dettagli, sia passati che futuri, dell'amicizia fra KGB e CIT.
Il personaggio di Paul Atreides è multiplo, composto cioè da più persone che si differenziano nel tempo e nei rispettivi ruoli: Usul, Muad'Dib, Kwizatz Haderach...
Non solo: Paul Atreides, da una parte è un duca appartenente alla più alta aristocrazia galattica, ma dall'altra diventerà un semplice Fremen, un nomade del deserto.
È quindi chiaro che Paul Atreides rappresenterà talvolta il Kwizatz Haderach ovvero il sofisticato KGB e, talvolta, il “topino del deserto” ovvero il timido CIT. In generale infatti il Paul Atreides duca e Kwizatz Haderach rappresentano KGB mentre il Paul Atreides Usul e Muad' Dib sono CIT.
Infine, altre volte, Paul Atreides rappresenterà entrambi o, direttamente, la nostra amicizia.

Da questo punto di vista la prima strofe si riferisce a CIT.
CIT vive in una periferia disagiata [il deserto] e isolata [terra fra le stelle] e non comanda su nessuno [comanda i vermi] se non la moglie Fremen [Fremen]: CIT è infatti anche Usul, il classico marito buono ma severo, generoso ma inflessibile.

La seconda strofe si riferisce a KGB.
Un grande futuro lo aspetta [è destinato a essere un Re] anche se al momento il suo potere, benché illimitato, è circoscritto alla sua casa [Dune]. La sua grande intelligenza [acqua] è fondamentale per la sua sopravvivenza altrimenti impazzirebbe in un luogo isolato [deserto] come la sua casa [Dune].

La terza strofe si riferisce a CIT.
Quando CIT taglia l'erba del giardino di casa a Pisa [Arrakis] deve indossare un cappello [tuta distillante] altrimenti, vuoi per i capelli radi vuoi per l'età, rischierebbe un'insolazione [cuocerebbe]. Se CIT [Muad' Dib] lo volesse, nonostante le talpe [cavalieri della sabbia] e i grossi ratti [topini], il suo orto sarebbe ricco di cannabis [le spezie].

La quarta strofe si riferisce a KGB.
Egli è il KGB [Kwizatz Haderach] e non è nativo di Pisa ma di una città vicina [Caladan]. Affronterà (ma questo è già avvenuto) l'università [Gom Jabbar] a Pisa. KGB ha il dono della preveggenza [dono della preveggenza], è appassionato di storia [guardare nel passato] ed è padrone del proprio destino [padrone delle stelle].

La quinta strofe si riferisce sia a KGB che CIT.
Quando KGB e CIT collaborano insieme [reclamare la propria corona] hanno successo [i nemici saranno abbattuti]. Per CIT, KGB è il migliore che ci sia mai stato [il migliore che ci sia mai stato] mentre, per KGB, CIT è stato un ottimo chierichetto [Messia supremo] ed è molto abile a guidare la macchina scorrazzando KGB a giro [vero condottiero di uomini].

Anche la sesta strofe è mista.
Se CIT dovesse venire arrestato [tempo del giudizio] allora KGB andrà a portargli le arance in carcere [egli è forte e si opporrà].
Il finale bucolico ricorda che nonostante la pestilenziale gramigna [il fuoco] si diffonda incontrollata nel giardino di CIT, egli volendo potrebbe zapparlo tutto [finirlo tutto]: non è specificato ma si intuisce chiaramente che in questo caso KGB, rimanendo seduto all'ombra, potrebbe guardarlo lavorare e consigliarlo.

Infine è possibile l'interpretazione anagogica, ovvero l'interpretazione spirituale che svela realtà intellegibili e future presenti nel testo.
In questo caso tutte le strofe si riferiscono sia a KGB che CIT ma la loro analisi deve essere distinta.
Per KGB il testo allude chiaramente alla ricerca, complessa e difficile, dell'anima gemella: i riferimenti al deserto infuocato indicano il suo magnetismo animale incandescente e sensuale, i giganteschi vermi delle sabbie sono dei simboli fallici adeguati, i nemici da abbattere sono gli indegni pretendenti che ne insidiano la donna/corona. La mia vittoria finale è inevitabile.
Per CIT il significato anagogico è altrettanto limpido: molto lavoro sarà necessario per controllare l'espansione della gramigna nel giardino [il deserto arido e sabbioso] ma attraverso l'impegno quotidiano, il sudore [l'acqua del corpo], la schiena piegata sul graveolente terreno, le malattie e i dolorosi calli infine, dopo molti anni, forse potrebbe farcela a debellarla, ma anche no.

Conclusione: credo che la mia analisi sia semplice e lineare comunque chiederò a CIT per sapere cosa ne pensa...

venerdì 22 maggio 2015

Fine capitolo V - Parte 1

Da qualche tempo mi sono deciso a iniziare a leggere Democracy in America di Alexis de Toqueville scaricato da Gutenberg.org in inglese. Diversi mesi fa provai a leggerne un capitolo significativo (v. Capitolo VI dello scorso settembre) e ne rimasi ammirato.
Stavolta sono invece partito da pagina uno del primo libro (la mia versione è su due libri) e sto procedendo in ordine.

L'analisi di Tocqueville, pur con qualche perplessità sulla sua validità in senso assoluto, è comunque affascinante: basti pensare che parte dalla geografia del continente americano!
Comunque nei primi capitoli ho trovato molte idee interessanti ma non quelle intuizioni geniali che ti danno una prospettiva completamente nuova su un determinato problema.

Oggi però, riprendendone la lettura dopo parecchie settimane (*1), mi sono imbattuto verso la fine del quinto capitolo in un paio di idee che mi hanno colpito.

La prima riflessione parte dal principio cardine che gli interessi dell'uomo siano strettamente connessi all'autorità: nel senso che, ad esempio, l'uomo è interessato a partecipare/cooperare in tutto ciò che gli permette di avere la possibilità concreta di influire sul risultato finale. Affinché l'uomo possa influire su qualcosa deve averne, magari indirettamente, l'autorità.

Tocqueville scrive «The New Englander is attached to his township... ...because it constitutes a social body of which he is a member, and whose government claims and deserves the exercise of his sagacity.» - «L'abitante del New England ama la propria municipalità... ...perché essa constituisce un corpo sociale del quale egli è membro e il governo della stessa richiede e merita l'esercizio del suo acume.»
Cioè per avere il coinvolgimento dei cittadini nella vita pubblica questi devono avere un potere reale.
Tocqueville ribadisce «Without power and indipendence, a town may contain good subjects, but it can have no active citizens» - «Senza potere e indipendenza, una città potrebbe avere dei buoni sudditi ma non avrà dei cittadini attivi».
In altre parole per avere dei cittadini che abbiano senso civico bisogna affidare loro delle responsabilità reali e concrete attraverso del potere effettivo.

Per quale motivo l'astensione sta diventando sempre più alta in Italia? Proprio perché gli elettori si stanno rendendo conto di essere ininfluenti: qualunque cosa votino tutto rimane come prima. Destra e sinistra sono diverse solo a parole...
È questa sensazione di impotenza che allontana i cittadini dalla vita democratica (*2).

La seconda riflessione mi ha ricordato una problematica già affrontata dal “solito” John Stuart Mill e che quindi, immagino, fosse sentita piuttosto viva almeno nel XIX secolo.
Invece, quando la si giudica oggi, si ha una strana sensazione e quasi non si capisce dove sia il problema.
Già l'origine di questa sorta di “allucinazione”, o di parziale cecità, è di per sé molto interessante.
La questione è stabilire quale sia il “giusto” equilibrio fra il potere dello Stato e libertà individuale: entrambi gli autori poi mettono l'accento sul pericolo che lo Stato centrale, per sua stessa natura, accresca (v. Capitolo VI e/o Saggio sulla libertà) sempre più il proprio potere ai danni delle libertà individuali.
La difficoltà che troviamo ad apprezzare questo problema e che viviamo in un epoca dove la pervasività dello Stato, paventata da JSM e Tocqueville, è arrivata a un livello tale che siamo assuefatti a essa e ci rimane difficile, quando non impossibile, immaginarsi come potrebbe essere una società con i cittadini più liberi.

Qualche esempio per capirci: recentemente il mio comune ha approvato un regolamento che stabilisce quale debbano essere i colori delle case coloniche oppure una miriade di vincoli allucinanti per costruirsi un casottino per gli attrezzi nel proprio giardino. Eppure, questi regolamenti, che avrebbero scatenato l'indignazione popolare nel XIX secolo, oramai ci sembrano giustificati o giustificabili con, in questo caso, motivazioni di salvaguardia del paesaggio.
Ma è davvero così? No! Le due norme sopraddette sono semplicemente un'ingerenza del potere (sempre più forte) nei confronti del singolo cittadino (sempre più inerme).
Ad esempio, se la mia casa è circondata da alberi e nessuno la può vedere senza entrare nel mio giardino privato, che senso ha farmela dipingere con specifici colori?
E come si stabilisce quali siano i colori accettabili? Se un novello Picasso (*3) nascesse nel mio comune e decidesse di dipingere la propria casa come, non so, una tigre gigante in agguato fra i campi di grano, ora non potrebbe farlo! Solo perché uno stupido regolamento dice che il suo genio deturperebbe il paesaggio!

Tornando a Tocqueville egli afferma che ci sono due maniere per limitare l'invasività dell'autorità del potere centrale: «The first is to weaken the supreme power in its very principle... ...The second manner … … in distributing the exercise of its privileges in various hands, and in multiplying functionaries, to each of whom the degree of power necessary for him to perform his duty is entrusted.» - «Il primo è indebolire il potere supremo nei suoi principi... ...La seconda maniera [consiste]... … nel distribuire l'esercizio dei suoi privilegi fra più mani, moltiplicando i funzionari, a ognuno dei quali è dato il grado di potere necessario per permettergli di esercitare le proprie funzioni.»
Ovvero: o si limitano i principi grazie ai quali la società può obbligare l'individuo oppure si frammenta il potere in maniera tale da umanizzarlo.
Mi sembrano dei concetti che andrebbero tenuti ben presenti per invertire la tendenza attuale...

Conclusione: in realtà, guardando le mie note, ci sarebbero comunque tanti concetti interessanti anche nei precedenti capitoli... La tentazione sarebbe quella di farci vari pezzi come ho fatto per altri autori: il problema è che si tratta di un compito estremamente impegnativo e faticoso e non sono sicuro di quanto ne valga la pena...
Questo sarebbe uno dei casi in cui il parere dei miei lettori potrebbe essere decisivo: eventualmente lasciatemi un commento al riguardo!

Nota (*1): nel frattempo mi sono letto l'Odissea e un ottimo romanzo di fantascienza di cui, immagino, accennerò a parte.
Nota (*2): aggiungo solo che in Italia, ma anche in molti altri paesi, questo fenomeno, questa degenerazione democratica, è segretamente voluta e auspicata: l'obiettivo della politica attuale non è avere dei “cittadini attivi”, capaci di difendere i propri interessi, ma solo dei “sudditi obbedienti” ai quali togliere diritti, libertà e ricchezza senza che questi protestino.
Nota (*3): o magari se Keith Haring avesse comprato casa da queste parti...

giovedì 21 maggio 2015

Altra riflessione su audio da Bibbona

Ascoltando il famigerato audio da Bibbona (v. Vocine da Bibbona) mi ha colpito un altro aspetto del colloquio Grillo-Parlamentari.
Sono rimasto stupito di come Grillo non prenda troppo sul serio i compiti e le responsabilità del M5S e, ancor meno, il lavoro degli attivisti: mi ha dato l'idea di un pensionato di lusso che si interessa del partito da lui fondato a tempo parziale, magari nel fine settimana, come se fosse solo un suo passatempo.
Più volte nel dialogo dice infatti di non parlare con i parlamentari, di non seguire tutte le vicende, e in pratica di disinteressarsi di ogni dettaglio...

Se questa sua distanza garantisse l'autonomia e l'indipendenza del movimento, tutto sommato, sarebbe anche positiva.
Il problema è che, al di là delle parole, la base è ignorata e anche i parlamentari non riescono a darsi una linea politica né una strategia di lavoro e/o comunicazione: procedono tutti improvvisando...
Poi, periodicamente, arrivano le cannonate sparate qua e là, alla cieca, dal viario di Grillo che, non raramente, mietono vittime anche fra le proprie fila. Insomma l'unica voce che “guida” il movimento è quella del viario di Grillo dove però non è chiaro chi decida cosa scrivere né con quali criteri.
La conseguenza è che l'apparente assenza di strategia politica di ampio respiro non è apparente ma reale!
Grillo non è la testa pensante del movimento ma delega tutto a Casaleggio che dirige la baracca come fosse una propaggine, un po' indisciplinata, della propria azienda: gli impiegati che non fanno quello che dice il capo li licenzia, ovvero li espelle. Immagino che Grillo venga informato periodicamente sull'andamento: evidentemente lui si fida ciecamente di ciò che gli viene riferito, annuisce e, magari, si dichiara felice della gestione del movimento.

Eppure Grillo doveva esserne il garante (o almeno lo era a quei tempi!) e talvolta, in tale ruolo, si è anche preso delle grandi responsabilità. Ma il controsenso è evidente: come fa Grillo a essere garante di qualcosa che non segue quotidianamente? Di qualcosa che non conosce bene? Dalla registrazione emerge chiaro come, ad esempio, fosse all'oscuro dei dettagli della complessa vicenda Artini: a un certo momento anzi, quasi scusandosi, gli dice “ormai...” (*1) che io interpreto come “...in effetti hai ragione anche tu ma, ormai, la decisione è stata presa e non posso tornare indietro...”

Evidentemente Grillo si fida al 100% di persone che gli riportano quello che accade. Questo però significa che non è il garante di niente ma solo il terminale che comunica all'esterno decisioni altrui di persone che si nascondono dietro di lui e che, alla faccia della trasparenza, non si sa chi siano.

Evidentemente anche Grillo, dopo la “grana” di Bibbona, si è reso conto dell'incongruenza della sua posizione di "garante non informato" e così ha delegato questa funzione, almeno ufficialmente, ai 5 “saggi”...

La sua mentalità pare infatti essere quella di dirigere il M5S come fosse un passatempo senza però avere alcuna voglia né interesse a gestirne le inevitabile grane interne.

Esemplare nella registrazione è il momento dove minaccia “...se pensate che sia meglio io posso sempre fare un passo indietro...” (*1). Sono sicuro che Grillo fosse sincero: per lui il M5S è un passatempo, un appendice dei suoi spettacoli che ha preso vita ma alla quale non ha alcuna intenzione di dedicare la sua. E i risultati si vedono...

Conclusione: sarebbe interessante sapere cosa ne pensi Casaleggio & C. dell'eventualità di fare un passo indietro. Io ho la netta sensazione che, a differenza di Grillo, sia ben felice di fare l'eminenza grigia...

Nota (*1): “cito” a memoria e a distanza di giorni dall'ascolto: questo significa che le parole pronunciate potrebbero anche essere molto diverse ma (spero!) dovrei comunque averne reso il senso...

lunedì 18 maggio 2015

Fricassea testuale

Oggi ho voglia di scrivere un pezzo fricassea: come accennato nel corto Rimalatino non mi sento troppo bene e, forse per questo, non mi va di impegnarmi in qualcosa di faticoso come, ad esempio, la seconda parte dell'articolo sui protomiti...

Partiamo proprio dalla malattia: il fatto che mi sia ammalato per la quarta volta di tosse/raffreddore/febbre/mal di gola nel giro di pochi mesi non può essere casuale. Secondo me mi è venuta una sorta di allergia alla polvere: per questo oggi per prova ho cambiato tutto il cambiabile nella mia camera. Stanotte vedremo come andrà...

Ho finito di leggere l'Odissea: non male!
Mi ha stupito che i libri (che sarebbero i capitoli) con le avventure più stravaganti di Odisseo (Polifemo, Circe, le Sirene...) sono solo 4 su 24. Inoltre Odisseo ritorna a Itaca già nel tredicesimo libro: grande spazio quindi alla pianificazione dell'uccisione dei proci.
Complessa la struttura della trama: il racconto si sposta avanti e indietro nel tempo... L'immaginavo molto più lineare...
Il finale mi è parso brusco: sono curioso di scoprire cosa ne dirà l'insegnante: le nuove lezioni sull'ultima parte dell'Odissea dovrebbero uscire proprio in queste ore...

Ieri ero molto depresso per la chitarra: forse complice un po' di febbriciattola suonavo in maniera orribile. Oggi però sono già andato meglio: devo ricordarmi di non scoraggiarmi troppo, troppo presto...

Attualmente, proprio adesso mentre scrivo, sto ascoltando degli album che mi ha suggerito Spotify grazie ai suoi algoritmi basati sui miei gusti: la maggior parte sono pessimi!
Per adesso ho trovato solo un paio di eccezioni: Graveworm, un gruppo italiano di Melodic Black/Gothic Metal e Amon Amarth, un gruppo svedese di Melodic Death Metal. Soprattutto il gruppo italiano mi è piaciuto molto e, finito questo giro di esplorazione, vedrò di conoscerlo meglio...

A proposito di Spotify la sua pubblicità mi lascia perplesso. Ogni 3 o 4 canzoni parte una serie di mini pubblicità che ormai conosco a memoria.
Una di queste magnifica la funzione “segui” che permette a tutti di vedere le “playlist” altrui: quindi, non solo i miei amici possono vedere cosa ascolto, ma anche Obama. La pubblicità conclude che forse, proprio grazie alle nostre canzoni, potremo “inaugurare” il prossimo party alla Casa Bianca. Non so, ma a me sapere che Obama potrebbe ascoltare le mie stesse canzoni non mi ispira particolarmente e, ancora meno, il party: insomma mi sembra un'idea bislacca da parte dei “creativi” che l'hanno pensata...
Un'altra di queste mini pubblicità comunque ci ricorda che esiste la possibilità di ascoltare i brani in modalità privata in maniera che nessuno sappia cosa si ascolta: ancora, nonostante molti sforzi, devo riuscire a immaginarmi uno scenario dove a qualcuno importi qualcosa di quello che ascolto, comunque...
E poi una voce femminile, molto suadente, spiega che “ogni amicizia ha la sua canzone”: io sapevo che ogni coppia ha una sua canzone, non mi risultava che questo valesse anche per gli amici... Comunque per curiosità ho interpellato un mio amico chiedendogli se sapesse quale fosse la “nostra” canzone: senza esitazioni mi ha risposto che è la seguente:

To Tame a Land degli Iron Maiden
Secondo lui me la fece ascoltare la prima volta che andai a casa sua: sempre secondo lui, non avevo mai ascoltato un CD né conoscevo gli Iron Maiden (*1) e, quando mi chiese cosa ne pensassi, gli risposi che “non era male”. Evidentemente, sempre che i suoi ricordi siano corretti, fui molto diplomatico: secondo me è infatti il brano più brutto dell'album “Piece of Mind”, noiosissimo e non ispirato...

Ripensandoci devo fargli una controproposta:

Fighting the World dei Manowar
Fu infatti lui ha consigliarmi i Manowar: personalmente non aveva nessun loro album perché pensava che fossero troppo corti. Trovai che la lunghezza fosse un criterio bizzarro per decidere se un album fosse da comprare o meno comunque mi fidai e acquistai “Fighting the World” (che mi spiegò essere il più “commerciale”) e “Kings of Metal” (considerato il migliore).
E in effetti i Manowar divennero il mio gruppo preferito al posto degli Iron Maiden!
Inoltre nel testo di Fighting the World c'è un bel messaggio sul vero significato dell'amicizia che ripropongo qui di seguito:

See my brother standing by my side
Only got one thing in our mind
Radio playing this nation wide
Turn it up louder'til we all get fried


Conclusione: vedremo cosa mi risponde...

PS ho inserito i brani tramite Spotify invece che Youtube perché una delle mini pubblicità spiega (in maniera confusa e contorta) come fare! Modificato: Ma ovviamente non ha funzionato....

Nota (*1): sottolineo questi due dettagli, chiaramente inesatti (v. l'aneddoto Gusti musicali), per spiegare il mio scetticismo. Confermo solo che effettivamente mi fece ascoltare tale brano una delle prime volte che andai a casa sua...

domenica 17 maggio 2015

Vocine da Bibbona...

Dopo mesi che non se ne sentiva più parlare è sbucata una registrazione (v. qui per l'audio su Youtube), fatta di nascosto a Bibbona, del colloquio fra Grillo e diversi parlamentari dissidenti, la maggior parte dei quali usciti o espulsi, avvenuto lo scorso novembre.

Per me è stato un tuffo nel passato (v. La fine del M5S): non avevo ascoltato nessuna registrazione ma ero a conoscenza di tutti gli elementi salienti del “dialogo” più un paio di altri, probabilmente emersi nel confronto fra la precedente delegazione di parlamentari e Grillo.

Nel complesso il colloquio è andato come mi aspettavo: da una parte 4-5 parlamentari che parlano e fanno domande, spesso pestandosi i piedi fra loro e, dall'altra, un Grillo che si barcamena rispondendo di volta in volta alla questione meno spinosa che gli veniva rivolta in quel momento.
Ho la sensazione che per chi non sia bene al corrente di tutti i retroscena sia quasi impossibile individuarne i passaggi più critici: e infatti la maggior parte dei media ne hanno estratto solo dei frammenti, più o meno di senso compiuto, ma non troppo interessanti o significativi.

Tutto sommato Grillo si è difeso bene considerando che si è trovato a gestire diverse persone contemporaneamente: solo grazie alla pertinacia della ragazza che lo pressava con insistenza si è lasciato sfuggire qualche ammissione...

E in questi mesi cos'è successo di nuovo?
Da una parte il progetto che gli attivisti fuoriusciti (almeno di quelli toscani con cui sono in contatto) speravano di riuscire a concretizzare è fallito. Le ragioni sono molteplici ma direi che la più importante, e forse meno evidente, è la diversità di opinioni ed esperienze politiche degli stessi: all'interno del M5S queste differenze erano smussate dalla personalità di Grillo e dal fatto che i temi più critici non venissero mai affrontati nel dettaglio creando così l'illusione che si fosse tutti concordi.
Anche il progetto dei parlamentari fuoriusciti (opinione personalissima) mi pare non sia andato molto più lontano di un nome e di un simbolo: so che stanno cercando di organizzare dei gruppi sul territorio ma non ho idea se questo tentativo stia avendo successo...

Il M5S sta continuando a fare il suo in Parlamento: ovvero essere completamente irrilevante.
Invece di scendere fra la gente e manifestare con gli insegnanti, con i “no expo”, contro il “Job Act”, contro l'Italicum, a difesa della salute pubblica, contro gli F35, etc... ci si limita a delle proteste inconcludenti in aula, alle solite accuse ululate sul “Blog” e tutto finisce lì...
Un'opposizione seria dovrebbe prendere atto che in Parlamento non può fare niente perché la maggioranza non cerca, né vuole, un minimo di dialogo e cooperazione: benissimo, allora come in tutti i paesi democratici, si scende in piazza a manifestare, pacificamente ma duramente, su tutte le ingiustizie di una gravità inaudita che stanno venendo compiute dal governo Renzi.
Così farebbe un'opposizione che volesse essere credibile e presentarsi all'intera popolazione nazionale come un'alternativa di governo plausibile... invece macché...

A sentire degli amici ancora nel M5S in queste ultime settimane il partito di Grillo è in ripresa: dal 17% circa e arrivato al 22% in ambito nazionale: in crescita ma comunque ben alle spalle del PD di Renzi che viaggia sul 30%. Questo sarebbe un successo? Secondo me assolutamente no si tratta anzi di un colossale fallimento!
Con tutto quello che sta combinando Renzi, un'opposizione appena credibile sarebbe facilmente al 60%!! (*1)
L'aumento del M5S è dovuto ai voti (virtuali) di chi non sa più dove sbattere la testa ma pensa comunque andare a votare...

Tanto per (non) cambiare i candidati toscani (come immagino sia per le altre regioni) sono il solito gruppo di raccattati scelti a casaccio con la votazione in rete. Ci saranno un 50% di persone oneste ma anche altrettanti (*2) furbastri: la frettolosa espulsione di Artini fu infatti dovuta (al di là della versione ufficiale della mancata rendicontazione) proprio per evitare che gli attivisti toscani potessero organizzarsi per scegliere fra le proprie fila dei candidati validi e affidabili da proporre poi alla votazione in rete aperta a tutti i simpatizzanti...
Una democrazia interna che avrebbe coniugato insieme qualità dei candidati, storia di attivismo e competenze: a mio avviso l'altra via maestra (oltre allo scendere fra la gente) per essere un'opposizione credibile con qualche speranza concreta di vittoria...

Comunque, prendendo atto della situazione, ho finalmente deciso cosa fare alle prossime elezioni: il mio ragionamento è il seguente...
Attualmente il M5S è potenzialmente la migliore speranza per l'Italia: ma non questo M5S organizzato come adesso, pieno di contraddizioni, inaffidabile e inefficiente, ma un nuovo M5S riformato internamente, con una nuova struttura che permetta di far emergere le persone con più capacità e competenze invece che quelle col video più bellino.
Già dopo la batosta delle europee speravo che Grillo, l'unico che può dirigere il cambiamento dall'interno senza spaccare il partito, magari alla manifestazione di Roma (v. Speranza e attesa) annunciasse delle novità sostanziali ma, ovviamente, non andò così.

Per questo spero che il M5S subisca una nuova batosta elettorale: magari è la volta buona che Grillo prenda atto (v. Altro ploff per le mie considerazioni dopo la scorsa tornata elettorale) di dover cambiare qualcosa...
Invece no... almeno secondo i sondaggi gli italiani, come al solito, faranno il contrario di ciò che io penso sia giusto fare: così, anche se il M5S arriverà secondo e ben distanziato da Renzi, Grillo potrà cantare vittoria, illudersi e illudere gli attivisti che alle prossime elezioni #vinceremonoi...
Argh!!! e bleah...

Nota (*1): vabbè esagero un po' ma sicuramente il M5S, come unica opposizione a un governo disastroso, avrebbe potuto aspirare al doppio dei consensi che attualmente ha...
Nota (*2): come ripeto da oltre un anno la percentuale di “furbetti” è destinata a crescere: l'iscrizione al viario di Grillo non dà infatti nessuna garanzia di serietà e attivismo. E i risultati si vedono: ma a Grillo sta bene così...

sabato 16 maggio 2015

Protomiti e distorsioni (1/2)

Questo pezzo nasce da uno spunto dato da Miti attuali e, in particolare, dalla teoria del funzionalismo (*2) di Bronislaw Malinowski nella quale mi sono imbattuto nell'ambito del corso sui miti greci e romani.

Malinowski ipotizzò che i miti avessero una funzione utile nel contesto della società che li creò. Il mito infatti sottolinea, supporta e legittima un certo comportamento utile alla società.
Appena (*1) ascoltai questa teoria mi si accesero un paio di lampadine!
La prima è una “debolezza” di questa idea: è difficile pensare agli antichi poeti come a degli ingegneri sociali capaci di manipolare sottilmente i loro lettori attraverso i propri racconti/scritti. E, in effetti, l'insegnante ha poi sottolineato (senza aggiungere altro) che la teoria del funzionalismo non si preoccupa della nascita dei miti...
La seconda lampadina parte da una domanda: se i miti sono delle storie con una funzione nascosta, allora tutte le storie con una funziona nascosta sono miti? Ovviamente no! La storiella che il bimbo si inventa per non essere brontolato dalla maestra non è certo un mito...
Però, proprio questo concetto di storia con funzione nascosta, è alla base della mia teoria sui protomiti.

Da tempo ho maturato l'idea che l'uomo basi la maggior parte delle sue decisioni, talvolta anche importanti, in maniera parzialmente irrazionale. L'uomo si vanta di essere una creatura razionale ma raramente si comporta come tale!
Concausa principale di questo comportamento è la visione del mondo che l'uomo si crea nel corso della propria vita. È una visione del mondo tappezzata da molteplici illusioni (v. il recente Miti attuali e i vari riferimenti alla rivoluzione cognitiva di Harari) che, come fossero velari, lo schermano dalla complessità delle problematiche che nascondono. In parte è anche un problema di sovrabbondanza di informazioni: una singola persona non ha tempo sufficiente per esaminare dettagliatamente ogni aspetto del mondo circostante e deve quindi ricorrere a delle semplificazioni.
Idealmente questi modelli semplificati dovrebbero essere verosimili, e quindi affidabili, ma non sempre è così: talvolta alcune delle illusioni che ci circondano sono profondamente false, magari non in maniera evidente ma sottilmente, basandosi su principi dubbi o su verità che appaiono ovvie ma in realtà non lo sono.
Queste illusioni sono le premesse fallaci su cui si basano ragionamenti e considerazioni apparentemente razionali: ma le mura costruite senza fondamenta difficilmente vengono su dritte!
È da sottolineare anche la forte resistenza psicologica che l'uomo oppone a chi cerca di dimostrargli l'infondatezza di alcune illusioni. In parte è un meccanismo di autodifesa: talvolta queste illusioni costituiscono le impalcature sulle quali si basano intere personalità. Mi immagino facilmente l'anziano che da sempre ha votato lo stesso partito XX e che, da una vita, è abituato a valutare sé stesso e gli altri proprio alla luce di questa discriminante: se qualcuno, anche armato di argomentazioni, prove e dati reali, provasse a dimostrargli che XX è sostanzialmente uguale a YY, allora questi, invece di ascoltare con mente aperta, si turerebbe le orecchie, si arrabbierebbe con chi cerca di “ingannarlo” e scapperebbe via: alla faccia della razionalità...
Questo comportamento evidenzia un'altra caratteristica psicologica fondamentale dell'uomo: si preferisce aggrapparsi a un'illusione falsa ma rassicurante piuttosto che affrontare una realtà ricca di difficoltà, contraddizioni e ingiustizie.

Ma come si creano queste illusioni di cui l'uomo si circonda e, anzi, formano talvolta parte integrante della sua personalità?
Qui entra in scena la mia teoria con i “protomiti” e, come vedremo, le “distorsioni”.

Ma prima è necessario introdurre un po' di terminologia. Nella premessa iniziale ho parlato genericamente di “storie” mettendo sullo stesso piano un mito come l'Odissea e la bugia di un bambino. Ma cosa intendo con una “storia”?
La mia definizione di “storia” è molto ampia. Ovviamente include un racconto sia scritto che orale ma anche un articolo, un video, una canzone, una pellicola e simili. Ma non solo: con “storia” intendo anche un racconto implicito come, ad esempio, l'interpretazione comune di un'idea: ovvero come tale idea è comunemente definita, vista e percepita. In quest'ultima accezione la “storia” va a coincidere con l'illusione che comunemente maschera l'entità dietro di essa.

Distorsione e protomito sono storie che hanno in comune la caratteristica di essere nati con uno scopo ben preciso che, in alcuni casi, può anche non essere percepito esplicitamente come tale non solo da chi ne è influenzato ma anche da chi se ne avvantaggia o da chi le ha create.
Il protomito ha molte caratteristiche di un mito: non lo è, ma avrebbe le potenzialità per divenirlo; la “distorsione”, a sua volta, ha delle caratteristiche del protomito ma senza la potenzialità di poter divenire un mito.
Mentre distorsioni e protomiti sono la norma, i miti sono invece l'eccezione.
Distorsioni e protomiti hanno la funzione di aiutare a creare, rafforzare, mantenere e, talvolta, modificare le illusioni comuni a gran parte di una specifica popolazione.

Ma quali sono le caratteristiche di distorsioni e protomiti? Al momento ho stabilito la seguente lista; il protomito:
A. contiene elementi extrarazionali e/o fantastici
B. ha una funzione nascosta
C. è ripetuto/codificato
D. è riconosciuto significativo
E. intrattiene
F. persuade
G. legittima
H. giustifica
I. ha diffusione vasta
J. è interconnesso con altri protomiti

È possibile, anzi probabile, che finirò per aggiornare più volte questa lista ma, per il momento, è una buona base di partenza.

Per non rendere il pezzo troppo lungo e pesante preferisco interromperlo adesso e lasciare gli esempi dettagliati di protomiti e distorsioni per la prossima puntata.

Nota (*1): magari non ci crederete ma per l'intuizione si è trattato veramente di istanti: poi, per l'approfondimento, mi è occorso più tempo...
Nota (*2): come spiegato altrove traduco in italiano anche i termini tecnici che incontro nei corsi in linea in inglese: non è detto però che la mia traduzione corrisponda al vocabolo italiano usato dagli esperti nel settore.

venerdì 15 maggio 2015

Lezione LXXIX: Tutto bene...

Lezione anodina: io non avevo grossi problemi da risolvere o dubbi amletici da esporre e il maestro non era particolarmente ispirato...

Riscaldamento: Come al solito...

Ritmi: Niente di nuovo...

She is my Sin: sono arrivato alla battuta 133 solo 6 nuove battute in più rispetto alla scorsa lezione...
Però c'è un'ottima novità: ho risolto il problema delle due battute (sono uguali che si ripetevano almeno tre volte) che da sempre (v. Lezione LXXVIII) mi angustiava...
La novità è stata mentale: sono riuscito a memorizzare una singola battuta come fosse una sequenza unica. In questa maniera mi è facile ripeterla ho sostituirla con un nuovo accordo...
Prima invece cercavo di memorizzare l'intera sequenza: ci facevo errori e non mi era chiaro dove finiva...

Flight of Icarus: Tolto! (v. corto Speriamo si schianti!)

Da Zero: rispetto alla scorsa lezione ho completato gli esercizi 7-38 e 8-40. Per l'8-39 sono sceso al -15%: si tratta del tipo di esercizio che mi rimane più difficile ovvero suonare l'accompagnamento sopra una base reale. In questo caso i problemi sono duplici: da una parte devo meccanicamente cambiare accordo molto rapidamente e questo spesso mi causa errori; da un'altra ho problemi con gli accenti della ritmica: ogni battuta è divisa in 6/8 e si devono accentare il 1° e il 4° ottavo. Il maestro si è accorto che io prolungo troppo l'accento, lo faccio cioè durare più delle altre note.
Si è così deciso di semplificare la ritmica: per ogni battuta dovrò plettrare solo la 1° e la 4° nota (quelle accentate) e fare invece i movimenti a vuoto per le altre. Questo, si spera, mi aiuterà a mantenere il giusto ritmo. Sicuramente mi dovrebbe permettere di accelerare rapidamente la velocità di esecuzione...
Contemporaneamente sto studiando l'esercizio 8-42 (l'8-41 l'ho saltato: era un esercizio di riscaldamento banale...). Si tratta di una melodia: ha dei passaggi difficili ma ancora non so se saranno bloccanti o no.
Abbiamo iniziato a guardare anche i primi due esercizi del secondo volume del corso (Chitarrista da Zero! 2): sono sui PC, argomento non trattato nel precedente fascicolo, e non credo mi daranno problemi. Tecnicamente sono molto facili, forse l'unico problema potrebbe essere la velocità ma non credo...

Rettangolo: niente di nuovo. Continuerò a esercitarmi con le due basi... Mi sono dimenticato di dire al maestro che le ho rallentate entrambe del 25%: non credo però sia importante...

Hotel California: alla penultima lezione mi ero fatto dare la ritmica per questa canzone e, nonostante qualche problema (v. corto HC ma quasi WC) più o meno c'ero...
Comunque, quando il maestro mi ha sentito suonarla, si è subito accorto che la base che usavo non era intonata essendo di un tono più alta! Io non me ne ero accorto ma, certo, non mi aiutava a seguire il ritmo... Con Audacity risolvero il problema in pochi secondi.
Poi mi ha cambiato la ritmica del F (devo chiedergli se tale modifica vale anche per tutte le battute del coro o solo per la prima) nel coro (quella che avevo non era troppo adatta!) e mi ha sostituito il Am con la seguente sequenza di note: LA, SI, DO (tutti quarti) e RE, MI (due ottavi).
Ah, e un accordo E7 dello spartito che ho scaricato, secondo il maestro, dovrebbe essere un E...
Insomma ci devo continuare a lavorare ma dovrebbe essere divertente.

Teoria: avevo qualche domandina facile facile...
D. Nella pentatonica di G non c'è il FA# (e quindi ci sono solo note presente nella tonalità di DO maggiore) che implicazioni ci sono a suonarla su tonalità di DO?
R. Lo puoi fare. Il problema è che nella pentatonica di G non c'è il DO che è la tonale della tonalità di DO e, anzi, tenderai a suonare spesso il SOL. L'effetto finale potrebbe essere un po' strano.
D. Mi ridici la nomenclatura della scala maggiore e settima di DO?
R. La scala maggiore è facile:
C, Dm, Em, F, G, Am, Bdim
La scala settima è più subdola:
Cmaj7 (che si legge “DO settima maggiore”, il “maj” si riferisce al 7 non al C! Io la chiamerei “C maggiore di settima maggiore), Dm7 (che si legge “RE minore sette”. Io lo chiamerei “D minore di settima minore”!), Em7, Fmaj7, G7 (che si legge “SOL sette”. Io lo chiamerei “G maggiore di settima minore”), Am7, BØ (che si legge “SI semidiminuito”. Io lo chiamerei Bdim7 ovvero “B diminuito di settima minore” ma il maestro mi ha detto che in questa maniera si intende un altro accordo: inconsistenza da musicisti...)

giovedì 14 maggio 2015

Ancora sui miei brani

Sto continuando a inserire i metadati (v. Gusti musicali) alla mia collezione di brani musicali e adesso le statistiche iniziano a essere più significative sebbene (credo) ancora distorte.

Prima di tutto ho ampliato il grafico a partire dal 1959 e poi vi ho aggiunto i miei brani “vecchi” ovvero che conoscevo già prima di imbattermi in loro, per caso, su Youtube. Nel grafico la linea blu rappresenta i brani “nuovi” mentre quella rossa i “nuovi” + i “vecchi”.

L'introduzione dei brani “vecchi” ha portato a un sostanziale incremento nel periodo 1983-1986 principalmente dovuto ai miei “vecchi” gruppi preferiti: Iron Maiden e Manowar.

Il crollo intorno al 1989 non me lo so spiegare: oltretutto c'è anche per i brani “nuovi”...
Allo stesso modo mi stupisce il calo del 2001 rispetto al 1998: ma, non essendo molto vistoso, forse andrà a sparire...

Il maggior numero di brani del 2010 rispetto al 2013 è dovuto alla scarsità di brani del 2014 (*1). Io credo che questo dipenda in parte da Youtube e da come proponga i nuovi brani da ascoltare. In parte, dipende anche da come seleziono il brano per cui inserire i metadati: normalmente quando ascolto la musica non sto attento al nome del brano e, per questo, non ho ancora imparatto il nome della canzoni più recenti col risultato che non le scelgo per inserire i metadati...
A riprova di ciò, per il momento, ho inserito i metadati di un unico brano del 2015 (non inserito nel grafico) del quale mi sono ricordato il nome solo perché sia molto semplice (Élan) sia di un gruppo che seguo con particolare attenzione (i Nightwish)...

Nella mia collezione sono poi presenti alcuni brani che non mi piacciono!
Alcuni sono brani, specialmente pop, che sul momento mi erano piaciuti (tipo Umbrella!) ma che adesso evito accuratamente di ascoltare: questi li includerò comunque nel grafico.
Altri brani sono nella mia collezione perché il maestro di chitarra me ne ha fatto studiare dei frammenti: la maggior parte mi è piaciuta ma un buon 25% (tipo Rebel, Rebel, I Shot the Sheriff o Could You Be Loved...) non li sopporto: questi non li inserirò nel grafico visto che non mi sono mai piaciuti...

Attualmente ho inserito i metadati per un po' meno della metà dei brani: sto diventando più veloce!
Gli album più problematici sono le cover e i brani degli anni '80-'90 di gruppi poco noti che talvolta mi costringono a lunghe ricerche...

Ah, è possibile che l'anno di pubblicazione di alcuni brani sia postdatato: comunque credo che il numero di errori non sia così alto da influenzare significativamente il grafico...

Ecco il grafico aggiornato:

Nota (*1): I valori rappresentati nel grafico per ogni anno sono dati dalla media dei brani per tre anni: ad esempio il valore del 2010 è dato dalla media del 2009, 2010 e 2011...

mercoledì 13 maggio 2015

Preprotomiti

Il pezzo sui “protomiti” (v. Miti attuali) mi sta prendendo più tempo del previsto: oggi sono andato un po' avanti ma non credo farò in tempo a finirlo... forse domani...

In effetti è da vari giorni che ci rifletto e cerco di organizzare e mettere i miei pensieri nero su bianco.
Sicuramente esisterà già una teoria su questo argomento ma trovo molto più stimolante rifletterci personalmente che fare ricerche su Google...

HC ma quasi WC - 15/5/2015
Finalmente una registrazione decente Hotel California: la ritmica me la dette il maestro (v. Lezione LXXVII). La mia esecuzione parte da 50” del brano originale e arriva quasi fino alla fine, a un intermezzo di chitarra che non so fare...

L'accompagnamento non è difficile ma neppure banale. Le difficoltà che ho incontrato sono le seguenti:
1. Le battute sono di 4/4 ma solo il 2° e 4° battito sono scanditi chiaramente: questo mi provoca incertezza su quando attaccare col nuovo accordo.
2. Il cantante inizia le strofe in levare: quando finisco per seguire troppo la voce vado a perdere il tempo...

La mia esecuzione è questa ed è tutt'altro che perfetta: a parte la generale esitazione all'inizio di ogni battuta a 2' 0” mi confondo con il ritmo della battuta mentre accelero la successiva per tornare in pari! Nella parte col volume più basso tendo a rallentare.

Rimalatino... - 16/5/2015
Per la quarta volta dall'inizio dell'anno sono di nuovo mezzo malato...
Stavolta non ho preso una botta con febbre, tutta in un giorno, ma sono tre sere che sto progressivamente peggio: mal di gola, tosse, tonsille infiammate, febbriciattola serotina, etc...

Quasi quasi mi decido ad andare dal dottore: in genere non ci vado perché penso sia tempo perso. Senza sintomi chiari e definiti tutto quello che può fare è prescrivermi degli esami sostanzialmente inutili e non chiarificatori. Però, tanto per curiosità...

Delusione! - 21/5/2015
Macché!! Il mio amico ha bocciato la straordinaria idea di sublimare Fighting the World a canzone rappresentativa della nostra amicizia (v. Fricassea testuale) e, anzi, continua a preferire l'oscura e inascoltabile To Tame a Land...

Che fare? Magari potrei provare a verificare se altre canzoni dei Manowar possano andargli bene ma, temo, abbia una fissazione su quello specifico brano degli Iron Maiden...

Cuscino umido - 28/5/2015
L'altra settimana ho lavato in lavatrice il mio cuscino e poi l'ho messo al sole ad asciugare. Dopo un giorno e mezzo era quasi asciutto ma poi sono arrivate le piogge...
Prontamente mi ero accorto del mutamento climatico e l'avevo spostato, ancora umido, al riparo ma il maltempo è proseguito per giorni. L'altro ieri l'avevo rimesso al sole ma dopo qualche ora aveva cominciato a piovere e si era un po' ribagnato prendendo qualche goccia.
Stufo di stare senza cuscino ho provato quindi ad asciugarlo con l'asciugacapelli e finalmente l'ho rimesso nel mio letto...
Evidentemente proprio ben asciutto non deve essere perché ha sviluppato un fastidioso odore di uova marce!