In questi giorni non sto scrivendo ma avrei numerose idee: è solo che invece di scrivere mi metto a fare altro...
Oggi però ho avuto un grazioso spunto grazie a uno scambio epistolare con un amico.
Il contesto non è importante e basta spiegare che in un verbale di una riunione aveva scritto “Tizio si è limitato a esporre i fatti in maniera oggettiva” e io gli avevo contestato di essersi sbilanciato, esprimendo un giudizio con il suo “in maniera oggettiva”, invece di rimanere neutrale.
Lui si era poi giustificato con la seguente spiegazione: «...io ritengo un'affermazione "oggettiva" quando colui che la formula espone fatti e non opinioni, che poi quei fatti esposti corrispondano a verità o falsità questo sta alla coscienza di chi li asserisce...»
Consiglio ai lettori di prendersi una pausa e di riflettere sulla precedente affermazione per farsi una propria idea autonoma e, solo in seguito, di proseguire nella lettura...
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Pensato? Ok, ora spiego la mia opinione...
Prima di tutto già affermare che si possa esporre i fatti, intesi come verità oggettive, invece che opinioni personali farebbe storcere il naso a qualche filosofo.
Vedi ad esempio la definizione di solipsismo sulla Treccani.it e in particolare la frase: «...intendendo la realtà esterna come semplice rappresentazione della coscienza soggettiva...»
Ovvero, secondo i solipsisti, non esiste una realtà esterna all'io ma solo una proiezione del proprio sé: in altre parole ognuno vede la realtà con occhiali colorati, lenti deformanti e prospettive diverse.
Questa tesi l'ho poi trovata ribadita, in termini scientifici e non filosofici, nel corso di psicosociologia. Non solo persone diverse vedono lo stesso fatto in maniera diversa a causa di innumerevoli fattori inconsci (*1) ma poi, anche la memoria degli stessi fatti, è inaffidabile perché eventuali “spazi vuoti” vengono riempiti con ricostruzioni immaginarie che vengono confuse in tutto e per tutto con i ricordi autentici!
Fatta questa premessa gli ho fatto notare che, portando la sua affermazione agli estremi, qualsiasi dichiarazione non volutamente in malafede potrebbe essere considerata oggettiva. Questo perché, dal punto di vista personale, ogni propria affermazione si basa su fatti concreti. Io potrei dire “Ora sta piovendo” anche se è sereno e c'è il sole perché magari l'anziana signora al piano di sopra sta annaffiando i suoi gerani e io confondo l'acqua che vedo sgocciolare dalla finestra con la pioggia. Secondo la definizione del mio amico la precedente sarebbe un'affermazione oggettiva perché basata su fatti!
Ovviamente questa è una forzatura ma evidenzia comunque una reale debolezza dell'argomento del mio amico.
Infine gli ho chiesto: se qualunque esposizione di fatti è da considerarsi sempre oggettiva allora, se non vogliamo cadere in contraddizione, un'esposizione di fatti non è mai soggettiva!
Ora non vorrei offendere l'intelligenza dei miei lettori con un esempio di esposizione di fatti soggettiva ma, siccome l'esercizio mi offre divertenti opportunità, eccovene un assaggio: “Il governo Monti è stato il miglior governo della repubblica italiana. Grazie al suo pertinace lavoro ha salvato l'Italia dal baratro: con lui l'economia, l'occupazione e il commercio estero hanno dato fondamentali segnali di recupero e il PIL non è crollato...”
Sebbene nessuna delle singoli affermazioni precedenti possa essere considerata assolutamente falsa mi pare evidente che sia una valutazione estremamente soggettiva.
Con questa specie di reductio ad absurdum ho mostrato grazie a un semplice controesempio come la clausola “un'esposizione di fatti non è mai soggettiva” non sia vera e di conseguenza anche che “qualunque esposizione di fatti è da considerarsi sempre oggettiva” sia falsa.
Se ne ricava che il definire un'esposizione “oggettiva” o “soggettiva” sta all'arbitrio di chi la giudica e ne consegue che il mio amico, definendo un'affermazione oggettiva, aveva espresso un parere personale allontanandosi quindi dall'asettica neutralità.
Conclusione: ovviamente, nonostante la semplicità e chiarezza del ragionamento, questo mio amico è rimasto della propria idea!
Nota (*1): ad esempio, banalmente, basta cambiare la prospettiva, la posizione da cui una persona vede una scena che la sua interpretazione può cambiare notevolmente!
lunedì 20 gennaio 2014
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