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martedì 19 giugno 2012

Le Avventure di Cavolina: I promessi sposi (5/5)

Finalmente ecco l'ultima "attesissima" (beh, non credo ma mi diverte pensarlo...) puntata di questa serie su Cavolina con il suo effervescente finale!
Come al solito niente riassunto né links (comunque le puntate precedenti sono facilmente raggiungibili tramite i link nell'elenco dei post sulla destra).
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Prigioniera
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Cavolina se ne era andata con fierezza sdegnosa ma in realtà era molto seccata. Con sé stessa per il passo falso finale, con Baccabriciola per essersi concessa al principe, col principe Buzzurro per le sue proposte indecenti e, già che c'era, anche con Pisellino per essere venuto senza il suo permesso: come sempre del resto...
L'unico aspetto positivo della faccenda era che il matrimonio fra Ricottella e il principe Buzzurro era saltato... Anzi, se tanto dava tanto, forse Ricottella e Strabuccino si sarebbero messi insieme: fra i due aveva notato che una certa intesa, una certa compatibilità nel senso di compenetrazione, sembrava proprio esserci...
«Ma come mai questo silenzio improvviso?» - si chiese Cavolina arrivando di fronte alla camera di Baccabriciola - «possibile che si siano improvvisamente addormentati?». Ma Ricottella quando dormiva russava sonoramente... così Cavolina accostò l'orecchio alla porta e riconobbe una flebile richiesta d'aiuto inframmezzata al piagnucolio sommesso della sorella. Cavolina temeva di disturbare Strabuccino, che godeva sempre della sua massima stima («nonché di Ricottella» pensò ridacchiando Cavolina), ma ormai lo scopo era stato raggiunto e, comunque, come aveva anche detto Pisellino, non sembrava esserci più “azione”. Così, con prudenza, Cavolina aprì la porta e la lasciò spalancata per far entrare più luce possibile dal corridoio.
Subito i lamenti di Ricottella si intensificarono e Cavolina iniziò a scorgere una foglia gigante di margherita e una gamba nuda agitarsi sotto un abete antropomorfo. Antropomorfo nel senso che da un ruvido tronco, munito di rami e frasche, sbucavano un sedere secco e delle gambette pelose...
Ma mentre la margherita si dimenava tutta, il povero abete giaceva immobile: il tronco abbattuto giaceva su un letto di margherite, anzi su un'unica margherita gigante su un letto. Sembrava morto, come se non fosse più vivo, proprio come abete morto muore, il tronco stroncato, se non nel fiore, almeno nel verde degli anni dei suoi rami frondosi... Cavolina, che non ci voleva credere, lo guardò attentamente per scorgere segni di vita: ma, quando si accorse che gli aghi dell'abete iniziavano a seccarsi e a cadere, dovette rassegnarsi. Strabuccino era morto e Ricottella l'avevo ucciso.
Capita la situazione si dette da fare per aiutare la sorella a districarsi: un ramo duro, di quelli di legno, tappava la bocca alla povera Ricottella che, per questo motivo, non aveva potuto invocare aiuto; e poi, possenti braccia irrigidite, rami secchi, costumi annodati e altro, la tenevano inchiodata sotto il defunto abete.
Finalmente Ricottella, grazie all'aiuto di Cavolina, riuscì a liberarsi e, ancora tremante per lo choc, le raccontò fra le lacrime cosa fosse successo.
«Non ricordo come ci sono finita... sob... ma ero felice a letto col mio principe e lui era focoso come non mai... sigh... diversamente dal solito non era mai pago... sniff... e con, tutte le sue frasche e bastoni, mi dava... sigh... grandi... sniff... soddisfazioni. Improvvisamente si è irrigidito... sob... io sul momento non mi sono preoccupata solo che, dopo un po', continuava a stare fermo senza riprendere a muoversi. Io ho cercato di liberarmi ma... sigh... solo allora mi sono resa conto di essere rimasta bloccata sotto di lui e allora... sniff... mi sono fatta prendere dal panico... sigh... volevo gridare aiuto... sigh... ma non potevo! E ora è morto! Proprio prima... sigh... delle nozze! Me tapina!»
«Dai Ricottella... ho una notizia buona e una cattiva per te: quale vuoi sapere prima?» - le chiese Cavolina che, seduta al fianco della sorella, le carezzava la mano per farle coraggio.
«La buona... sniff...»
«Non è il principe Buzzurro a essere morto ma Strabuccino!»
«Come? Il mio amato principe è vivo? Ma allora questo è il cadavere di Strabuccino?» - parafrasò Ricottella che per lo choc non era ancora lucidissima e anzi, il costume stracciato, gli aghi di abete sulla pelle e i capelli scarmigliati, contribuivano a rendere la sua figura decisamente opaca - «Ora capisco i suoi continui riferimenti al fatto che il suo albero avesse un tronco così largo che era possibile viverci dentro insieme: in effetti mi sembrava un po' eccessivo...»
«Esatto!»- confermò Cavolina con un sorriso forzato sulle labbra.
«Che schifo!» - rispose la sorella.
«Uffa! Ricottella sei sempre la solita! Ammetterai almeno che è stata una morte romanticissima: morire fra le braccia della sua amata...» - cercò di obiettare Cavolina.
«Ah ecco! Ora capisco anche i suoi continui riferimenti a Baccabriciola... Quindi, quando diceva di amarmi e mi chiamava Baccabriciola, pensava davvero che io fossi Baccabriciola! questo però significa che non è veramente morto con la donna che amava, no?»
«Uffa! Ricottella: sei proprio pignola! È vero: quando ti chiamava Baccabriciola non era per una strana ironia ma pensava che tu fossi veramente Baccabriciola... Va bene: diciamo allora che è morto fra le braccia della donna che credeva fosse quella che amava: secondo me è lo stesso molto romantico!» - ribadì Cavolina.
«Se vogliamo essere veramente pignoli non è nemmeno morto fra le mie braccia: sono io che sono rimasta intrappolata fra le sue! E non me lo ricordare più... Che schifo!»
Comunque il colloquio con la sorella aveva tranquillizzato Ricottella e ora, passato lo spavento, la potente pastiglia magica tornava a far sentire il suo effetto. Gli occhi di Ricottella divennero improvvisamente vacui e fece un gran sbadiglio.
«Forse è meglio se ti metti un po' a dormire: dopo una notte di sonno inizierai anche tu a vedere il bicchiere mezzo pieno...»- le disse Cavolina che aveva notato l'improvvisa sonnolenza della sorella.
Ricottella obbedì docilmente senza replicare, si stese accanto al tronco morto, e chiuse gli occhi.
Ma Cavolina non aveva finito di parlare - «... e poi c'è la notizia cattiva: il principe Buzzurro non vuole più sposarti... in realtà non è una notizia cattiva perché lui non ti meritava... e poi... beh... è giusto che te lo dica... il fatto che il principe abbia mandato all'aria le nozze è anche, un po', colpa mia... ma la colpa maggiore è di Baccabriciola comunque... e tutto sommato ti sta anche bene visto che tu le hai ucciso, Strabuccino, il suo innamorato... ma, si sa, il karma esige sangue: occhio per occhio, dente per tronco, etc... comunque so che credevi di esserne innamorata e quindi, un pochino, mi sento in colpa... ti faccio quindi le mie più sincere scuse...» - terminò di dire con un sussurro silenzioso.
Cavolina, visto che la sorella non replicava né protestava, decise di essere stata capita e perdonata. Si diresse quindi in punta di piedi verso la porta congedata dal gentile russare di Ricottella. Ormai anche lei si sentiva stanca: voleva solo controllare che Peretta stesse bene e poi tornarsene finalmente a casa...

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Tutto è bene...
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Cavolina aveva appena verificato che il brutto e grasso omaccione, che rispondeva al nome di Peretta, stesse ancora dormendo beatamente quando Pisellino la raggiunse. Siccome la ragazza era ancora un po' arrabbiata con lui lo trattò freddamente.
«Pisellino per scusare il tuo comportamento di stasera ho una commissione per te: in camera di Baccabriciola, accanto a Ricottella, c'è il cadavere di Strabuccino: dovresti tagliarlo a pezzi con la motosega e liberartene gettandolo nella spazzatura. Ricordati però che qui non siamo alla fattoria ma in paese dove c'è la raccolta differenziata: ricordati quindi di gettarlo nel cassonetto del verde, hai capito?»
«Sì, sì ho capito... comunque sai, l'offerta del principe è ancora valida...ci potremmo anche guadagnare un bel po'...» - disse Pisellino studiando attentamente le reazioni della sorella.
«Come? Cosa? Che intendi?» - rispose Cavolina immediatamente guardinga a sentire nominare il principe.
«Niente, niente... solo che il principe si vuole scusare con te e ti chiede di accettare questa coppa di champagne e bere alla salute di... uhm... di Ricottella!» - le disse Pisellino porgendole un bicchiere colmo di un liquido che, a giudicare dall'aspetto, sembrava più del punch che champagne.
«No! Io dal principe non accetto nulla! Dopotutto è colpa sua se il povero Strabuccino è morto!» - rispose infiammandosi di nuovo Cavolina.
«Ma... ehm... non è solo il principe che te lo manda... è anche Baccabriciola... sì perché... anche lei vuole che tu la perdoni per... beh... il ritardo con cui... cioè per non essere arrivata in tempo a sorprendere Ricottella e Strabuccino! Sicuramente non vorrai addolorare la tua cara amica, no?» - le disse Pisellino che, mentre la guardava implorante, si rigirava la mano libera in tasca e batteva nervosamente un piede per terra.
Cavolina, che si era immediatamente raddolcita al nome di Baccabriciola, accettò la coppa ma la scrutò con sospetto.
«Ehi! C'è qualcosa qui sul fondo!»
«Non è niente! È solo... uhm...una bolla gigante da cui escono... uhm... bollicine più piccole... ehm... è raro ma a volte succede negli champagne più... ehm... preziosi!»
«E tu vuoi che me la beva?»
«la coppa, la biglia o la balla?» - si lasciò sfuggire Pisellino a voce così bassa che Cavolina non l'udì, ma subito si riscosse e le rispose - «Ehm... ma certo! Cosa altro potrebbe essere? L'alternativa è che sia una... ehm... compressa effervescente di vitamina C ma... uhm... che senso avrebbe? Non hai mica l'influenza!» - rispose un allarmatissimo Pisellino che ora tamburellava il piede per terra come un ossesso.
«Beh, in effetti non avrebbe senso... perdonami Pisellino: sono solo un po' stanca e nervosa...» - disse Cavolina che si decise a bere tutto di un fiato il presunto champagne.
Immediatamente si rese conto di avere molto più sonno di quanto pensasse e ricadde a sedere sul divano accanto alla sorella.
«Forse è meglio se dormi qui...» - le disse Pisellino
«Sì, è meglio così...» - rispose meccanicamente Cavolina
«Adesso ti rilasserai e passerai una bella nottata di cui poi non ti ricorderai nulla, d'accordo?»
«Sì, sì...» - riuscì appena a mormorare Cavolina prima di scivolare nell'incoscienza.

Era mattina inoltrata quando Cavolina si risvegliò tutta indolenzita sul divano dove Peretta russava ancora dolcemente.
«Ohi! Ohi... questo divano è più scomodo di quel che sembrava: sono tutta un dolore... e, come se non bastasse, mi prude anche la mia cosina...» - pensò Cavolina che iniziava a stiracchiarsi appena.
«puah! Guarda che pelaccio! Ma Baccabriciola non lo passa mai l'aspirapolvere su questi cuscini? Devo proprio lavarmi i denti...» - pensò, sputacchiando, sentendosi in bocca un saporaccio schifoso.
In quel momento passò Pisellino con un sacchetto pieno di pietrine splendenti.
«Ehi Pisellino cosa hai in quel sacchetto?» - le chiese Cavolina ancora mezza addormentata.
«Cosa!? Oh... sei già sveglia... ormai la magia ti dura sempre meno... ehm... queste? Sono delle... ehm... biglie che mi ha regalato il principe...» - rispose sorpreso Pisellino.
«Delle biglie? Ma non sei troppo grande per giocare con le biglie?» - disse Cavolina sbadigliando.
Pisellino non le rispose subito ma le indicò il petto.
«Accidenti che disastro! nel sonno mi si è strappata la camicetta e il seno mi è sgusciato fuori dal reggiseno... che vergogna! Accidenti al mio lato oscuro...» - pensò Cavolina coprendosi velocemente.
Cavolina sapeva infatti di essere mezza sonnambula e nel sonno più volte alla fattoria si era cambiata d'abito risvegliandosi al mattino indossando vesti spesso molto attillate: fortunatamente in quei casi c'era sempre stato il fratellino a vegliare su di lei.
Nel frattempo Pisellino, che aveva nascosto il sacchetto dietro la schiena, proseguì dicendole - «sentì, io ho appena finito di liberarmi di Strabuccino, il principe se n'è già andato... ehm... soddisfatto, Peretta non c'è ancora verso di svegliarla mentre Baccabriciola e Ricottella sono di sopra a piangere insieme perché il principe non vuole sposare nessuna di loro...»
«Beh, almeno adesso hanno una cosa in comune...» - mormorò Cavolina.
«Per la verità due: entrambe ti odiano...»
«Me? Io non ho fatto niente... ma guarda che ingrate!» - disse Cavolina con una smorfia.
«Sì, certo, certo... beh, adesso me ne torno a casa perché è stata una nottata faticosa...» - disse Pisellino salutandola.
Cavolina salutò il fratello e si mise a sedere sul divano finendo di stiracchiarsi la schiena e le braccia.
«Beh nel complesso quella di ieri è stata una nottata positiva: certo il buon Strabuccino è morto ma il suo corpo verrà riciclato, magari in un bel pannello di legno compensato, e raggiungerà così quell'utilità che in vita ha sempre bramato ma non è mai riuscito a raggiungere! E di buono c'è anche che le nozze fra il principe Buzzurro e Ricottella sono saltate...certo, ora Ricottella e Baccabriciola sono arrabbiate con me, ma quando capiranno che tutto è andato per il meglio... Comunque la cosa migliore di ieri è stata la soddisfazione di aver dimostrato al principe Buzzurro che le sue ricchezze non possono comprare tutto e, sicuramente, non il mio corpo!» - pensò soddisfatta Cavolina alzandosi finalmente in piedi.
Fu allora che si accorse di aver indossato i jeans alla rovescia.
«Certo che sono proprio sbadata! Non solo mi ero dimenticata di mettere le mutandine ma avevo anche indossato i pantaloni alla rovescia: per forza ho le mie cosine tutte irritate!» - pensò sorpresa Cavolina scuotendo la testa...

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