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giovedì 7 giugno 2012

Le Avventure di Cavolina: I promessi sposi (2/5)

Come ho spiegato nel corto Il dado estratto non starò a fare il riassunto delle puntate precedenti: primo perché il riassunto di un racconto faceto sembrerebbe particolarmente stupido e, secondo, perché ho publicato la puntata precedente solo 4 giorni fa!
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Il piano
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I giorni passavano veloci alla fattoria dove anche gli animali erano tutti eccitati per il matrimonio: la funzione religiosa e il ricevimento avrebbe avuto luogo nella cappella e nel parco del castello del principe Buzzurro ma il cibo, su insistenza della mamma, sarebbe venuto direttamente dalla fattoria. Per questo gli animali facevano a gara ad offrirsi volontari per avere il posto d'onore, anzi, essere la portata d'onore, nel banchetto nuziale.
La saggia mucca Tirintilla era impegnata a rimuginare ruminando il discorso per la sposa mentre tutti gli altri animali le si accalcavano intorno per darle consigli e idee.
Le galline invece stavano esercitandosi per cantare in coro mentre il gallo Scoppietto, essendo il solista, era tesissimo e non faceva che prendere pasticche per la gola a causa dell'irrazionale paura di perdere la voce: o almeno così diceva il suo psicoanalista, la capra Froida.

Solo Cavolina era sempre più esasperata dalle nozze incombenti e passava un giorno sì e l'altro pure in compagnia di Baccabriciola ripetendole alla nausea quanto il principe Buzzurro fosse peggio di Strabuccino.
«Senti, ho un'idea!» - esordì un pomeriggio Cavolina - «La prossima settimana è il tuo compleanno e i tuoi ti lasciano sempre organizzare una festa a casa tua, no?»
«Beh, sì...» - rispose incerta Baccabriciola. Essendo figlia unica godeva di alcuni privilegi che Cavolina le invidiava molto...
«Ottimo! L'idea è quella di organizzare, come addio al nubilato, una festa in maschera alla quale faremo partecipare Ricottella e Strabuccino; poi li facciamo ubriacare e li chiudiamo a letto insieme. A quel punto facciamo scoprire la cosa al principe Buzzurro e, stai sicura, con la sua puzza sotto il naso si sentirà così offeso che manderà a monte le nozze!» - disse Cavolina tutto di un fiato.
«Ma dai! Questo piano non sta in piedi! Come mai Strabuccino e Ricottella, anche se ubriachi, dovrebbero andare a letto insieme?!» - rispose Baccabriciola.
«Semplice: Ricottella penserà che Strabuccino sia il principe Buzzurro mentre Strabuccino penserà che Ricottella sia te, Baccabriciola!» - spiegò con un sorriso furbo Cavolina.
«Ma dai... è un'idea troppo complicata... non potrà mai riuscire...» - disse Baccabriciola.
Ma Cavolina insistette per tutto il pomeriggio e alla fine l'amica, pur non troppo convinta, accettò...

Due giorni dopo Cavolina si rincontrò con Baccabriciola per discutere dei progressi fatti.
«Io farò in modo che Ricottella venga alla festa col volto ben mascherato e la farò ubriacare insieme a Strabuccino... Tu hai sentito Strabuccino come ti avevo chiesto?» - esordì Cavolina.
«Sì, Strabuccino l'ho già contattato ed è entusiasta di incontrarmi alla festa. Verrà travestito da albero: tranquilla, ho visto quella sua maschera ed è irriconoscibile... Gli ho detto che quel giorno io sarò vestita da margherita gigante, e che mi dovrà chiamare SOLO Principessa mentre io lo chiamerò Principe...»
«Ma non sospetterà qualcosa?» - chiese Cavolina improvvisamente dubbiosa.
«Ma no, figurati! È talmente contento di rivedermi che ha accettato tutte le mie richieste senza pensarci due volte!» - si vantò Baccabriciola.
«Bene... ovviamente dovremo fare in modo che la tua stanza si trasformi in un alcova invitante e soprattutto buia...» - continuò Cavolina.
«Sì, certo... me lo hai già detto... ma non è che mi piaccia tanto l'idea che il mio letto... insomma... venga usato in quel modo...» - protestò Cavolina.
«Ma dai è super romanticissimo! Magari potrebbe essere l'inizio di una VERA grande storia d'amore!»
«Sì, ma senza di me!» - protestò Baccabriciola.
«Ah! Allora Strabuccino ti piace ancora!» - esclamò divertita Cavolina.
«Non ho detto questo!» - rispose arrossendo Baccabriciola - «Sei proprio impossibile Cavolina: comunque farò come hai detto...»
«Ottimo! Resta solo il problema di come fare intervenire il principe Buzzurro alla festa al momento giusto...» - sospirò Cavolina.
«Ma... un'idea potrebbe essere quella di farmi avere una lettera di presentazione in maniera da poterlo incontrare e invitare personalmente e, magari, dargli un appuntamento diciamo due ore dopo l'inizio della festa...» - propose Baccabriciola.
«Sì!! È un'ottima idea! Allora ti farò avere una lettera di presentazione per il principe Buzzurro: posso prendere la carta intestata di Ricottella e falsificarne facilmente la scrittura e la firma... Ti farò avere questa lettera stasera stessa...» - rispose Cavolina.
«Perfetto! Allora io organizzo la festa in maschera a casa mia. Tu stasera mi porti la lettera e io cerco di avvicinare il principe Buzzurro per invitarlo e fare in modo che vi arrivi al momento giusto...»
«Grazie Baccabriciola sei una vera amica!» - disse commossa Cavolina.
«E tu per me sei più di una semplice conoscente!» - rispose l'amica abbracciandola.

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Ricchezza e buzzurraggine
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Cavolina attese impazientemente il giorno seguente per scoprire come fosse andato l'incontro fra Baccabriciola e il principe.
«Guarda, avevi ragione! È un vero zoticone: per tutto il tempo che ci ho parlato se ne stava con la bocca spalancata a stuzzicarsi un dente con uno stecchino; non contento poi si è pulito l'orecchio con il mignolo e poi se l'è infilato anche quello in bocca... Guarda, ti giuro che stavo per vomitare! Se non fosse stato per la mia promessa di aiutarti sarei scappata via di corsa...»
«Che ti avevo detto?! Strabuccino non ti piaceva ma il principe Buzzurro è molto peggio!» - esclamò Cavolina tutta contenta - «Comunque ti è riuscito convincerlo a venire?»
«Beh, è quasi fatta: era un po' dubbioso perché non gli sembrava giusto partecipare alla festa di addio al nubilato di Ricottella, inoltre aveva un po' di ritrosia ad accettare il mio invito perché non vuole sentirsi in debito con me. Ma credo voglia solo farsi pregare: questo pomeriggio mi ha invitato di nuovo a visitare il suo parco. Pensa ci sono degli alberi talmente rari che neanche i folletti verdi, ne ha una dozzina che lavorano come giardinieri, riescono a comprenderne il linguaggio!»
«Sì, capisco...» - disse Cavolina per niente impressionata - «... devi dirgli che, se si presenterà alla festa portando un bel regalo per Ricottella, allora tutte le ragazze saranno gelose di lei e penseranno a quanto è fortunata a sposare il principe Buzzurro: insomma devi stuzzicare il suo orgoglio... e non dovrebbe essere difficile visto che è un pallone gonfiato! Non so, magari un anello con un bel diamante sarebbe perfetto...» - suggerì ancora Cavolina.
«Un anello con un diamante?! Certo sarebbe un bel regalo a sorpresa! e desterebbe non poca invidia... Chissà quanto costa...» - disse Baccabriciola.
«Figurati! Cosa vuoi che sia un diamante per il principe Buzzurro: mi pare che Ricottella mi abbia detto che ne ha una miniera in Africa... e poi non lo sai che i folletti verdi vogliono essere pagati solo in pietre preziose? Probabilmente un anello con diamante gli costerà quanto lo stipendio di un mese di un singolo folletto!»
«Davvero il principe è così ricco?! Certo che le altre ragazze si roderanno davvero per l'invidia quando vedranno un tale regalo...» - disse sorpresa Baccabriciola.
«E invece no! Perché quell'anello non lo vedranno mai: quando il principe arriverà alla festa troverà Ricottella a letto con Strabuccino e, a quel punto, dubito che le consegnerà l'anello!»
«È vero... dimenticavo...» - rispose Baccabriciola improvvisamente pensierosa.

I giorni seguenti furono ancor più frenetici dei precedenti. La mamma non dava tregua a Cavolina dandole una commissione dopo l'altra: andare a ritirare l'abito per le damigelle, spedire gli inviti, portare la giacca del babbo a sistemare dal sarto, andare dal parrucchiere, trascrivere su carta l'elogio per la sposa dettato dalla mucca Tirintilla, etc... Appena Cavolina pensava di aver finito, la mamma arrivava con un'altra incombenza urgente da affidarle cosicché le giornate scorrevano via veloci.
Più che mai avrebbe voluto poter parlare con Baccabriciola, anche solo per avere la conferma che il piano procedeva, ma ella non sembrava mai essere raggiungibile: anche i vari messaggi che le lasciava sul telefonino rimasero senza risposta.
Finalmente una sera tardi, quando Cavolina era già da tempo a letto, squillò il suo cellulare.
«Pisellino spostati: devo rispondere al telefono!» - disse Cavolina al fratellino.
Quando Pisellino aveva un incubo era abituato, fin da piccolo, a scivolare nel letto della sorella: sfortunatamente poi, a forza di rigirarsi e agitarsi, finiva per non far dormire neppure Cavolina...
«Pronto?! Sei tu Baccabriciola?!» - rispose Cavolina catapultatasi fuori dalle coperte incurante dell'aria fredda che le ghiacciava il sudore sulla pelle.
«Capisco... Uhmm... sì, bene... d'accordo... ma come faccio con Ricottella... sei sicura di poter arrivare a quell'ora col principe?... uhm...ah! sì... no: perché?... ma se lei non vuole berne?... sono preoccupata... va bene... ok, d'accordo... ahh! Giusto!...grazie ancora! Ciao!»
Pisellino era stato ben attento e, capendo che la sorella stava architettando qualcosa, decise di metterla sotto torchio per sapere di cosa si trattava.
«Lasciami Pisellino! Mi spremi troppo: ormai sei pesante!» - protestò Cavolina che però si decise a confidarsi col fratello. Gli spiegò i suoi dubbi sul principe Buzzurro, il piano che aveva preparato insieme a Baccabriciola e la preoccupazione per l'incertezza sul come far finire a letto insieme Ricottella e Strabuccino.
«Forse ti posso aiutare!» - disse Pisellino.
«Davvero? E come?» - rispose stupita Cavolina.
«Se fai come ti dico non avrai bisogno di far ubriacare Ricottella: ti basterà farle bere un solo bicchiere, anche di semplice birra, e metterci dentro una delle mie pillole magiche che tengo di là in camera mia...»
«Come? Che pillole magiche?» - chiese sorpresa Cavolina.
«Beh, non sono mie: me le ha date il mio amico l'elfo Silvano...»
«L'elfo Silvano è tuo amico? E perché te l'avrebbe date? Che te ne fai?»
«Ehmm... le colleziono perché sono belle colorate e tonde... ma, uffa, quante domande! Le vuoi o no?!»
«Uhm... certo... va bene... grazie Pisellino!»

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