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giovedì 6 ottobre 2011

Prima lectio

Oggi ho avuto la prima lezione col maestro di chitarra.
Chiaramente è troppo presto per trarre conclusioni quindi mi limito a poche osservazioni:
  1. Usa svariati strumenti informatici ma ha problemi con tutti quanti
  2. Lui: “e se suono la nota sul dodicesimo tasto, senti {La} senti come è diversa da quella sulla corda libera? Infatti ha un... uhm... ehh... ehm... come si dice... ehm...” Io: “Timbro?” Lui: “Esatto! Ha un timbro diverso!”
  3. “E poi... sì... ma non entriamo troppo nei dettagli...”

Comunque il maestro ha fatto almeno un grave errore psicologico: lui ha un suo metodo/corso composto da svariate lezioni e ogni lezione ha i suoi esercizi. Fin qui tutto bene. Io mi aspettavo che, per prima cosa, mi chiedesse quello che sapevo fare, magari facendomi provare a suonare qualcosa.
Così facendo avrebbe potuto approfittarne per elogiarmi e incoraggiarmi (“Bene, bene! sei già un passo avanti!” anche se non era vero!). Poi avrebbe potuto fare bella figura spiegandomi cosa sbagliavo (e di errori ne faccio un casino) e, con un po' di astuzia avrebbe potuto aggiungere “Per correggere questo difetto ho un esercizio apposito...”. In questa maniera, oltre ad incoraggiarmi, avrebbe potuto comunque farmi studiare con il suo metodo dandomi però l'impressione che fosse calibrato su di me.

Ovviamente mi ero preparato degli appunti con scritto quali sono i miei problemi (perlomeno quelli di cui sono consapevole!) ma nella sua logorroica introduzione non c'è stato verso di esporli così li propongo qui di seguito:
  1. Posizione chitarra
  2. Posizione mano sx sulla chitarra
  3. Accordare senza accordatore elettronico
  4. Fatica ad eseguire le crome (gli ottavi)
  5. Quasi totale incapacità a modulare gli accenti
  6. Pennata alternata (la faccio come mi viene: se provo a farla in una direzione specifica tendo ad imbrogliarmi)
  7. Semicroma e biscroma (sedicesimi e trentaduesimi): se le vedo negli esercizi mi metto a ridere perché per me sono ineseguibili
Personalmente ritenevo i problemi 1, 2 e 4 i più importanti e molto meno prioritari gli altri.

In compenso, in queste due settimane circa in cui ho ricominciato a suonare, ho scoperto di aver imparato (*1) a leggere molto più facilmente lo spartito e di essere in grado di trovare tasti (perlomeno quelli della prima posizione) e corde senza guardare.

In teoria stasera dovrebbe spedirmi automaticamente, appena si connette alla rete, gli esercizi per questa settimana tramite posta elettronica. Però, vista la sua dubbia dimestichezza, dubito che vedrò qualcosa prima di domani...

Comunque, a parte l'esasperante lentezza con cui mi forniva informazioni teoriche che già sapevo, mi ha insegnato delle cose importanti.

Fondamentalmente mi ha spiegato che suono le note staccandole tutte mentre invece dovrei suonarle legate. Mi ha dato un esercizio che dovrebbe abituarmi a suonare le note legate e contemporaneamente aiutarmi ad aumentare l'estensione delle dita (e ad alternare la pennata).
Inoltre mi ha chiarito quale deve essere la posizione della mano sx. (la mia posizione era quasi ok) sul manico della chitarra.
Poi mi ha dato degli esercizi con degli accordi (C, AMin, G7) per il ritmo. Questi esercizi già li conoscevo però mi ha confortato dicendomi che la mia mano sx era ok.

In conclusione il 60% della lezione sono state chiacchiere inutili con il Maestro che lentamente esponeva qualche concetto teorico e io, appena capito dove voleva andare a parere, che l'interrompevo anticipando la conclusione per fare più alla svelta (con il risultato, non voluto (*2), che lo facevo impappinare di continuo).
Credo che la lezione chiave sarà la prossima quando mi renderò conto se e come riesce a verificare i miei progressi e a correggere i miei eventuali (e probabili) errori.

Nota (*1): è una mia strana caratteristica che ho sempre posseduto: quando studio qualcosa (matematica, scacchi, poker ed evidentemente anche chitarra) e poi lascio perdere tutto per qualche mese, quando riprendo in mano la materia mi accorgo di essere più bravo di quando avevo smesso! È come se la conoscenza acquisita con lo studio, nei mesi di inattività, avesse modo di sedimentarsi nell'inconscio e di diventarmi naturale senza più richiedere uno sforzo conscio per utilizzarla...
Nota (*2): io volevo solo accelerare la lezione non certo metterlo in difficoltà!

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