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venerdì 28 ottobre 2011

Adiós, profesor de guitarra

Oggi ho avuto l'ultima lezione con il mio primo maestro di chitarra. Dal secondo lunedì di novembre avrò un nuovo insegnante: ci ho parlato al telefono e mi è parso un ragazzo sveglio (il prossimo lunedì è impegnato perché è a suonare...). Comunque vedremo...

Il maestro, come per le lezioni precedenti, mi aveva inviato molto materiale che non avevamo potuto guardare attentamente perché non c'era tempo.
In particolare c'erano ben quattro nuovi accordi. Siccome avevo paura di confondermi a cercare di impararli tutti insieme (oltretutto, come scritto nel post precedente, il Dm dovevo rimpararlo usando il mignolo al posto dell'anulare per premere il SOL sulla prima corda...) di mia iniziativa mi sono scritto un mio spartito dove, accanto ai quattro accordi che già conoscevo, ho aggiunto uno alla volta i nuovi accordi.

Questo è lo spartito (per comodità ho messo tutto insieme ma mi sono esercitato sulle tre parti separatamente):

Mi sono trovato bene: oltretutto ho la sensazione che via via diventi più facile imparare i nuovi accordi.

Poi mi sono esercitato con gli ottavi come il maestro mi aveva spiegato (col solito ritardo di una lezione). Rallentando molto il tempo sono riuscito a battere i quarti col piede e a scandire mentalmente gli ottavi (piede giù e piede su...). Poi ho lentamente aumentato la velocità. L'esercizio con cui mi sono esercitato era facile perché ogni misura era simile: una pausa di 5/8, DO 1/8, RE 1/8, MI 1/8 e, alla misura successiva, un RE di 8/8; poi una pausa di 5/8, DO 1/8, RE 1/8, MI 1/8 e, alla misura successiva, un RE di 2/8, SI 2/8, LA 2/8 e SOL 6/8 (che infatti bucava nella misura successiva...). Queste note venivano ripetute un paio di volte e nel mezzo c'era una piccola variazione...
Su questo ho avuto qualche problema in più: soprattutto per colpa delle note che bucavano la misura e mi facevano perdere il ritmo col metronomo. Dovrei trovare degli esercizi un po' più facili che mischino insieme ottavi e quarti ma senza sfondare le misure...

In pratica gli esercizi della terza lezione che il maestro mi aveva dato non li avevo nemmeno guardati.

La lezione è iniziata col mio colpo basso: il direttore del centro musicale non l'aveva informato e sono stato io a dargli la notizia che “dovevo” cambiare maestro causa incompatibilità con l'orario.
Il maestro ha assorbito il colpo con buona grazia anche se qualche sospetto sul vero motivo del mio cambio di insegnante lo deve avere avuto perché mi ha fatto un paio di domande “insidiose”...

Comunque abbiamo fatto lezione regolarmente e io ero molto più rilassato del solito perché sapevo che era l'ultima volta che avevo a che fare con lui e le mie aspettative erano bassissime.

Abbiamo riguardato i nuovi accordi e, come al solito, ne avevo imparato due usando le dita sbagliate...
In un caso ero stato io un po' capra: siccome nel Dm mi aveva detto di usare il mignolo anziché l'anulare, avevo fatto lo stesso per il D. Invece no: nel D bisogna usare proprio l'anulare perché il mignolo serve averlo libero per non ricordo più quale altro accordo...
Nell'altro caso era invece stato il maestro che si era guardato bene dall'avvertirmi: si tratta di A dove io usavo l'indice, il medio e l'anulare mentre il maestro avrebbe voluto che io usassi il medio, l'anulare e il mignolo...
Invece che stressarmi ho appreso la nuova seccante notizia col sorriso sulle labbra.

Comunque mi ha poi fatto provare a suonare il primo esercizio sugli accordi nonostante io gli avessi ripetutamente spiegato che non mi ero esercitato su quel pezzo ma con i miei brani.
Le difficoltà del brano erano molteplici: innanzi tutto per il D e l'A dovevo improvvisarmi a usare dita diverse da quelle che avevo imparato a casa (praticamente impossibile almeno per me...) e in più c'era l'accordo G che avevo studiato 2 settimane fa al posto del G7 ma che non avevo fatto in tempo a ripassare. Infine dovevo fermare le corde quando c'erano le pause cosa che nei "miei" esercizi non avevo avuto bisogno di fare (e che comunque il maestro non mi aveva detto che andava fatto...)
Me la sono cavata piuttosto male ma il maestro mi ha gratificato con un “non c'è male” quando ha finalmente capito che era la prima volta che provavo a suonare quella roba...
Abbiamo provato 3 o 4 volte: rallentando il tempo, aggiungendo il metronomo e togliendo l'accompagnamento (che invece di aiutarmi mi confondeva) e infine, una volta memorizzata la sequenza degli accordi (facilmente perché erano solo 9 e tutti di 4/4 con pause intercalate...) sono riuscito a suonarlo decentemente.

Poi abbiamo riguardato il brano musicale che però praticamente non avevo ripassato ma, forse per darmi un po' di soddisfazione, mi ha detto che l'avevo suonato benino (in realtà avevo fatto schifo).
L'abbiamo suonato due o tre volte e poi la lezione è finita...

Come mai abbiamo lavorato così poco? Perché, diversamente dalle altre lezioni, non ho messo freno alle sue divagazioni!
Così, mi ha spiegato anche come “contare” i 1/16 e i 1/32. Poi mi ha parlato del barrè (e della sua notazione) e come spostare gli accordi lungo il manico della chitarra. Poi mi ha spiegato alcune differenze fra la chitarra classica e quella elettrica nella scelta degli accordi: in pratica chi suona la chitarra elettrica suona gli accordi dal quinto tasto in giù per non sovrapporsi al basso...
È tornato alla carica con la posizione del plettro: spiegandomi che dovrei tenere parte della mano appoggiata sulla chitarra o sulla prima corda a seconda delle note.
Poi mi ha dato varie altre nozioni scompagnate e senza criterio che, al momento, non ricordo: come ho detto non avevo voglia di riportarlo immediatamente in carreggiata...

Conclusione: non so se ho fatto bene a cambiare maestro così presto ma per il momento sono molto contento di averlo fatto!

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