Dovrei decidermi: trovare una soglia, un numero oltre il quale non scrivere singoli corti ma pezzi unici.
Forse un buon valore potrebbe essere quattro: decisamente mi sembra sciocco scrivere quattro corti, sforzandomi di essere sintetico, quando potrei farne un unico pezzo, senza limitazioni arbitrarie. Certo sarebbe un articolo inevitabilmente frammentario visto che i vari argomenti sarebbero quasi sempre irrelati fra loro, però…
Oggi invece avrei tre corti in mente ed è quindi un po’ un caso limite: forse avrebbe senso tenerli separati, bo…
Ma ho deciso: li scrivo tutti insieme… poi tanto qualche idea aggiuntiva salta sempre fuori…
Il primo “corto” è sul ritorno di Montella alla Fiorentina: che dire? Errare è umano ma perseverare è diabolico. A gennaio del 2020 saremo già a parlare di esonero...
Io non ho assolutamente voglia di farmi cattivo sangue guardando una squadra che non mi piace e quindi ho deciso, passata la sfida in coppa Italia, ti tifare per l’Atalanta: almeno ha un bel calcio piacevole da guardare…
Ancora più paradossale: Ops, Alfano torna da B. ad Arcore per fare le liste di FI di Fabrizio d’Esposito da IlFattoQuotidiano.it
Il titolo dice tutto: il monocigliato Alfano torna da Berlusconi. Questo la dice lunga sulla voglia di potere dell’ex delfino sicuramente molto superiore alla propria dignità personale. Ma la decisione è significativa anche per comprendere Berlusconi: davvero pensa che Alfano gli possa portare voti?
Io di Alfano ricordo solo il cipiglio aggrottato nel tentativo di simulare un pensiero profondo, un sussiego superficiale e ridicolo, e l’aver sistemato il fratellino come dirigente alle poste.
Delirio di potenza di Berlusconi? Del tipo “io ti faccio, ti sfaccio e poi ti rifaccio”? Bo…
Infine volevo scrivere qualcosa sull’arresto di Assange: è il minimo che si merita chi diffonde/difende la libertà al costo della propria libertà.
Onestamente però me ne manca la forza: sono troppo deluso e sfiduciato da come il mondo va a rotoli, da come le persone ammaestrate dai media, si lasciano distrarre da falsi problemi…
Mi limito quindi a segnalare un articolo condivisibile, il primo che ho trovato sull’argomento e non certo il migliore: Julian Assange andrebbe premiato non arrestato di Gianluca Ferrara da IlFattoQuotidiano.it
Già che ci sono aggiungo una quarta riflessione.
Ho iniziato da un paio di giorni a leggere I coloni dell’austerity di Ilaria Bifarini: anche in questo caso (v. Immigrazione++) ero un po’ titubante. Temevo di scoprire che le mie teorie fossero banalità o che magari fossero smentite o fortemente contraddette: invece no! Anche qui, a parte la terminologia (*1), ci sono interi periodi che sembrano la fotocopia delle mie teorie.
E allora sorge spontanea una domanda: com’è possibile che io sia giunto, senza saper praticamente niente di Africa, economia e immigrazione, agli stessi risultati di autori (vi includo anche Paul Collier) che hanno dedicato anni di studi al problema?
Io non credo che sia una coincidenza ma piuttosto la riprova della bontà della mia teoria contenuta nell’Epitome: partendo dai principi che stabilisco nella prima parte dell’opera arrivo, basandomi sulla logica e poche conoscenze acquisite qua e là, a conclusioni estremamente affidabili e realistiche: l'ho verificato non solo nel campo dell’immigrazione ma anche sul tema della scienza (v. Varie di scienza).
Conclusione: lo so: è ridicolo farsi i complimenti da solo ma in questo caso sono genuinamente sorpreso dall’accuratezza delle mie teorie...
Nota (*1): ad esempio in questo libro con “neocolonialismo” si intendono le mie “democrazie minori”.
alla prima stazione
1 ora fa
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