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Adesso, se ho ben capito, la difesa dell’uomo sta invocando l’infermità mentale: possibile, non mi interessa perché non è questo il punto.
L’uomo può essere più o meno sano di mente ma come è potuto arrivare a commettere il suo gesto? Come lo giustifica a se stesso?
L’ha detto durante le fasi concitate del sequestro: era un’azione contro il “mostro” Salvini e, per combattere un mostro, tutto è lecito.
Questo è il nocciolo della questione: Salvini sta venendo costantemente demonizzato e non è più quindi un semplice avversario politico, qualcuno con cui non si è d’accordo, ma un vero e proprio mostro, il razzista barbuto che mangia bambini di colore dopo averli fatti affogare in mare…
Ovviamente tutto questo va al di là della logica e del buon senso: inutile ricordare che le morti in mare in realtà si sono drasticamente ridotte, nella narrazione del Salvini-mostro i dati e i fatti non interessano.
In parte questo è dovuto anche alla scelta di Salvini di tollerare pazientemente (quasi) tutte le ingiurie rivolte contro di lui. Non si tratta però di pazienza cristiana ma di pazienza politica: Salvini si rende perfettamente conto che il forte che denuncia (a torto o ragione) il debole perde le simpatie del popolo. Non vuole rischiare di divenire un’icona di nicchia, come la Boldrini che difendeva con pervicacia qualsiasi offesa (vera o presunta) alla propria immagine…
E del resto di forti da denunciare (giornali, media, intellettuali, etc...) ce ne sono pochi perché questi conoscono bene (salvo occasionali passi falsi) i limiti legali entro i quali possono muoversi: piuttosto indicano agli italiani, a quelli che non contano nulla e che scrivono su FB o Twitter o sui muri, la direzione dove scagliare le loro pietre (metafora)…
Ho perso una quantità di tempo spropositata a cercare un pezzo che mi pareva di aver scritto ma che non riesco a ritrovare…
Il fatto è che mi sembrava di aver già pubblicato qualcosa di analogo per commentare l’assalto dello squilibrato armato di statuetta a Berlusconi (*1): anche in quel caso la mia conclusione era stata che l’attacco fisico fosse una conseguenza degli attacchi verbali, di tutta una narrazione cioè che riduceva l’ex cavaliere a origine di tutti i mali…
Mi sarebbe piaciuto confrontare cosa avevo scritto allora col mio pensiero odierno ma credo che sarebbero stati molto simili.
Qual è quindi la mia conclusione?
Io credo fermamente nella libertà di pensiero ed espressione e sono quindi contrario a prescindere a ogni forma di censura preventiva: però credo che Salvini (e altre persone nella sua situazione) dovrebbero difendersi contro gli attacchi che oltrepassino il limite dell’ironia (per me amplissimo) e della libertà d’opinione (altrettanto ampio). Altrimenti, come il recente episodio ha dimostrato, c’è sempre qualcuno che non ha la capacità di distinguere fra il reale e la metafora e finisce per commettere atti non giustificabili, pericolosi non solo per sé (o per Salvini) ma anche per gli altri.
Conclusione: guerre sante e vittimismo, stile Boldrini, no; però Salvini dovrebbe difendersi da quegli attacchi che lo disumanizzano perché questi potrebbero eccitare le menti più deboli e sensibili e spingerle a compiere atti inconsulti.
Contemporaneamente i politici di sinistra in genere, che ha dimostrato e dimostra tuttora, di usare sistematicamente lo strumento della demonizzazione mediatica dei propri avversari dovrebbe riflettere sulle implicazioni morali di tale comportamento (*2)…
Nota (*1): lo so che è del 2009 e che tengo questo ghiribizzo dal 2010 ma, evidentemente, ne avevo scritto ad anni di distanza…
Nota (*2): vabbè, ho scritto una caz###, me ne sono reso conto appena terminata la frase: i politici, sia di destra che di sinistra, fanno ben di peggio e senza scrupoli! Il soggetto quindi, coloro che dovrebbero cioè meditare, sono le persone comuni: gli elettori dovrebbero diffidare dei propri politici quando questi non si limitano ad attaccare i propri avversari ma cercano di trasformarli in mostri...
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