Ieri (28 febbraio) avevo una voglia matta di ricominciare a lavorare all’Epitome: solo con grande sforzo mi sono trattenuto: volevo infatti far apparire un mese di pausa fra le varie versioni così come appaiono nell’appendice 3 - “Lista modifiche”. Tale elenco dà infatti la sensazione che io abbia lavorato senza soluzione di continuità all’Epitome mentre in realtà ho sempre fatto delle pause di almeno un paio di settimane…
Suppongo che qualche lettore storca il naso e pensi: «Potevi poi comunque scrivere “Versione 1.2.0 Marzo 2019-XXX 2019” tanto nessuno l’avrebbe saputo e non sarebbe sostanzialmente cambiato niente...»
Verissimo: ma così come ho la malsana tendenza ha scrivere il vero (o almeno ciò che io credo lo sia!) anche verso me stesso preferisco non barare e rimanere ligio alle regole che mi sono dato.
Risultato: ieri sera mi sono trattenuto a fatica ma stamani, complice anche il cattivo sonno dovuto all’ennesima deludente prova notturna con le reti neurali, non ho voglia di scrivere!
Per adesso mi sono limitato ad aggiungere un paio di epigrafi e a toglierne una: in pratica lo scarso frutto della rilettura di tutte le mie note memorizzate sull’e-reader: il problema è che i frammenti adatti all’Epitome li evidenzio solo se ho tale scopo in mente, altrimenti mi limito a passaggi che mi sembrano significativi, che mi incuriosiscono o che mi piacciono…
Insomma fra quanto letto ci sarebbe stato sicuramente molto materiale adatto allo scopo ma, sfortunatamente, non avevo pensato a evidenziarlo.
Comunque anche questo sostanzialmente semplice copia e incolla mi è costato una notevole fatica...
Allora ho deciso di scrivere questo pezzo sulle controindicazioni dell’Epitome di cui sono a conoscenza…
Zia – Le avevo prestato una delle mie primissime versioni stampate: non so cosa ne abbia letto → Alzheimer.
Amica – 1° tentativo: fino al capitolo 3; 2° tentativo: capitolo 1 → attacchi di panico.
Amico – Numerose letture → non mi parla più!
Conoscente – Letture rapida di una delle mie primissime versioni stampate → sparito di circolazione.
Cugina – Ha letto l’introduzione e il primo capitolo della 1.0.0 → depressione.
Babbo – Aveva letto i primi 2/3 capitoli della prima versione → gli si è ostruita una carotide e ha dovuto operarsi un anno e mezzo fa…
Amica – Ha letto frammenti della 1.0.0 → mi evita ma forse sta bene…
Amico – Era incuriosito e interessato → morto: ma era già malato.
Poi avrei anche un paio di persone che si erano dette disponibili a leggere quanto da me scritto ma che, prudentemente, mi hanno spiegato di aver problemi a leggere un PDF sul video del calcolatore e che avrebbero bisogno di una copia cartacea: comunque, guarda caso, sono felici e in perfetta salute.
Non so se i miei lettori conoscono Lovecraft ma fra le sue creazioni c’è anche il misterioso pseudolibro Necronomicon scritto dall’arabo pazzo Abdul Alhazred che ha la caratteristica di far perdere la ragione a chiunque ne legga le sue orribili verità.
Ecco, mi pare che nel suo piccolo la mia Epitome sia sulla stessa strada!
Conclusione: se qualche anonimo lettore di cui NON sono a conoscenza ha letto la mia opera senza impazzire, morire o ammalarsi (o vice versa!), mi faccia sapere! Almeno potrò aggiungere un’appendice con gli effetti avversi causati dalla lettura dell’Epitome...
Il post sentenza
1 ora fa
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