[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 0.1.1). In particolare i capitoli: 6 e 10.
Ieri pomeriggio ho scoperto che in Olanda c'erano le elezioni politiche. Devo dire la verità: non ho minimamente pensato di scriverci un pezzo!
Il motivo è che semplicemente della situazione politica olandese non so niente...
Eppure in un capitolo ([E] 10.2) della mia epitome ho elencato (*1) quelle che sono delle condizioni piuttosto universali per il successo delle forze “populiste”.
Le persone non hanno gli strumenti per rendersi conto delle reali ragioni di ciò che accade intorno a loro perché queste sono celate da un paravento molto alto e spesso dietro al quale la nostra natura umana ([E] 6) ci spinge a non guardare né a volerlo fare.
Ci può anche essere la percezione che qualcosa non vada ma se non si sa quale sia il vero problema ogni persona sceglie di “tirare” in una direzione diversa col risultato che, andando tutti in direzioni diverse, le varie forze si annullano fra loro e la situazione originale cambia poco o nulla.
Che cosa porta quindi all'ascesa delle forze “populiste”?
Al livello più astratto la perdita di fiducia della popolazione nei protomiti sul “buon funzionamento democrazia” e la sfiducia in quelli che decantano “l'affidabilità dei partiti tradizionali”. Ma nel concreto, per erodere questa fiducia che è strenuamente difesa dai miti dell'epoca ([E] 6) e dalle distorsioni dei media, c'è bisogno di un trauma che arrivi a oltrepassare la corazza di indifferenza della gente.
Tale trauma (almeno nell'epoca attuale) è l'innegabile calo nelle condizioni di vita che, grossomodo, si può riassumere con “meno soldi nel portafogli”.
La domanda quindi diventa: le condizioni di vita dell'olandese medio, negli ultimi dieci-venti anni, sono migliorate o peggiorate?
Sicuramente dieci anni fa, quando vivevo in Olanda, le condizioni di vita degli olandesi erano MOLTO migliori di quelle degli italiani: ma quello che conta non è il valore assoluto delle condizioni di vita quanto la loro variazione (*2).
Il professor Bagnai ha da poco scritto un pezzo sull'argomento (Gli olandesi sono contenti?) del quale ho letto solo il titolo e guardato di sfuggita qualche tabella e grafico. Lo leggerò poi con calma (pare molto impegnativo) ma scommetto che suggerirà che, benché molti indici macroeconomici premino il paese Olanda, i salari dell'olandese medio, e quindi le sue condizioni di vita, non siano ugualmente migliorate.
C'è però da dire che, da quello che ho compreso personalmente dal mio soggiorno in Olanda, gli olandesi hanno una grande fiducia nel proprio sistema politico e, di conseguenza, i protomiti contro cui deve battersi una forza populista sono molto forti. A noi italiani può sembrare strano essere fieri delle proprie istituzioni ma per gli olandesi è davvero così.
Non so poi niente dello specifico partito populista olandese: nei due tre titoli che ho letto nelle ultime ore spicca il termine “islamofobo” e ciò mi suggerisce che tale forza politica non fosse ispirata dall'usuale protesta contro i partiti tradizionali per il peggioramento delle condizioni di vita ma da ideali “storici”.
Era un'intuizione di mio zio vedere negli olandesi una continuità di ideali che nasceva coi batavi: l'antica popolazione che occupava tale regione quando vi arrivarono i romani. Anche allora i batavi spiccavano per la loro indipendenza. Quando secoli dopo, l'imperò entrò in crisi ecco che subito si ripresero la propria indipendenza. Secondo mio zio, la scelta di far parte dell'impero era più che altro opportunistica: si piegarono, ma solo momentaneamente, ai più forti. E negli olandesi moderni è ancora vivo (*3) l'orgoglio per la vittoria nella guerra di indipendenza (il famoso “Guglielmo Arancione”!) contro la Spagna.
Tutto questo per arrivare a dire che gli olandesi sono una piccola nazione con una grande identità nazionale e un forte spirito di indipendenza: mal sopportano lo stare nella EU (indipendentemente dei benefici che questa può portargli) e nell'adeguarsi alle decisioni altrui.
Ecco credo (senza sapere/aver letto niente!) che il partito “populista” olandese sia più antieuropeista, basato più sul tradizionale sentimento indipendentista olandese piuttosto che su un malessere sociale puramente economico.
Conclusione: basandomi sul mio portentoso senno di poi, credo che in Olanda manchino tutte le condizioni necessarie per portare al successo il partito populista e, probabilmente (anche per il mio naturale pessimismo), mi sarei aspettato una vittoria di misura dei partiti tradizionali...
Nota (*1): e già mi sono appuntato delle idee per generalizzare e chiarificare maggiormente tale passaggio...
Nota (*2): gli italiani vivono tutt'ora molto meglio di, ad esempio, i somali ma sono comunque “arrabbiati” perché negli ultimi vent'anni le nostre condizioni di vita sono innegabilmente peggiorate.
Nota (*3): sentimenti molto più vivi per quelli di quelli degli italiani per il nostro risorgimento.
alla prima stazione
1 ora fa
Nessun commento:
Posta un commento