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lunedì 15 agosto 2016

Scalfaruggine

Ieri sera probabilmente mi sentivo in colpa per qualcosa (non so cosa) perché mi sono voluto punire: ho infatti letto l'articolo di fondo di Eugenio Scalfari Italicum, il 4 ottobre la Corte Costituzionale deciderà tra sì e no su Repubblica.it
Come detto non so spiegare le ragioni di questo improvviso masochismo: non lo so, forse ero curioso di misurare col termometro “Scalfari” la temperatura della piaggeria nei confronti di Renzi & C.
Premetto che Scalfari non mi è mai piaciuto: come capacità di scrivere niente da dire ma non sopportavo la sua faziosità (legittima) che però veniva spacciata per equilibrio e imparzialità (ipocrisia). Ecco, se l'ipocrisia avesse la barba bianca allora me la immaginerei con il volto di Scalfari...

Però era da oltre una decina di anni che non leggevo qualcosa di suo ed ero un po' curioso di vedere da che parte soffiava il vento della propaganda di Repubblica.
In realtà i 92 anni di Scalfari si sentono: l'articolo è praticamente privo di punteggiatura e, relativamente, confuso. Forse sono troppo buono ma un po' mi dispiace per lui: era un professionista della propaganda ma era bravo nel suo lavoro...
La sua "scalfaraggine", con i guasti dell'età, si è trasformata in "scalfarUggine": vediamo perché.

L'articolo inizia spiegando che la Corte Costituzionale ha dato il via libera al referendum costituzionale: non sono un esperto in materia ma credo fosse solo un atto formale visto che la richiesta per tale referendum era stata fatta da almeno cinque consigli regionali (come da Costituzione). Invece, lo si capisce da come ne scrive, per Scalfari non sembra fosse una decisione automatica: anzi, nel collegamento a un articolo (non firmato) al riguardo è scritto che la Corte Costituzionale ha convalidato le 500.000 firme richieste!!!(?)
Ma questi sono dettagli tecnici che poco importano a Eugenio tanto “secondo un sondaggio” (senza fonte) l'affluenza sarà intorno al 60% e vedrà una vittoria plebiscitaria del “sì”...
Da questo si capisce quanto Eugenio creda, o più probabilmente finga di credere a “beneficio” dei propri lettori, nella favola, intesa come visione della realtà (*1), di Renzi.

Poi, confondendomi un poco, Scalfari spiega che il 4 ottobre la Corte Costituzionale si pronuncerà su alcuni aspetti della nuova legge elettorale. In effetti il titolo dell'articolo prende il proprio spunto da questa questione.
Di nuovo si capisce subito da che parte penda il buon Eugenio: la legge scritta da Renzi e approvata da Renzi, adesso incomincia a non piacere più a Renzi (al di là delle sue dichiarazioni di facciata: “non si cambia!”). C'è infatti il pericolo concreto che a un ballottaggio fra PD e M5S vinca il secondo. Come del resto è recentemente successo in (quasi?) tutti i comuni dove c'è stato un testa a testa fra i candidati del PD e del M5S.
Eugenio infatti usa il verbo “propagandare” per chi sostiene la bontà di due dei punti su cui la Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi. Poi spiega subito che in verità si tratte di due pessime norme che causano clientelismo quando non vere e proprie infiltrazioni criminali. Chissà perché ho la sensazione che Eugenio se ne sia accorto solo adesso: sono sicuro, pur non leggendo Repubblica né tantomeno Scalfari, che quando la legge fu approvata egli le abbia prontamente dato la sua benevola benedizione...
Poi continua sull'argomento perdendosi nelle percentuali che, secondo la nuovo legge, porteranno direttamente al premio di maggioranza o al ballottaggio. Come detto ci sarebbe il rischio di una vittoria del M5S e quindi tale legge va cambiata per impedirlo: ragionamento assolutamente non democratico ma assolutamente da Scalfari...
Per la precisione la sua argomentazione è la seguente: “il sistema tripolare altera fortemente la democrazia” perché gli elettori del polo che arriva terzo votano per chi gli pare, ovvero potrebbero preferire il M5S al PD di Renzi.
Cioè vi rendete conto dello spirito democratico di quest'uomo che per anni ha guidato uno dei più importanti giornali italiani?!
Poi Scalfari spiega che la Corte Costituzionale sta lavorando «per evitare questa democrazia fortemente deformata e poco rispondente al parere degli elettori» e presenta varie opzioni come, ad esempio, l'abbassamento della soglia per ottenere il premio di maggioranza (abnorme) previsto dalla nuova legge elettorale e altre ipotesi. Ora, a quanto ne so io, le leggi in Italia dovrebbe farle il parlamento e non la Corte Costituzionale che, al più, può spiegare perché rigetta una specifica norma.
Ma questi dettagli a Eugenio non interessano: il suo scopo è infatti quello di confermare la favola (*1) renziana e dare una giustificazione speciosa, anzi secondo me ridicola, del perché l'attuale legge non sarebbe democratica e vada quindi cambiata...

Infine Eugenio interpreta, e approva fortemente, una lettera di Parisi (*2) a Repubblica come la proposta della “nuova destra” al PD per la creazione di una mini assemblea costituente dove decidere insieme le nuove regole elettorali: il tutto con lo scopo dichiarato (e “molto democratico”) di far fuori politicamente il M5S.

Volendo si potrebbe ancora andare avanti lungo a dissezionare l'articolo di Eugenio: che infatti è piuttosto lungo e prosegue evidenziando altre notizie di interesse della settimana.
Il livello di faziosità è comunque sempre alto e non delude le aspettative: la Pinotti (ministra della Difesa) viene presentata come una fine politica che ha avuto una grande idea per l'Europa (*3); la miracolosa “cura economica” di Renzi, spacciata come neo-keynesiana, prevede l'aumento di produttività non solo del lavoratori ma anche dei datori di lavoro (qualcuno me lo può spiegare?!); poi c'è un paragrafo con una piccola sottigliezza di faziosità del buon Eugenio in cui riassume la situazione economica. Scrive infatti di “economie ferme” al plurale, facendo pensare che si riferisca alle varie economie del Vecchio Continente, e poche parole più tardi lo conferma scrivendo “e per quanto riguarda l'Italia”. Peccato però che l'economia ferma è solo quella italiana mentre la media europea nello stesso periodo è cresciuta di un paio di punti (*4)!

Ma il massimo della scalfaraggine si raggiunge con l'affermazione «...la presenza di Renzi è ritenuta molto importante da Germania e Francia.» E poi: «Quello che in altre occasioni abbiamo chiamato triumvirato, che avrebbe sostituito il direttorio europeo... ...include ormai anche l'Italia...»!!!
Non è una barzelletta: è Scalfari!

Conclusione: l'ho già scritto ma lo ripeto: milioni di italiani in passato si erano fidati, e tuttora si fidano, del giornale diretto da questo signore. Onestamente pensate che si fossero affidati in buone mani?

Nota (*1): tipo “economia in ripresa”, “riforme democratiche”, “scuola migliore”, “sanità più efficiente” e simili...
Nota (*2): che scopro adesso essere il successore che Berlusconi si è scelto come guida della destra italiana....
Nota (*3): non entro nei particolari perché tanto non ne sentiremo più parlare. E se invece se ne riparlerà allora vorrà dire che l'idea non era realmente della Pinotti...
Nota (*4): avrei voluto presentare i numeri esatti che sicuramente ho letto poco tempo fa su Goofynomics ma non li ritrovo: comunque il succo è che, mentre l'Italia è ferma, il resto dell'Europa è cresciuto sebbene di poco.

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