Lunedì mi sono “bevuto” la seconda lezione di storia (probabilmente ci scriverò un pezzo a parte) e oggi ho iniziato la terza di psicosociologia.
Non voglio però scrivere di quanto ho imparato ma di un'intuizione e di una domanda ad essa collegata.
Mentre leggevo le quaranta e passa pagine della lettura “Social beliefs and Judgements” mi sono reso conto di essere distratto perché impaziente di guardare i video successivi (*1) intitolati “Group Pressure and Conformity”. Individuata questa sensazione ho cercato di analizzarne la causa e ho capito che il mio entusiasmo per questo corso deriva dalla volontà di capire maggiormente me stesso.
Per adesso mi sono riconosciuto nella conferma comportamentale, nell'effetto occhio di bue e ho notato uno strano conflitto fra la mia alta autostima e la scarsa considerazione con cui mi sento visto: al riguardo ho ipotizzato varie spiegazioni (*2) ma alla fine ero più confuso che convinto di aver capito qualcosa...
Ecco, sono sicuro che nei video “Group Pressure and Conformity” (cioè “Pressione del Gruppo e Conformismo”) scoprirò qualcosa di interessante. Probabilmente la mia repulsione nell'uniformarmi agli altri e alle loro aspettative è uno degli aspetti più anomali del mio carattere.
Sull'origine di questo mio comportamento scrissi un grazioso aneddoto in KGB le Origini: l'Anticonformista al quale rimando per i dettagli e mi limito a copiarne la conclusione:
«Da allora mi guardai bene dall'imitare passivamente il comportamento delle altre persone; anzi, probabilmente, arrivai all'eccesso di dubitare delle mie decisioni se erano condivise da troppe persone!
Ancora oggi questa è una delle mie inibizioni più forti: se vedo che tutti fanno qualcosa, prima di farla anch'io, ci penso a lungo, soppesando i pro e i contro, e se, alla fine, la faccio mi sento comunque un po' stupido...»
Oltre all'aneddoto citato ce ne sarebbero molti altri più o meno interessanti in cui non faccio (o faccio, a seconda dei casi!) qualcosa che fanno tutti. Per questo sono sicuro che mi divertirò con i prossimi video... sì, ancora non li ho guardati: mi mancano ancora una ventina di pagine da leggere...
Ecco, l'intuizione di cui parlavo nella premessa è questa: la mia attrazione verso questo corso sta nella voglia di scoprire qualcosa di più su me stesso. In effetti mi affascino (*2) molto!
Questa è l'intuizione, la domanda invece è “Perché?”.
Perché sono così attratto dall'idea di capire meglio me stesso? Può sembrare una domanda stupida ma la risposta ovvia, “Perché sì”, non è molto più intelligente...
Cosa ci guadagnerei a capirmi meglio? La risposta “Potrei provare a migliorarmi” è ipocrita: non perché ciò non sia possibile ma perché non credo che ne avrei la forza.
E allora? Allora sarebbe una conoscenza fine a se stessa, probabilmente inutile ma che mi attira irresistibilmente.
Credo (*3) che la vera motivazione sia vanità, o forse superbia (*4): il voler apprezzare, quasi gustare, tutte le sfumature della mia diversità. Sentendomi rifiutato dagli altri mi ripiego su me stesso. Forse aspiro a trovare nuove giustificazioni per potermi dire “È il resto del mondo che ci rimette! La tua diversità è positiva solo che non è apprezzata...”. Qualcosa di questo genere: solo che non me lo direi veramente ma sarebbe una sensazione interiore con sfumature molto più complesse...
Riempio un vuoto osservando me stesso: ma qual è la natura di questo vuoto?
Credo sia un'insoddisfazione che non riesco a giustificare: come è possibile avere un alta stima di se stessi ma, contemporaneamente, non essere apprezzati?
Ecco, ho girato a vuoto e sono tornato al punto di partenza: la mia dicotomia, la frattura che ho nella visione di me stesso. Un'idea estemporanea: ma questa specie di scissione mentale è la causa o l'effetto?
Mi spiace se ho trascinato qualche incauto lettore a leggere fin qui: temo, almeno per oggi, di non avere nessuna risposta definitiva. Vanità, vuoto e conflitto interiore sono solo gli ingredienti base del mio psicodramma: non so bene come relazionarli fra loro: se stanotte l'insonnia mi colpisce glielo chiedo!
Modificato (3:20AM): l'insonnia mi ha risposto! Mi ha detto: "Se ti conosci ti eviti". È una canaglia sarcastica la mia insonnia...
Nota (*1): le lezioni presentano una scaletta che alterna letture ai video...
Nota (*2): v. Confusione psicosociale e psicopersonale per un'ipotesi (non totalmente convincente) di narcisismo...
Nota (*3): sto improvvisando o meglio chiarendomi queste idee sul momento, proprio ora mentre scrivo...
Nota (*4): il mio vizio capitale...
alla prima stazione
1 ora fa
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