Oggi è tutto il giorno che scrivo e, quindi, l'idea di pubblicare un nuovo post non mi attira particolarmente.
Però sento di dover espiare per il post pidocchioso di ieri e, allora, eccomi qui a scrivere...
Pensavo alla comunicazione e a quanto sia difficile farsi capire.
Cioè io ho un'idea e voglio provare a comunicarla magari con un post: posso fare esempi concreti, oppure cercare di descrivere una teoria generale o, magari, una teoria con in più alcuni esempi.
Più volte, chi mi conosce lo sa, mi è capitato di scrivere lunghe lettere in cui, ad esempio, cercavo di dare la mia interpretazione di una situazione. Non sempre, ma a volte mi è successo, il mio interlocutore ribatteva che la mia teoria non copriva un caso specifico o, vice versa, che i miei esempi erano troppo particolari. Allora io, a mia volta, per controbattere, mi ributtavo a testa bassa a specificare, a chiarire e a fare esempi ancor più complicati. E così via in una spirale di precisazioni e appunti sempre più sottili che, alla fine, non portava a nulla.
La cosa buffa è che spesso mi rendevo conto che il mio interlocutore aveva capito esattamente il mio messaggio ma che i suoi appunti erano fini a sé stessi ed, essenzialmente, riguardavano la forma e non il contenuto della mia idea. Io, poi, non ero da meglio e interpretavo letteralmente, perdendone l'essenza, la replica ricevuta.
La mia conclusione è che il linguaggio umano non sarà mai in grado di esprimere esattamente e senza alcuna ambiguità un'idea minimamente complessa. Ci sarà sempre la possibilità di accapigliarsi, sulla posizione di una virgola o il significato di un termine, dimenticando invece quale sia l'idea di fondo.
La comprensione (la trasmissione di un'idea da un individuo a un altro) potrà avvenire solo grazie alla buona volontà degli interlocutori di andare oltre il mero significato delle parole per cercare di intravedere l'essenza del messaggio che vuole essere condiviso.
Corollario: Per capire il nostro interlocutore bisogna avere la volontà di farlo: non basta sedersi e ascoltare...
In altre parole: si parla con la bocca, si ascolta con le orecchie ma ci si capisce con il cuore.
mercoledì 25 agosto 2010
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