«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

sabato 5 ottobre 2024

Storia vecchia e nuova

Prima la storia vecchia...
Mi ero ripromesso di non scrivere più questo tipo di pezzo sul ghiribizzo perché l’argomento è basato sulla lettura di un mio libro. Come sapete i commenti che prima scrivevo qui adesso li scrivo su diversi quadernoni (continuo a scriverne perché credo che sia un’ottima maniera per memorizzare il materiale letto) ma stavolta farò un’eccezione.
Il motivo è che sono entusiasta per aver risolto un “vecchio” mistero: come riuscirono i franchi di Carlo Magno a vincere così facilmente i longobardi di re Desiderio?
Leggendo la “Storia dei longobardi” di Paolo Diacono avevo infatti avuto la sensazione di una popolazione forte e ormai radicata nel territorio italiano: possibile che fosse stata vinta così facilmente? Se non erro, all’epoca ipotizzai una popolazione combattente relativamente piccola: ma era una spiegazione che non mi convinceva (*1).

Chiaramente la risposta a questa mia domanda è venuta dalla biografia di Carlo Magno che sto leggendo dato che analizza nel dettaglio la spedizione in Italia contro i longobardi del 773-774.

In pratica dopo la morte di re Liutprando nel 744 (a cui si ferma la storia di Paolo Diacono forse perché i re successivi entrarono in conflitto col papa) si succedettero sul trono di Pavia altre due dinastie: Desiderio prima di divenire re era stato duca di Brescia e apparteneva a una dinastia diversa sia dell’immediato predecessore (re Astolfo) che di re Liutprando.
Il suo controllo sui duchi che formavano la spina dorsale militare del regno longobardo era quindi debole: probabilmente rivalità e invidie erano forti.
Al contrario il controllo di Carlo Magno sui franchi era decisamente più forte (sebbene non ancora saldissimo).
L’inimicizia col papa Adriano I poi gli minò il sostegno della burocrazia religiosa la quale, probabilmente, contribuì a inimicargli i suoi vassalli.
Per tutti questi fattori quando l’esercito longobardo arrivò ad affrontare l’esercito franco che doveva valicare le Alpi ci furono molte defezioni e quando successivamente, rischiando di essere aggirato (*2), si ritirò per combattere altrove re Desiderio si ritrovò privo di sostegno e dovette rinchiudersi (come comunque da tradizione longobarda) nella città di Pavia.
Contemporaneamente il figlio Adelchi non fu in grado di raccogliere una forza sufficiente per andare in aiuto del padre che, dopo 9 mesi di assedio, dovette arrendersi.
I longobardi non furono sconfitti militarmente ma, piuttosto, le loro élite tradirono re Desiderio e passarono dalla parte dei franchi.

Ci sarebbero tante altre osservazioni interessanti da fare ma non voglio divagare.

La “storia nuova” è invece semplicemente un aggiornamento sull’attualità della guerra in Ucraina e in Medio Oriente.

In Ucraina i russi stanno guadagnando terreno sempre più rapidamente: settembre è stato il mese in cui maggiori sono stati i guadagni territoriali. Ovviamente questa, essendo una guerra di attrito, non può essere valutata solamente col metro dello spostamento dei confini ma, comunque, nella loro evoluzione si possono leggere delle tendenze.
In particolare mentre fino a qualche mese fa, quando lungo il confine si creavano delle difficoltà, l’esercito ucraino era in grado di mandare i suoi battaglioni migliori a “tappare la falla”, adesso vi è un’assoluta passività senza neppure quei contrattacchi che impedivano ai russi di avanzare velocemente. Secondo i “miei” esperti è colpa dell’improvvida offensiva su Kursk che vi ha lasciato impantanate le ultime (e le meglio equipaggiate) unità di riserva ucraine.
Prudentemente le “mie” fonti pensano che la vittoria russa sarà nel 2025: io rimango fedele a quanto ipotizzai a inizio di questo anno quando le carenze di uomini e di mezzi dell’esercito ucraino divennero evidenti. Ovvero che l’Ucraina potrebbe arrendersi già questo anno e, forse, perfino prima delle elezioni di novembre (in pratica nelle prossime settimane). Come spiegai mi aspetto un crollo rapido e improvviso senza particolari preavvisi con la corsa di Zelensky all’aereo per darsi all’esilio dorato in Florida…
Poi è chiaro che gli USA di Biden faranno di tutto per sostenere l’Ucraina in queste ultime settimane prima del voto: dopo è già chiaro che, chiunque vinca, Zelensky con la sua guerra persa sarà lasciato a se stesso…

In Medio Oriente invece siamo adesso in attesa della risposta di Israele al bombardamento missilistico iraniano. Gli USA hanno fatto sapere che aiuteranno Israele a difendersi ma non ad attaccare: questo fa sperare che non vi sarà il temuto inasprimento del conflitto con relativo aumento della sua gravità e intensità.
Gli iraniani, come anch’io avevo sospettato/sperato, hanno lanciato i loro missili solo contro obiettivi militari e, oltretutto, preannunciando il tutto a Russia e USA (e quindi Israele). L’unica vittima civile sembra essere stata un palestinese colpito dai resti di un missile abbattuto.
Gli iraniani hanno però dimostrato che, volendolo, possono causare danni gravissimi a Israele distruggendone significativamente le infrastrutture.
Io spero che questa considerazione spinga Israele a limitarsi a una ritorsione simbolica o, addirittura, a rimandarla a tempo indeterminato.

Al riguardo i “miei” esperti hanno opinioni molto diverse.

C’era chi (Christoforou per esempio ma non solo lui), fino a poche ore prima dell’attacco iraniano, diceva che l’Iran non sarebbe caduto nella “trappola” israeliana e avrebbe evitato qualsiasi ritorsione. Io invece opinavo che se l’Iran non avesse reagito ci sarebbe stato poi una nuova provocazione israeliana e che quindi, prima o poi, avrebbe dovuto fare qualcosa: insomma non escludevo l’attacco ma speravo che sarebbe stato su obiettivi militari in maniera da non costringere gli USA a intervenire direttamente.
C’è chi (Berletic, ma ho scoperto che è opinione anche di Noam Chomsky) poi pensa che Israele sia un burattino degli USA alla stessa stregua dell’Ucraina e che, in verità, sono proprio gli USA a volere l’inasprimento del conflitto. A me non pare però che i fatti siano conformi a questa ipotesi.
C’è chi (l’ex colonnello Macgragor) dice che l’Iran ha perso un’occasione e che doveva usare i suoi missili per un attacco massiccio senza nessun preavvertimento a Israele: ora USA e Israele hanno la giustificazione per distruggere l’Iran e Teheran ha sprecato i suoi missili per niente. Questa è l’ipotesi più pessimistica ma, almeno a parole, gli USA non vogliono ancora farsi coinvolgere direttamente.
Infine altri esperti, concentrandosi sugli aspetti geografici, hanno notato che Iran e Israele non hanno un confine comune ma, anzi, sono separati da un migliaio e passa di chilometri: questo significa che non ci saranno invasioni terrestri né da parte israeliana né iraniana e, quindi la guerra, se di guerra si può parlare, sarà limitata a qualche scambio di missile. Un’ipotesi rassicurante, mi sembra, ma che pare non considerare tutte le altre implicazioni e pericoli collegati anche a "semplici" attacchi missilistici.

Ah! non mi ricordo più chi l’ha detto ma la “bomba atomica” iraniana, ovvero la sua arma di dissuasione più grande, è quella di distruggere/danneggiare tutti i campi petroliferi e le raffinerie della regione. Le conseguenze per l’occidente sono facili da immaginare.

La Turchia poi, da tempo, mugugna e fa la voce grossa ma alla fine non si azzarda a fare niente: eppure la Turchia ha in mano il rubinetto degli approvvigionamenti energetici di Israele. L’oleodotto che dall’Azerbaijan porta il petrolio in Israele passa dal suo territorio: senza bisogno di interventi militari avrebbe una forte arma di pressione contro Israele. Sembra che diplomatici russi stiano parlando seriamente della faccenda con Azerbaijan e Turchia.
Ovviamente anche gli USA potrebbero immediatamente porre fine agli attacchi israeliani semplicemente bloccando i rifornimenti di armi: ma capitan Babbeo non ci pensa neppure.

La situazione in Libano non è chiara: Israele ha la superiorità aerea ma bisognerà vedere cosa succederà se si addentra con le forze di terra in territorio libanese dove gli hezbollah sono molto forti.
I casi sono due: o effettivamente Israele è riuscito a infiltrare le gerarchie di hezbollah rendendole incapaci di reagire efficacemente oppure, semplicemente, hezbollah aspetta che Israele si spinga più all’interno del proprio territorio.
In entrambi i casi, al di là della provocazione all’Iran, non è chiaro cosa Israele speri di ottenere con la sua incursione.

Ci sarebbe poi da dire dello strabismo dei media occidentali quando giudicano il Medio Oriente ma lasciamo perdere...

Nota (*1): In realtà la mia intuizione fu migliore di quanto ricordassi: v. Paolo Diacono...
Nota (*2): Sospetto anche che l’esercito franco doveva essere più forte e numeroso del previsto.

4 commenti:

  1. > le loro élite tradirono [..] e passarono dalla parte dei [nemici]

    Situazione quanto mai attuale.
    Esistono varie oligarchie oikofobiche, antinazionali, xenofile, gli obiettivi delle quali prevedono, di fatto, un annichilimento della cultura, lingua, tradizioni, sovranità, cibo, etc. italiani europei

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, la storia tende a ripetersi perché l'uomo non cambia (almeno non lo fa in 1000 anni!)...

      Elimina
  2. Il Vicino Oriente è un tutti-contro-tutti con faglie, purghe, tradimenti, ipocrisie, etc. .
    Anche le mie simpatie/antipatie vengono messe in crisi da vari piani di rottura che si secano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah! Ah!

      Comunque, secondo me, dovrebbe cercare di non farsi influenzare da simpatie/antipatie ma valutare oggettivamente (per quanto possibile) cosa è giusto e cosa è sbagliato.

      Elimina