Da tempo non scrivo più del covid-19 e dei relativi vaccini mRNA.
Il motivo è che ormai, dal mio punto di vista, la questione si è ormai chiarita ed è quindi priva di interesse: c’è infatti una vasta letteratura che evidenzia i gravi, e sfortunatamente frequenti, effetti collaterali dei vaccini mRNA contro il covid-19. Semmai le uniche novità sono nuovi effetti collaterali che si aggiungono a quelli già noti.
Mentre la propaganda per sua natura ripete le stesse affermazioni più e più volte per renderle delle verità accettate da tutti, io invece, raggiunto il mio scopo, comunicare un certo pensiero o una certa teoria, odio perdere tempo a ripeterla più volte. Non ho infatti interesse a convincere le persone delle mie idee.
Ma il Dr. Campbell ha presentato nel video Changing views un qualcosa di molto affine al mio pensiero e che, quindi, rilancio volentieri.
Si tratta di una ricerca (Changing Views toward mRNA based Covid Vaccines in the Scientific Literature: 2020 – 2024) che sostanzialmente conferma quanto avevo già notato da solo “a naso”.
Le ricerche sugli effetti collaterali gravi dei vaccini mRNA per il covid-19 si possono dividere in tre fasce temporali.
1. Dal 2020 fino alla fine del 2021 → I vaccini mRNA non hanno nessun effetto collaterale grave (all’epoca si diceva che al massimo si poteva avere un po’ di febbre per qualche giorno, il braccio indolenzito, il mal di testa etc.)
2. Dal gennaio all’agosto 2022 → si inizia a parlare di qualche effetto collaterale grave: ma si tratterebbe di episodi rarissimi che, quindi, non altererebbero significativamente il rapporto benefici/rischi tutto a favore dell’uso di questi vaccini.
3. Dal settembre 2022 ad aprile 2024 → (*1) le ricerche divengono sempre più critiche sugli effetti collaterali gravi di questi vaccini mRNA che si dimostrano essere molto più frequenti di quanto pensato inizialmente.
I motivi per cui gli scienziati si fecero condizionare nelle loro valutazioni sono sostanzialmente tre, forse quattro:
1. Pressione sociale.
2. Pressione politica.
3. Avidità delle case farmaceutiche.
4. Competizione scientifica fra occidente, Russia e Cina (questo ultimo punto mi convince poco).
Peccato che questa verità, che io ormai considero ovvia da anni, non sia ancora divenuta una conoscenza comune della popolazione. I motivi sono molteplici ma principalmente il potere politico, con le sue decisioni dissennate, teme (e a ragione) di essere penalizzato elettoralmente e i media quindi, più affezionati ai soldi della pubblicità delle case farmaceutiche che alla verità, fanno finta di niente. Temo quindi che una buona fetta della popolazione, forse anche maggioritaria, creda ancora all’utilità dei vaccini mRNA contro il covid-19 e sia all’oscuro dei loro reali pericoli. Gente ancora convinta che la decisione di vaccinarsi sia stata corretta e che fosse giusto ghettizzare chi invece, prudentemente, aveva intuito i rischi di un farmaco non adeguatamente sperimentato.
E questo nonostante che oggi la scienza, intesa come ricerche pubblicate sull’argomento, abbia dimostrato il contrario.
Conclusione: vediamo se mi ricensurano il collegamento alla ricerca pubblicata (a proposito della parte da cui stanno i media e le grandi corporazioni)...
Nota (*1): io ricordo bene quella estate, e più volte ne ho scritto, quando giunse notizia delle prime ricerche israeliane che evidenziavano il rischio di miocarditi soprattutto per i giovani, che il vaccino non bloccava la diffusione del virus (principio su cui era stato imposto il verdepasso) e che la sua efficacia decadeva rapidamente nel tempo...
alla prima stazione
1 ora fa
Nessun commento:
Posta un commento