«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

domenica 6 ottobre 2024

Riconoscere gli stupidi

Anche questo pezzo, per le regole che mi sono autoimposto, non lo dovrei scrivere. Ma fortunatamente, queste stesse regole, prevedevano anche “eccezioni” quindi si tratta di una violazione solamente relativa…

YouTube mi ha proposto il video 12 Signs of an Unintelligent Person che ho guardato perché mi ha divertito il titolo. Per esempio l’uso di “unintelligent” invece che “stupid” ma soprattutto che non fosse “I 12 segnali per scoprire se sei uno stupido” (come di solito sono costruiti quelli sull’intelligenza!).
Insomma l’autore del video (ipotizzo un’IA) suppone, probabilmente a ragione, che mentre cerchiamo i segni di intelligenza in noi stessi, quelli di stupidità li riconosciamo negli altri.

Io invece, che ovviamente vado contro corrente, l’ho guardato per scoprire se avessi qualcuno di questi segni di stupidità…
Sono andato molto bene tranne però che per un segno, forse due: ma chiaramente ho le mie giustificazioni!

1. Mentalità ristretta.
Ovvero rigida aderenza alle proprie opinioni e credenze. Pervicace, sprezzante verso le prove altrui e incapace di un dialogo costruttivo.
[KGB] No, assolutamente non ho questo segno. Anzi spesso inglobo nuove idee e conoscenze modificando o perfezionando ciò che pensavo in precedenza. Mi piace anzi valutare opinioni diverse dalle mie e massimamente quando ancora non ho le idee chiare sull’argomento.

2. Scarsa capacità di ascolto.
Ovvero interrompere spesso, saltare alle conclusioni e concentrarsi solo sulle proprie idee.
[KGB] No, a me come detto piace ascoltare le idee altrui. Semmai tendo addirittura a immedesimarmi troppo nel punto di vista altrui cosicché, in una conversazione dal vivo, non riesco a sostenere le mie idee (con varie eccezioni).

3. Difficoltà a comprendere i concetti astratti.
[KGB] No, decisamente non ho nessun problema di questo tipo anzi, leggendo di filosofia, mi sono accorto che mi ci trovo molto a mio agio…

4. Mancanza di curiosità.
Ovvero essere soddisfatti di ciò che già si conosce e non interessati a espandere i propri orizzonti.
[KGB] Beh, qui devo fare una precisazione: mi considero molto curioso ma tendenzialmente di questioni astratte (come per esempio come mai i franchi vinsero così facilmente contro i longobardi o perché papa Adriano I non minacciò di scomunica re Desiderio) mentre non mi interessano per niente le questioni personali altrui che in genere trovo irrilevanti. Ecco, la mia curiosità è attratta da tutte quelle questioni dove mi accorgo sembrare esservi un elemento di illogicità: allora il mio interesse si focalizza nel cercare di scoprirne il motivo.
Mi piace poi leggere di ciò che non conosco: più volte mi sono letto libri scelti quasi casualmente riuscendo poi a trovare in essi motivi di interesse.
Ecco, ho notato che mentre leggo un libro di contenuto (non il romanzo di fantasia o fantascienza) mi pongo continuamente delle domande su cosa intendesse l’autore e perché: a volte infatti finisco per anticipare il suo ragionamento che ritrovo nelle pagine successive.

5. Scarsa capacità di risolvere problemi.
Ovvero, non riuscendo a risolvere i problemi, optare per decisioni impulsive o emotive.
[KGB] No, non mi pare. Anzi come sapete ho attraversato il periodo in cui mi divertivo a risolvere problemi logici passeggiando. Mi piaceva proprio cercare di costruirmi degli strumenti logici con cui affrontare problemi insoliti.
A dire il vero ho forse più problemi a risolvere i problemi “quotidiani” (quelli burocratici per esempio): essenzialmente li trovo noiosi, illogici e fastidiosi cosicché odio perderci tempo. Poi, in effetti, quando li affronto li risolvo: diciamo che più che non riuscire a risolverli li odio e quindi li pospongo.

6. Difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti.
Ovvero resistere al cambiamento, avere una routine fissa e difficoltà ad affrontare eventi inaspettati.
[KGB] Non mi sembra. In realtà mi piace seguire le mie abitudini (non ho invece nessuna routine) che però adatto e cambio senza troppa difficoltà. Anzi talvolta mi sorprendo dalla facilità con cui abbandono abitudini inveterate. Anche quando ho lavorato all’estero, al di là di qualche inevitabile problema, mi sono trovato bene.

7. Impulsività.
[KGB] Beh, talvolta prendo delle decisioni impulsive ma solo su questioni di scarsa importanza: insomma è un’impulsività controllata. Altrimenti, come del resto tutti gli INTP, mi piace rimuginare fino all’ultimo secondo utile prima di prendere una decisione.

8. Troppa fiducia in sé.
Spesso gli stupidi sopravvalutano le proprie competenze e abilità.
[KGB] Qui non casca ma inizia a traballare l’asino. Per natura ed educazione familiare non ho mai avuto un’eccezionale fiducia in me stesso: ero consapevole di essere più intelligente della media ma non mi consideravo intelligentissimo. Questo atteggiamento è cambiato nel corso degli anni, soprattutto passati i 30, quando mi è capitato di lavorare in un ambiente (ESA) che pensavo raccogliesse il fior fiore dell’intelligenza europea ma che, invece, mi è sembrata solo leggermente superiore alla media. Peccato perché se avessi avuto più fiducia nelle mie capacità avrei potuto impostare la mia vita molto diversamente.
Ora ho ormai appurato che la popolazione “normale” è in realtà piuttosto stupida da molteplici punti di vista diversi. Però questa mi sembra sfiducia nell’umanità, non troppa fiducia in me stesso…

9. Scarso controllo emotivo.
[KGB] Il problema qui è che, essendo un INTP, ho Fe come funzione debole ed Fi debolissima. La soluzione degli INTP (e degli ISTP) è quindi quella di chiudere in cantina le proprie emozioni e procedere di logica e razionalità.
Il problema è che queste emozioni, in particolari condizioni di stress, possono scappare dalla loro prigione in cui sono rinchiuse e allora gli INTP hanno molti problemi a dominarle proprio perché non sono abituati ad averci a che fare.
Quindi in genere ho un ottimo controllo emotivo… fino a quando non lo perdo! Ma diciamo che per il 99% del tempo non ci sono problemi.

10. Mancanza di autoconsapevolezza.
Ovvero difficoltà a riconoscere le proprie emozioni, limiti e pregiudizi.
[KGB] Forse questo è il mio punto debole: essendo un INTP ho Fe come funzione debole ed Fi (da cui dipende l’autoconsapevolezza) debolissima. Per questo spesso mi piace (come in questo caso) analizzare me stesso con Ti (la mia funzione forte), ovvero con la mia razionalità: proprio perché arrivo così a intravedere aspetti di me che normalmente mi sfuggono. Magari aspetti ovvi a tutti ma non a me: come nell’esempio al punto 8 mi sono occorsi circa 30 anni per accorgermi che non ero solo molto intelligente ma molto molto intelligente.

11. Incapacità di imparare dai propri errori.
[KGB] Questo è interessante: direi che imparo dai miei errori, soprattutto sono coerente con le mie conclusioni logiche con cui cerco di descrivere la realtà (le teorie della mia Epitome) e che adatto e modifico continuamente. In genere, se ho tempo a sufficienza per pensare, non faccio errori a meno che non si tratti di gestire Fe, ovvero le relazioni con gli altri. Fare due volte lo stesso errore sarebbe estremamente da stupidi…
L’unico dubbio che ho riguarda gli scacchi: in teoria se qui si fosse sempre in grado di imparare dai propri errori allora ormai dovrei essere fortissimo (ma non lo sono)! Ma gli scacchi sono probabilmente un caso troppo particolare: dove gli errori possono essere una moltitudine e ci sono sempre molteplici considerazioni che si sovrappongono; e poi vi è il fattore tempo che costringe a prendere decisioni senza poterci riflettere sufficientemente.
In generale direi che imparo dai miei errori: quando non lo faccio ci sono dei motivi psicologici e talvolta morali dietro.

12. Difficoltà a comprendere i punti di vista altrui.
[KGB] Anche qui devo fare una precisazione: sono molto bravo a capire i punti di vista altrui se sono basati sulla logica. Il problema è se vi entrano delle considerazioni emotive, ovviamente non esplicitate, che allora potrebbero sfuggirmi completamente. Il solito discorso del mio tipo psicologico con Ti forte ed Fe debole.
Un esempio: una mia amica mi parla male di un’altra donna portando tutta una serie di argomentazioni debolmente fattuali. Istintivamente io parto ad affrontarle una a una, probabilmente evidenziandone la debolezza strutturale, e in pratica difendendo l’altra donna. Poi mi accorgo che l’amica si arrabbia e non capisco perché dato che le mie osservazioni erano tutte logiche e razionali.
Solo a posteriori magari arrivo a comprendere che l’amica è in realtà gelosa dell’altra donna e parlandone con me non voleva analizzarne oggettivamente pregi e difetti ma solo il mio supporto morale (cattiva scelta rivolgersi a me!).
Il precedente è un caso inventato sebbene realistico ma, per esempio, ho scoperto a mie spese che le mamme non fanno mai errori nel gestire i propri figli: adesso so che l’argomento è tabù e lo evito accuratamente!

Nel complesso mi sembra di non avere troppi segni di stupidità: prevedibilmente sono più debole negli aspetti relativi all’intelligenza emotiva ma, tutto sommato, compenso con le altre mie capacità.
È a questo riguardo molto illuminante la distinzione (scherzosa) fra INTJ e INTP: “Gli INTJ sono gli uomini più freddi, gli INTP sono le macchine più calde”.
Per capire la battuta bisogna conoscere un po’ di teoria sui tipi MBTI: in pratica sia INTJ e INTP sono persone estremamente logiche ma gli INTJ hanno debole Fi (autoconsapevolezza) mentre gli INTP hanno debolissima Fe (capacità di capire gli altri). La conseguenza è che gli INTJ sono più concentrati su loro stessi e sui propri obiettivi rimanendo poco interessati alle altre persone; al contrario gli INTP, nonostante non siano molto abili in questo vorrebbero capire le altre persone e superficialmente hanno elaborato degli schemi di comportamento che li fanno apparire (molto) SUPERFICIALMENTE a proprio agio con gli altri.
Uhm… ci sarebbero molte altre sottigliezze da spiegare (per esempio che gli INTP sono molto più logici e razionali degli INTJ perché hanno Ti principale invece che Te secondaria; oppure che gli INTJ sopperiscono alla terziaria Fi grazie alla Ni principale) ma non ne vale la pena. Ho scelto mi sa una cattiva frase: ma vi assicuro che conoscendo alcune sottigliezze del sistema MBTI è molto azzeccata e divertente!

2 commenti:

  1. Mah, non mi convincono.
    Sembra, in alcun punti, un test per verificare quanto sei liquido/progressista.
    Si potrebbe fare il giochino di ribaltare alcuni punti e oarrebbe, lo stesso, un giochino sensato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Giochino" è la parola giusta: dà alcuni spunti di riflessione, soprattutto su se stessi, per cercare di valutare il proprio comportamento.

      Non ci vedo però il fine di verificare quanto si sia "liquido/progressista": quali sono le domande che le danno questa sensazione?

      Elimina