“Sorpresa”: i miei gusti non sono quelli del grande pubblico anche per serie e pellicole… non sempre ma spesso…
Io tendo ad apprezzare maggiormente la creatività e l’intelligenza di una trama ben fatta e complessa. Gli attori possono anche essere bravissimi ma se la trama non mi convince non salvano la giornata. Gli effetti speciali possono valere un “più” se fatti bene mentre se fatti male, se non sono all’altezza del livello medio sempre più alto, allora possono incidere negativamente.
Non sono particolarmente “fedele”: se una stagione mi è piaciuta non condiziona il mio giudizio sulla successiva. Negli adattamenti dai libri specialmente, dove ho già un’idea ben precisa dei personaggi, la scelta degli attori per i vari ruoli è fondamentale: io, per esempio, non sopporto il Frodo “scelto” da Peter Jackson; oppure l’attore che dovrebbe interpretare un ragazzo e che mi sembra un 40enne (*1) in Stranger Things 4 (v. Sempre peggio things). Tipicamente digerisco poco le attrici che interpretano personaggi atletici ma che poi, se devono fare 10 metri di corsa, non ne sono capaci…
Recentemente, specialmente su Netflix, c’è anche il problema delle serie/pellicole che non si preoccupano più di essere ben fatte ma che aspirano a essere "educative", a mostrare modelli buoni e cattivi: se fossero ben inseriti nella trama e se non fossero sempre gli stessi concetti non mi dispiacerebbero. Per esempio “Jocker” ha un messaggio sociale fortissimo di accusa alle diseguaglianze della società: secondo me rende la pellicola ancora più interessante e memorabile. Oppure “Sense 8”: qui abbiamo trans e omosessuali ma hanno un loro senso nella trama e, anche in questo caso, l’effetto complessivo è che la migliorano.
Invece di solito i messaggi educativi delle serie Netflix sono aggiunte forzate, spesso prevedibili e pedanti, che peggiorano nettamente il prodotto finale...
Ma decisamente la trama è il fattore più importante per me.
La trama deve basarsi su un’ambientazione solida e credibile. Deve essere intelligente e coerente: nel senso che i colpi di scena devono essere ben integrati nella trama: se la riguardo una seconda volta, sapendo quello che succederà, devo poter pensare che l’idea aveva senso, che avrei potuto prevederla se avessi notato i giusti indizi e particolari. Non so se mi sono spiegato, probabilmente no…
Comunque qualche volta dovrò decidermi a commentare criticamente il Signore degli Anelli di Jackson: è che sono talmente tante le cose che non mi piacciano che mi occorrerebbero due o tre articoli per elencarle tutte. Eppure la sua trilogia è considerata un capolavoro mentre io le do poco più della sufficienza…
La trilogia dello Hobbit è invece semplicemente inguardabile: io le do un 2 su 10. Ma in questo caso almeno la critica la pensa come me…
Conclusione: e poi, per avere il panorama completo, ci sarebbe da parlare delle pellicole che piacciono solo a me!
Nota (*1): Ho controllato, l’attore a 29 anni, diciamo 28 all’epoca delle riprese, ma onestamente sembrano di più soprattutto perché è circondato da attori molto più giovani e quindi il contrasto è netto. Con quale criterio lo abbiano selezionato mi è incomprensibile...
alla prima stazione
1 ora fa
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