Voglio finire l’anno con un pezzo che mi piace scrivere anche se mi fa fatica farlo: la scelta e selezione dei candidati al marcatore “Wow” per mese…
Come al solito sono rimasto clamorosamente indietro, in pratica di due anni: se non altro il mio giudizio non sarà offuscato da valutazione affrettate dovute alle emozioni del momento!
E voglio cercare di essere più sintetico del solito quindi passo subito la palla al mese di…
Ottobre 2018:
La falsa medaglia: nella seconda parte del pezzo affronto il rapporto fra scuola e mondo del lavoro.
Altre nuove “Antiche favole di Esopo”: un altro pezzo in cui mi diverto a imitare Esopo (e i suoi antichi imitatori) ovviamente aggiungendoci un po’ del mio gusto personale.
Giornalismo popolare: in questo pezzo viviseziono le strategie di comunicazioni di un articolo che vuole trasmettere particolari idee cercando di sembrare imparziale e “scientifico”.
Nel complesso un mese con pochi pezzi e, generalmente, di bassa qualità: molti di quelli più o meno legati all’Epitome oltretutto mi sembrano già obsoleti e primitivi…
Comunque qualcosa si salva è il marcatore “Wow” è stato assegnato!
Novembre 2018:
80.000 pedofili e turisti: ancora un pezzo sulla qualità (scarsa) del giornalismo italiano dove dati perlomeno dubbi e obsoleti sono spacciati per nuovi e certi.
Pensiero #201 e dintorni: concetti di Nietzsche che ormai ho fatto miei e ho incluso, opportunamente modificati, nella Epitome.
La sommatoria di KGB: matematica buffa… almeno dal mio punto di vista!
Solo 16 pezzi questo mese: livello leggermente superiore al precedente ma senza picchi. Continuo a ritrovare idee che all’epoca mi erano sembrate “eccezionali” e che adesso invece trovo già superate o primitive. No, niente: non mi sento di assegnare il “Wow”…
Dicembre 2018:
La regola del 3%: l’importanza di informarsi da fonti affidabili. È nei dettagli che si nasconde il diavolo e gli scribacchini dei quotidiano tradizionali, per ordini ricevuti o per pura incapacità, si guardano bene dall’evidenziarli…
Altra solita poesia: Temo che nessuno sia un buon giudice delle proprie poesie: comunque a me questa pare bella, costruisce un’atmosfera a metà fra l’onirico e il grigio della realtà.
PSS 9: le parole santissime abbondano di saggezza ma mi pare quasi blasfemo falle partecipare a questa mini competizione…
Sensi e fantasia: un’intuizione interessante su una piccola banalità.
Un buon finale di 2018: un paio di buoni pezzi e diversi discreti…
Conclusione: quanto prima vedrò di scrivere un pezzo anche sui candidati al marcatore “Mongolino”! In realtà mi diverto molto a rileggere i miei vecchi pezzi, anche quelli “venuti male”!
alla prima stazione
1 ora fa
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