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lunedì 15 ottobre 2018

La falsa medaglia

[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 1.1.0 "Alice").

In questi giorni non ho molta voglia di scrivere ma ieri, ascoltando la radio in macchina, ho sentito una pubblicità che mi ha fatto riflettere. Probabilmente potrei basare l'intero pezzo unicamente su tale spunto ma voglio approfittare di essermi messo a scrivere per buttare giù pochi altri commenti che altrimenti, dato lo scarso entusiasmo attuale, rischierebbero di rimanere dimenticati.

Il primo è una critica a Salvini sull'idea di far chiudere i negozi etnici alle 21:00 perché questi diventerebbero dei centri di ritrovo serali/notturni per immigrati che creano disagio o disturbo (mi sembra che Salvini abbia parlato anche di spaccio, quindi di veri e propri fenomeni illegali) ai residenti.
A mio parere non è giusto colpire specifici negozi (in questo caso quelli etnici) perché dubito vi sia un automatismo fra la tipologia di negozio e disagio/disturbo/crimine serale/notturno: in questa maniera si colpisce anche i negozi etnici in cui non avviene nessuno dei fenomeni indicati.
In secondo luogo il problema non è il negozietto ma quello che eventualmente vi avverrebbe: in tal caso si dovrebbe intervenire caso per caso. Se vi sono schiamazzi dovrebbero intervenire i vigili, se vi si commettono reati la polizia/carabinieri; se vi è un coinvolgimento del negozietto allora lo si multa e, nei casi più gravi o di reiterate inadempienze, lo si chiude.
La mia sensazione è che facendo chiudere questi negozi alle 21:00 semplicemente si otterrà di far spostare altrove questi capannelli di persone: spostare un problema non è risolverlo.

Sto lavorando anche a un progetto parallelo all'Epitome e che, una volta completato, in essa confluirà. Ancora non ho idee di date: forse nella 1.1.1 o magari nella 1.2.0 o anche oltre...
Come detto è qualcosa di sostanzialmente indipendente...

Sempre a proposito di Epitome mi sta venendo voglia di fare una revisione generale (che porterebbe alla versione 1.1.1) ma ancora non mi sono deciso. Potrebbe essere utile per raccogliere spunti per la 1.2.0...

Da qualche mese sto cercando di fare una dieta più rigida e ho cominciato a dimagrire in maniera costante: da qualche settimana ho però frequenti problemi di stipsi che, ovviamente, frustrano i miei sforzi. Attualmente sono sui 71Kg ma, rileggendo questo ghiribizzo, ho scoperto che nel 2012 (o 2013?) ero a 64Kg!!!

Con mio stupore la serie Hill House non si è ancora trasformata in un americanata con mostri e sangue a tutto spiano ma, anzi, sta addirittura migliorando (sono alla 6° puntata). L'ultima puntata, che si svolge in gran parte in un'unica stanza, è tutta psicologica e basata sul rapporto fra i diversi personaggi (padre + fratelli e sorelle) tra loro: notevole! Speriamo che regga così fino alla fine...

Ma veniamo alla pubblicità di cui volevo scrivere.
Si tratta di una pubblicità “progresso” il cui motto è “Scuola e Lavoro sono due facce della stessa medaglia". Mi ha stupito perché mi è parso uno slogan adatto alla riforma della “buona scuola” ideata dal precedente governo...
Scuola e lavoro sono certamente collegati fra loro: quello che non condivido è che siano visti come le due facce di una stessa medaglia, ovvero senza lasciare spazio ad altri aspetti. È una semplificazione troppo grossolana e, come tale, errata (non escludo possa essere, nella terminologia della mia Epitome, una distorsione fuorviante; v. [E] 2.3).
La scuola è sicuramente utile per poi lavorare ma indirizzare e preparare al lavoro non dovrebbe essere l'unico scopo, e neppure il principale, dell'istruzione.
Se la scuola fosse solo l'altra faccia del lavoro allora, per coerenza, andrebbero abolite le materie “inutili” come, ad esempio, latino, greco, educazione musicale e artistica; e anche si dovrebbe ridurre l'italiano all'essenziale capacità di leggere e scrivere: dimenticare tutta la poesia e pure la prosa antica. La storia poi a che serve? Meglio sostituirla con il riassunto dei telegiornali che ci informano esattamente di tutto quello che dobbiamo sapere: calcio, moda, spettacolo e quel pizzico di politica che ci dice che tutto va bene, che abbiamo più di quanto meritiamo e che non dobbiamo quindi lamentarci...
Lo scopo precipuo della scuola deve essere invece quello di formare gli individui, rendere gli studenti delle persone libere e capaci, in grado di pensare con la propria testa e mature: non preparare dei tecnici che possano poi divenire gli ottusi e ingenui operai e impiegati di domani, con conoscenze strettamente limitate a effettuare il proprio lavoro ma senza aprirgli altri orizzonti di idee e ideali.
Invece la tendenza sembra proprio essere questa: considerare gli studenti semplicemente come la forza lavoro del futuro, che sappia fare solo il proprio lavoro, senza aspirazioni o alti ideali, e che si accontenti di essere pagata il meno possibile.
Questa è in effetti la “buona scuola”: non però per gli studenti ma per i parapoteri ([E] 4.1) economici!

Conclusione: che questa pubblicità venga fatta adesso e non dal precedente governo è un altro brutto indizio che l'attuale governo giallo/verde sia sostanzialmente un populismo apparente ([E] 12.4).

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