Ieri sera ho finito di leggermi il quinto libro della serie di Harry Potter. Piacevolissimo ma di sicuro inferiore al precedente. Soprattutto la trama sembra un po' tirata via relativamente alle altre: è troppo lineare e con elementi poco chiari (come ad esempio il ruolo dell'occlumanzia (*1) che alla fine si rivela completamente inutile) che l'appesantiscono aggiungendo poco o niente; in realtà è un effetto comune a molti autori: scritti i volumi iniziali, pieni di idee e ispirazione, quelli successivi si fanno più lenti e macchinosi. Probabilmente questo volume va inteso come premessa del successivo...
Al riguardo ho deciso di non passare a leggerlo subito, come sarei tentato di fare, ma di prendere una pausa e leggermi almeno un paio di capitoli di Al di là del bene e del male così da mischiare un po' di utile al dilettevole.
Nota (*1): Gli ultimi tre volumi li ho in inglese e non so come sia stata tradotta "occlumancy"...
Serie orrorifiche - 13/10/2018
Ho visto le prime due puntate di Hill house, una nuova serie orrifica di Netflix: per adesso è molto psicologica e ben fatta ma sono curioso di vedere se manterrà questo andamento fino alla fine (10 puntate)...
Contemporaneamente ho visto la prima stagione di Ash vs Evil Dead e ho iniziato la seconda: un umorismo sanguinolento veramente piacevole con alcune battute divertentissime; la seconda stagione sembra meno brillante ma comunque è gradevole. Il doppiaggio italiano è invece VERAMENTE orrifico (un'interpretazione piatta, quasi annoiata, dei doppiatori) e fa perdere un buon 30-40% del divertimento...
Mostri e abissi - 19/10/2018
Leggendo Al di là del bene e del male mi sono imbattuto in un famoso aforisma di Nietzsche: «Chi lotta contro i mostri deve guardarsi dal non diventare con ciò un mostro. E se guarderai a lungo in un abisso, anche l'abisso guarderà in te.»
La prima parte è facile: se per combattere un mostro ci si abbassa al suo livello, se si perdono i nostri principi, si rischia di divenire a nostra volta dei mostri.
La seconda parte è quella che mi affascina e che non sono sicuro di come interpretarla: tutto dipende da cosa rappresenti il tropo dell'abisso.
Inizialmente ipotizzavo che potesse essere il proprio inconscio: se si studia abbastanza a lungo sé stessi alla fine ci si cambia perché si perde la spontaneità delle nostre azioni. Ora credo invece che l'abisso rappresenti le nostre paure: più ci concentriamo su di esse e più queste divengono reali. O magari l'abisso potrebbe rappresentare l'ignoto...
Oppure potrebbe rappresentare un potente avversario che, a forza di studiarlo, alla fine anch'egli si accorge della nostra presenza...
Uhmm... il fatto è che le due frasi sono nello stesso aforisma: deve quindi esistere una relazione fra di esse...
Finito Esopo - 19/10/2018
Ah! Ho finito di leggere la raccolta di favole di Esopo! Qui di seguito il mio (credo) ultimo tentativo di imitazione:
La volpe e i leprotti
Cinque leprotti passeggiavano insieme quando improvvisamente una volpe apparve davanti a loro.
Il leprotto più sveglio corse fra dei rovi, dove la volpe non avrebbe potuto seguirlo; un altro saltò giù per una scarpata rischiando di rompersi l'osso del collo; il terzo scappò su per un ghiaione così ripido che ogni tre balzi avanti scivolava di due indietro. Il quarto leprotto addirittura scattò in avanti passando a pochi passi dal muso della volpe: questa però non lo degnò di uno sguardo perché si stava già lanciando sull'ultimo leprotto che, paralizzato dalla paura, era rimasto fermo immobile sul sentiero.
La morale di questa favola è chiara: è meglio avere un cattivo piano che nessun piano.
Acqua calda - 22/10/2018
Arrivo un po' tardi perché me ne dimentico serialmente: l'altra settimana ho visto la partita Polonia-Italia e mi è piaciuto moltissimo Barella del Cagliari.
Mi piacque anche la prestazione di Bernardeschi e quella di Chiesa.
Continua invece a non convincermi Biraghi anche se, dallo scorso anno, è migliorato.
teocrazia
2 ore fa
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