






Al riguardo ho deciso di non passare a leggerlo subito, come sarei tentato di fare, ma di prendere una pausa e leggermi almeno un paio di capitoli di Al di là del bene e del male così da mischiare un po' di utile al dilettevole.
Nota (*1): Gli ultimi tre volumi li ho in inglese e non so come sia stata tradotta "occlumancy"...
Serie orrorifiche - 13/10/2018
Ho visto le prime due puntate di Hill house, una nuova serie orrifica di Netflix: per adesso è molto psicologica e ben fatta ma sono curioso di vedere se manterrà questo andamento fino alla fine (10 puntate)...
Contemporaneamente ho visto la prima stagione di Ash vs Evil Dead e ho iniziato la seconda: un umorismo sanguinolento veramente piacevole con alcune battute divertentissime; la seconda stagione sembra meno brillante ma comunque è gradevole. Il doppiaggio italiano è invece VERAMENTE orrifico (un'interpretazione piatta, quasi annoiata, dei doppiatori) e fa perdere un buon 30-40% del divertimento...
Mostri e abissi - 19/10/2018
Leggendo Al di là del bene e del male mi sono imbattuto in un famoso aforisma di Nietzsche: «Chi lotta contro i mostri deve guardarsi dal non diventare con ciò un mostro. E se guarderai a lungo in un abisso, anche l'abisso guarderà in te.»
La prima parte è facile: se per combattere un mostro ci si abbassa al suo livello, se si perdono i nostri principi, si rischia di divenire a nostra volta dei mostri.
La seconda parte è quella che mi affascina e che non sono sicuro di come interpretarla: tutto dipende da cosa rappresenti il tropo dell'abisso.
Inizialmente ipotizzavo che potesse essere il proprio inconscio: se si studia abbastanza a lungo sé stessi alla fine ci si cambia perché si perde la spontaneità delle nostre azioni. Ora credo invece che l'abisso rappresenti le nostre paure: più ci concentriamo su di esse e più queste divengono reali. O magari l'abisso potrebbe rappresentare l'ignoto...
Oppure potrebbe rappresentare un potente avversario che, a forza di studiarlo, alla fine anch'egli si accorge della nostra presenza...
Uhmm... il fatto è che le due frasi sono nello stesso aforisma: deve quindi esistere una relazione fra di esse...
Finito Esopo - 19/10/2018
Ah! Ho finito di leggere la raccolta di favole di Esopo! Qui di seguito il mio (credo) ultimo tentativo di imitazione:
La volpe e i leprotti
Cinque leprotti passeggiavano insieme quando improvvisamente una volpe apparve davanti a loro.
Il leprotto più sveglio corse fra dei rovi, dove la volpe non avrebbe potuto seguirlo; un altro saltò giù per una scarpata rischiando di rompersi l'osso del collo; il terzo scappò su per un ghiaione così ripido che ogni tre balzi avanti scivolava di due indietro. Il quarto leprotto addirittura scattò in avanti passando a pochi passi dal muso della volpe: questa però non lo degnò di uno sguardo perché si stava già lanciando sull'ultimo leprotto che, paralizzato dalla paura, era rimasto fermo immobile sul sentiero.
La morale di questa favola è chiara: è meglio avere un cattivo piano che nessun piano.
Acqua calda - 22/10/2018
Arrivo un po' tardi perché me ne dimentico serialmente: l'altra settimana ho visto la partita Polonia-Italia e mi è piaciuto moltissimo Barella del Cagliari.
Mi piacque anche la prestazione di Bernardeschi e quella di Chiesa.
Continua invece a non convincermi Biraghi anche se, dallo scorso anno, è migliorato.
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