La mia fonte principale di informazioni sul Coronavirus, il dr. Seheult, temo che per un po’ non si farà sentire: lavora infatti in un’unità anti-covid-19 a San Bernardino in California che, in questo momento, presenta un picco di malati altissimo con gli ospedali saturi. Dubito quindi trovi il tempo per un nuovo video. Però, data l’importante novità, ho seguito un video sull’argomento del Dr. Campbell (Viral mutation update). Di seguito alcuni dati e mie riflessioni.
È da ieri che si ha notizia di una variante del virus isolata in UK che si diffonde molto più facilmente. La stima è che sia più contagiosa del 70% e questo da solo alza il fattore R0 di 0,4: quindi se questo era a 0,9 allora, in basa alla prevalenza della mutazione, si può arrivare fino a 1,3.
Per questo le autorità inglesi hanno imposto un coprifuoco più stretto nella zona di Londra dove ormai la mutazione è predominante. Altre nazioni hanno bloccato i voli dall’UK compresa l’Italia.
È una misura utile? Sì, in questa maniera si diminuisce il numero di potenziali asintomatici contagiati dal virus mutato. Allo stesso tempo però non c’è da sperare che la mutazione non arrivi in Italia. La notizia della variante è di ieri ma si pensa che già a settembre avesse iniziato a diffondersi in UK: in altre parole ha già avuto tutto il tempo per arrivare nel resto del mondo.
C’è inoltre da dire che in UK stanno da questa estate sequenziando a tutto spiano campioni di virus da tutto il paese per tenerne sotto controllo l’evoluzione genetica: sembra ne abbiano sequenziati oltre 100.000.
Questo tracciamento è possibile solo in paesi avanzati: ad esempio lo fanno anche in Olanda e, credo, negli USA (e probabilmente anche in altri paesi orientali) ma sicuramente non in paesi impoveriti economicamente e scientificamente come l’Italia.
Questo per dire che la mutazione è stata scoperta in UK ma potrebbe essere originaria di altri paesi come il Pakistan o l’Italia stessa!
Ricordo che già questa primavera si parlava su quanto questo virus fosse mutevole anche in relazione alla possibilità di creare un vaccino: gli “esperti” tranquillizzavano spiegando che non è come l’influenza e che “cambia poco”.
Io, che ovviamente non so né leggere né scrivere, ricordavo però uno studio cinese in cui si era individuata una mutazione del virus: ora non ricordo come erano chiamate le due variante (l’originale e la mutata) ma la A, quella originale, era più grave ma si diffondeva peggio, mentre la B, quella mutata, era meno grave ma si diffondeva più facilmente. Col tempo la variante B aveva preso il sopravvento rispetto alla A.
La mia conclusione era stata che se il virus riusciva a trasformarsi in questa maniera, con effetti significativi, su una base relativamente piccola di ammalati allora dovesse avere il potenziale per ulteriori mutazioni se si fosse diffuso su molte persone.
Vabbè: ho vinto la pigrizia e sono andato a controllare: la prima menzione di questa ricerca è in Speciale Coronavirus 5 e poi in Speciale Coronavirus 10 alla sezione del 24/3 (in verità scrivo che la variante più contagiosa è anche la più grave ma sono piuttosto sicuro del contrario: probabilmente in seguito sono andato a studiare meglio la ricerca senza correggere cosa avevo scritto in passato. Oppure mi sbaglio!).
Sull’efficacia del vaccino c’è già stata una levata di scudi automatica: “non c’è motivo per pensare che i vaccini non siano efficaci”.
Ma in realtà il motivo c’è: la mutazione riguarda la proteina “spike” ovvero la “chiave” del virus usata per entrare nelle cellule. La modifica di un gene sarà anche piccola ma, evidentemente, sufficiente per migliore del 70% la contagiosità del virus.
I tre nuovi vaccini sono tutti basati sulla proteina “spike” del virus (altri in lavorazione no) e ne fanno costruire alle cellule delle repliche che addestrano il sistema immunitario a riconoscerle.
È probabile che questi vaccini continuino a funzionare ma è anche possibile che la loro efficacia si sia ridotta (o magari, se siamo super fortunati, potrebbe anche essere aumentata). Funzioneranno cioè ma un po’ meno
Anche sulla pericolosità non sappiamo niente in realtà (stanno cercando di scoprirlo). La variante cinese era meno grave (o, se invece ricordo male, più pericolosa) di quella che si diffondeva peggio ma in realtà non credo ci sia una relazione diretta. Quindi la nuova mutazione potrebbe essere meno, più o ugualmente pericolosa rispetto all’attuale.
Conclusione: la verità è che la nuova mutazione è già in Italia e, potenzialmente, potrebbe esservi arrivata (o nata) prima che in UK! Bloccando i voli da UK si può rallentarne la diffusione (sempre che, come detto, non sia partita dall’Italia!) ma non impedirla.
alla prima stazione
1 ora fa
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