«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

venerdì 18 dicembre 2020

Il perditempo

Sto faticosamente proseguendo la mia lettura di Proust: in realtà sono anche piuttosto incuriosito ma la mia curiosità non è tanto rivolta alle vicende del protagonista quanto alla struttura della trama.

Dopo un inizio tradizionale, con eventi e tempo che procedevano appaiati, vi è stata la sospensione del secondo e la vicenda esteriore è collassata sul mondo interiore del protagonista (v. il corto Ritmo antico).
Adesso il romanzo è entrato in una nuova fase: il tempo si scinde e scorre contemporaneamente sia avanti che indietro. Il protagonista (si intuisce sia passato almeno un anno) sta infatti iniziando a dimenticare la sua amata e c’è la percezione di nuove esperienze e vicende, di un tempo che si sposta in avanti cioè. Però, contemporaneamente, lui si sforza di ricordarla, di rievocare nuove memorie e, tramite delle indagini, scopre nuove informazioni sulla vita passata di lei: in questo senso la vicenda si sposta indietro nel tempo.

Insomma trovo la struttura molto elegante del libro estremamente intrigante e sono curioso di scoprire a cosa mira l’autore.

Ho notato poi che il romanzo (“La fuggitiva”) fa parte di una serie di sette opere intitolata “Alla ricerca del tempo perduto”: evidentemente questa vivisezione del tempo che ho percepito non appartiene solo al volume che sto leggendo ma deve essere stata pianificata, almeno a grandi linee, da Proust in un quadro più ampio.

Aggiornamento braccino - 20/12/2020
L’avrei dovuto scrivere ieri ma non ne ho avuto voglia…
Che dire? Mi sembra di continuare a migliorare: solo venerdì ho avuto una ricaduta e, guarda caso, giovedì l’avevo un po’ sforzato facendo la spesa e spostando cose pesanti (anche se ovviamente il grosso dello sforzo cercavo di farlo fare al braccio sinistro). Poi però sabato stavo super bene.
È proprio questo il punto: ancora non ho capito se lo devo lasciarlo a riposo completo oppure se un po’ di attività gli faccia bene anche se, sul momento (cioè il giorno dopo), non sembra.
Bo…

Scoperta! - 20/12/2020
Fra i canali Youtube strani che mi capita di guardare c’è questo: LockpickingLawyer. È un tizio che in video piuttosto brevi mostra come aprire lucchetti e serrature: lo trovo molto rilassante, come fossero dei trucchi magici.

Comunque fra i vari video ho visto anche quello sui dieci lucchetti più difficili da aprire dei quali solo 3 o 4 erano risultati troppo complessi anche per le sue straordinarie capacità.
Il più complesso in assoluto, molto più degli altri, era il primo della lista e, mentre gli altri lucchetti erano tutti di aziende a me sconosciute, questo era della marca Cisa.
“Sarà un produttore italiano?” mi sono chiesto e così ho controllato: Cisa.com e, sì, è un’azienda italiana nata a Firenze negli anni ‘20!

Stupidamente mi ha inorgoglito.

Sospetto - 20/12/2020
Seguendo il canale di TwoSetViolin avevo scoperto un giovane compositore, all’epoca diciassettenne, e ne avevo cercato il canale su YouTube, questo cioè: Alex LaMotte.

Qui si possono trovare numerosi video di sue composizioni di musica classica anche di grande complessità. I commenti di solito sono tutti entusiastici considerando anche la giovanissima età dell’autore.

Io però mi chiamo KGB e sono sospettoso di natura: non me ne intendo molto di musica classica ma in tutti i suoi pezzi mi sembra di notare una mancanza di coerenza strutturale.
In genere nelle composizioni tradizionali c’è un motivo di fondo che ritorna più volte e l’atmosfera non cambia ogni pochi minuti: i pezzi di LaMotte sono invece caleidoscopici, piacevoli da ascoltare ma senza un motivo di fondo, l’idea musicale che dovrebbe accompagnare l’intero brano.

Il mio sospetto è che si aiuti nelle sue composizioni usando un programma di IA che misceli insieme brani diversi includendo magari i dati di ingresso forniti dall’autore.

Ah, dimenticavo di aggiungere che nei suoi brani mi sembra sempre di sentire riecheggiare autori famosi…

Nell’ultima opera un tizio ha commentato: “Complimenti all’algoritmo!” e l’autore si è limitato a ringraziarlo. Evidentemente non sono l’unico un po’ sospettoso (comunque le mie ubbie risalgono a questa estate!)…

Ovviamente c’è anche la possibilità che LaMotte sia effettivamente un genio e che fra qualche anno si sgrezzerà del tutto componendo opere veramente notevoli: sarebbe bello…

Sorpresa! - 26/12/2020
Ho scoperto che il 4 gennaio il Dr. Seheult e il Dr. Campbell (si tratta dei dottori che pubblicano i due canali che seguo per informarmi sulla pandemia) faranno una puntata congiunta per rispondere alle domande degli spettatori sul covid-19!
La notizia mi ha stranamente commosso: onestamente dubito possa venire un buon risultato (i due dottori sono molto diversi: il Dr. Seheult tecnico, conciso, preciso, tecnologico; il Dr. Campbell alla buona, logorroico, carta e penna) ma apprezzo il loro impegno disinteressato a cooperare insieme.

Nessun commento:

Posta un commento