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domenica 9 agosto 2020

Americani e mentecatti

Pur leggendo spesso di storia non mi era mai successo prima: ma seguendo il corso sulla rivoluzione americana involontariamente mi viene da pensare che mi sarebbe piaciuto vivere quell’epoca come americano…

I padri fondatori sembrano dei giganti rispetto ai nani attuali ma qualcosa del loro spirito e delle loro istituzioni ancora sopravvive.
Ieri in Speciale Coronavirus 24 ho riportato il collegamento a un video/intervista su MedCram di due giorni fa suggerendo di guardarne almeno i dieci minuti iniziali: è l’intervista a un virologo di Harvard, il Dr. Mina, che illustra una strategia che permetterebbe di combattere e debellare (o almeno contenere) efficacemente il virus.

Da noi sarebbe finita qui: una buona idea messa da parte nel baule delle buone idee dimenticate.
Invece questi americani si sono autoorganizzati: oggi c’è un video più agile (questo: How to Beat COVID-19 with At-Home, Rapid Result Testing: 5 Min. Summary by Dr. Mina (Antigen Tests)), di appena 5 minuti, che è una sintesi dell’idea del Dr. Mina e che, ovviamente, è più facilmente condivisibile. Poi hanno fatto un sito dove, oltre alla strategia, è spiegato come contattare i propri rappresentanti (se si è americani!) In Italia, ma anche nella maggioranza delle nazioni d’Europa, sarebbe un assoluta perdita di tempo ma negli USA, tradizionalmente, i rappresentanti del popolo sono ben consapevoli di quale sia il proprio ruolo. Poi, ovviamente, hanno contatti quotidiani con le lobbi ma, almeno ufficialmente, nessun politico potrebbe permettersi di dire di non tener conto dei messaggi dei suoi comuni elettori. Sicuramente hanno una segretaria che porta alla loro attenzione i messaggi più interessanti
Inoltre tenete presente che sebbene come numeri assoluti il sito MedCram non sia particolarmente seguito (circa 800.000 iscritti e 100.000 visioni per video) molti dei suoi seguaci sono a loro volta medici: come sappiamo un medico quando parla di medicina è ritenuto un’autorità in materia e quindi sono in grado di influenzare altre figure di riferimento.
Nel gruppo FB (hanno fatto anche quello) i membri condividono le loro esperienze spiegando cosa hanno fatto per promuovere l’idea (oltre che contattare i propri rappresentanti). Si vede uno schema: si informano presidi di scuole, professori universitari, giornalisti, sindacati vari, altri dottori, e grandi imprenditori (che in USA sono veramente grandi!). Ho riletto la pagina scorrendo qualche commento: c’è ad esempio una signora che ha giocato a golf con membri della fondazione Rockfeller (non mi è chiaro perché sia importante in questo contesto) e che si offre di fare da tramite.

Io ero tentato di dare un mio consiglio strategico: concentrarsi sui grandi imprenditori: del resto far ripartire efficacemente l’economica americana è nel loro interesse e questi hanno già le loro lobbi di pressione su politici già organizzate. In altre parole gli interessi della maggioranza dei parapoteri economici in questo caso coincide con quella della democratastenia americana: solo le case farmaceutiche, che al momento stanno pappandosi miliardi (almeno 4 ma probabilmente di più) di aiuti dal governo USA per sviluppare vaccini e terapie sarebbero contrari a una soluzione a basso costo che sostanzialmente risolva il problema. In questo caso la mia teoria prevede che le idee, seppur partite dal basso, possano venire applicate perché favorevoli alla maggioranza dei parapoteri ([E] 5.13 nota 286).
Se fossi americano gli darei senza dubbio questo mio consiglio ma la fatica di scrivere in inglese e l’effettiva mancanza di conoscenza della struttura sociale statunitense mi dissuadono dal farlo: se la mia è davvero una buona idea se ne renderanno presto conto anche da soli…

Cambio leggermente argomento: sto iniziando a persuadermi che ci possa essere qualcosa di vero sul fatto che gli americani siano geneticamente più in gamba della media europea dalla quale provengono (v. Commenti alla Freeman (1/3) e altri). Credo di avere una certa capacità nel riconoscere facilmente le persone intelligenti e capaci: il Dr. Sehuelt, la professoressa Freeman e il Dr. Mina sono solo gli esempi più recenti…
In Italia però mi pare di vederne molta meno di questa intelligenza: soprattutto nelle posizioni di relativo potere e responsabilità il nepotismo tende a inserirvi persone mediocri. Trovarvi una persona in gamba è l’eccezione.
Può anche darsi che la ragione di questa differenza (oltre alla possibilità che la mia percezione sia semplicemente sballata!) sia la diversa organizzazione sociale negli USA maggiormente incentrata sul merito e meno sulla parentela che da noi: come ho detto non ne sono sicuro…

Però mi è tornata in mente un’intervista a Hikaro Nakamura che lessi (a occhio) da 5 a 10 anni fa. Hikaro Nakamura è un fortissimo scacchista statunitense che vive (o è vissuto) in Italia dove abita o abitava (non sono aggiornato sulle chiacchiere scacchistiche: magari si sono lasciati!) la sua fidanzata. Nell’intervista quindi confrontava Italia/Europa con gli USA. Ricordo una frase che all’epoca mi lasciò perplesso: disse che in USA “vi erano molte più persone intelligenti”. All’epoca non sapevo come interpretare tale frase e, semplicemente, la mia memoria la mise da parte con l’etichetta “Strana”. Adesso, alla luce delle nuove informazioni, ho la sensazione che il senso delle sue parole fosse quello letterale.

La società americana non è certo la meraviglia di giustizia e opportunità che la cultura popolare dipinge eppure la preferisco di gran lungo a quella italiana: ho la netta sensazione che se fossi nato e cresciuto negli USA avrei avuto molto più successo che qui in Italia (*1).

Conclusione: sarà interessante vedere dove e se questa campagna riuscirà ad arrivare...

Nota (*1): e poi avrei scritto l’Epitome in inglese e sicuramente avrei trovato lettori dalla menta aperta capace di apprezzarla per quel che vale! ;-)

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