Qualche settimana fa, spippolando sul sito COVID-19 Dashboard by the Center for Systems Science and Engineering (CSSE) at Johns Hopkins University (JHU), mi sono imbattuto in un grafico che mi ha sorpreso:
Si tratta dell’andamento dei casi quotidiani di nuovi infetti in Israele. Non so se ne avevo scritto ma all’epoca ricordavo che in primavera Israele era riuscito a tenere l’epidemia sotto controllo attraverso la rapida identificazione dei contagiati grazie a esami all’avanguardia e, non senza polemiche, col controllo automatico della geolocalizzazione della popolazione e, quindi, verificando immediatamente anche le persone con cui erano venute in contatto gli infetti (quello che dovrebbe fare l’applicazione Immuni).
Mi chiedevo quindi cosa fosse cambiato: nessuno dei siti che seguo regolarmente ne avevo parlato e non avevo spiegazioni. Personalmente avevo ipotizzato che fosse stata vietata l’individuazione automatica della geolocalizzazione dei contatti dei malati ma la cosa mi sembrava strana…
Qualche giorno dopo mi imbattei in un articolo del seguente tipo: Cosa è successo in Israele dopo la riapertura delle scuole da IlPost.it
In pratica con la riapertura delle scuole, anche con un bassissimo livello di contagio nella popolazione e varie precauzioni mediche, sono bastate poche settimane per ridiffondere il virus in tutta la popolazione.
Ovviamente mi sono molto allarmato: le modalità con cui si intende riaprire le scuole italiane sono, a mio modesto parere di non virologo, del tutto inadeguate e potrebbero portare a una situazione disastrosa nel giro di poche settimane (*1).
L’unica alternativa plausibile è quella suggerita dal Dr. Mina negli USA di cui ho scritto in Speciale Coronavirus 23: ovvero degli esami poco costosi (1-2$) da fare a casa anche quotidianamente, che danno il risultato in 15 minuti. Questi esami non sarebbero in grado di individuare tutti gli infetti ma solo gli “infettanti” ovvero gli infetti con una carica virale abbastanza alta da infettare le altre persone. Se il nostro obiettivo è quello di evitare la propagazione della malattia non è infatti importante sapere chi ne è affetto ma solo chi può diffonderla.
Questi esami rapidi potrebbero poi essere usati non solo nelle scuole ma anche nei luoghi di lavoro: in pochi mesi si potrebbe bloccare completamente la circolazione della malattia (sebbene rimanendo sempre col rischio dei malati che provengono dall’estero).
In questa intervista a MedCram il Dr. Mina riassume la situazione: At Home, Cheap, COVID-19 Tests with Results in 15 Minutes: How to Fix Testing with Dr. Michael Mina; bastano i primi 10 minuti per capire l’idea…
Personalmente l’unica criticità che vedo nell’idea del Dr. Mina è se è vero che gli esami istantanei, seppur di scarsa sensibilità, siano in grado di individuare gran parte delle persone “infettanti” come afferma. Lui ovviamente ne è sicuro ma mi piacerebbe avere ulteriori pareri di esperti…
La mia speranza è che gli USA o qualche altro paese europeo adotti questa strategia: in Italia non vedo infatti né la capacità né il coraggio di fare da apripista con idee nuove: ormai siamo un paese culturalmente arretrato e questo si riflette anche nell'iniziativa politica: abbiamo bisogno di scopiazzare (spesso male, per negligenza, incompetenza o mancanza di fondi) quello che viene fatto all’estero.
Da questo punto di vista la situazione negli USA è che la FDA non approva questi esami perché non sono abbastanza sensibili (ma non sarebbe quello il loro scopo) e quindi ci sarebbe bisogno di una spinta politica per superare questi scogli burocratici. Mina è stato contattato da vari politici di alto livello (senatori, membri del congresso e governatori) e la sua sensazione è che ciò che blocchi il tutto sia la paura di essere ritenuti responsabili dell’eventuale fallimento di questa nuova strategia/approccio al problema (per molti versi rivoluzionaria).
Già che ci sono presento la sintesi anche della 100° puntata di MedCram del 27/7/2020:
- Puntata piuttosto rapida. Viene segnalato un nuovo trattamento a basa di Interferone Beta: i risultati sembrano molto positivi ma la ricerca (non verificata dai pari) è stata effettuata da una casa farmaceutica che produce il farmaco e quindi occorre particolare cautela.
- Il Dr. Sehuelt è un musicista: un pianista per la precisione!
In realtà iniziavo a essere preoccupato perché da tempo (dal 27 luglio) non c’erano aggiornamenti su MedCram: ipotizzavo che il dottore (che lavora in un reparto di terapia intensiva per covid in California) fosse stracarico di lavoro o, peggio, ammalato. Invece all’inizio dell’intervista, tenuta da un suo collaboratore, è spiegato che è in vacanza!
Riguardo la situazione in generale del covid in Italia mi pare che ci siano segnali di un chiaro peggioramento: secondo me il motivo sono i casi importati dall’estero, magari arrivati attraverso le frontiere esterne di altri paesi UE. Se la tendenza continua (e non vedo perché dovrebbe variare) temo che presto tutti i sacrifici fatti durante la quarantena vengano vanificati a causa dell’usuale superficialità e impreparazione dei nostri politici.
Il seguente articolo, soprattutto nella parte finale, mi pare molto significativo: Coronavirus, Bassetti: "I nuovi positivi non sono malati" da ADNKronos.com
Ulteriori preoccupazioni vengono dalla notizia che il virus sta iniziando a colpire anche le persone più giovani. Però non ho conferma al riguardo dalle mie “fonti” e quindi prendo la notizia con le molle. I virologi ci dicono che questo virus muta lentamente ma mi pare che gli effetti sulla popolazione varino sensibilmente. Mi viene da pensare che alla velocità (lenta) delle mutazioni genetiche del virus corrisponda comunque una grande variabilità dei sintomi. Ai virologi la spiegazione del motivo.
Insomma la vedo brutta...
Conclusione: chiudo con una breve considerazione politica: in Italia questa pandemia (sfortunatamente ben reale) è stata e viene usata strumentalmente: triste e pericoloso.
Nota (*1): potrei approfondire ma non mi va di farmi cattivo sangue con la stupidità burocratica/politica dell’Italia...
alla prima stazione
1 ora fa
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