
Invece devo (modestamente!) ammettere che avevo fatto un lavoro eccezionale!
Oramai mi manca da correggere circa un quinto dell’Epitome: probabilmente per la prossima settimana avrò terminato!
Mi sono poi deciso a cambiare registro: dalla prima persona plurale tornerò alla prima singolare che mi è più consona. I motivi sono molteplici:
1. Mi sono sempre sentito a disagio a esprimermi in prima persona plurale: mi sembra sempre di simulare un’autorità che non ho, una pretenziosità intellettuale superficiale e ridicola...
2. La prima persona plurale presuppone un assertività che in almeno 3 o 4 punti dell’opera è fuori luogo: come si fa a scrivere che non si è sicuri di qualcosa esprimendosi in prima persona plurale?
3. Psicologicamente non credo che mi faccia bene esprimermi in prima persona plurale: è possibile che questo contribuisca a rendermi troppo sicuro delle mie idee col risultato di farmi perdere lucidità (v. il corto Linguaggio e pensiero).
4. Altre opere, anche molto più serie della mia, sono scritte in una tranquilla prima persona singolare e non disdegnano battute e/o aneddoti e, anche per questi motivi, si leggono benissimo. Ho la sensazione che anche il solo passare dalla prima persona plurale a quella singolare avvicinerebbe, almeno di un piccolo passo, i potenziali lettori all’Epitome.
Ovvio che questo cambiamento di stile mi fa una fatica cane: è una modifica lunga e noiosissima e, almeno per 2 o 3 versioni, rimarranno frasi con il verbo coniugato male…
Però credo proprio che sia necessario e, quindi, mi costringerò a farlo…
Vabbè, come corto ormai ho sforato troppo quindi vedo di scrivere qualche altra parola per farne un pezzo normale…
In realtà non ho molto da aggiungere: a parte gli errori concettuali nei capitoli 2 e 3 (e una contraddizione in una tabella del 10) non ho trovato altri problemi significativi. Con un’eccezione però…
Il capitolo 15 è tutto da riscrivere! È ormai decisamente troppo superficiale e non considera un sacco di nuovi concetti che ho elaborato nel corso degli ultimi anni. La sua struttura è poi puerile: posso fare decisamente molto meglio e ho intenzione di farlo. È possibile che alla fine questo capitolo si scinda in due: vedremo…
Al momento ci ho appiccicato un bel riquadro dove avverto che il capitolo verrà riscritto appena possibile ma che, meglio di niente, lascio per il momento tale versione obsoleta…
Conclusione: dopo quattro anni l’Epitome inizia ad assumere una forma matura: ingenuamente ne sono molto orgoglioso!
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