Ultimamente il mio sito d’informazione preferito per il Coronavirus, il canale su Youtube MedCram, ha pubblicato poco materiale.
Poco ma buono però: ieri l’ho guardato e, nonostante ci siano solo due nuovi video rispetto al precedente Speciale Coronavirus 24, mi sembra importante dargli la dovuta evidenza…
101° del 10/8/2020
- La puntata parte con un piccolo mistero: la constatazione che in alcuni ambienti la percentuale di asintomatici è molto più alta di quanto stimato dall’OMS (40%). In tre strutture in USA (su un numero complessivo di circa 3800 malati) la percentuale si asintomatici era invece del: 88%, 95% e 96%. Com’è possibile? Evidentemente qualcosa sta cambiando…
Le possibilità sono due (beh in verità molte di più ma le seguenti sono le principali): 1. qualcosa di nuovo negli infetti; 2. qualcosa di nuovo nel virus.
- 1. Il dr. Sehuelt ha riassunto rapidamente come funziona il sistema immunitario: vi sono cellule B, che producono effettivamente gli anticorpi, e le cellule T (dette anche cellule memoria) che quando riconoscono il virus attivano le cellule B. Gli esami sierologici misurano solo la quantità di anticorpi (prodotti dalle cellule B) che però, col tempo e in base al virus, diminuiscono nel giro di pochi mesi. Il non aver più anticorpi specifici nel sangue NON significa non essere immuni al virus perché tutto dipende dalle cellule T: se queste riconoscono il virus e si attivano in poco tempo gli anticorpi vengono prodotti e la malattia superata senza difficoltà.
Ed è qui la novità: in una ricerca del 25/6/2020 (non so se verificata dai pari: comunque era su una rivista molto importante quindi credo di sì) sono state testate le reazioni delle cellule T al covid-19 in due gruppi di sangue: il primo era quello di pazienti guariti dal covid-19 → in questo caso l’attivazione è stata del 100%; il secondo caso era invece basato su campioni di sangue dal 2015 al 2018 (quindi pre covid-19) → in questo caso si è comunque avuta un’attivazione del 40-60%. Questo significa che il 40-60% delle persone ha una forma di protezione verso il covid-19 dovuta ad altri tipi di coronavirus (che è la famiglia di virus a cui appartiene il covid-19).
- [KGB] il dottore non spiega perché allora la percentuale di asintomatici non era stata più alta da subito: la mia ipotesi è che all’inizio dell’epidemia questa percentuale fosse sottostimata per la scarsità dei tamponi eseguiti (fatti prevalentemente ai casi più gravi) mentre adesso, almeno negli USA, i controlli sono più massicci e quindi la percentuale di asintomatici identificati cresce. Va anche ricordato che la probabilità che un asintomatico infetti una persona sana è molto bassa.
- 2. La seconda ipotesi è che qualcosa sia cambiato da parte del virus: ovviamente c’è sempre la possibilità di un cambiamento genetico ma in questo caso potrebbe esistere una spiegazione molto più semplice.
Nella nave da crociera Diamond Princess la percentuale di asintomatici fu del 47%; più recentemente in una nave argentina la percentuale è stata dell’81%: una differenza è che nella nave argentina si usavano le mascherine. La teoria è che un’iniziale carica virale più bassa porti a un’evoluzione della malattia con sintomi meno gravi e, quindi, con una percentuale più alta di asintomatici. Una ricerca del maggio 2020 (verificata dai pari) conferma questa teoria con esperimenti sui criceti (!): quelli con le mascherine si sono ammalati con sintomi molto meno gravi di quelli senza!
- Secondo il dr. Fauci la possibilità che il vaccino sia altamente efficace non è molta: la speranza è di un’efficacia del 75% o, almeno, del 50-60%.
102° del 18/8/2020
- In Svezia, dove non c’è stata una quarantena generalizzata, sembra che il picco dei contagi si sia avuto a fine giugno e da allora i contagi quotidiani sono fortemente calati (v. How Did Sweden Flatten Its Curve Without a Lockdown? da MedPageToday.com). Importante le implicazioni sulla bontà/utilità delle quarantene.
- Notizia negativa: secondo una ricerca (di quelle massimamente significative) della stessa casa produttrice il farmaco Tocilizumab (già usato per i reumatismi) non ha alcun effetto benefico in relazione al covid-19. Le ricerche continueranno comunque per studiare eventuali interazioni con altri farmaci.
- Notizia positiva: secondo una ricerca retrospettiva (ovvero con una validità molto minore della precedente perché fatta a posteriori studiando le schede cliniche dei pazienti) lo stesso Tocilizumab garantirebbe una forte riduzione della mortalità statisticamente significativa.
- Il dr Sehuelt ha voluto mostrare questi due studi in contrasto fra loro per evidenziare come si debba procedere con i piedi di piombo anche in presenza di ricerche che sembrino confermare la teoria.
- Per l’autunno: uno studio del 13/8/2020 ha cercato di individuare (con sofisticati modelli matematici che il dr. Sehuelt ha ammesso di non comprendere pienamente) uno schema nei sintomi che permetta di distinguere il covid-19 dalla comune influenza che, presumibilmente, inizierà a diffondersi in autunno. Secondo la ricerca IN GENERE nella comune influenza si ha prima la tosse e poi la febbre; nel covid-19 invece si sviluppa prima il sintomo della febbre e solo successivamente si ha la tosse.
- [KGB] personalmente non sono molto convinto dell’affidabilità di questa ricerca: i sintomi sono così variabili e soggettivi che mi pare difficile possano venire registrati esattamente. Non importa poi quanto la matematica sia sofisticata: se i dati di partenza non sono affidabili allora quelli di arrivo difficilmente saranno corretti…
Le implicazioni di questi video sono moltissime: per prima cosa (e questo lo si era in verità già capito) anche gli esami sierologici non dicono tutta la “verità” sia sulla potenziale immunità del singolo né se una persona è stata infettata.
Le nuove ricerche sembrano indicare una percentuale di persone in qualche modo resistenti al virus molto più alta del previsto a causa di precedenti infezioni da altri virus della famiglia dei coronavirus.
Anche l’aumento in Italia, ma anche altrove, degli infetti ma decisamente minore dei casi in terapia intensiva fa pensare che la percentuale di asintomatici sia molto più alta. I motivi potrebbero essere molteplici: maggiore quantità di vitamina D, minore carica virale (grazie alle mascherine) iniziale o, semplicemente, le persone erano già parzialmente resistenti al virus ma solo adesso, con maggiori controlli, vengono individuate.
Insomma nel complesso si tratta di notizie molto buone: la sostanziale immunità al virus potrebbe essere molto più alta di quanto si pensi. Questo non significa che il pericolo sia passato: come detto i motivi per cui il covid-19 sembra meno pericoloso possono essere molteplici. Non bisogna quindi abbassare la guardia né però neppure cadere nell’isteria che sembra pervadere la politica italiana (*1).
Al momento, contrariamente al mio solito, non mi azzardo in previsioni per l’autunno: ci sono troppi fattori in gioco che non conosco. La mia sensazione è che il misto di lassismo e rigidità usato dal governo NON sia assolutamente la strada migliore per affrontare il problema.
Soprattutto mi preoccupa la riapertura delle scuole: i provvedimenti presi NON mi sembrano garantire nulla se non la ripresa massiccia della diffusione del contagio.
Conclusione: vedremo...
Nota (*1): io sospetto una forte strumentalizzazione politica della malattia.
Politicizzazione (s.f.)
40 minuti fa
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