[E] Attenzione! Per la comprensione di questo pezzo è necessaria la lettura della mia Epitome (V. 1.6.0 "BW").
Che caldo!
Possibile che mi metta a lavorare sull’Epitome sempre quando si sta così male??
Vabbè: volevo scrivere un pezzo impegnativo ma non troppo. Inciso: qualche giorno fa ne avevo iniziato uno sul libro della Volpato ma l’ho dovuto abbandonare per afa…
Allora ho pensato che sarebbe divertente/interessante riportare qui di seguito le mie note marcate “KGB” al corso sulla rivoluzione americana. Le note “KGB” sono delle mie riflessioni personali su quello che sta spiegando la professoressa (o, più in generale, che leggo in un libro) ben diverse dalle usuali sintesi o evidenziazioni di particolari passaggi. In genere esprimono intuizioni che presumo vadano oltre il pensiero dell’autore: rappresentano un po’ quell’“accendere il fuoco” contrapposto al “riempire il secchio” che mi piace tanto…
Al momento ho finito di vedere 14 lezioni: vediamo un po’ quanti commenti [KGB] riesco a trascrivere e commentare prima di stufarmi!
L. 1 → niente!
L. 2
[KGB] Fattore che colonie non fossero in competizione fra loro a causa del comune pericolo indiano?
→ Questo commento non è facile da spiegare. Il punto di partenza è che mi chiedevo come mai i contrasti fra le colonie non fossero maggiori di quel che erano. Al momento avevo ipotizzato la presenza di un nemico comune, ovvero gli indiani, ma nel corso delle lezioni ho in realtà superato questa ipotesi arrivando a una molto più generale.
Le colonie non erano in competizioni fra di loro perché comunque avevano spazio più che sufficiente per crescere. In seguito gli USA sono rimasti chiusi al resto del mondo fin quando non hanno fagocitato e digerito i territori indiani. Solo nel XX secolo hanno iniziato a conquistare, commercialmente il resto del mondo. Finiti gli spazi all’esterno ecco che i parapoteri americani hanno iniziato a sifonare la ricchezza della classe media USA. Difficile dire cosa succederà poi: la crisi del capitalismo sembra plausibile.
[KGB] Le Indie Occidentali devono essere le isole tipo Cuba e dintorni.
→ Vabbè, questa è solo mia ignoranza: ancora non ho verificato ma sono abbastanza sicuro di aver indovinato.
L. 3
[KGB] Scettico: il carattere è così ereditario?
→ Forse ne scrissi già in qualche altro pezzo: di sicuro ne ho parlato con amici e parenti. La professoressa spiegava il carattere intraprendente degli americani geneticamente, perché discendenti di persone coraggiose che abbandonarono le certezze dell’Europa per l’incognita dell’America.
Ma, anche se la premessa sul carattere dei primi coloni fosse corretta, davvero il carattere si trasmette così “automaticamente”: nel senso che l’intraprendenza mi sembra una combinazione di tanti elementi e non qualcosa di basilare come altre caratteristiche del carattere.
Io credo possa essere una giustificazione, stile anni ‘50, a posteriore del carattere americano per giustificare la maggiore prosperità dei bianchi rispetto ad altre minoranze.
L. 4
L. 5
[KGB] Gli ideali di libertà sembrano già forti e condivisi nel 1754.
→ Il commento ruota intorno a un’altra data, quella del 1760 con la guerra di colonie e UK contro Francia e indiani. La mia teoria ([E] 3.4) sulla guerra è che questa possa significativamente cambiare l’ideologia di una società. Per questo mi sforzavo di capire il carattere degli americani prima del 1760 e dopo tale anno.
Al momento mi sono convinto che gli inglesi avessero fatto passare il concetto “in quanto sudditi britannici, con diritti e doveri, dovete contribuire a combattere i nemici degli UK” da cui rimarrà “siete cittadini britannici con diritti e doveri”. Infatti nei decenni successivi gli americani lotteranno per vedere riconosciuti i propri diritti di leali cittadini britannici e solo in ultima istanza si arriverà alla guerra per l’indipendenza!
[KGB] ma perché le colonie non chiedevano il ritiro di questo esercito di “difesa”?!
→ domanda banale ma in realtà molto profonda e a cui non ho risposta non essendo uno studente di Yale che può chiedere alla professoressa Freeman!
Il fatto è che dopo la guerra del 1760 gli inglesi lasciarono nelle colonie un forte contingente di soldati ufficialmente a difesa delle stesse per prevenire nuovi attacchi da parte di indiani e Francia. Gli americani invece lo vedevano come una minaccia alla propria libertà.
Tutte le tasse che causarono il crescere di proteste che culminarono con la guerra servivano a pagare le spese del mantenimento di questo esercito.
Il chiedere agli UK di far rientrare detto contingente in patria avrebbe chiarito il suo reale scopo.
Taccio sull’analogia con le basi NATO: ma sto osservando molti esempi in cui gli USA imitano oggi aspetti della politica imperialistica degli UK…
[KGB] La professoressa ha saltato la guerra del 1760!!!!! Secondo me gli inglesi avevano insistito molto che i coloni si comportassero da fedeli sudditi e combattessero quindi a fianco degli inglesi.
→ Infatti. Vedi sopra…
[KGB] Intuizione: nelle colonie gli ideali di libertà erano particolarmente sentiti perché vi era la schiavitù: e la libertà differenzia gli schiavi dai loro padroni.
→ Di questa intuizione ho sicuramente già scritto: aggiungo solo che la famosa frase “Datemi la libertà oppure la morte” fu pronunciata da un uomo della Virginia (ricca di piantagioni e schiavi).
L. 6
L. 7
[KGB] Il controllo dell’informazione aiuta i coloni: gli inglesi non riescono a spiegare alla popolazioni le proprie ragioni.
→ Aspetto sottovalutato ma secondo me fondamentale. Ho la sensazione che le colonie fossero già molto più avanti dell’Inghilterra nel condizionare l’opinione pubblica con la stampa. Questo anche a causa della diversa struttura sociale fra colonie e UK.
[KGB] L’abitudine genera la morale → il boicottaggio rafforza i sentimenti anti inglesi e pro libertà e patriottismo.
→ Ottima intuizione. Un’applicazione del ciclo CMR ([E] 6.4): una cosa è dirsi contro/a favore di una certa ideologia e un’altra darsi da fare per sostenere le proprie idee: questo impegno “fisico” rende anche i relativi protomiti molto più forti.
[KGB] La professoressa non ha detto una parola sulla situazione politica in Europa e come questa influenzasse l’UK.
→ Sì, era da diverse lezioni che avevo notato questa strana omissione: aggiungo che anche fino alla 14° lezione compresa non ha detto niente al riguardo.
Eppure la situazione europea dovette essere decisiva per stabilire quante forze impiegare in America o le disponibilità finanziarie…
L. 8
[KGB] Cattiva comunicazione/informazione anche in UK.
→ quello che intendevo dire è che in UK la percezione della mentalità dei coloni americani è sbagliata. Difficile stabilirne il motivo.
[KGB] Cosa rappresentavano le colonie americane per gli inglesi? Cioè con quanta attenzione riflettevano su di esse?
→ Legato al commento precedente: ipotizzo che per l’Inghilterra le colonie americane fossero di importanza marginale. Ma è una mia ipotesi: la professoressa, molto americana-centrica, non ne ha parlato.
[KGB] Ma quanto era diffusa nella popolazione questa concezione storica, politica e costituzionale?
→ Buona domanda. Mi riferisco alle idee illuministiche. La professoressa mi risponderà indirettamente qualche lezione dopo: sarà “Common sense” a diffondere nella gente comune, grazie al suo linguaggio semplice e piano, queste idee di uguaglianza e libertà.
[KGB] Qui e in precedenza non posso fare a meno di pensare alle varie basi USA sparse per il mondo.
→ Vedi il secondo commento alla L. 5…
[KGB] Questa logica dei precedenti potrebbe essere tuttora utile per capire il comportamento degli americani: le eccezioni sono dei potenziali pericolosi precedenti.
→ Verissimo! Mi spiego meglio: la cultura americana derivata da quella inglese si basa su un sistema giuridico basato sui precedenti. Un precedente giuridico fa legge: e questa mentalità si riflette anche in altri ambiti della mentalità americana.
Concetto da tener ben presente nel valutare la politica americana e anglosassone in genere…
Conclusione: e qui mi fermo. Del resto, se ne avrò voglia, potrò riproporre un pezzo analogo a questo per le lezioni dalla 9° alla 16° e dalla 17° alla 23°… ripeto: se ne avrò voglia...
alla prima stazione
1 ora fa
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