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sabato 29 febbraio 2020

Speciale Coronavirus 3

Non ho molto da scrivere ma ho accumulato qualche spunto…

[29/2/2020 18:20]
Modificato 9/3/2020: Ho cambiato da "terapia intensiva" a "terapia acuta": non sono la stessa cosa.
Da Twitter (fonte WHO):
«Numero posti letto terapia acuta ogni 100.000 abitanti
1980
Italia 922
1990
Italia 689 UE 589
2013
Italia 275 UE 396

Fonte Organizzazione Mondiale Sanità»
Bella la sanità privata eh? E adesso, nel 2020, chissà quanti sono i posti disponibili: probabilmente in 10 anni di tagli ancora meno (grazie UE!)…

Continuo poi a chiedermi se e quanto abbia contato la “sfortuna” nella diffusione del Coronavirus in Italia.
Al momento sembra (comunque grande successo del Conte 2) che l’Italia sia stata l’anello debole da cui il virus, apparentemente sotto controllo in Cina, sia riuscito a penetrare nel resto del mondo.
La maggior parte dei focolai in giro per il mondo sono stati causati da italiani o da stranieri che rientravano dall’Italia.
L’eccezione potrebbe essere la Germania ma è presto per dirlo: la mia sensazione è che comunque, dati gli stretti legami economici, abbiano importato prima degli altri il virus dall’Italia senza però accorgersene subito come sta avvenendo in altre parti del mondo.
Ma sulla propagazione del virus suppongo che indagheranno nei prossimi anni, con calma, vari gruppi di scienziati e non mi meraviglierei se riuscissero a ricostruirla con buon dettaglio: già adesso sembra che il ceppo italiano sia un po’ diverso da quello cinese...

Ho scoperto perché in genere si fanno due prove per verificare la positività al virus (come prevede il protocollo OMS per dichiarare una persona guarita).
Il motivo è che la sensibilità è solo del 70%: cioè se si ha il virus facendo la prova si ha solo il 70% di probabilità di individuarlo.
Facendo due prove la percentuale sale al 91%…
Sembra comunque sia quasi pronto un nuovo test con sensibilità del 95%…

Modificato 2/3/2020 17:30
Ieri il nuovo DL del governo che introduce il droplet: Coronavirus, ecco cos’è il droplet e perché è importante rispettare la distanza tra persone da IlFattoQuotidiano.it
Come sapete sono molto sospettoso degli anglicismi introdotti dalla politica: in genere si vuole nascondere alla popolazione il vero significato del termine e/o scopo della legge (*1).
In questo caso neppure conoscevo il significato di “droplet” e ho dovuto cercarlo in rete: sarebbe “gocciolina”…
La nuova legge prevede infatti che nei luoghi affollati gli utenti debbano stare almeno a un metro di distanza gli uni dagli altri per evitare che, tossendo, le goccioline contenenti il virus finiscano direttamente sulla faccia del proprio prossimo.
Curiosamente solo in Italia ho sentito di un provvedimento di questo genere. Il motivo è semplice: si scrive droplet si traduce con “cazz###”. Infatti ormai da giorni si sa che il virus rimane attivo sulle superfici almeno per 7 giorni: quindi se sono su una poltroncina al cinema, anche a 2 metri di distanza dallo spettatore più vicino, ciò non significa che ore prima (o anche giorni prima) non si sia seduto al mio posto una persona infetta.
In pratica quindi questa misura di sicurezza non serve a NIENTE.
Nota (*1): vedi “jobs act” invece di “riforma del lavoro”, “ticket sanitario” invece che “gabella sanitaria”, “legge sulle fake news” al posto di “legge sulla censura” e simili…

In Italia, almeno riguardo la sanità, vige il principio medievale dell’auctoritas ovvero che la Verità appartiene esclusivamente alla fonte ritenuta più autorevole.
Vi è tutta una scala di affidabilità che dal comune cittadino sale su su, fino all’empireo della politica: il farmacista ne sa di più del comune cittadino, un qualunque medico ne sa di più del farmacista, in professorone né sa di più di un qualunque medico, ma un virologo ne sa di più anche di un professorone; e poi ci sono le vette della politica che, magari non per il comune cittadino ma per i media asserviti al potere, ne sanno ancora di più: un governatore ne sa di più di un virologo, Speranza ne capisce di più di un governatore, Conte è più esperto di Speranza, ma il Mattarella è superiore a Conte; all’estremità superiore di questa catena di autorità intellettuale vi è Roberto Burioni più noto con l’epiteto di “Figlio Prediletto della Scienza”. Vabbè, quest’ultima affermazione voleva essere solo una battuta per sdrammatizzare: in effetti da quando Burioni ha criticato il governo è uscito dai radar dei media…
Tutto questo per dire che il 23 febbraio una virologa diceva che: Coronavirus, primaria Sacco: "Scambiata influenza per pandemia" da IlGiorno.it
Intendendo dire che il Coronavirus era di poco più grave di un’influenza.
Il sottoscritto, il semianalfabeta che non sa niente di medicina, il 7 febbraio (e probabilmente era già da un paio di giorni che lo pensavo), scrivevo nel corto Sui morti: «Osservando le statistiche divise per regione ho notato che la gran parte dei morti (618 su 638) sono localizzati nella provincia cinese di Hubei: nelle altre province la percentuale di vittime è molto minore, (a occhio) intorno al 2%.
La mia lettura di questo dato è la seguente: la malattia può causare gravi difficoltà respiratorie che necessitano di appositi macchinari medici. Il numero di questi macchinari è però limitato e quindi, se i malati sono pochi, allora tutti possono essere adeguatamente curati e le morti sono minime; se però (numeri a caso) i malati sono 1000 e i macchinari solo 50 allora 950 persone ne devono fare a meno e questo provoca un netto aumento della mortalità.
»
Che è più o meno ciò che rispondeva il Figlio Prediletto della Scienza (Burioni) alla dottoressa Gismondi: «Leggete i numeri - indica - uno dei nostri cardini è stato il tentare di informare nella maniera più corretta i nostri lettori. Mai allarmismi, ma neanche si possono trattare i cittadini come bambini di 5 anni: in questo momento in Italia sono segnalati 132 casi confermati e 26 di questi sono in rianimazione (circa il 20%). Sono numeri che non hanno niente a che vedere con l'influenza (i casi gravi finora registrati sono circa lo 0,003% del totale). Questo ci impone di non omettere nessuno sforzo per tentare di contenere il contagio».
Vabbè, questo solo per dire che il semplice buon senso è spesso molto sottovalutato...

Conclusione: e io ho anche le vie aeree delicate...

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