1. Ma i cinesi ancora non hanno verificato se il virus è trasmissibile in assenza di sintomi oppure no? Che dicono loro?
2. Perché si parla di mortalità del 2-3% quando, secondo statistiche affidabili (The Center for Systems Science and Engineering (CSSE) at JHU), ad oggi abbiamo 494 morti e 1024 guariti?
Secondo la mia calcolatrice questi numeri danno una percentuale di vittime del 32.5%...
[Modificato 5/2/2020]
3. E negli altri paesi europei cosa fanno? E USA, Canada, Giappone e Australia?
Solita coincidenza bizzarra - 7/2/2020
Ieri ho iniziato un nuovo libro di storia “pescato” abbastanza a casaccio fra quelli di mio zio: Le origini della democrazia greca (800-400 a.C.) di W. G. Forrest.
Di piacevole lettura, la narrazione comincia dalla “fine” di Atene: vengono citati dei versi di Euripide, tratti da Le troiane, che annunciano sventure ai greci colpevoli di aver infierito sulla sconfitta Troia e i suoi abitanti. Siamo nel 415 a.C. e Atene è nel bel mezzo della guerra del Peloponneso contro Sparta: quattro anni prima Atene ha però distrutto la città di Melo e, secondo l’autore, la tragedia di Euripide è proprio un’accusa e un ammonimento verso i propri cittadini che hanno abusato della loro forza, al di là della giustizia, contro la città più debole.
Oggi, andando a leggere in bagno, ho portato con me il solito Le radici psicologiche delle diseguaglianze: faccio a tempo a leggere tre (3!) righe di numero e subito mi imbatto in un esempio di “giustizia contro forza”: viene riportato per la prima volta un esempio dall’antica Grecia tratto da La guerra del Peloponneso di Tucidide: la diatriba fra Melo, che aveva dalla sua la ragione e la giustizia, e Atene, che aveva la forza, e di come poi questa sfociò nella distruzione di Melo da parte degli ateniesi…
Coincidenza incredibile, no?!
Specialino - 7/2/2020
Ecco uno “speciale” di Ansa.it: Come si trasmette il coronavirus, che cosa sappiamo – SPECIALE
Sintesi: il virus si può trasmettere in assenza di sintomi? Risposta: non lo sappiamo.
In più, rispetto all’articolo citato nel corto Per completezza..., viene menzionato un caso di trasmissione di virus in assenza di sintomi: questo spiegherebbe le drastiche misure cinesi (quarantena) per cercare di contenere il virus.
A maggior ragione sono perplesso dalla leggerezza con cui i nostri politici, per un mal indirizzato buonismo, invece di esercitare una ragionevole cautela con quarantene di almeno 14 giorni per tutti coloro che provengono dalla Cina (cinesi e non), hanno stabilito che non ci siano rischi.
Per una volta spero che Conte abbia ragione e che la malattia non sfugga di mano in Italia…
Sui morti - 7/2/2020
Secondo le statistiche di The Center for Systems Science and Engineering (CSSE) at JHU a oggi i morti sono 638 e i guariti 1764. Secondo la mia calcolatrice la mortalità si attesta quindi al 26.6%…
Osservando le statistiche divise per regione ho notato che la gran parte dei morti (618 su 638) sono localizzati nella provincia cinese di Hubei: nelle altre province la percentuale di vittime è molto minore, (a occhio) intorno al 2%.
La mia lettura di questo dato è la seguente: la malattia può causare gravi difficoltà respiratorie che necessitano di appositi macchinari medici. Il numero di questi macchinari è però limitato e quindi, se i malati sono pochi, allora tutti possono essere adeguatamente curati e le morti sono minime; se però (numeri a caso) i malati sono 1000 e i macchinari solo 50 allora 950 persone ne devono fare a meno e questo provoca un netto aumento della mortalità.
La 1.5.0 si avvicina! - 10/2/2020
La versione 1.5.0 si avvicina rapidamente: stamani ho completato la revisione del capitolo 17 sull’Italia: alla fine era scritto meglio di quanto temessi, vi ho trovato solo un errore di quelli da vergognarsi. Poi chiaramente c’erano molti refusi e ho riscritto e/o semplificato vari passaggi ma niente di drammatico (*1).
Adesso voglio ricontrollare anche tutto il materiale nuovo aggiunto a questa versione: una nuova grande appendice e diversi sottocapitoli. Non so, forse potrei farcela già oggi in giornata…
Avrei anche una mezza idea di aggiornare la premessa: dopotutto esordire scrivendo che l’opera è passata da 80 a 200 pagine non sembra molto esatto quando le pagine sono ormai oltre 300!
Un’altra idea è quella di aggiungere un’appendice con le vecchie premesse: io trovo le premesse, compresa la loro stratificazione storica, molto utili e interessanti per comprendere l'evoluzione dell'Epitome ma non vorrei che questa decisione fosse percepita come troppo autoreferenziale e autocelebrativa...
Nota (*1): beh, c’era un “onesta” invece che “onestà” o un “esogeno” invece che “endogeno” ma li considero errori dovuti principalmente alla distrazione…
L'esempio di Benjamin Franklin
8 ore fa
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