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mercoledì 19 febbraio 2020

Giochi di parole

Notizia di ieri: Coronavirus: “a Wuhan i malati chiedono aiuto, ma sui social i loro post vengono cancellati. Pazienti e medici disperati” da IlFattoQuotidiano.it

Il (cattivone) governo cinese blocca e cancella le richieste d'aiuto dalla città di Wuhan. Dal 7 gennaio si sapeva del virus ma era stato dato l’ordine di non diffondere la notizia.

Segnalo alcuni vocaboli e locuzioni usate dal governo cinese (tratte dall’articolo sullodato) per descrivere i messaggi della popolazione allarmata: “voci”, “notizie illegali” e “voci dannose” e “[voci/notizie] che turbano l’ordine pubblico”. Manca “disinformazione” ma tale termine è implicito e sono sicuro che altri articoli lo abbiano utilizzato.

In altre parole la Cina evita la diffusione di “bufale” che potrebbero allarmare la popolazione o mettere in cattiva luce il governo. È giusto? Decidete voi. Certo che, in questo caso, il ritardo nel prendere provvedimenti ha causato e sta causando numerosi morti, per non parlare dei danni economici.

Però la lezione che la censura sia sempre e comunque sbagliata non sembra essere stata appresa dalla UE che, da tempo, ha dichiarato guerra alle “bufale” anche in Europa.

Che mondo! - 21/2/20202
Come deve stare andando a rotoli il mondo se mi tocca dare ragione a Burioni!

L’articolo: Coronavirus, sono tre i primi contagiati in Italia. Uno è molto grave da Ansa.it

Un trentottenne ha cenato (ancora non si da quando) con un amico rientrato dalla Cina ed è stato infettato dal Coronavirus: con lui anche la moglie e un amico (non si sa se un secondo amico oppure quello ritornato dalla Cina).

È evidente che affidarsi a Speranza non è sufficiente. Come io, che pure non so niente di epidemiologia, avevo scritto fin dai primissimi giorni, a non applicare la quarantena per tutti colori che rientrano dalla Cina si scherza col fuoco. Se va male si rischia un’epidemia che potrebbe mettere in ginocchio l’Italia.

Per evitare questo pericolo in altri paesi si prendono provvedimenti serissimi da noi invece non ci si preoccupa e si ripete il solito ritornello: "Niente panico, va tutto bene". Perfino Burioni, l’unico medico che può dire quello che vuole perché lui “sa di vaccini”, ha affermato: «Le ultime notizie mi portano a ripetere per l'ennesima volta l'unica cosa importante. Chi torna dalla Cina deve stare in quarantena. Senza eccezioni.» e «Spero che i politici lo capiscano perché le conseguenze di un errore sarebbero irreparabili.»

Ah, ecco... - 21/2/2020
Notizia: Coronavirus: poche storie, il virus è trasmesso anche da chi non ha sintomi di Roberto Burioni su MedicalFacts.it

CVD

Viva la prontezza - 21/2/2020
Volevo aggiungere un mio commento su quanto riportato dall’articolo dell’Ansa nel corto precedente. Il problema è che nel frattempo è stato aggiornato (i nuovi casi sono passati da 3 a 6) e la frase “incriminata” è sparita…

Si trattava di un proclama di questo tipo: “Tutto bene: le autorità sanitarie sono intervenute tempestivamente” o qualcosa di questo genere.
La mia obiezione è che tanto “tempestivamente” non sono intervenute: se tutti colori che rientrano dalla Cina fossero stati messi in quarantena probabilmente nessuno dei 3 (o 6) nuovi casi si sarebbe verificato. La colpa è ovviamente politica.

Intanto Conte, da buon leguleio, gioca con le parole per non dire il vero: comunque l’ha sempre fatto quindi niente di nuovo in questo caso...

Piccoli misteri - 21/2/2020
Come mai i media non riportano informazioni su: 1. la data in cui il trentottenne infettato avrebbe cenato con la persona tornata dalla Cina; 2. l’identità di questa persona tornata dalla Cina.

Possibile che si debba controllare tutti tranne che questa persona?
Chiaro che non mi interessa il nome e cognome ma mi piacerebbe sapere che anch’egli (ella?) sta venendo controllato, compresi i suoi eventuali altri contatti…

La mia ipotesi è che si voglia “proteggere” un alto dirigente di una multinazionale. Ovviamente, secondo me, andrebbe trattato come qualsiasi altra persona…

MODIFICATO (21/2/2020): non ho fatto in tempo a pubblicare questo corto che il mistero si è svelato (almeno parzialmente). La persona che si pensava avesse infettato il 38enne è stato controllato ma è risultato negativo. Di conseguenza non si sa chi sia il “paziente zero” che ha infettato i sei (al momento) italiani...
Oppure, lo sto sentendo adesso, visto che la cena col 38enne è stata fatta a gennaio potrebbe essere ormai spontaneamente guarito. Insomma si brancola nel buio.

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