Un po’ per abitudine, un po’ perché non uso praticamente più la macchina fotografica, tendo a non scrivere mai di Bisba. Al contrario, quando era piccolina e combinava sempre pasticci, l’immortalavo invece spesso con le mie foto e poi ci scrivevo sopra dei pezzi.
Adesso ogni tanto capita che i miei conoscenti, invece di informarsi sui progressi della mia Epitome, mi chiedano come sta Bisba!
Che dire? Bisba sta benissimo! E in realtà è molto più buona e tranquilla di quanto i miei pezzi su di lei facciano pensare: me lo fece notare un mio amico esperto di gatti quando la conobbe: si aspettava una specie di tigrotto selvatico mentre invece scoprì che Bisba è una gattina mansueta, socievole e giocosa…
C’è da dire che io ho probabilmente dei meriti nella formazione del suo carattere: dubito che ci sia volta in cui l’incontro in casa e non interagisca con lei in qualche maniera. Questo fa sì che lei abbia una comprensione del mio comportamento molto superiore a quella di un gatto comune: non so, per esempio, un gioco che facciamo quasi senza pensarci è il seguente: a volte, quando per caso incrociamo lo sguardo, io mi blocco e faccio dei movimenti di scatto ma frenati con le braccia e un po’ col resto del corpo, come se la volessi inseguire/attaccare, allora lei capisce che scherzo, si mette tutta torta col corpo e con la testa e strabuzza un po’ gli occhi a matta, poi scappa a nascondersi e io l’inseguo un po’…
Incidentalmente Bisba riesce a intuire quando la sto per portare dal veterinario: quando mi vede muovermi di fretta, entrare e uscire di camera, capisce che sto per uscire e se si accorge che le do degli sguardi per vedere dov’è allora va a nascondersi e non si fa vedere nemmeno a offrirle le crocchette (e lei è sempre famelica).
Comunque la mia più grande soddisfazione è quella di averle fatto capire la differenza fra il bene e il male. Per semplicità le ho dato i seguenti dieci comandamenti:
1. Non miagolare alla mia porta di camera al mattino.
[Di questo sono particolarmente orgoglioso: i gatti hanno la molesta abitudine di gnaulare fastidiosamente per richiamare l’attenzione e ottenere qualcosa. Io quando miagola alla mia porta non esco MAI e così lei si è rassegnata a non provarci nemmeno.]
2. Non salire sul tavolo
[Questo da piccola lo faceva spesso ma, con qualche urlaccio, nel giro di un anno ha capito e smesso. Ogni tanto ci saliva sopra sovrappensiero ma in tal caso basta dirgli (senza neppure urlare ma con solo un accenno di delusione nella voce) “Bisba?!” e lei se ne ricordava e schizzava immediatamente giù...]
3. Non rubare
[I primi tempi la notte andava a cercare qualunque cosa minimamente commestibile e poi la rosicchiava un pochino. Al mattino io la prendevo e la mettevo davanti al suo “crimine” dandole uno scapaccione sul sedere. In seguito ho iniziato a brontolarla e basta perché vedevo che comunque era impauritissima e non volevo eccedere rischiando di traumatizzarla.]
4. Rientrare subito quando si è chiamate a sera
[Questo in verità lo fa spontaneamente e del resto non avrei saputo come insegnarglielo: solo un paio di volte all’anno rimane fuori per tutta la notte...]
5. Non graffiare le persone (me essenzialmente!)
[Anche questo l’ha imparato spontaneamente: anche quando giochiamo è delicatissima sia con gli artigli che con i denti.]
6. Non salire sul mio letto
[La mia camera è un premio: in genere non ce la faccio entrare ma ogni tanto cedo e lei schizza dentro tutta contenta e va a grufolare nei miei mucchi di disordine. Sul letto però non deve salirci perché è tendenzialmente pulciosa (è delicatissima e non può portare il collarino mentre i vari antiparassitari funzionano il giusto, cioè poco). Come per il tavolo è bastato urlargli di scendere per farglielo imparare. Adesso talvolta accade che la vedo puntare il letto per saltarci sopra e allora le dico “No” (senza urlare ma con pazienza) e allora lei miagola delusa ma non ci prova più...]
7. Farsi dare l’antipulci senza protestare
[Devo coadiuvare l’antipulci in gocce con l’olio di nim che le do tramite uno spruzzino: siccome è (per lei) puzzolente e il rumore dello spruzzino le suona particolarmente minaccioso, tende a dibattersi parecchio per sfuggire alla mia presa. Qui devo quindi ricorrere a un po’ di intimidazione facendo la voce grossa e poi a premiarla con qualche crocchina una volta terminata l’operazione.]
8. Non portare topini in casa
[Fortunatamente ha capito abbastanza alla svelta: oltretutto tendeva a perderli e questi morivano sotto i mobili! Comunque la lodo sempre quando li cattura e ci gioca in giardino.]
9. Non cercare di salire in collo quando le si dice di no (basta anche il cenno con la mano).
[Questa è stato facile: inizialmente ti saliva in grembo senza chiedere il permesso ma in tal caso bastava spingerla giù tutte le volte che ci provava. Adesso invece prima di salire ti guarda e aspetta il permesso: se le dico di no o le faccio anche solo il cenno di diniego col dito capisce e va a sistemarsi altrove...]
10. Non avrai altro padrone all’infuori di me
[Vabbè: dovendo arrivare a dieci questo comandamento ci stava bene… Credo che nel complesso lo rispetti visto che torna sempre a casa mia!]
Comunque Bisbetta non è perfetta ci sarebbero almeno altre due cose che dovrebbe imparare a fare ma che non so come spiegarle:
1. Non dovrebbe graffiare le sedie ma solo il gratta artigli (o come si chiama): ma come posso spiegarle la differenza?
2. Dovrebbe cercare di non vomitare sul tappeto o sul divano: sfortunatamente Bisba è molto delicata di stomaco e, almeno una volta al mese, ha per qualche giorno grossi problemi. Il risultato è che vomita sul posto, anche dove non è opportuno. Il problema è che c’è poco tempo per intervenire: quando sono nei paraggi la prendo e la sposto sul pavimento: qui l’accarezzo e, così facendo, in genere evita anche di vomitare. Ma la maggior parte delle volte arrivo a fatto compiuto e ovviamente non ha senso brontolarla per aver vomitato visto che non è colpa sua…
Conclusione: vedrò di aggiungere qualche foto recente nei prossimi giorni...
L'esempio di Benjamin Franklin
7 ore fa
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