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sabato 8 febbraio 2020

Il professore ex-one

Molti anni fa mi imbattei per caso in un video del professor Becchi (v. Professorone). Scoprii che era considerato “l’ideologo” del M5S; poi ne fu buttato fuori oppure se ne andò lui, non so.

Da quando ho iniziato a usare Twitter seguo anche il suo profilo oltretutto piuttosto attivo: adesso il Becchi è chiaramente schierato dalla parte della Lega e dal suo pulpito virtuale continua a elargire suggerimenti, ammonimenti e idee varie a Salvini.

Raramente però gli ho visto indovinare qualche previsione e, quindi, pur considerandolo molto fantasioso, diffido delle sue letture della situazione politica.
Oggi però ho trovato un suo breve articolo (Renzi ha messo Conte nel mirino da ItaliaOggi.it) che mi pare interessante. La teoria di Becchi è che sia Renzi che Conte puntino a creare un nuovo partito di centro e, per questo, siano rivali fra loro.

Su Renzi sono d’accordo: ho scritto anch’io di una sua possibile alleanza/fusione con Forza Italia (solo però se questa venisse mollata da Salvini). Su Conte sono più perplesso: non riesco a percepire quanto sia realmente gradito agli italiani. La mia sensazione è che raccatterebbe qualcosa sul 5%: certo, sarebbe comunque per lui preferibile allo sparire dalla scena politica, dove evidentemente si trova bene e si sente, erroneamente, un grande statista. Insomma è plausibile che anche lui punti a una propria formazione politica.

Non so: a me pare che una cosa sia la presenza di uno spazio politico e l’altra la possibilità di riempirlo. Mi sembra infatti che manchi una personalità credibile in grado di riempire tale vuoto: la battaglia politica fra Renzi e Conte, ammesso che il Becchi sia nel giusto, alla fine mi pare non uno scontro decisivo per le sorti del paese ma una lotta fra galletti, anzi pollastri, per il possesso di un piccolo pollaio. Insomma poco rilevante…

Uhm… volevo scrivere un corto ma ormai ho sforato di troppo: potrei tagliare tutta la premessa sul Becchi ma mi pare divertente…
Vediamo allora di aggiungere qualche altra considerazione politica per dare più “corpo” a questo pezzo…

L’unico fatto importante che mi viene in mente è il ritorno del MES a marzo.
Il nostro eccezionale Primo Ministro in autunno aveva assicurato/rassicurato il Parlamento che il nuovo trattato capestro per l’Italia, che ci porterebbe solo grandi svantaggi e pericoli senza alcun vantaggio, era ancora in fase di definizione, che anzi stava venendo preparato un “pacchetto” di misure che avrebbero dovuto controbilanciare i pro e i contro. Il Parlamento ovviamente apprezzò la bugia: “allora va bene così, andiamo avanti” e le proteste della Lega (e di tante personalità del mondo economico e della finanza italiana, tutte preoccupatissime) caddero sostanzialmente nel vuoto.
Dall’Europa, in risposta alle dichiarazioni di Conte, giunsero solo delle pernacchie: “l’accordo è già chiuso, restano solo piccoli dettagli tecnici da definire”.
Ovviamente i media italiani si limitarono a esaltare l’acume di Conte e a sbeffeggiare i “soliti” sovranisti/razzisti/nazisti sconfitti in Parlamento…
Da qualche settimana invece si è scoperto (perché i negoziati sul MES, da grande fregatura che è, sono super segreti) che a marzo il trattato dovrà essere approvato. Ovviamente del famigerato “pacchetto” scaturito dalla fantasia di Conte non c’è traccia: non è mai esistito se non sui compiacenti media italiani e nelle parole, vuote, del nostro presidente del consiglio…

Dubito che la Lega abbia la forza politica per evitare l’approvazione di questo ennesimo trattato disastroso: mi auguro però che riesca a far capire agli italiani di essere contro di esso e grossomodo perché (poi i dettagli delle ragioni economiche sono sfortunatamente troppo complicate per il comune cittadino) in maniera da poter in seguito mostrare che i danni che subiremo erano facilmente prevedibili e previsti e che chi ci governava sapeva bene di non stare tutelando gli interessi dell’Italia.
In questa maniera la Lega potrebbe in prospettiva guadagnare ulteriore consenso elettorale: meglio che niente, se prima o poi ci fanno votare…

Conclusione: viviamo in un mondo che sta andando a rotoli e i deboli (italiani e non) vengono traditi proprio da coloro che dovrebbero tutelarli: non tutti se ne rendono conto e la reazione del potere è vigorosa e si basa su un capovolgimento della realtà su più livelli: morale, economico e politico. Sciupatrama: leggendo Le radici psicologiche della diseguaglianza si scopre che questo scenario è normalissimo in situazioni di forte ingiustizia sociale. Magra consolazione.

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