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venerdì 25 ottobre 2013

Lezione LXIII: e ½

È da una decina di giorni che avrei bisogno di fissare una lezione ma il maestro è in Australia: forse in luna di miele o forse in turné, non saprei...
Però, il fatto che ci sia andato con la neo moglie piuttosto che con gli altri membri del suo gruppo, mi fa propendere per la prima possibilità!

Comunque, dopo circa due anni di lezioni, inizio a essere in grado di muovermi da solo. In questa speciale puntata della mia serie chitarristica descriverò come mi sono ingegnato per risolvere le difficoltà incontrate.

Riscaldamento: qui nessun problema: gli esercizi sono semplici. Continuo ad avere dubbi sull'efficacia della nuova tecnica di plettrata ma sto dando fiducia all'esperienza del maestro...

Pattern: anche qui niente di nuovo. Ne approfitto per ricordare in cosa consiste questo esercizio. In pratica eseguo due giri d'accordi prendendoli in sequenza (ieri, ad esempio, mi sono allenato col 14 e il 15...) da una mia lista (che è ancora la stessa illustrata nel corto Girin Girelli) e suonandoli sopra un “pattern” che, in pratica, indica lo schema delle plettrate da eseguire per una battuta di 4/4. Suono ogni accordo del giro sul “pattern” di 4/4. Poi, in base alle difficoltà incontrate, decido sia se aumentare o diminuire la velocità (i bpm) del “pattern” e sia se ripetere un giro particolarmente ostico l'indomani (ad esempio oggi mi allenerò col giro 14, fatto anche ieri, e il 16).
Di seguito gli schemi dei miei “patterns” con le velocità a cui li eseguo: le frecce indicano la direzione della plettrata mentre i numeri 1, 2, 3 e 4 indicano i tic del metronomo. Come spiegato in Lezione LXI suono sopra una semplice base con un tic per ogni quarto e, quindi, 4 tic per battuta...


Slide: niente di nuovo. Faccio due minuti per esercitazione. Alla prossima lezione mi farò dare dal maestro un brano dove questa tecnica sia effettivamente da usare!

I Shot The Sheriff: il suonare le corde a vuoto, come spiegato in Lezione LXIII, mi rallentava troppo (perché non mi bastava più accennare il movimento ma dovevo eseguirlo realmente!) e il maestro, via epistola, prima di partire mi consigliò di non rallentare la velocità ma di lasciare perdere.
Allora io avevo deciso di provare a suonare i miei accordi sopra il brano, magari rallentato...
La versione che avevo, e che mi aveva completamente confuso con i suoi ritmi, era quella di Bob Marley ma un amico mi aveva consigliato di provare quella di Eric Clapton che, effettivamente, è molto più semplice e si distinguono chiaramente i 4/4.
Il problema è che io ero abituato a suonare con il metronomo che mi scandiva anche gli ottavi e solo con i quarti non mi riusciva.
Allora ho creato il nuovo ritmo Shot e, riducendo molto la velocità e usando solo i giri del brano, ho iniziato a esercitarmi come se fosse un “pattern”. Inizialmente la velocità era bassissimo ma adesso sono a 68 bpm e, arrivato a 70, riproverò a suonare sopra il brano (magari rallentandolo di un 10-20% se necessario).
Comunque non ne posso più di questa canzone!

Scream: come previsto in Lezione LXIII gli ottavi non mi hanno dato troppi problemi.
Così ho deciso, rallentando la velocità, di cimentarmi con i sedicesimi: attualmente li suono a 60bpm contro i 100 (o 110?) della velocità reale. La cosa importante però è che vado a tempo e dovrei farcela ad arrivare sugli 80bpm.
Mi è stato utilissimo studiare a tavolino i movimenti che devo fare con la mano destra: non si tratta infatti di 16 sedicesimi per battuta ma di un ottavo seguito da 14 sedicesimi (e poi c'è una battuta ancora diversa con due ottavi, di cui uno nel mezzo, e solo 12 sedicesimi). In verità gli ottavi sarebbero delle corde a vuoto e non dei power chord bicordi (come i sedicesimi) ma per adesso l'ignoro.

Chariots of Fire: niente da dire. Come previsto, semplicemente abbassando il volume della chitarra, riesco a seguire molto meglio il brano. Ah, e non ho più la sensazione di “goffaggine” che avevo la scorsa volta. Suppongo che il maestro mi toglierà questo pezzo...

Top Gun Anthem: questo pezzo mi crea incomprensibili difficoltà. Il problema iniziale è stato impararlo senza ascoltare il ritmo della musica: in quei giorni ero dagli zii, senza calcolatore o altro, e avevo dato alla musica uno stile che mi piacesse senza preoccuparmi troppo.
Per imparare il ritmo corretto mi ci è poi voluto molto più tempo del normale.
Oltre a questo le note, per qualche motivo che non mi è chiaro, si confondono molto più del solito nonostante la semplicità del brano.

Come segnalato in Varie ed essenziali mi ero subito accorto che qualcosa non andava...
Di seguito la tablatura fatta al volo dal maestro con le mie correzioni e alcune note.


La struttura della tablatura non è forse immediatamente evidente: le due battute vanno ripetute due volte e poi si trasla ogni nota di 6 semitoni e si ripete il tutto ancora due volte.
Secondo il maestro la seconda ripetizione è uguale alla prima ma, suonando sopra il brano originale, mi sono accorto che non è così: le ultime due note della seconda battuta cambiano fra la prima e la seconda ripetizione.
Alla prima ripetizione c'è un bending che va accompagnato sia all'andata che al ritorno (cioè deve suonare anche quando la corda torna in posizione). Non so: forse la seconda nota va comunque plettrata per farla rimarcare maggiormente o forse il bending è solo in una direzione sulla prima nota e la seconda va plettrata normalmente. Non ho abbastanza orecchio per stabilirlo con certezza: potrei fare degli esperimenti con calma ma preferisco chiedere al maestro quando torna!
Alla seconda ripetizione invece c'è un bello slide che si “concentra” sulla nota al 12° tasto: scrivo si “concentra” perché lo slide non è così ben definito. Probabilmente la nota sul 7° tasto è solo acciaccata (accennata) ma anche in questo caso non ci metto la mano sul fuoco...
Questi cambiamenti ci sono, e restano identici, anche nelle note traslate di mezza ottava.

Come mai il maestro ha fatto questi errori? Beh, quanto segnalato in Varie ed essenziali era una semplice svista mentre le mie modifiche successive sono più che altro abbellimenti che probabilmente sono presenti solo nella versione del brano che ho recuperato su Youtube. Comunque sono molto soddisfatto di aver notato questi particolari: all'orecchio esperto sono evidenti ma nel mio caso sono sintomatiche di un miglioramento inaspettato!

Heart of Steel: bellissima canzone dei Manowar! Qui avevo il problema che nella tablatura datami dal maestro non c'era nessun accenno né alla durata né al ritmo degli accordi.
In realtà il ritmo è banale: essendo una canzone lentissima si tratta di dare una sola plettrata quando necessario. Per la durata degli accordi ho dovuto ascoltare il brano più volte mettendolo frequentemente in pausa e ho potuto quindi contare quanti quarti durano i singoli accordi. Li ho identificati tutti piuttosto facilmente e gli unici dubbi sono su durate che, immagino, durano frazioni di quarti. Poi comunque, a parte alcuni punti dove non ci sono riferimenti, basta seguire la voce del cantante e non ci sono problemi...

Un secondo problema è stato trovare i power chord giusti: nel senso che lo stesso power chord può essere effettuato in più punti del manico della chitarra ma non sempre il risultato finale assomiglia all'originale. Credo, dopo vari esperimenti, di aver individuato la diteggiatura giusta ma mi rimane un dubbio su un F#5 che io eseguo con l'indice sul 4° tasto della 4° corda, l'anulare sul 6° tasto della 3° corda e il mignolo sul 7° tasto della 2° corda. Un po' perché poi il D5 successivo è vicino ma soprattutto perché il suono di quel particolare power chord mi sembra quello più simile all'originale. Ovviamente sono curioso di sapere cosa mi dirà il maestro al riguardo...

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