Un cruciverba per rilassarsi e mettere alla prova la propria conoscenza delle Parole meno Sante...
Ehm... attenti alle definizioni troppo semplici!
A volte una ricerca su questo blog tramite Google potrebbe aiutare...
Edited: Dopo qualche feedback, leggere modifiche a un paio di definizioni...
Orizzontali
1 Immigrati poetici
8 Babbo senza "ba" e senza "o"
10 Vi ha lavorato KGB
11 Il vello cercato da Giasone
12 L'o della programmazione
13 Lo era il Dr. Boender
15 Sillabe usate nella meditazione (equivalgono a “Ogni paradiso”)
16 Paris di nojaltri
17 Sfortuna
19 Filosofia di cui ho dato “nozione”
20 Si perde dopo un mese di dieta
22 Il contrario di out
24 USA e...
26 Lo scrittore di mattoni Elèmire amatissimo da mio zio
30 Io al plurale
32 L'amante di Tristano non vezzeggiata
33 Quello che rimane sul campo del grano mietuto
36 Figura retorica consistente nel porre vicino due parole di significato opposto
38 “Buona partita” in chat
39 La risposta di default di KGB
40 Pieno di streghe e vampiri
41 Lo dice Fonzie
42 N
44 Digital Signal Processor (sigla)
45 Lo scacchista principiante (sigla)
46 Avaro, gretto
47 Il profeta di “Chi semina vento raccoglierà tempesta”
Verticali
1 La fa KGB ad occhi chiusi
2 Ci stanno i “facinorosi”
3 Lo è Bisba
4 Un ragazzo molto bello
5 Onore senza inizio e senza fine
6 Socrate, Attila e Giuliano l'Apostata
7 Fu trasformata in vacca da Era (ehm... il mio libro da WC è “Mitologia Greca”...)
8 La Lucrezia avvelenatrice
9 È famoso quello di Nazareth
14 Lo dice il maleducato che dà qualcosa
15 Esclamazione di dolore
18 Vocabolo dotto per “semaforo”
21 “per chi non lo avesse riconosciuto, il mezzo busto disegnato di profilo, non è della RAI, ma è Pinocchio.”
23 Lo spagnolo
25 Sta con tap
27 Un grande osso del corpo umano
28 Le spagnolo
29 Ne soffre l'allergico
31 La bacchetta di Harry Potter
34 Ex portiere della nazionale, dell'Inter e della Fiorentina
35 La cura l'ignorante pulito
37 Parte iniziale del nome del famoso parco giochi ----land
43 Abbreviazione di nostro
sabato 30 aprile 2011
venerdì 29 aprile 2011
Utilità della monarchia
Tanti anni fa, mi pare quando morì la principessa Diana, riflettei sullo scopo e utilità della monarchia in uno stato moderno.
Tuttora concordo con me stesso (!) e la mia paleoteoria (*1): lo scopo della monarchia (in uno stato moderno) è quello di unire la nazione.
Ma attenzione! Non si tratta tanto di un simbolo o di tradizione quanto di psicologia. È infatti tramite un processo psicologico, questo è il fulcro della mia teoria, che avviene la "magia".
Non ho mai vissuto in Inghilterra ma mi posso facilmente immaginare la seguente situazione: guardo il telegiornale e, dopo le varie notizie del giorno, sul finale, come dessert, c'è un servizio su uno dei membri della famiglia reale che si è reso in qualche maniera protagonista il giorno prima: ha partecipato a una mostra, a una raccolta fondi, ha festeggiato il compleanno, ha comprato un nuovo cagnolino, etc...
Qual è l'effetto sui telespettatori che ogni giorno vengono così informati sulle faccende della famiglia reale?
A forza di sentire parlare di questa famiglia la conoscono molte bene e finiscono per riconoscersi, con le dovute proporzioni, in molte situazioni: lentamente i vari membri della famiglia reale diventano membri della propria famiglia.
Non credo sia un caso che l'ultracentenaria madre della regina Elisabetta fosse considerata la nonnina d'Inghilterra. In lei gli inglesi riconoscevano quella che per tutti i nipoti è (almeno in genere!) la propria nonna: una figura fragile ma prodiga di sorrisi e parole gentili.
Ora cosa succede se tutte le famiglie di una nazione condividono uno o più parenti “virtuali”?
Semplice: si sentono più legate e solidali fra loro.
Questo non si riduce a semplice nazionalismo (anche se è una delle conseguenze) ma permette a una nazione di affrontare in maniera unita le sfide che le si propongono.
Come corollario concludo con il raffronto fra la monarchia inglese e i presidenti italiani.
La prima differenza (già sostanziale) è che la monarchia è una vera famiglia mentre il presidente è una singola persona e per di più con un preciso colore politico. Inoltre la famiglia reale inglese viene seguita per tutta la vita e non solo per sette (mi pare) anni...
Immaginatevi quante signore inglesi si sentano un po' come “mamme” nei confronti dei principi William e Harry dopo averli visti nascere, crescere, camminare rigidi dietro il feretro della madre, etc...
Invece i nostri presidenti sono tutti uomini anziani: al massimo in essi si può identificare un nonno. Ma non un nonno simpatico! Un nonno di quelli mezzi rincoglioniti che crede di sapere tutto e che con pomposità senile proclama stantie banalità come se fossero grandi verità.
Insomma i nostri presidenti possono somigliare sì a nonni, ma nonni che chiuderemmo volentieri in una casa di riposo...
Nota (*1): vedi Paleoteoria affondata per la definizione di paleoteoria.
Tuttora concordo con me stesso (!) e la mia paleoteoria (*1): lo scopo della monarchia (in uno stato moderno) è quello di unire la nazione.
Ma attenzione! Non si tratta tanto di un simbolo o di tradizione quanto di psicologia. È infatti tramite un processo psicologico, questo è il fulcro della mia teoria, che avviene la "magia".
Non ho mai vissuto in Inghilterra ma mi posso facilmente immaginare la seguente situazione: guardo il telegiornale e, dopo le varie notizie del giorno, sul finale, come dessert, c'è un servizio su uno dei membri della famiglia reale che si è reso in qualche maniera protagonista il giorno prima: ha partecipato a una mostra, a una raccolta fondi, ha festeggiato il compleanno, ha comprato un nuovo cagnolino, etc...
Qual è l'effetto sui telespettatori che ogni giorno vengono così informati sulle faccende della famiglia reale?
A forza di sentire parlare di questa famiglia la conoscono molte bene e finiscono per riconoscersi, con le dovute proporzioni, in molte situazioni: lentamente i vari membri della famiglia reale diventano membri della propria famiglia.
Non credo sia un caso che l'ultracentenaria madre della regina Elisabetta fosse considerata la nonnina d'Inghilterra. In lei gli inglesi riconoscevano quella che per tutti i nipoti è (almeno in genere!) la propria nonna: una figura fragile ma prodiga di sorrisi e parole gentili.
Ora cosa succede se tutte le famiglie di una nazione condividono uno o più parenti “virtuali”?
Semplice: si sentono più legate e solidali fra loro.
Questo non si riduce a semplice nazionalismo (anche se è una delle conseguenze) ma permette a una nazione di affrontare in maniera unita le sfide che le si propongono.
Come corollario concludo con il raffronto fra la monarchia inglese e i presidenti italiani.
La prima differenza (già sostanziale) è che la monarchia è una vera famiglia mentre il presidente è una singola persona e per di più con un preciso colore politico. Inoltre la famiglia reale inglese viene seguita per tutta la vita e non solo per sette (mi pare) anni...
Immaginatevi quante signore inglesi si sentano un po' come “mamme” nei confronti dei principi William e Harry dopo averli visti nascere, crescere, camminare rigidi dietro il feretro della madre, etc...
Invece i nostri presidenti sono tutti uomini anziani: al massimo in essi si può identificare un nonno. Ma non un nonno simpatico! Un nonno di quelli mezzi rincoglioniti che crede di sapere tutto e che con pomposità senile proclama stantie banalità come se fossero grandi verità.
Insomma i nostri presidenti possono somigliare sì a nonni, ma nonni che chiuderemmo volentieri in una casa di riposo...
Nota (*1): vedi Paleoteoria affondata per la definizione di paleoteoria.
giovedì 28 aprile 2011
Antichi proverbi
Nel post Varie dal 1995 accennai ad “antichi” proverbi che mi ero annotato sul mio famigerato diario.
Per motivi di spazio preferii astenermi dal pubblicarne e promisi di farlo in seguito. Adesso finalmente li pubblico.
Bo, mi sembravano di più... Vorrà dire che oggi il post è più breve del solito...
In effetti ci sarebbero anche i “proverbi” di amici e conoscenti ma devo consultarmi con un legale per sapere se ci sono problemi a pubblicarli...
Per motivi di spazio preferii astenermi dal pubblicarne e promisi di farlo in seguito. Adesso finalmente li pubblico.
- Antico proverbio degli indiani cherokee cacciatori di castori: “La sicurezza stradale è vita”
- Un antico proverbio cinese dice “Per dipingere una parete grande non ci vuole un pennello grande ma un grande pennello”
- Un antico proverbio turco dei contadini delle montagne dell'Anatolia dice “Coltiva molti interessi: è nel tuo interesse”
- Antico proverbio mongolo: “Can che abbaia non dorme”
- Proverbio eschimese: “Il pesce non pesca chi dorme” NB: è valido anche per le foche.
- Cesare prima di attraversare il Rubicone disse: “Ok, il prezzo è giusto” (in latino)
- Proverbio di KGB: “La carne fredda sta bene solo nella cassa di legno” (da dirsi a tavola quando viene presentata una pietanza a base di carne non riscaldata. Di sicuro successo!)
- Scioglilingua di KGB: “Sopra la capra, la capra canta; sotto la capra, la capra geme”
- Proverbio KGB: “Quando Sodoma ride, Gomorra non piange”
- Proverbio KGB: “È meglio abbondare che essere deficienti”
- Proverbio KGB: “Il sole abbonda nel riso degli stolti”
- Antico proverbio toscano: “Chi non si allaccia la cintura va incontro a morte sicura”
- Antico proverbio toscano: “Il condizionatore d'aria acceso tutta la notte con la salute fa a botte”
- Antico proverbio toscano: “Chi troppo mangia allarga la pancia”
Bo, mi sembravano di più... Vorrà dire che oggi il post è più breve del solito...
In effetti ci sarebbero anche i “proverbi” di amici e conoscenti ma devo consultarmi con un legale per sapere se ci sono problemi a pubblicarli...
mercoledì 27 aprile 2011
L'Isola dei Facinorosi
Oggi volevo scrivere un post completamente diverso ma leggendo il giornale ho trovato il seguente articolo sul corriere.it. L'articolo tira le somme dell'ultima edizione dell'Isola dei Facinorosi appena conclusa e riporta alcuni commenti della conduttrice Simona Verdura.
Colto da improvvisa ispirazione ho deciso di rimandare il post che avevo intenzione di scrivere per dire invece la mia sull'Isola.
Premetto che questo anno non ho mai guardato l'Isola. Leggendo e per sentito dire ho saputo che l'audience era in calo tanto che la stessa Verdura si è trasferita per qualche giorno sull'Isola per cercare di risollevare le sorti del programma.
Leggendo l'articolo si viene a sapere che la Verdura ha due recriminazioni: l'opposizione interna alla RAI che ha ostacolato il suo programma non pubblicizzandolo e riducendo la durata delle varie trasmissioni (immagino le “pillole” giornaliere e la puntatona settimanale); e una non meglio precisata opposizione politica. Ecco le parole della Verdura al riguardo “...un po' anche per opposizione politica, se vogliamo, nonostante io sia sempre lontana dalla politica.”
Riguardo la prima affermazione sull'opposizione interna in RAI ho poco da dire. Sono solo un po' perplesso. Perché questa opposizione si sarebbe attivata solo all'ottava edizione dell'Isola? Bisognerebbe conoscere bene le dinamiche interne della RAI per sapere quanto questa possibilità sia verosimile...
Riguardo la presunta opposizione politica ho qualche teoria (altrimenti non avrei scritto questo post!) però prima devo fare qualche commento sull'unica edizione dell'Isola che ho visto io.
Io ho seguito l'edizione di due o tre anni fa: quella con la Balen e Vladimir Lucsuria.
La presenza in video della Lucsuria è stata molto istruttiva. Inizialmente, istintivamente, la consideravo un uomo alquanto strano ma, nel corso delle puntate, i miei pregiudizi sono caduti e ho iniziato a considerarla anche una donna. Spero che questa sia una delle ragioni per cui Lucsuria abbia partecipato al programma: cambiare la percezione dei transgender(*1) nell'opinione pubblica. Almeno nel mio caso ha avuto successo.
Non solo. Nel corso delle puntate Lucsuria ha anche dimostrato di essere molto intelligente e di avere un carattere forte. Sfortunatamente ha anche dimostrato di essere molto antipatica (*2).
Al contrario la Balen, che non conoscevo nemmeno per sentito dire, ha mostrato di non essere solo bella ma anche intelligente, simpatica e pure ricca di altri talenti.
Ogni settimana mi aspettavo che Vladimir Lucsuria venisse eliminata ma, incredibilmente, riusciva ad andare avanti.
Addirittura Lucsuria arriva alla finale e, nel testa a testa con Balen, vince con un buon margine.
Lo sapete: KGB è molto paranoico e ha subito iniziato a insospettirsi. Per non rischiare di sentirsi nuovamente preso in giro, ha deciso di non guardare più quella trasmissione e così ha fatto.
Poi come sono andate le cose lo sappiamo: Balen ha iniziato a spopolare in TV su tutti i canali, nella pubblicità e perfino al cinema. Di Lucsuria non ho saputo più niente.
All'epoca mi divertii quindi a ipotizzare le ragioni che avrebbe potuto spingere la Verdura a favorire la vittoria di Lucsuria. Formulai due sole ipotesi: amicizia personale o motivi politici (o entrambi!). Già: non ho ricordato che Lucsuria, è stata anche eletta al parlamento nelle file di Rifondazione Comunista e ha quindi un colore politico ben definito.
Non ho visto le successive edizioni e quindi non ho idea se sia accaduto qualcosa di altrettanto “strano”. Verificando su Wikipedia ho però scoperto che Lucsuria è stata ospite fissa come opinionista nella trasmissione in studio della Verdura.
Conclusione: la Verdura magari non ha espresso direttamente un orientamento politico ma bisogna anche valutare come ha gestito la trasmissione: chi erano i naufraghi? Chi erano gli ospiti in trasmissione? Se una o più di queste persone erano chiaramente identificabili politicamente allora è plausibile che una forza politica avversaria abbia iniziato ad opporsi al programma. Infine, come direbbe una mia amica, "Excusatio non petita, accusatio manifesta"...
Nota (*1): Spero che il termine “transgender” sia corretto. Ho letto la definizione su internet ma non l'ho capita!
Nota (*2): Certo questo è un giudizio personale però a seguire la trasmissione eravamo in due e la pensavamo entrambi allo stesso modo...
Colto da improvvisa ispirazione ho deciso di rimandare il post che avevo intenzione di scrivere per dire invece la mia sull'Isola.
Premetto che questo anno non ho mai guardato l'Isola. Leggendo e per sentito dire ho saputo che l'audience era in calo tanto che la stessa Verdura si è trasferita per qualche giorno sull'Isola per cercare di risollevare le sorti del programma.
Leggendo l'articolo si viene a sapere che la Verdura ha due recriminazioni: l'opposizione interna alla RAI che ha ostacolato il suo programma non pubblicizzandolo e riducendo la durata delle varie trasmissioni (immagino le “pillole” giornaliere e la puntatona settimanale); e una non meglio precisata opposizione politica. Ecco le parole della Verdura al riguardo “...un po' anche per opposizione politica, se vogliamo, nonostante io sia sempre lontana dalla politica.”
Riguardo la prima affermazione sull'opposizione interna in RAI ho poco da dire. Sono solo un po' perplesso. Perché questa opposizione si sarebbe attivata solo all'ottava edizione dell'Isola? Bisognerebbe conoscere bene le dinamiche interne della RAI per sapere quanto questa possibilità sia verosimile...
Riguardo la presunta opposizione politica ho qualche teoria (altrimenti non avrei scritto questo post!) però prima devo fare qualche commento sull'unica edizione dell'Isola che ho visto io.
Io ho seguito l'edizione di due o tre anni fa: quella con la Balen e Vladimir Lucsuria.
La presenza in video della Lucsuria è stata molto istruttiva. Inizialmente, istintivamente, la consideravo un uomo alquanto strano ma, nel corso delle puntate, i miei pregiudizi sono caduti e ho iniziato a considerarla anche una donna. Spero che questa sia una delle ragioni per cui Lucsuria abbia partecipato al programma: cambiare la percezione dei transgender(*1) nell'opinione pubblica. Almeno nel mio caso ha avuto successo.
Non solo. Nel corso delle puntate Lucsuria ha anche dimostrato di essere molto intelligente e di avere un carattere forte. Sfortunatamente ha anche dimostrato di essere molto antipatica (*2).
Al contrario la Balen, che non conoscevo nemmeno per sentito dire, ha mostrato di non essere solo bella ma anche intelligente, simpatica e pure ricca di altri talenti.
Ogni settimana mi aspettavo che Vladimir Lucsuria venisse eliminata ma, incredibilmente, riusciva ad andare avanti.
Addirittura Lucsuria arriva alla finale e, nel testa a testa con Balen, vince con un buon margine.
Lo sapete: KGB è molto paranoico e ha subito iniziato a insospettirsi. Per non rischiare di sentirsi nuovamente preso in giro, ha deciso di non guardare più quella trasmissione e così ha fatto.
Poi come sono andate le cose lo sappiamo: Balen ha iniziato a spopolare in TV su tutti i canali, nella pubblicità e perfino al cinema. Di Lucsuria non ho saputo più niente.
All'epoca mi divertii quindi a ipotizzare le ragioni che avrebbe potuto spingere la Verdura a favorire la vittoria di Lucsuria. Formulai due sole ipotesi: amicizia personale o motivi politici (o entrambi!). Già: non ho ricordato che Lucsuria, è stata anche eletta al parlamento nelle file di Rifondazione Comunista e ha quindi un colore politico ben definito.
Non ho visto le successive edizioni e quindi non ho idea se sia accaduto qualcosa di altrettanto “strano”. Verificando su Wikipedia ho però scoperto che Lucsuria è stata ospite fissa come opinionista nella trasmissione in studio della Verdura.
Conclusione: la Verdura magari non ha espresso direttamente un orientamento politico ma bisogna anche valutare come ha gestito la trasmissione: chi erano i naufraghi? Chi erano gli ospiti in trasmissione? Se una o più di queste persone erano chiaramente identificabili politicamente allora è plausibile che una forza politica avversaria abbia iniziato ad opporsi al programma. Infine, come direbbe una mia amica, "Excusatio non petita, accusatio manifesta"...
Nota (*1): Spero che il termine “transgender” sia corretto. Ho letto la definizione su internet ma non l'ho capita!
Nota (*2): Certo questo è un giudizio personale però a seguire la trasmissione eravamo in due e la pensavamo entrambi allo stesso modo...
martedì 26 aprile 2011
Miglioria facile facile
A chi piace il traffico? A chi piacciono le code? A chi piace pagare per avere sia traffico che code?
Credo che la risposta sia “a nessuno” eppure chi viaggia ad orari normali sulle Autostrade Itagliane, cioè non dalle 1:00AM alle 5:00AM, trova sempre il traffico e spesso le code.
Almeno questa è la situazione dell'A1, l'autostrada vicina a dove abito e che conosco bene, ma a parte qualche rara eccezione immagino che le condizioni siano simili da ogni parte.
Già negli anni '70 la maestra alle elementari mi insegnava: “la colpa è che tutto il traffico delle merci in Italia è su gomma e non su rotaia”. Però, nonostante questa sia una nozione ben risaputa, negli ultimi 40 anni è cambiato ben poco. Anzi! non si è nemmeno potenziata significativamente la rete autostradale (*1) creata circa 50 anni fa quando il traffico era molto minore (*2) col risultato che la circolazione è sempre più congestionata.
Certo non è colpa delle Autostrade se le Ferrovie non riescono a diventare competitive nel trasporto merci...
Ma non divaghiamo...
Il fatto è che, a un prezzo di anno in anno più alto, corrisponde un servizio sempre più scadente: cioè con più traffico e più code.
Certo, la colpa non è tutta delle Autostrade: ci vorrebbe una sinergia con il potere politico (*3) per miglioramenti sostanziali...
Per completare il servizio in bruttezza, arrivati al casello, gli operatori sono estremamente burberi: raramente salutano, quasi mai ringraziano e talvolta hanno da ridire se si paga con le monetine. Però questi casellanti sono giustificati: mi pare che il loro lavoro sia uno dei più brutti e noiosi quindi, umanamente, li giustifico anche se sono di maniere spicce.
Insomma i problemi delle Autostrade sono molteplici ma, onestamente, qualche giustificazione l'hanno pure loro. Quello che mi cruccia è invece un problema che potrebbe essere facilmente risolto senza che io veda ragioni per non farlo...
Si tratta della Voce della macchinetta per il pagamento automatico: una voce femminile insofferente, annoiata e acida.
Quando è il nostro turno di pagare se non si introduce immediatamente (*4) il biglietto magnetico la Voce, in tono scocciato per il tempo che le facciamo perdere, dice “Introdurre il denaro o la tessera(*5)”.
Poi quando si paga, spesso una moneta finisce per fare un giro particolarmente lungo negli ingranaggi della macchina: in questi casa la Voce protesta in tono annoiato dicendo “Credito insufficiente” ma si capisce che la frase sottintesa è “Credito insufficiente, fesso!”.
Poi quando si riparte la solita Voce saluta con un veloce quanto distratto “Arrivederci”. Ma come, non ringrazia nemmeno? Capisco che i casellanti siano di cattivo umore e poco propensi ad aprire la bocca ma a una macchina basterebbe mettere una registrazione diversa: tipo “Arrivederci e grazie!”, “Buona giornata!”, “Grazie per aver usufruito del servizio Autostrade Itagliane” etc.
E poi che ragione c'è di usare una voce che suona più stronza e annoiata di qualsiasi operatore umano? Perché non mettere una voce allegra e simpatica che, per quanto possibile, addolcisca il pagamento?
In questo caso non mi viene in mente nessuna giustificazione per non cambiare la voce e quindi non capisco perché non venga fatto. Forse il vero motivo è che le Autostrade non si curano dei loro clienti: sanno che la stragrande maggioranza di essi non ha alternative e che sarà costretta a servirsi ancora di loro nonostante tutto. Compresa la Voce registrata così fastidiosamente irritante che sembra essere messa a posta per prendere per il c@#$ l'automobilista di turno.
Nota (*1): Beh, in alcuni tratti dell'A1 hanno aggiunto la “terza” corsia. Il problema è che l'aggiunta è a tratti: dove ci sono le tre corsie si scorre meglio ma quando queste tornano a essere due, per l'effetto imbuto, subito si creano code...
Nota (*2): Ci sarebbero altre faccende “autostradali” che mi inveleniscono l'animo, oltre la (solita) scarsa lungimiranza della nostra classe politica, ma preferisco tralasciare...
Nota (*3): Poi in realtà, anche quando questo avviene, non è che i lavori procedano spediti: sono ormai anni che da queste parti i lavori per la terza corsia procedono al rallentatore (vedi post Lavoro sicuro).
Nota (*4): Io che devo prendere il biglietto, estrarre il portamonete dalla tasca, contare le monetine e aprire il finestrino non ci provo neanche a batterla sul tempo: ogni volta mi tocca subire la sua ramanzina.
Nota (*5): Vado a memoria: le parole potrebbero essere diverse ma vi assicuro che il tono stizzoso è quello descritto...
Credo che la risposta sia “a nessuno” eppure chi viaggia ad orari normali sulle Autostrade Itagliane, cioè non dalle 1:00AM alle 5:00AM, trova sempre il traffico e spesso le code.
Almeno questa è la situazione dell'A1, l'autostrada vicina a dove abito e che conosco bene, ma a parte qualche rara eccezione immagino che le condizioni siano simili da ogni parte.
Già negli anni '70 la maestra alle elementari mi insegnava: “la colpa è che tutto il traffico delle merci in Italia è su gomma e non su rotaia”. Però, nonostante questa sia una nozione ben risaputa, negli ultimi 40 anni è cambiato ben poco. Anzi! non si è nemmeno potenziata significativamente la rete autostradale (*1) creata circa 50 anni fa quando il traffico era molto minore (*2) col risultato che la circolazione è sempre più congestionata.
Certo non è colpa delle Autostrade se le Ferrovie non riescono a diventare competitive nel trasporto merci...
Ma non divaghiamo...
Il fatto è che, a un prezzo di anno in anno più alto, corrisponde un servizio sempre più scadente: cioè con più traffico e più code.
Certo, la colpa non è tutta delle Autostrade: ci vorrebbe una sinergia con il potere politico (*3) per miglioramenti sostanziali...
Per completare il servizio in bruttezza, arrivati al casello, gli operatori sono estremamente burberi: raramente salutano, quasi mai ringraziano e talvolta hanno da ridire se si paga con le monetine. Però questi casellanti sono giustificati: mi pare che il loro lavoro sia uno dei più brutti e noiosi quindi, umanamente, li giustifico anche se sono di maniere spicce.
Insomma i problemi delle Autostrade sono molteplici ma, onestamente, qualche giustificazione l'hanno pure loro. Quello che mi cruccia è invece un problema che potrebbe essere facilmente risolto senza che io veda ragioni per non farlo...
Si tratta della Voce della macchinetta per il pagamento automatico: una voce femminile insofferente, annoiata e acida.
Quando è il nostro turno di pagare se non si introduce immediatamente (*4) il biglietto magnetico la Voce, in tono scocciato per il tempo che le facciamo perdere, dice “Introdurre il denaro o la tessera(*5)”.
Poi quando si paga, spesso una moneta finisce per fare un giro particolarmente lungo negli ingranaggi della macchina: in questi casa la Voce protesta in tono annoiato dicendo “Credito insufficiente” ma si capisce che la frase sottintesa è “Credito insufficiente, fesso!”.
Poi quando si riparte la solita Voce saluta con un veloce quanto distratto “Arrivederci”. Ma come, non ringrazia nemmeno? Capisco che i casellanti siano di cattivo umore e poco propensi ad aprire la bocca ma a una macchina basterebbe mettere una registrazione diversa: tipo “Arrivederci e grazie!”, “Buona giornata!”, “Grazie per aver usufruito del servizio Autostrade Itagliane” etc.
E poi che ragione c'è di usare una voce che suona più stronza e annoiata di qualsiasi operatore umano? Perché non mettere una voce allegra e simpatica che, per quanto possibile, addolcisca il pagamento?
In questo caso non mi viene in mente nessuna giustificazione per non cambiare la voce e quindi non capisco perché non venga fatto. Forse il vero motivo è che le Autostrade non si curano dei loro clienti: sanno che la stragrande maggioranza di essi non ha alternative e che sarà costretta a servirsi ancora di loro nonostante tutto. Compresa la Voce registrata così fastidiosamente irritante che sembra essere messa a posta per prendere per il c@#$ l'automobilista di turno.
Nota (*1): Beh, in alcuni tratti dell'A1 hanno aggiunto la “terza” corsia. Il problema è che l'aggiunta è a tratti: dove ci sono le tre corsie si scorre meglio ma quando queste tornano a essere due, per l'effetto imbuto, subito si creano code...
Nota (*2): Ci sarebbero altre faccende “autostradali” che mi inveleniscono l'animo, oltre la (solita) scarsa lungimiranza della nostra classe politica, ma preferisco tralasciare...
Nota (*3): Poi in realtà, anche quando questo avviene, non è che i lavori procedano spediti: sono ormai anni che da queste parti i lavori per la terza corsia procedono al rallentatore (vedi post Lavoro sicuro).
Nota (*4): Io che devo prendere il biglietto, estrarre il portamonete dalla tasca, contare le monetine e aprire il finestrino non ci provo neanche a batterla sul tempo: ogni volta mi tocca subire la sua ramanzina.
Nota (*5): Vado a memoria: le parole potrebbero essere diverse ma vi assicuro che il tono stizzoso è quello descritto...
sabato 23 aprile 2011
Macro Safari
Qualche giorno fa ho invitato a casa mia una amica con l'hobby della fotografia. L'idea era di fare entrambi delle foto ai fiori e agli insetti del giardino per poi confrontarle.
Siccome sono ormai anni che faccio foto in giardino ero piuttosto sicuro di essere io a fare le foto più interessanti ma le mie aspettative sono andate deluse!
Le foto della mia amica sono decisamente migliori come potete vedere qui su Flickr (bellissimo il primo piano di Bisba!)...
Io credo che, in parte, la ragione della mia debacle sia dovuta al fatto che, riaffrontando i soliti soggetti, mi sia dimenticato di essere creativo: insomma li ho fotografati svogliatamente senza particolare entusiasmo.
Inoltre lei mi ha gentilmente prestato il suo meraviglioso obiettivo per macro: meraviglioso!
Io non avevo mai usato un obiettivo di quel tipo ma non mi aspettavo risultati eccezzionali: insomma solamente gli insetti e i fiori un po' più grossi ma niente di più. Invece anche i colori sono più brillanti e i dettagli più definiti: insomma tutta un'altra storia!
Per una mezz'ora ho sperimentato con questo obiettivo. Ecco il verbo dice tutto "sperimentato" non "fatto foto": in pratica ero troppo impegnato a cercare di capire le potenzialità dell'obiettivo per poterlo sfruttare al (mio!) meglio... Cioè non cercavo l'inquadratura diversa o interessante ma mi limitavo a fare foto più "macro" possibili per vedere come venivano!
Di seguito una selezione delle mie foto con qualche commento (se non diversamente specificato le foto sono state realizzate con obiettivo macro 100mm):
Apaccia su glicine. Questa foto è fatta col mio obiettivo 18-200
Bombo su giglio. Questa foto è fatta col mio obiettivo 18-200
Bombo su giglio.
Insetto su margherita.
Fiore. Un sacco di fiori sono viola in questa periodo: neanche fossimo a Pasqua!
Apaccia su fiore di melo
Fiori di melo
Ancora ape su melo
Siccome sono ormai anni che faccio foto in giardino ero piuttosto sicuro di essere io a fare le foto più interessanti ma le mie aspettative sono andate deluse!
Le foto della mia amica sono decisamente migliori come potete vedere qui su Flickr (bellissimo il primo piano di Bisba!)...
Io credo che, in parte, la ragione della mia debacle sia dovuta al fatto che, riaffrontando i soliti soggetti, mi sia dimenticato di essere creativo: insomma li ho fotografati svogliatamente senza particolare entusiasmo.
Inoltre lei mi ha gentilmente prestato il suo meraviglioso obiettivo per macro: meraviglioso!
Io non avevo mai usato un obiettivo di quel tipo ma non mi aspettavo risultati eccezzionali: insomma solamente gli insetti e i fiori un po' più grossi ma niente di più. Invece anche i colori sono più brillanti e i dettagli più definiti: insomma tutta un'altra storia!
Per una mezz'ora ho sperimentato con questo obiettivo. Ecco il verbo dice tutto "sperimentato" non "fatto foto": in pratica ero troppo impegnato a cercare di capire le potenzialità dell'obiettivo per poterlo sfruttare al (mio!) meglio... Cioè non cercavo l'inquadratura diversa o interessante ma mi limitavo a fare foto più "macro" possibili per vedere come venivano!
Di seguito una selezione delle mie foto con qualche commento (se non diversamente specificato le foto sono state realizzate con obiettivo macro 100mm):
venerdì 22 aprile 2011
Meditazione
Oggi ho meditato. Non nel senso comune ma in quello yoga.
Ieri mi ero guardato su internet le varie tecniche di meditazione e avevo scelto quella apparentemente più semplice: quella basata sulla contemplazione del proprio respiro.
Semplicemente bisogna concentrarsi sul proprio respiro, sulla sensazione dell'aria che esce ed entra nelle narici, senza pensare ad altro. Bisogna stare seduti con il tronco un po' rigido e la testa ben eretta: suppongo per non addormentarsi...
Ho anche letto che questa fu la tecnica usata dal Buddha per raggiungere l'Illuminazione. Io sono già illuminato ma mi sembrava comunque un ottimo biglietto da visita!
Sono andato in giardino e, siccome l'avevo, mi sono portato anche dell'incenso.
Alcune considerazioni preliminari: l'incenso in giardino è completamente inutile perché il vento soffia sempre in tutt'altra direzione. Il cinguettio degli uccelli non è un problema ma l'occasionale elicottero distrae.
Anche Bisba distrae quando combina qualcosa di diverso dal solito: come cercare di infilarsi sotto il telo di plastica che copre la legna secca...
Ho messo un timer per 25 minuti e ho iniziato a meditare. Non credo di essere riuscito a rimanere concentrato per più di 5 minuti consecutivi, poi mi distraevo e, rendendomene conto, tornavo alla respirazione.
A un certo punto colto da ispirazione, come peraltro consigliato, ho deciso di associare una sillaba diversa all'inspirazione e all'espirazione: la हर (har) e la इह (ih). Secondo Google queste sillabe (in hindi) dovrebbero significare “Ogni Paradiso”.
Passati i 25 minuti ho notato che l'incenso non era ancora terminato: avrei voluto continuare a meditare fino all'esaurimento della bacchetta ma, dopo altri 15 minuti, ho iniziato a starnutire e così ho deciso di lasciar perdere...
Mentre i miei pensieri vagavano ho fatto due riflessioni interessanti.
1) I rituali antichi che, con i loro compiti pratici ben definiti ed elaborati, si accompagnavano alla morte avevano tre funzioni: aiutavano i famigliari a superare eventuali complessi di colpa; rendevano più facile credere nel benessere del defunto; placavano il senso di impotenza di fronte alla morte.
2) L'uomo nel tentativo di ricercare la giustizia commette ingiustizie.
Inoltre ho avuto la visione di un cavallo cieco o, più precisamente, con le orbite oculari vuote.
Vediamo se su internet ne scopro il (presunto!) significato...
...uhm... apparentemente il cavallo pare ricco di significati...sarebbe utile conoscere anche il colore del mantello: ma non so, il mio sembrava immateriale, direi scuro, magari non nero ma grigio...a questo sito ci sono un sacco di significati nefasti...niente... non ho trovato nessuna indicazione sul significato del particolare (credo determinante) delle orbite vuote...pazienza!
Ieri mi ero guardato su internet le varie tecniche di meditazione e avevo scelto quella apparentemente più semplice: quella basata sulla contemplazione del proprio respiro.
Semplicemente bisogna concentrarsi sul proprio respiro, sulla sensazione dell'aria che esce ed entra nelle narici, senza pensare ad altro. Bisogna stare seduti con il tronco un po' rigido e la testa ben eretta: suppongo per non addormentarsi...
Ho anche letto che questa fu la tecnica usata dal Buddha per raggiungere l'Illuminazione. Io sono già illuminato ma mi sembrava comunque un ottimo biglietto da visita!
Sono andato in giardino e, siccome l'avevo, mi sono portato anche dell'incenso.
Alcune considerazioni preliminari: l'incenso in giardino è completamente inutile perché il vento soffia sempre in tutt'altra direzione. Il cinguettio degli uccelli non è un problema ma l'occasionale elicottero distrae.
Anche Bisba distrae quando combina qualcosa di diverso dal solito: come cercare di infilarsi sotto il telo di plastica che copre la legna secca...
Ho messo un timer per 25 minuti e ho iniziato a meditare. Non credo di essere riuscito a rimanere concentrato per più di 5 minuti consecutivi, poi mi distraevo e, rendendomene conto, tornavo alla respirazione.
A un certo punto colto da ispirazione, come peraltro consigliato, ho deciso di associare una sillaba diversa all'inspirazione e all'espirazione: la हर (har) e la इह (ih). Secondo Google queste sillabe (in hindi) dovrebbero significare “Ogni Paradiso”.
Passati i 25 minuti ho notato che l'incenso non era ancora terminato: avrei voluto continuare a meditare fino all'esaurimento della bacchetta ma, dopo altri 15 minuti, ho iniziato a starnutire e così ho deciso di lasciar perdere...
Mentre i miei pensieri vagavano ho fatto due riflessioni interessanti.
1) I rituali antichi che, con i loro compiti pratici ben definiti ed elaborati, si accompagnavano alla morte avevano tre funzioni: aiutavano i famigliari a superare eventuali complessi di colpa; rendevano più facile credere nel benessere del defunto; placavano il senso di impotenza di fronte alla morte.
2) L'uomo nel tentativo di ricercare la giustizia commette ingiustizie.
Inoltre ho avuto la visione di un cavallo cieco o, più precisamente, con le orbite oculari vuote.
Vediamo se su internet ne scopro il (presunto!) significato...
...uhm... apparentemente il cavallo pare ricco di significati...sarebbe utile conoscere anche il colore del mantello: ma non so, il mio sembrava immateriale, direi scuro, magari non nero ma grigio...a questo sito ci sono un sacco di significati nefasti...niente... non ho trovato nessuna indicazione sul significato del particolare (credo determinante) delle orbite vuote...pazienza!
giovedì 21 aprile 2011
Corsa stanco
Come scrissi nel post "Corto" Di corsa a gennaio, causa pancia, avevo ripreso a correre.
Inizialmente ero partito con 30 minuti ma col tempo mi ero attestato a 45.
Poi mi sono ammalato e per circa un mese sono stato fermo.
Oggi sono tornato a correre e sono punto e a capo: di nuovo a 34 minuti (di cui camminando l'ultimo minuto)...
Uffa! Ogni volta che inizio a fare il fiato mi succede qualche inghippo e poi quando riprendo ho di nuovo da rifare tutto da capo...
Cioccotorta 23-Aprile-2011
Ho fatto una buonissima torta al cioccolato! Troppo buona per la mia pancia...
Edited: dimenticavo: ho fatto anche per la prima volta un ottimo filetto di merluzzo al pomodoro!
Insonnia matematica 26-Aprile-2011
Stanotte ho dormito proprio male.
Per finire il primo libro delle Storie di Erodoto sono andato a letto leggermente più tardi del solito. L'errore vero è stato però mettersi a ragionare su un problema matematico: il cervello si è lentamente messo in moto e verso le 2:00 mi sono dovuto alzare per cercare di distrarmi...
Oltretutto non ho nemmeno risolto il problema matematico che mi sta a cuore: se mi riesce però verrà fuori un bel post che non piacerà a nessuno!
Rimeditato 26-Aprile-2011
Oggi ho rimeditato per 25 minuti. L'unico inconveniente è stato l'incenso che si è subito spento mentre io me ne sono accorto solo dopo aver riaperto gli occhi.
Un'altra visione: gente in fuga impaurita (nessuno che conosco) (vedi anche Meditazione).
Mi chiedo se ci sia un collegamento col matrimonio di William e Kate: spero di no...
Tornadi 29-Aprile-2011
USA: Tornadi devastano gli stati del sud. Oltre 300 i morti. Al-Qaeda sospettata.
Inizialmente ero partito con 30 minuti ma col tempo mi ero attestato a 45.
Poi mi sono ammalato e per circa un mese sono stato fermo.
Oggi sono tornato a correre e sono punto e a capo: di nuovo a 34 minuti (di cui camminando l'ultimo minuto)...
Uffa! Ogni volta che inizio a fare il fiato mi succede qualche inghippo e poi quando riprendo ho di nuovo da rifare tutto da capo...
Cioccotorta 23-Aprile-2011
Ho fatto una buonissima torta al cioccolato! Troppo buona per la mia pancia...
Edited: dimenticavo: ho fatto anche per la prima volta un ottimo filetto di merluzzo al pomodoro!
Insonnia matematica 26-Aprile-2011
Stanotte ho dormito proprio male.
Per finire il primo libro delle Storie di Erodoto sono andato a letto leggermente più tardi del solito. L'errore vero è stato però mettersi a ragionare su un problema matematico: il cervello si è lentamente messo in moto e verso le 2:00 mi sono dovuto alzare per cercare di distrarmi...
Oltretutto non ho nemmeno risolto il problema matematico che mi sta a cuore: se mi riesce però verrà fuori un bel post che non piacerà a nessuno!
Rimeditato 26-Aprile-2011
Oggi ho rimeditato per 25 minuti. L'unico inconveniente è stato l'incenso che si è subito spento mentre io me ne sono accorto solo dopo aver riaperto gli occhi.
Un'altra visione: gente in fuga impaurita (nessuno che conosco) (vedi anche Meditazione).
Mi chiedo se ci sia un collegamento col matrimonio di William e Kate: spero di no...
Tornadi 29-Aprile-2011
USA: Tornadi devastano gli stati del sud. Oltre 300 i morti. Al-Qaeda sospettata.
Caos ordinato
È difficile fregarmi.
Non è che io sia particolarmente scaltro ma sono però molto scettico nei confronti del prossimo. Penso che lo si capisca leggendo fra le righe di molti post...
A volte posso prendere dei rischi calcolati. Valuto che una certa situazione abbia una certa probabilità di andar male e, se poi le cose vanno realmente male, sono comunque preparato psicologicamente ad affrontarle.
Comunque ogni tanto capita anche a me di essere ingannato. Nel seguente aneddoto il raggiro è totale: decisamente rimasi completamente spiazzato quando scoprii la verità... ma andiamo con ordine...
All'epoca ero studente a Pisa e fra i vari amici ne avevo uno studente a ingegneria. Io abitavo in un monolocale in centro mentre lui stava con i genitori nella prima periferia della città.
Di solito ci trovavamo in centro per andare poi da qualche parte.
Ora come posso rendere l'idea della confusione che c'era da me?
Immaginatevi una discarica piena di oggetti ammucchiati uno sopra l'altro. In questa discarica tracciate degli stretti sentieri che connettono insieme letto, bagno, computer e cucina. Quella che avete immaginato è una versione MOLTO meno caotica di quanto fosse la mia camera...
Così, quando invitavo qualcuno da me, mentre salivamo le scale (stavo all'ultimo piano), spiegavo che da me c'è sempre molto disordine...
Da una parte mi sentivo un po' in imbarazzo perché la mia stanza era veramente disastrata dall'altra non me ne importava troppo. Più o meno mi giustificavo così: “sono fatto in questa maniera: perché dovrei vergognarmi a mostrare un mio difetto? Dopotutto ho anche molti pregi...”
Così, la prima volta che lo invitai da me, chiesi a questo mio amico cosa ne pensasse. Egli iniziò a prodigarsi dicendomi che, sì la mia camera era in disordine, ma che la sua era messa molto peggio e cose di questo genere: "ma che dici! questo è niente! figurati da me è molto peggio!". Insomma non ricordo le sue esatte parole ma fu molto convincente...
La mia conclusione fu che lui doveva essere molto disordinato: per capirci le persone considerate “molto disordinate” sono circa 10-20 volte più ordinate di me. Magari hanno la scrivania in subbuglio, il letto rifatto male e oggetti fuori posto sparsi qua e là ma non mucchi di cose accatastate sul pavimento...
Un giorno volle in tutti i modi invitarmi a cena dai suoi (io ero molto sedentario) così ci trovammo da qualche parte e insieme raggiungemmo la sua casa.
Aveva comprato un computer nuovo e, per farmelo vedere, mi fece entrare nella sua stanza.
Immaginatevi che io avevo ben vive nella memoria le sue parole dove affermava che la sua camera era più disordinata della mia: come scritto non mi aspettavo che lo fosse veramente ma comunque mi immaginavo un po' di confusione.
Invece entrai nella cella di un monaco.
La camera era piuttosto grande e luminosa: in un angolo il letto, a una parete davanti alla finestra il computer, il pavimento lucido e senza un granello di polvere e nel mezzo della stanza una specie di leggio che a me sembrò un inginocchiatoio... Ma non solo non c'era disordine e tutto era lindo ma anche, ad esempio, la posizione dei pochi oggetti sulla sua scrivania sembrava essere studiata e precisa al millimetro. Neanche una biro sembrava essere fuori posto...
La stanza di un monaco maniaco dell'ordine.
Ci rimasi malissimo. Restai sotto choc per tutta la sera!
Protestai chiedendogli come mai mi avesse ingannato e lui rideva dicendomi che aveva detto le sue bugie solo per educazione...
Davvero ci rimasi male! Non per la bugia (figuriamoci!) quanto per averci creduto, seppur parzialmente...
Non vidi la mia espressione a uno specchio ma non mi stupirei se mi dicessero che ero rimasto a bocca aperta per chissà quanto!
Non è che io sia particolarmente scaltro ma sono però molto scettico nei confronti del prossimo. Penso che lo si capisca leggendo fra le righe di molti post...
A volte posso prendere dei rischi calcolati. Valuto che una certa situazione abbia una certa probabilità di andar male e, se poi le cose vanno realmente male, sono comunque preparato psicologicamente ad affrontarle.
Comunque ogni tanto capita anche a me di essere ingannato. Nel seguente aneddoto il raggiro è totale: decisamente rimasi completamente spiazzato quando scoprii la verità... ma andiamo con ordine...
All'epoca ero studente a Pisa e fra i vari amici ne avevo uno studente a ingegneria. Io abitavo in un monolocale in centro mentre lui stava con i genitori nella prima periferia della città.
Di solito ci trovavamo in centro per andare poi da qualche parte.
Ora come posso rendere l'idea della confusione che c'era da me?
Immaginatevi una discarica piena di oggetti ammucchiati uno sopra l'altro. In questa discarica tracciate degli stretti sentieri che connettono insieme letto, bagno, computer e cucina. Quella che avete immaginato è una versione MOLTO meno caotica di quanto fosse la mia camera...
Così, quando invitavo qualcuno da me, mentre salivamo le scale (stavo all'ultimo piano), spiegavo che da me c'è sempre molto disordine...
Da una parte mi sentivo un po' in imbarazzo perché la mia stanza era veramente disastrata dall'altra non me ne importava troppo. Più o meno mi giustificavo così: “sono fatto in questa maniera: perché dovrei vergognarmi a mostrare un mio difetto? Dopotutto ho anche molti pregi...”
Così, la prima volta che lo invitai da me, chiesi a questo mio amico cosa ne pensasse. Egli iniziò a prodigarsi dicendomi che, sì la mia camera era in disordine, ma che la sua era messa molto peggio e cose di questo genere: "ma che dici! questo è niente! figurati da me è molto peggio!". Insomma non ricordo le sue esatte parole ma fu molto convincente...
La mia conclusione fu che lui doveva essere molto disordinato: per capirci le persone considerate “molto disordinate” sono circa 10-20 volte più ordinate di me. Magari hanno la scrivania in subbuglio, il letto rifatto male e oggetti fuori posto sparsi qua e là ma non mucchi di cose accatastate sul pavimento...
Un giorno volle in tutti i modi invitarmi a cena dai suoi (io ero molto sedentario) così ci trovammo da qualche parte e insieme raggiungemmo la sua casa.
Aveva comprato un computer nuovo e, per farmelo vedere, mi fece entrare nella sua stanza.
Immaginatevi che io avevo ben vive nella memoria le sue parole dove affermava che la sua camera era più disordinata della mia: come scritto non mi aspettavo che lo fosse veramente ma comunque mi immaginavo un po' di confusione.
Invece entrai nella cella di un monaco.
La camera era piuttosto grande e luminosa: in un angolo il letto, a una parete davanti alla finestra il computer, il pavimento lucido e senza un granello di polvere e nel mezzo della stanza una specie di leggio che a me sembrò un inginocchiatoio... Ma non solo non c'era disordine e tutto era lindo ma anche, ad esempio, la posizione dei pochi oggetti sulla sua scrivania sembrava essere studiata e precisa al millimetro. Neanche una biro sembrava essere fuori posto...
La stanza di un monaco maniaco dell'ordine.
Ci rimasi malissimo. Restai sotto choc per tutta la sera!
Protestai chiedendogli come mai mi avesse ingannato e lui rideva dicendomi che aveva detto le sue bugie solo per educazione...
Davvero ci rimasi male! Non per la bugia (figuriamoci!) quanto per averci creduto, seppur parzialmente...
Non vidi la mia espressione a uno specchio ma non mi stupirei se mi dicessero che ero rimasto a bocca aperta per chissà quanto!
mercoledì 20 aprile 2011
Immigrazione reloaded
Bo, non so se annoio i miei lettori tornando su questo argomento: in genere mi piace variare spesso soggetto però credo che sia interessante, una volta tanto, seguire con più attenzione una particolare vicenda. Ricordo che per vedere tutti i post relativi a questo argomento è sufficiente cliccare sul tag “immigrazione” nell'elenco a destra...
Riassumo brevemente i fatti:
A Lampedusa arrivano barconi di immigrati irregolari provenienti prevalentemente dalla Tunisia per motivi economici.
Il governo italiano (GI) inizialmente aveva pensato di “spalmare” questi immigrati in centri d'accoglienza distribuiti per tutto il territorio nazionale (vedi Smaltimento immigrati). Poi, nonostante che i media cercassero di indorare la pillola chiamando poeticamente “migranti” gli immigrati irregolari (vedi -ati e -anti), ricordando la “vocazione” all'accoglienza degli italiani e il nostro passato di popolo di emigranti, nonostante tutto ciò, la forte opposizione delle persone che avrebbero dovuto vivere in prossimità dei campi e quella magari non ufficiale ma ufficiosa di molte regioni hanno fatta cambiare direzione al GI.
In barba al trattato di Schengen che imporrebbe all'Italia di respingere gli immigrati irregolari il GI ha avuto una bella trovata: visto che questi immigrati non hanno intenzione di stabilirsi in Italia perché non risolvere il problema regolarizzandoli con un pezzo di carta (vedi Politica ipocrita) in maniera che possano andarsene dove più preferiscono? In questa maniera non c'è bisogno di preparare troppi centri d'accoglienza suscitando l'ira delle popolazioni locali...
Guarda caso la soluzione di prestidigitazione burocratica non è piaciuta alla Francia (supposta meta di molti clandestini...) che ha prontamente bloccato i treni provenienti dall'Italia.
Il mio punto di vista:
L'elemento centrale della mia riflessione è che il vero problema non sono le migliaia di immigrati irregolari già sbarcati in Italia quanto piuttosto le centinaia di migliaia di potenziali immigrati che ancora non si sono decisi a partire.
Ora, ammesso e non concesso che l'arrivo di 25000-30000 nuovi giovani disoccupati non siano un problema (senza considerare il pericolo che in questo numero ci siano delinquenti comuni o perfino terroristi...) la situazione inizierebbe però ad essere ben diversa moltiplicando queste cifre per 10 o più.
Il punto quindi è come evitare l'arrivo in massa di altri immigrati irregolari?
A mio parere l'unica possibilità era trasmettere un messaggio di fermezza e legalità che dicesse “Entrare illegalmente in Italia non permette di accedere all'Europa” (vedi Parcheggio per un apprfondimento sul significato del “messaggio”). Come era possibile ottenere questo effetto? Probabilmente organizzando dei centri d'accoglienza dai quali non fosse possibile scappar via scavalcando una rete di mezzo metro e trattenendoci gli immigrati irregolari fino al raggiungimento di un accordo per il rimpatrio con la Tunisia.
Quale “messaggio” si è invece fatto arrivare in Tunisia?
Qualcosa di questo genere: “venite pure in Italia dove vi verrà data l'autorizzazione a muovervi liberamente in tutta Europa”.
Quale pensate che sarà l'effetto sui giovani potenziali immigrati tunisini (e non solo) che magari fin da bambini agognano di avere una vita migliore in Europa? È una domanda retorica quindi non sto a rispondere...
Mi rendo adesso conto di avere ben poco da aggiungere se non constatare l'apparente miopia politica del GI che credendo di risolvere un problema (scaricandolo sulle spalle altrui!) sta invece ponendo le basi per renderlo ancora più critico e difficile da gestire (*1).
Guarda caso solo stamani, complice il ritorno del bel tempo, sono arrivati altri 700 immigrati irregolari...
L'unica incognita che ho è il numero di barconi disponibili sulla costa africana per questi viaggi visto che non credo che quelli giunti a Lampedusa siano rispediti in Tunisia per nuovi carichi...
Già, qualcuno sa cosa succede a questi barconi??
Nota (*1): dopotutto un detto inglese afferma che la lungimiranza politica è dello statista mentre la miopia è del politicante. Suppongo che i normali politici dovrebbero avere una visione intermedia: ma si tratta di una supposizione irrilevante visto che da noi abbondano solo i politicanti.
Riassumo brevemente i fatti:
A Lampedusa arrivano barconi di immigrati irregolari provenienti prevalentemente dalla Tunisia per motivi economici.
Il governo italiano (GI) inizialmente aveva pensato di “spalmare” questi immigrati in centri d'accoglienza distribuiti per tutto il territorio nazionale (vedi Smaltimento immigrati). Poi, nonostante che i media cercassero di indorare la pillola chiamando poeticamente “migranti” gli immigrati irregolari (vedi -ati e -anti), ricordando la “vocazione” all'accoglienza degli italiani e il nostro passato di popolo di emigranti, nonostante tutto ciò, la forte opposizione delle persone che avrebbero dovuto vivere in prossimità dei campi e quella magari non ufficiale ma ufficiosa di molte regioni hanno fatta cambiare direzione al GI.
In barba al trattato di Schengen che imporrebbe all'Italia di respingere gli immigrati irregolari il GI ha avuto una bella trovata: visto che questi immigrati non hanno intenzione di stabilirsi in Italia perché non risolvere il problema regolarizzandoli con un pezzo di carta (vedi Politica ipocrita) in maniera che possano andarsene dove più preferiscono? In questa maniera non c'è bisogno di preparare troppi centri d'accoglienza suscitando l'ira delle popolazioni locali...
Guarda caso la soluzione di prestidigitazione burocratica non è piaciuta alla Francia (supposta meta di molti clandestini...) che ha prontamente bloccato i treni provenienti dall'Italia.
Il mio punto di vista:
L'elemento centrale della mia riflessione è che il vero problema non sono le migliaia di immigrati irregolari già sbarcati in Italia quanto piuttosto le centinaia di migliaia di potenziali immigrati che ancora non si sono decisi a partire.
Ora, ammesso e non concesso che l'arrivo di 25000-30000 nuovi giovani disoccupati non siano un problema (senza considerare il pericolo che in questo numero ci siano delinquenti comuni o perfino terroristi...) la situazione inizierebbe però ad essere ben diversa moltiplicando queste cifre per 10 o più.
Il punto quindi è come evitare l'arrivo in massa di altri immigrati irregolari?
A mio parere l'unica possibilità era trasmettere un messaggio di fermezza e legalità che dicesse “Entrare illegalmente in Italia non permette di accedere all'Europa” (vedi Parcheggio per un apprfondimento sul significato del “messaggio”). Come era possibile ottenere questo effetto? Probabilmente organizzando dei centri d'accoglienza dai quali non fosse possibile scappar via scavalcando una rete di mezzo metro e trattenendoci gli immigrati irregolari fino al raggiungimento di un accordo per il rimpatrio con la Tunisia.
Quale “messaggio” si è invece fatto arrivare in Tunisia?
Qualcosa di questo genere: “venite pure in Italia dove vi verrà data l'autorizzazione a muovervi liberamente in tutta Europa”.
Quale pensate che sarà l'effetto sui giovani potenziali immigrati tunisini (e non solo) che magari fin da bambini agognano di avere una vita migliore in Europa? È una domanda retorica quindi non sto a rispondere...
Mi rendo adesso conto di avere ben poco da aggiungere se non constatare l'apparente miopia politica del GI che credendo di risolvere un problema (scaricandolo sulle spalle altrui!) sta invece ponendo le basi per renderlo ancora più critico e difficile da gestire (*1).
Guarda caso solo stamani, complice il ritorno del bel tempo, sono arrivati altri 700 immigrati irregolari...
L'unica incognita che ho è il numero di barconi disponibili sulla costa africana per questi viaggi visto che non credo che quelli giunti a Lampedusa siano rispediti in Tunisia per nuovi carichi...
Già, qualcuno sa cosa succede a questi barconi??
Nota (*1): dopotutto un detto inglese afferma che la lungimiranza politica è dello statista mentre la miopia è del politicante. Suppongo che i normali politici dovrebbero avere una visione intermedia: ma si tratta di una supposizione irrilevante visto che da noi abbondano solo i politicanti.
martedì 19 aprile 2011
Regali diversamente utili
Che dilemma!!!
Qualche giorno fa riordinavo, evento raro, la mia camera. Così facendo mi sono imbattuto in due o tre regali di mia cugina dallo scopo misterioso...
Beh, in realtà niente di trascendentale: “scopo misterioso” è fuorviante, si tratta di oggetti che hanno una funzione ben definita ma che non credo utilizzerò mai. Di “misterioso” c'è solo il fatto di come lei abbia fatto a pensare che io avrei potuto usarli...
Ma non è questo il punto.
Mentre riflettevo distrattamente su dove sistemarli mi è venuto in mente di definirli “regali diversamente utili” e di scriverci sopra un post divertente.
Ed ecco il dilemma: ricordate il vecchio post l'accademia di Atene? In quel post descrivevo l'accesa discussione fra l'autore di quel blog e un suo lettore. L'oggetto del contendere era il gioco di parole “homoXSSuality” che incrocia insieme XSS e omosessualità.
Il lettore trovava il termine offensivo perché era inserito in un contesto negativo e quindi si associava “omosessualità” a qualcosa di sbagliato.
L'autore del blog rispondeva che si trattava di semplice ironia.
La mia opinione era che bisognava considerare la percentuale di lettori offesi sul totale dei lettori: è infatti ovvio che se un post ha un milione di lettori è altamente probabile che ce ne sia almeno uno, magari psicologicamente instabile, che trova qualcosa da ridire...
Recentemente poi, su FB, una mia amica ha pubblicato il link al seguente post I don't care if you are offended (lettura consigliata) che significa più o meno “non mi importa se ti offendi”.
L'autore, tale Scott Madin, parte dal presupposto che il sentirsi offesi per qualcosa è un fatto molto personale e, complessivamente, non controllabile (insomma come anch'io ho scritto “cercando abbastanza c'è sempre qualcuno disposto a offendersi per qualcosa”!). Poi distingue fra scherzi che offendono e scherzi che danneggiano.
L'autore fa l'esempio di scherzi sulla religione cristiana e scherzi sessisti. Gli scherzi degli atei sulla religione cristiana possono offendere (e magari essere maleducati) ma non danneggiano nessuno invece gli scherzi sessisti (ma anche “racist, homophobic, transphobic, classist, ableist, etc.”) rafforzano, magari inconsciamente, degli stereotipi errati e quindi, a lungo andare, sono dannosi.
La conclusione dell'autore è: scherzi che offendono sì, scherzi che danneggiano no.
Tornando a me, è evidente che il mio gioco di parole “regali diversamente utili” è basato sull'assonanza con “persone diversamente abili”. Leggendo in senso inverso la metafora si potrebbe arrivare alla seguente associazione di idee: “regali diversamente utili” = “regali inutili” = “persone inutili” = “persone diversamente abili”. A mio avviso la precedente catena di equazioni mi pare piuttosto cervellotica però, almeno in teoria, si tratta di un caso simile a quello basato sull'assonanza fra “homoXSSuality” e “omosessualità”...
Inoltre, secondo la definizione di Scott, questo mio gioco di parole è uno scherzo che, almeno potenzialmente, potrebbe danneggiare i diversamente abili e quindi non ammissibile.
Eppure io lo trovo divertente e non me la sento di autocensurarmi. Da qui il dilemma: faccio bene o male a pubblicare un post con questo titolo?
Secondo la mia definizione di “scherzo accettabile” tutto dipenderebbe dalla percentuale di offesi sul totale dei lettori che al momento non posso stimare (*1) ma che ritengo bassa. Secondo la definizione di Scott invece il mio gioco di parole sarebbe da censurare a priori.
In realtà mi pare che ci sia un grosso inconveniente nell'argomentazione di Scott. La distinzione fra offendere e danneggiare è molto meno netta di quanto egli faccia trasparire nel suo post. Ad esempio, un ateo che ironizza sulla religione cristiana non implica forse che i cristiani sono dei creduloni perché, ad esempio, credono che la Madonna fosse vergine quando concepì Gesù? In questa ottica i cristiani vengono danneggiati in quanto lo scherzo rafforza lo stereotipo del cristiano credulone, un po' bigotto che magari non crede troppo nell'evidenza scientifica...
Insomma ho la sensazione che qualsiasi scherzo, prendendosi gioco o sbeffeggiando qualcuno o qualcosa, magari indirettamente, rafforza comunque uno stereotipo negativo dell'oggetto della beffa.
Se così fosse non sarebbe possibile distinguere fra scherzi leciti e illeciti basandosi sul fatto che provochino offesa o danno visto che tutti danneggerebbero qualcuno...
In conclusione credo che la mia definizione di scherzo lecito sia più corretta. Resto però col dubbio che i “diversamente abili” si offendano a morte con me!
Nel caso lasciare un commento...
Nota (*1): Come sondaggio ho chiesto l'opinione di mio padre diversamente abile (ma lui si definisce handikkappato con la doppia “k”) ed egli ha trovato il gioco di parole semplicemente divertente. La sua opinione non è però molto indicativa avendo egli lo stesso mio umorismo che ha ereditato da me...
Qualche giorno fa riordinavo, evento raro, la mia camera. Così facendo mi sono imbattuto in due o tre regali di mia cugina dallo scopo misterioso...
Beh, in realtà niente di trascendentale: “scopo misterioso” è fuorviante, si tratta di oggetti che hanno una funzione ben definita ma che non credo utilizzerò mai. Di “misterioso” c'è solo il fatto di come lei abbia fatto a pensare che io avrei potuto usarli...
Ma non è questo il punto.
Mentre riflettevo distrattamente su dove sistemarli mi è venuto in mente di definirli “regali diversamente utili” e di scriverci sopra un post divertente.
Ed ecco il dilemma: ricordate il vecchio post l'accademia di Atene? In quel post descrivevo l'accesa discussione fra l'autore di quel blog e un suo lettore. L'oggetto del contendere era il gioco di parole “homoXSSuality” che incrocia insieme XSS e omosessualità.
Il lettore trovava il termine offensivo perché era inserito in un contesto negativo e quindi si associava “omosessualità” a qualcosa di sbagliato.
L'autore del blog rispondeva che si trattava di semplice ironia.
La mia opinione era che bisognava considerare la percentuale di lettori offesi sul totale dei lettori: è infatti ovvio che se un post ha un milione di lettori è altamente probabile che ce ne sia almeno uno, magari psicologicamente instabile, che trova qualcosa da ridire...
Recentemente poi, su FB, una mia amica ha pubblicato il link al seguente post I don't care if you are offended (lettura consigliata) che significa più o meno “non mi importa se ti offendi”.
L'autore, tale Scott Madin, parte dal presupposto che il sentirsi offesi per qualcosa è un fatto molto personale e, complessivamente, non controllabile (insomma come anch'io ho scritto “cercando abbastanza c'è sempre qualcuno disposto a offendersi per qualcosa”!). Poi distingue fra scherzi che offendono e scherzi che danneggiano.
L'autore fa l'esempio di scherzi sulla religione cristiana e scherzi sessisti. Gli scherzi degli atei sulla religione cristiana possono offendere (e magari essere maleducati) ma non danneggiano nessuno invece gli scherzi sessisti (ma anche “racist, homophobic, transphobic, classist, ableist, etc.”) rafforzano, magari inconsciamente, degli stereotipi errati e quindi, a lungo andare, sono dannosi.
La conclusione dell'autore è: scherzi che offendono sì, scherzi che danneggiano no.
Tornando a me, è evidente che il mio gioco di parole “regali diversamente utili” è basato sull'assonanza con “persone diversamente abili”. Leggendo in senso inverso la metafora si potrebbe arrivare alla seguente associazione di idee: “regali diversamente utili” = “regali inutili” = “persone inutili” = “persone diversamente abili”. A mio avviso la precedente catena di equazioni mi pare piuttosto cervellotica però, almeno in teoria, si tratta di un caso simile a quello basato sull'assonanza fra “homoXSSuality” e “omosessualità”...
Inoltre, secondo la definizione di Scott, questo mio gioco di parole è uno scherzo che, almeno potenzialmente, potrebbe danneggiare i diversamente abili e quindi non ammissibile.
Eppure io lo trovo divertente e non me la sento di autocensurarmi. Da qui il dilemma: faccio bene o male a pubblicare un post con questo titolo?
Secondo la mia definizione di “scherzo accettabile” tutto dipenderebbe dalla percentuale di offesi sul totale dei lettori che al momento non posso stimare (*1) ma che ritengo bassa. Secondo la definizione di Scott invece il mio gioco di parole sarebbe da censurare a priori.
In realtà mi pare che ci sia un grosso inconveniente nell'argomentazione di Scott. La distinzione fra offendere e danneggiare è molto meno netta di quanto egli faccia trasparire nel suo post. Ad esempio, un ateo che ironizza sulla religione cristiana non implica forse che i cristiani sono dei creduloni perché, ad esempio, credono che la Madonna fosse vergine quando concepì Gesù? In questa ottica i cristiani vengono danneggiati in quanto lo scherzo rafforza lo stereotipo del cristiano credulone, un po' bigotto che magari non crede troppo nell'evidenza scientifica...
Insomma ho la sensazione che qualsiasi scherzo, prendendosi gioco o sbeffeggiando qualcuno o qualcosa, magari indirettamente, rafforza comunque uno stereotipo negativo dell'oggetto della beffa.
Se così fosse non sarebbe possibile distinguere fra scherzi leciti e illeciti basandosi sul fatto che provochino offesa o danno visto che tutti danneggerebbero qualcuno...
In conclusione credo che la mia definizione di scherzo lecito sia più corretta. Resto però col dubbio che i “diversamente abili” si offendano a morte con me!
Nel caso lasciare un commento...
Nota (*1): Come sondaggio ho chiesto l'opinione di mio padre diversamente abile (ma lui si definisce handikkappato con la doppia “k”) ed egli ha trovato il gioco di parole semplicemente divertente. La sua opinione non è però molto indicativa avendo egli lo stesso mio umorismo che ha ereditato da me...
lunedì 18 aprile 2011
Rimbambito 2/2
Un inciso: per onestà devo anche ricordare che KGB nonostante la bellissima e calda giornata primaverile gira per il parco in abbigliamento semi-invernale e indossando costantemente il proteggi collo. Infatti KGB è ancora convalescente da una forte febbre/tosse. Nonostante le precauzioni, KGB tossicchierà costantemente per tutto il viaggio di ritorno.
Dopo aver sprecato 45 minuti (40 di coda + 5, a dir tanto, sul barcone) in “Fuga dalla Tunisia” andiamo su “Space Vertigo” una vecchia attrazione (non c'è coda) che simula la caduta libera da grande altezza. Breve ma intenso: mi è piaciuto.
È il turno di Inferis. Si tratta di un percorso da fare al buio in cui si deve procedere in fila indiana tenendo la mano sulle spalle della persona che ci precede. KGB è seccato da questo imposto contatto fisico con unO sconosciutO e dal fatto che gli sia negata l'opportunità erotica ti tastare unA sconusciutA. Nel complesso un'attrazione molto deludente: potrebbe essere divertente se si è in gruppo con persone particolarmente suggestionabili o paurose...
Prima di mangiare andiamo sulle montagne russe vecchie: “Tornado qualcosa”. L'attesa è relativamente breve, sui 20 minuti, e l'attrazione veramente divertente. La velocità è talmente alta che si viene sballottati violentemente contro le protezioni e si fa fatica a muovere il collo. Un paio di giri della morte, diverse curve strettissime: tengo le gambe ripiegate per paura che mi volino via! Proprio forte!
Andiamo a mangiare al fast food del corsaro: l'ambiente è carino, il cibo discreto e i prezzi accessibili.
Dopo mezz'ora siamo pronti a nuove avventure ma, saggiamente, optiamo per attrazioni tranquille che non cerchino di “agevolarci” la digestione tenendoci a testa in giù!
Si va al vecchio cinema 3D. Sempre piacevole. Peccato che funzionasse solo mezza sala: questo provocava una coda di circa 20-25 minuti. Sulla via del ritorno i miei amici mi dicono di aver visto, durante la coda, le effusioni di alcune lesbiche. KGB è seccato di aver perso tale intrattenimento: lui infatti non si è accorto di niente poiché intento a prendere i tempi e a stimare l'attesa rimasta...
Si prova il cinema 4D. Attesa lunghissima: questo spiega cosa si intenda nell'opuscolo con l'altrimenti incomprensibile dicitura “viaggio nel tempo”...
Non so. Ai miei compagni è piaciuto: io con gli occhialini polarizzati ho avuto grossi problemi a vedere chiaramente le immagini tridimensionali. Credo dipenda dal fatto che ho un occhio nettamente predominante sull'altro. Oltre ai sedili mobili c'erano poi degli spruzzi di acqua nebulizzata (e profumata) sincronizzati con la scena. Insomma a me non è piaciuto ma forse è colpa dei miei occhi...
Poi siamo andati nel magico “Albero di Finocchietto”. È un'attrazione per bambini: si è all'interno di una stanza con le pareti e le poltroncine che ruotano in maniera indipendente fra loro. Senza forti accelerazioni o scossoni l'effetto risultante è disorientante ma anche divertente. Piacevole considerato che non c'era praticamente fila.
Finalmente andiamo sulla nuova attrazione del 2011: le montagne russe del Raptor. Ho pure la fortuna di finire in prima fila quindi mi godo l'emozione al 100%. Che dire? Molto bello: la discesa iniziale quasi verticale toglie il respiro, in un paio di passaggi si ha poi la sensazione di andare a sbattere contro degli ostacoli (poi invece va tutto bene!)...
I miei compagni hanno preferito la novità di questa giostra io però rimango a favore dell'intensità e dagli “indolenzimenti” provocati dalle vecchie montagne...
Ritroviamo le bimbe che hanno assistito al concerto dei Sonora. Se possibile adesso c'è un momento ancora più emozionante: il bel Luca si presta a fare foto abbracciato alle sue fans.
Le bimbe raggianti vengano immortalate al fianco del loro idolo dal mio amico aspirante candidato fotografo. Ma l'equipaggio dell'Argo non si accontenta: non solo l'amica e la moglie del mio amico si fanno fotografare accanto a Luca ma anche lo stesso mio amico non perde l'occasione di avvinghiarsi strettamente al bel ragazzo come se fosse un ganimede. Ovviamente l'amico poi si lamenta con la moglie perché lei gli ha fatto una foto scadente...
Edited: Rettifica: la moglie dell'amico NON si è fatta fotografare. O almeno così dicono lei e il marito. Molto probabilmente se ne sono entrambi dimenticati e hanno cancellato senza accorgersene la foto fatta...
Solo KGB evita di farsi fotografare: in realtà aveva avuto la sensazione che Luca, l'adone dei Sonora, avesse cercato di allettarlo facendogli l'occhiolino e varie moine. Ma KGB non si presta a mercificare il proprio corpo e ha rifiutato di concedersi: anzi, per ragioni di puro principio, ha anche negato al bel musicista il proprio autografo...
C'è ancora una mezz'ora prima della chiusura così andiamo sull'ultima attrazione: dei gommoni rotondi che seguono un percorso nell'acqua. Non ci sono discese o altre emozioni forti però è divertente soprattutto quando qualche nostro compagno viene completamente annaffiato dall'acqua!
Io l'ho preferito n volte alla “Fuga dalla Tunisia”...
Alle 18:30 siamo fuori dal parco. KGB sarebbe impaziente di venir via. Le bimbe guardano felici le foto nelle loro macchinette. La sorella maggiore chioccia intorno a loro. Sfortunatamente il nostro timoniero appare, come dire, spossato e privo di energie. La moglie gli cinguetta intorno preoccupata.
Lentamente il timoniere si muove e, a fatica, dopo 20 minuti raggiungiamo l'Argo. Ma egli è ancora privo di energie: inebetito e con un filo di bava alla bocca, non si decide a muoversi. Ma la sua compagna sa cosa fare e gli mette in mano una spazzola: prima debolmente con poi con sempre più vigore il timoniere inizia a spazzolarsi i capelli. 50 volte per lato e la magia si compie!
Il timoniere riacquista le forze ad ogni colpo di spazzola! Una volta terminato anche il suo sorriso si accende, si batte i pugni sul petto ed emette un urlo belluino che esprime sicurezza e confidenza per il viaggio di ritorno.
Alle 19:00 si riparte. Alle 19:30 si è fuori dal parcheggio...
Sì, 500 metri in 30 minuti perché l'inadeguatezza della viabilità, di cui ho già accennato precedentemente, diventa evidente quando i visitatori escono tutti insieme dal parco: tutti viottoli e i sentieri che si allontanano da Iseoland sono saturi di macchine e si avanza letteralmente a passa d'uomo.
Dopo altri 45 minuti il navigatore Cri Cri rientra sfortunatamente in azione: vedendo che lo svincolo per l'autostrada è bloccato, e seguendo la regola “meglio in movimento che fermi”, ci fa dirigere verso nord, direzione Brennero. Come se dalla Colchide nel mar Nero, per tornare in Grecia, si dovesse risalire il Danubio per passare poi nel Po e scendere giù per il mar Tirreno(*3)...
Verso Verona, Cri Cri ci snocciola alcune distanze chilometriche fra città, villaggi e caselli autostradali (tutto a mente senza l'aiuto di mappe). Succede tutto in un attimo: il timoniere chiede “Quindi dove devo andare?”, Cri Cri risponde “Verso est!” e il timoniere, senza esitare, svolta a destra infilandosi in una viuzza buia. Dopo 500 metri si fa inversione ad U.
Comunque alla fine, alle 20:56 (*4), entriamo in autostrada. La "scorciatoia" ha avuto successo e l'autostrada è sgombra!
Il viaggio procede bene e ci formiamo a un autogrill prima del Rubicone. KGB, dimenticandosi che agli autogrill si mangia male e si spende tanto, acquista una cena disgustosa. Ma in effetti non tutto è cattivo: la lattina di Coca Cola è bevibile...
Verso 00:15 si riporta a casa l'amichetta della sorellina dell'amica dell'amico di KGB. Invece di riprendere l'autostrada si taglia per i boschi. Verso le 00:45 sono alla mia macchina e alle 1:20 sono finalmente a letto: subito cado in un'insonnia senza sogni...
Infine un'immagine che immortala gli argonauti all'arrivo nella Colchide. Notare la statua dell'ariete dal vello d'oro, la pettinatura dell'amico di KGB e il gestaccio di quest'ultimo indispettito per la foto...
Nota (*1): Sui Sonora non posso pronunciarmi perché li ho ascoltati troppo poco. Comunque ero rimasto molto sorpreso venendo a sapere che avrebbero partecipato al prossimo Gods of Metal. Durante il viaggio di ritorno ho scoperto che avevo capito male. Molto male. Molto molto male.
Nota (*2): KGB aveva preso diligentemente nota dei tempi perché già al mattino aveva vaticinato (correttamente) un ritardo di circa 2 ore sull'ottimistica tabella di marcia...
Nota (*3): Ah... mi dicono che gli argonauti hanno fatto proprio così... Ok, allora anche noi abbiamo fatto bene!
Nota (*4): KGB aveva preso diligentemente nota dei tempi perché già alle 19:00 aveva vaticinato l'ingresso in autostrada alle 21:00.
Dopo aver sprecato 45 minuti (40 di coda + 5, a dir tanto, sul barcone) in “Fuga dalla Tunisia” andiamo su “Space Vertigo” una vecchia attrazione (non c'è coda) che simula la caduta libera da grande altezza. Breve ma intenso: mi è piaciuto.
È il turno di Inferis. Si tratta di un percorso da fare al buio in cui si deve procedere in fila indiana tenendo la mano sulle spalle della persona che ci precede. KGB è seccato da questo imposto contatto fisico con unO sconosciutO e dal fatto che gli sia negata l'opportunità erotica ti tastare unA sconusciutA. Nel complesso un'attrazione molto deludente: potrebbe essere divertente se si è in gruppo con persone particolarmente suggestionabili o paurose...
Prima di mangiare andiamo sulle montagne russe vecchie: “Tornado qualcosa”. L'attesa è relativamente breve, sui 20 minuti, e l'attrazione veramente divertente. La velocità è talmente alta che si viene sballottati violentemente contro le protezioni e si fa fatica a muovere il collo. Un paio di giri della morte, diverse curve strettissime: tengo le gambe ripiegate per paura che mi volino via! Proprio forte!
Andiamo a mangiare al fast food del corsaro: l'ambiente è carino, il cibo discreto e i prezzi accessibili.
Dopo mezz'ora siamo pronti a nuove avventure ma, saggiamente, optiamo per attrazioni tranquille che non cerchino di “agevolarci” la digestione tenendoci a testa in giù!
Si va al vecchio cinema 3D. Sempre piacevole. Peccato che funzionasse solo mezza sala: questo provocava una coda di circa 20-25 minuti. Sulla via del ritorno i miei amici mi dicono di aver visto, durante la coda, le effusioni di alcune lesbiche. KGB è seccato di aver perso tale intrattenimento: lui infatti non si è accorto di niente poiché intento a prendere i tempi e a stimare l'attesa rimasta...
Si prova il cinema 4D. Attesa lunghissima: questo spiega cosa si intenda nell'opuscolo con l'altrimenti incomprensibile dicitura “viaggio nel tempo”...
Non so. Ai miei compagni è piaciuto: io con gli occhialini polarizzati ho avuto grossi problemi a vedere chiaramente le immagini tridimensionali. Credo dipenda dal fatto che ho un occhio nettamente predominante sull'altro. Oltre ai sedili mobili c'erano poi degli spruzzi di acqua nebulizzata (e profumata) sincronizzati con la scena. Insomma a me non è piaciuto ma forse è colpa dei miei occhi...
Poi siamo andati nel magico “Albero di Finocchietto”. È un'attrazione per bambini: si è all'interno di una stanza con le pareti e le poltroncine che ruotano in maniera indipendente fra loro. Senza forti accelerazioni o scossoni l'effetto risultante è disorientante ma anche divertente. Piacevole considerato che non c'era praticamente fila.
Finalmente andiamo sulla nuova attrazione del 2011: le montagne russe del Raptor. Ho pure la fortuna di finire in prima fila quindi mi godo l'emozione al 100%. Che dire? Molto bello: la discesa iniziale quasi verticale toglie il respiro, in un paio di passaggi si ha poi la sensazione di andare a sbattere contro degli ostacoli (poi invece va tutto bene!)...
I miei compagni hanno preferito la novità di questa giostra io però rimango a favore dell'intensità e dagli “indolenzimenti” provocati dalle vecchie montagne...
Ritroviamo le bimbe che hanno assistito al concerto dei Sonora. Se possibile adesso c'è un momento ancora più emozionante: il bel Luca si presta a fare foto abbracciato alle sue fans.
Le bimbe raggianti vengano immortalate al fianco del loro idolo dal mio amico aspirante candidato fotografo. Ma l'equipaggio dell'Argo non si accontenta: non solo l'amica e la moglie del mio amico si fanno fotografare accanto a Luca ma anche lo stesso mio amico non perde l'occasione di avvinghiarsi strettamente al bel ragazzo come se fosse un ganimede. Ovviamente l'amico poi si lamenta con la moglie perché lei gli ha fatto una foto scadente...
Edited: Rettifica: la moglie dell'amico NON si è fatta fotografare. O almeno così dicono lei e il marito. Molto probabilmente se ne sono entrambi dimenticati e hanno cancellato senza accorgersene la foto fatta...
Solo KGB evita di farsi fotografare: in realtà aveva avuto la sensazione che Luca, l'adone dei Sonora, avesse cercato di allettarlo facendogli l'occhiolino e varie moine. Ma KGB non si presta a mercificare il proprio corpo e ha rifiutato di concedersi: anzi, per ragioni di puro principio, ha anche negato al bel musicista il proprio autografo...
C'è ancora una mezz'ora prima della chiusura così andiamo sull'ultima attrazione: dei gommoni rotondi che seguono un percorso nell'acqua. Non ci sono discese o altre emozioni forti però è divertente soprattutto quando qualche nostro compagno viene completamente annaffiato dall'acqua!
Io l'ho preferito n volte alla “Fuga dalla Tunisia”...
Alle 18:30 siamo fuori dal parco. KGB sarebbe impaziente di venir via. Le bimbe guardano felici le foto nelle loro macchinette. La sorella maggiore chioccia intorno a loro. Sfortunatamente il nostro timoniero appare, come dire, spossato e privo di energie. La moglie gli cinguetta intorno preoccupata.
Lentamente il timoniere si muove e, a fatica, dopo 20 minuti raggiungiamo l'Argo. Ma egli è ancora privo di energie: inebetito e con un filo di bava alla bocca, non si decide a muoversi. Ma la sua compagna sa cosa fare e gli mette in mano una spazzola: prima debolmente con poi con sempre più vigore il timoniere inizia a spazzolarsi i capelli. 50 volte per lato e la magia si compie!
Il timoniere riacquista le forze ad ogni colpo di spazzola! Una volta terminato anche il suo sorriso si accende, si batte i pugni sul petto ed emette un urlo belluino che esprime sicurezza e confidenza per il viaggio di ritorno.
Alle 19:00 si riparte. Alle 19:30 si è fuori dal parcheggio...
Sì, 500 metri in 30 minuti perché l'inadeguatezza della viabilità, di cui ho già accennato precedentemente, diventa evidente quando i visitatori escono tutti insieme dal parco: tutti viottoli e i sentieri che si allontanano da Iseoland sono saturi di macchine e si avanza letteralmente a passa d'uomo.
Dopo altri 45 minuti il navigatore Cri Cri rientra sfortunatamente in azione: vedendo che lo svincolo per l'autostrada è bloccato, e seguendo la regola “meglio in movimento che fermi”, ci fa dirigere verso nord, direzione Brennero. Come se dalla Colchide nel mar Nero, per tornare in Grecia, si dovesse risalire il Danubio per passare poi nel Po e scendere giù per il mar Tirreno(*3)...
Verso Verona, Cri Cri ci snocciola alcune distanze chilometriche fra città, villaggi e caselli autostradali (tutto a mente senza l'aiuto di mappe). Succede tutto in un attimo: il timoniere chiede “Quindi dove devo andare?”, Cri Cri risponde “Verso est!” e il timoniere, senza esitare, svolta a destra infilandosi in una viuzza buia. Dopo 500 metri si fa inversione ad U.
Comunque alla fine, alle 20:56 (*4), entriamo in autostrada. La "scorciatoia" ha avuto successo e l'autostrada è sgombra!
Il viaggio procede bene e ci formiamo a un autogrill prima del Rubicone. KGB, dimenticandosi che agli autogrill si mangia male e si spende tanto, acquista una cena disgustosa. Ma in effetti non tutto è cattivo: la lattina di Coca Cola è bevibile...
Verso 00:15 si riporta a casa l'amichetta della sorellina dell'amica dell'amico di KGB. Invece di riprendere l'autostrada si taglia per i boschi. Verso le 00:45 sono alla mia macchina e alle 1:20 sono finalmente a letto: subito cado in un'insonnia senza sogni...
Infine un'immagine che immortala gli argonauti all'arrivo nella Colchide. Notare la statua dell'ariete dal vello d'oro, la pettinatura dell'amico di KGB e il gestaccio di quest'ultimo indispettito per la foto...
Nota (*1): Sui Sonora non posso pronunciarmi perché li ho ascoltati troppo poco. Comunque ero rimasto molto sorpreso venendo a sapere che avrebbero partecipato al prossimo Gods of Metal. Durante il viaggio di ritorno ho scoperto che avevo capito male. Molto male. Molto molto male.
Nota (*2): KGB aveva preso diligentemente nota dei tempi perché già al mattino aveva vaticinato (correttamente) un ritardo di circa 2 ore sull'ottimistica tabella di marcia...
Nota (*3): Ah... mi dicono che gli argonauti hanno fatto proprio così... Ok, allora anche noi abbiamo fatto bene!
Nota (*4): KGB aveva preso diligentemente nota dei tempi perché già alle 19:00 aveva vaticinato l'ingresso in autostrada alle 21:00.
domenica 17 aprile 2011
Cani & gatti
Oggi voglio dare la mia opinione sulle diversità fra cani e gatti.
Non essendo un etologo baso la mia opinione sull'esperienza personale: in totale ho avuto tre cani e tre gatti. Né pochi né molti ma abbastanza da farmi un'idea...
Non è facile fare confronti perché quello che questi animali danno e richiedono è molto diverso.
Di sicuro il cane dà fedeltà infinita, è molto obbediente ed è sempre pronto (e ben felice) a farsi coccolare dal padrone.
Sul fronte fedeltà/obbedienza/socialità il gatto non può competere col cane.
Partita già chiusa allora?
Beh, non proprio...
Il gatto è molto più indipendente del cane e questa sua maggiore autonomia non si limita al comportamento (come, ad esempio, andarsene in giro per tutto il giorno) ma anche, anzi soprattutto, nella personalità.
Il cane si compiace di annullarsi nella personalità del suo padrone: col tempo il suo carattere si plasma per adeguarsi a quello dell'uomo. Se ne “compiace” nel senso che non gli costa fatica e ne è felice. C'è del vero nel detto che “cani e padroni si assomigliano” ma è l'animale che si conforma all'uomo e non il viceversa.
Il gatto invece, forse perché meno socievole, non prova la stessa esigenza del cane di compiacere il padrone. Per questo sviluppa una personalità molto più completa e talvolta può entrare pure in conflitto con l'uomo (spesso ho sentito parlare di coppie che possedevano un gatto che aveva una fortissima antipatia per uno dei coniugi).
La spiccata personalità del gatto è anche il suo punto di forza. Convivendoci insieme si impara a capirne e apprezzarne le sfumature.
Rimane vero quindi che il gatto è meno fedele/obbediente/socievole del cane ma, proprio a causa della sua maggiore personalità, il padrone sa quanto significhi ogni atto di fedeltà/obbedienza e socievolezza del felino. Proprio a causa di questa conoscenza non è sbagliato dire che le sporadiche “buone azioni” del gatto sono così più apprezzate di quelle frequenti del cane.
Un po' come nella parabola del figliol prodigo dove il figlio scellerato che ritorna a casa è accolto con una festa mentre, per quello che si comporta sempre bene, non c'è niente da festeggiare.
Se il padrone schiocca le dita il cane accorrerà indipendentemente da tutto, al contrario il gatto si muoverà solo se il padrone gli è simpatico e se ne a voglia. È normale considerare il comportamento del cane migliore ma apprezzare maggiormente (soprattutto se se ne conosce la personalità) le più rare effusioni del gatto.
Personalmente non ho una spiccata preferenza per i cani o per i gatti. I cani danno di più e vogliono (o meglio “vorrebbero”) di più rispetto ai gatti. Detto questo è anche vero che il poco che il gatto dà lo si apprezza maggiormente.
sabato 16 aprile 2011
Margherite vs. erbacce
Avendo un grande giardino mi capita spesso, soprattutto in primavera, di essere impegnato a tagliare l'erba. Tutto sommato è un'attività che mi piace perché richiede quel giusto impegno che permette di distrarsi e lasciare vagare i pensieri.
Un poeta che taglia l'erba sarà ispirato a comporre sonetti ma io, più prosaicamente, tendo a perdermi in riflessioni più banali.
In particolare non posso fare a meno di notare che, semplificando al massimo, ci sono due tipi d'erba in giardino: quella che rimane bassa, aderente al terreno (tipo le margherite) e quella che cresce in verticale (tipo l'erbacce).
Ovviamente io, per fare meno fatica, vorrei che il mio giardino fosse ricoperto di margherite perché così non avrei da tagliare spesso l'erba. Però, se non curo (taglio) il prato, è invece propria l'erbaccia che prende il sopravvento.
Ciò è logico: l'erbaccia, crescendo verso l'alto, “ruba” la luce alle margherite, le ricopre e lentamente le rimpiazza.
Ma se l'erba che cresce verso l'alto ha questo grande vantaggio allora perché esistono in natura erbe che rimangono radenti al terreno?
La colpa è degli erbivori: essi preferiscono mangiarsi le erbe “alte” piuttosto che quelle "basse" e così facendo riequilibrano la situazione.
Fatte queste considerazioni ho deciso di fare una simulazione al computer. Così ho creato un modello che rispecchiasse la situazione reale ma ovviamente con gigantesche semplificazioni.
Ho creato un prato virtuale diviso in quadretti. Ogni quadretto può essere coperto da margherite, da erbacce oppure essere spoglio.
Ad ogni iterazione ogni quadretto di margherite o erbacce ha una certa probabilità di propagarsi: in tal caso viene selezionato casualmente uno dei quattro quadretti adiacenti. Se il quadretto selezionato è spoglio allora le margherite o le erbacce lo colonizzeranno automaticamente; se invece tale quadretto contiene già un'erba allora c'è solo una certa probabilità che venga colonizzato dall'erba avversaria. In questo frangente l'erbaccia ha più probabilità di avere successo rispetto alle margherite.
Infine ho aggiunto una pecora!
Essa parte da una posizione casuale nel campo e, sempre casualmente, si sposta in uno dei quattro quadretti adiacenti. La pecora preferirà trasferirsi dove c'è l'erbaccia, in subordine dove ci sono margherite e, solo in mancanza di meglio, in un quadretto di terreno brullo. La mia pecora è particolarmente vorace e il quadrato da dove proviene diventa spoglio!
Con questa idea in mente mi sono guardato per un paio di giorni JavaFX e oggi ho scritto il programma per fare questa simulazione.
Se c'è interesse scriverò un post di commento dettagliato al codice ma per ora mi limito a dire poche cose. La simulazione è composta da due file: uno in Java con tutta la logica e uno in JavaFX per la parte grafica. Il codice in JavaFX probabilmente non è ben scritto (come detto me lo sono studiato in poco più di 24 ore!) quindi qualunque consiglio per migliorarlo sarà ben apprezzato.
Una parolina la meritano anche i parametri di configurazione in Engine.java: SIZE è il lato del quadrato; GFACTOR è il fattore di crescita: più è alto e minore sarà la probabilità di riproduzione dell'erbacce e delle margherite (5, ad esempio, significa 1 probabilità su 5); WEEDSTRENGHT è la probabilità che l'erbaccia riesca a colonizzare un quadrato di margherite (6 equivale al 60%, 4 al 40%, etc); DAISYSTRENGHT è l'analogo per le margherite.
Con i parametri indicati la simulazione è piuttosto equilibrata: ovviamente aumentando la dimensione del campo, il fattore di crescità oppure con WEEDSTRENGHT >> DAISYSTRENGTH l'importanza della pecora viene ridotta e l'erbaccia ha facilmente il sopravvento.
Ecco il codice:
Engine.java con la logica
e Simulator.fx per la grafica...
Ecco l'applet col programmino funzionante. Credo ci voglia Java 1.6. Su Firefox non mi riesce di configurare Java ma su Chrome non ci sono problemi. Non l'ho testato su IE...
Edited: Apparentemente ci sono molti problemi per visualizzare questo applet. Di sicuro richiede il runtime della versione 1.6 di java (e l'installazione del relativo plugin su FF di linux è tutt'altro che automatica...) poi suppongo di non aver configurato bene i relativi files col risultato che molti browser vengono confusi (ipotizzo io). Al momento l'applet risulta visibile e funzionante su Chrome+linux e Chrome+Mac se qualcuno ha altre informazioni mi faccia sapere!
Inoltre ho notato un piccolo bug nel codice: se qualcuno oltre me lo nota allora lo correggerò altrimenti no! (so di cosa si tratta ma non ho voglia di tornarci sopra...)
Edited 2: Ora mi funziona anche su FF con Linux e penso che sia importante che il plugin usato da FF non sia "IcedTea" ma quello chiamato "Java(TM) Plug-in 1.6.0_24" (ma forse questo è un problema specifico di ubuntu: vedi qui)
Edited 3:Funziona anche su FF 4 Beta e Windows 7 (plugin Java(TM) Platform SE 6 U24)
Edited 4:Funziona anche su FF 4 e XP (Java 1.6.0_24 e plugin java di oracle (non icedtea))
Edited 5:Funziona anche su Chrome + Vista. In realtà funziona praticamente sempre a condizione che si abbia l'ultima versione di Java e su FF non venga usato il plugin IcedTea...
Un poeta che taglia l'erba sarà ispirato a comporre sonetti ma io, più prosaicamente, tendo a perdermi in riflessioni più banali.
In particolare non posso fare a meno di notare che, semplificando al massimo, ci sono due tipi d'erba in giardino: quella che rimane bassa, aderente al terreno (tipo le margherite) e quella che cresce in verticale (tipo l'erbacce).
Ovviamente io, per fare meno fatica, vorrei che il mio giardino fosse ricoperto di margherite perché così non avrei da tagliare spesso l'erba. Però, se non curo (taglio) il prato, è invece propria l'erbaccia che prende il sopravvento.
Ciò è logico: l'erbaccia, crescendo verso l'alto, “ruba” la luce alle margherite, le ricopre e lentamente le rimpiazza.
Ma se l'erba che cresce verso l'alto ha questo grande vantaggio allora perché esistono in natura erbe che rimangono radenti al terreno?
La colpa è degli erbivori: essi preferiscono mangiarsi le erbe “alte” piuttosto che quelle "basse" e così facendo riequilibrano la situazione.
Fatte queste considerazioni ho deciso di fare una simulazione al computer. Così ho creato un modello che rispecchiasse la situazione reale ma ovviamente con gigantesche semplificazioni.
Ho creato un prato virtuale diviso in quadretti. Ogni quadretto può essere coperto da margherite, da erbacce oppure essere spoglio.
Ad ogni iterazione ogni quadretto di margherite o erbacce ha una certa probabilità di propagarsi: in tal caso viene selezionato casualmente uno dei quattro quadretti adiacenti. Se il quadretto selezionato è spoglio allora le margherite o le erbacce lo colonizzeranno automaticamente; se invece tale quadretto contiene già un'erba allora c'è solo una certa probabilità che venga colonizzato dall'erba avversaria. In questo frangente l'erbaccia ha più probabilità di avere successo rispetto alle margherite.
Infine ho aggiunto una pecora!
Essa parte da una posizione casuale nel campo e, sempre casualmente, si sposta in uno dei quattro quadretti adiacenti. La pecora preferirà trasferirsi dove c'è l'erbaccia, in subordine dove ci sono margherite e, solo in mancanza di meglio, in un quadretto di terreno brullo. La mia pecora è particolarmente vorace e il quadrato da dove proviene diventa spoglio!
Con questa idea in mente mi sono guardato per un paio di giorni JavaFX e oggi ho scritto il programma per fare questa simulazione.
Se c'è interesse scriverò un post di commento dettagliato al codice ma per ora mi limito a dire poche cose. La simulazione è composta da due file: uno in Java con tutta la logica e uno in JavaFX per la parte grafica. Il codice in JavaFX probabilmente non è ben scritto (come detto me lo sono studiato in poco più di 24 ore!) quindi qualunque consiglio per migliorarlo sarà ben apprezzato.
Una parolina la meritano anche i parametri di configurazione in Engine.java: SIZE è il lato del quadrato; GFACTOR è il fattore di crescita: più è alto e minore sarà la probabilità di riproduzione dell'erbacce e delle margherite (5, ad esempio, significa 1 probabilità su 5); WEEDSTRENGHT è la probabilità che l'erbaccia riesca a colonizzare un quadrato di margherite (6 equivale al 60%, 4 al 40%, etc); DAISYSTRENGHT è l'analogo per le margherite.
Con i parametri indicati la simulazione è piuttosto equilibrata: ovviamente aumentando la dimensione del campo, il fattore di crescità oppure con WEEDSTRENGHT >> DAISYSTRENGTH l'importanza della pecora viene ridotta e l'erbaccia ha facilmente il sopravvento.
Ecco il codice:
Engine.java con la logica
package base; import java.security.SecureRandom; import java.util.ArrayList; import java.util.Collections; /** * Apr 14, 2011 * @author KGB */ public class Engine { //CONSTANTS (Used just in this class) //========================== public final static int SIZE=10; public final static int DAISY=1; public final static int WEED=2; public final static int DIRT=0; public final static int GFACTOR=5; public final static int WEEDSTRENGHT=6; //1 to 10 public final static int DAISYSTRENGHT=4; //1 to 10 //VARIABLES //========= int[][] map=new int[SIZE][SIZE]; int pecX; int pecY; int pecDir; private SecureRandom ran = null; //CONSTRUCTORS //============ public Engine() { try { ran = SecureRandom.getInstance("SHA1PRNG"); } catch (Exception e) { } initMap(); } //PUBLIC: OTHERS public void doStep() { for(int x=0;x<SIZE;x++) for(int y=0;y<SIZE;y++) { if(quicknum(GFACTOR)!=1 || map[x][y]==DIRT) continue; ArrayList<Square> vicini=getNeighbours(x,y); Collections.shuffle(vicini); Square s=vicini.get(0); if(s.val!=map[x][y]) { switch(s.val) { case DIRT: map[s.x][s.y]=map[x][y]; break; case DAISY: if(quicknum(10)<=WEEDSTRENGHT) map[s.x][s.y]=WEED; break; case WEED: if(quicknum(10)<=DAISYSTRENGHT) map[s.x][s.y]=DAISY; break; } } } ArrayList<Square> vicini=getNeighbours(pecX,pecY); Collections.shuffle(vicini); Collections.sort(vicini); map[pecX][pecY]=DIRT; Square dest=vicini.get(0); pecDir=findNewDir(pecX,pecY,dest.x,dest.y); pecX=dest.x; pecY=dest.y; //outputMap(); } //PROTECTED //============ //PRIVATE //======= private int quicknum(int nMax) { return genera(nMax,1); } private int genera(int facce, int volte) { int result = 0; if(facce<=0) return 0; for (int i=0; i<volte; i++) result += ran.nextInt(facce) + 1; return result; } private void outputMap() { System.out.println("-----"); for(int y=0;y<SIZE;y++) { for(int x=0;x<SIZE;x++) System.out.print(map[x][y]+" "); System.out.println(""); } System.out.println("Pec. X,Y=("+pecX+","+pecY+") pecDir: "+pecDir); } private int findNewDir(int oldX, int oldY, int newX, int newY) { int prod=(oldX-newX)+(oldY-newY)*2; int res=0; switch(prod) { case -2: res=1; break; case -1: res=2; break; case 1: res=0; break; case 2: res=3; break; } return res; } private void initMap() { for(int y=0;y<SIZE;y++) for(int x=0;x<SIZE;x++) map[x][y]=quicknum(2); pecX=quicknum(SIZE)-1; pecY=quicknum(SIZE)-1; pecDir=quicknum(4)-1; //outputMap(); } private ArrayList<Square> getNeighbours(int x, int y) { ArrayList<Square> lst=new ArrayList<Square>(4); if(x>0) lst.add(new Square(map[x-1][y],x-1,y)); if(x<SIZE-1) lst.add(new Square(map[x+1][y],x+1,y)); if(y>0) lst.add(new Square(map[x][y-1],x,y-1)); if(y<SIZE-1) lst.add(new Square(map[x][y+1],x,y+1)); return lst; } //GETTERS //============ public int[][] getMap() { return map; } public int getPecX() { return pecX; } public int getPecY() { return pecY; } public int getPecDir() { return pecDir; } //INNER CLASSES //============= class Square implements Comparable<Square> { int val; int x; int y; @Override public int compareTo(Square s2) { return s2.val-this.val; } private Square(int v) { val=v; } private Square(int pv, int px, int py) { val=pv; x=px; y=py; } } }
e Simulator.fx per la grafica...
package base; import javafx.stage.Stage; import javafx.scene.image.Image; import javafx.scene.image.ImageView; import javafx.geometry.HPos; import javafx.geometry.Insets; import javafx.scene.layout.Tile; import javafx.scene.Scene; import javafx.scene.paint.Color; import javafx.animation.KeyFrame; import javafx.animation.Timeline; import javafx.animation.transition.TranslateTransition; import javafx.animation.transition.RotateTransition; import javafx.animation.transition.ParallelTransition; /** * @author KGB */ def imgWeed = Image{url: "{__DIR__}resources/weed.png"}; def imgDaisy = Image{url: "{__DIR__}resources/daisy.png"}; def imgRabbit = Image{url: "{__DIR__}resources/wererabbit.png"}; def imgDirt = Image{url: "{__DIR__}resources/dirt.png"}; var engine = new Engine(); var staticField = engine.getMap(); Timeline { repeatCount: Timeline.INDEFINITE keyFrames: [KeyFrame{time: 1.5s action:function(){ engine.doStep(); staticField = engine.getMap(); sequence = for (row in staticField) for(square in row) square; campo = for (ele in sequence) ImageView{ image: if(ele==Engine.WEED) then imgWeed else if(ele==Engine.DAISY) then imgDaisy else imgDirt } pecoraPosX = engine.getPecX(); pecoraPosY = engine.getPecY(); pecoraDir = engine.getPecDir(); angle= if(pecoraDir-oldPecoraDir==-3) then 1 else if(pecoraDir-oldPecoraDir==3) then -1 else (pecoraDir-oldPecoraDir); pt.playFromStart(); }}, KeyFrame{time: 2s action:function(){ pecora.translateX=10 + pecoraPosY*32; pecora.translateY=10 + pecoraPosX*32; pecora.rotate=90*pecoraDir; oldPecoraDir=pecoraDir; }} ] }.play(); var sequence = for (row in staticField) for(square in row) square; var campo = for (ele in sequence) ImageView{ image: if(ele==Engine.WEED) then imgWeed else if(ele==Engine.DAISY) then imgDaisy else imgDirt } var pecoraPosX = engine.getPecX(); var pecoraPosY = engine.getPecY(); var pecoraDir = engine.getPecDir(); var oldPecoraDir = pecoraDir; var pecora = ImageView{ image: imgRabbit translateY: 10 + pecoraPosX*32 translateX: 10 + pecoraPosY*32 rotate: 90*pecoraDir; }; var angle = 0; var rotTrans = RotateTransition { duration: .5s node: pecora byAngle: bind angle*90; autoReverse: false } var movTrans = TranslateTransition { duration: .5s node: pecora toX: bind 10 + pecoraPosY*32 toY: bind 10 + pecoraPosX*32 autoReverse: false } var pt = ParallelTransition {content: bind [rotTrans, movTrans]} Stage { title: "Margherite Vs. Erbacce" scene : Scene { width: Engine.SIZE*32+20 height: Engine.SIZE*32+20 fill: Color.CORAL content: [Tile { tileWidth: 40 nodeHPos: HPos.LEFT //Allinea gli elementi a sinistra padding: Insets{top: 10 left: 10} columns: engine.SIZE rows: engine.SIZE vgap: 0 hgap: 0 content: bind campo }, //Tile pecora ] } // Scene }//Stage
Ecco l'applet col programmino funzionante. Credo ci voglia Java 1.6. Su Firefox non mi riesce di configurare Java ma su Chrome non ci sono problemi. Non l'ho testato su IE...
<script src="http://dl.javafx.com/1.3/dtfx.js"></script> <script> javafx( { archive: "http://www.greaterminds.net/blog/DaisyVsWeed/DaisyVsWeed.jar", draggable: true, width: 340, height: 340, code: "base.Simulator", name: "DaisyVsWeed" } ); </script>
Edited: Apparentemente ci sono molti problemi per visualizzare questo applet. Di sicuro richiede il runtime della versione 1.6 di java (e l'installazione del relativo plugin su FF di linux è tutt'altro che automatica...) poi suppongo di non aver configurato bene i relativi files col risultato che molti browser vengono confusi (ipotizzo io). Al momento l'applet risulta visibile e funzionante su Chrome+linux e Chrome+Mac se qualcuno ha altre informazioni mi faccia sapere!
Inoltre ho notato un piccolo bug nel codice: se qualcuno oltre me lo nota allora lo correggerò altrimenti no! (so di cosa si tratta ma non ho voglia di tornarci sopra...)
Edited 2: Ora mi funziona anche su FF con Linux e penso che sia importante che il plugin usato da FF non sia "IcedTea" ma quello chiamato "Java(TM) Plug-in 1.6.0_24" (ma forse questo è un problema specifico di ubuntu: vedi qui)
Edited 3:Funziona anche su FF 4 Beta e Windows 7 (plugin Java(TM) Platform SE 6 U24)
Edited 4:Funziona anche su FF 4 e XP (Java 1.6.0_24 e plugin java di oracle (non icedtea))
Edited 5:Funziona anche su Chrome + Vista. In realtà funziona praticamente sempre a condizione che si abbia l'ultima versione di Java e su FF non venga usato il plugin IcedTea...
giovedì 14 aprile 2011
Calabrone zombie
In questi giorni mi sono appassionato all'affascinante enigma posto dai calabroni zombie siberiani.
Negli scorsi mesi sono rimbalzate sui vari media internazionali i risultati di alcune ricerche russe che stranamente, nonostante i titoli evocativi, hanno avuto poca risonanza sui nostri giornali.
Mi sono così letto tutti gli articoli che ho trovato sulla BBC e altri siti in lingua inglese e poi, non senza difficoltà, ho trovato e tradotto le fonti in russo.
Spero di fare cosa gradita ai miei lettori presentando i seguenti brevi riassunti che sono la sintesi dei quattro articoli principali, originariamente in russo, integrati da informazioni raccolte da altri siti.
Il mistero dei calabroni zombie
Di cosa si tratta: il calabrone siberiano, vespa crabro siberica, è una sottospecie di calabrone da tempo nota. Già ai primi del secolo scorso erano giunte voci sulle straordinarie peculiarità di questo insetto: secondo i contadini siberiani infatti questo calabrone, una volta ucciso, dopo qualche giorno ritornava in vita per circa una settimana prima di morire definitivamente. Ovviamente queste voci erano accolte con sorrisi e battute negli ambienti scientifici sovietici: al massimo si pensava si potesse spiegare il tutto con una qualche forma di ibernazione se non con pura e semplice superstizione. Poi però, con la guerra fredda, si decise di indagare in ogni direzione, anche nelle più inverosimili, per cercare di ottenere nuove armi contro il nemico americano.
Le ricerche sulla vespa crabro siberica ebbero subito risultati sorprendenti ma tutte le scoperte furono nascoste al pubblico e considerate top secret.
Gli scienziati poterono infatti facilmente verificare che la totalità dei calabroni provenienti da una specifica zona, una volta uccisi, tornavano in vita dopo 18-20 ore e morivano poi, questa volte definitivamente, dopo 3-7 giorni a seconda delle condizioni ambientali.
Ovviamente furono tentati diverse tecniche per uccidere la bestiola (dall'asfissia, ai veleni fino alle radiazioni) e ogni tecnica produceva risultati lievemente diversi sia nel tempo necessario per la “resurrezione” che per la seconda morte “definitiva”.
Le ipotesi più diverse furono formulate per spiegare lo strano fenomeno e informalmente questi calabroni siberiani iniziarono a essere noti come “calabroni zombie”.
I calabroni furono sezionati e analizzati approfonditamente: fu subito evidente che si trattava di animali più semplici rispetto ai comuni calabroni: in particolare i gangli nervosi che controllavano gli organi motori erano particolarmente primitivi. A parte questo non si scoprì niente che potesse spiegare il mistero.
L'indizio che mise i ricercatori sulla strada corretta fu la scoperta che i calabroni cui era stato somministrato un potente antibiotico circa tre giorni prima di essere uccisi non tornavano mai in vita.
Gli esperimenti si indirizzarono quindi verso la ricerca di un qualche batterio: finalmente un batterio particolarmente piccolo, un vibrione per la precisione, vagamente imparentato coi più comuni proteobacteria, fu scoperto infestare il cervello del calabrone. Inizialmente non era stato identificato perché quando l'animale è in vita il batterio resta “dormiente” e inattivo.
Una volta che l'insetto muore, i cambiamenti di temperatura e chimici all'interno del corpo, portano all'improvvisa proliferazione del batterio che si riproduce e si diffonde nel cervello e nei gangli nervosi dell'animale.
Il batterio svolge due compiti fondamentali: una volta che la colonia batterica raggiunge la maturità inizia a sviluppare dei filamenti fra le varie cellule che ricordano fortemente i dendriti dei neuroni; la seconda funzione è la produzione di una particolare tossina fortemente antibatterica che virtualmente interrompe e previene la putrefazione del calabrone.
In qualche maniera i circuiti nervosi del calabrone vengono ripristinati e altri elementi patogeni che avevano potuto provocare la morte distrutti. Lentamente i processi vitali principali riprendono e solo lentamente la progressiva morte cellulare determina la morte “definitiva” dell'insetto (in particolare il calabrone rianimato non sembra in grado di procurarsi il cibo e, in pratica, muore per inedia...).
Ma questa prima spiegazione parziale apriva molti altri interrogativi: il principale era come spiegare l'apparente comportamento semi normale del calabrone tornato in vita. Gli scienziati si aspettavano che i centri nervosi ripristinati fossero in grado di far muovere a casaccio le zampette o magari sbattere le ali ma mai che i movimenti si sincronizzassero fra loro riuscendo a far muovere l'insetto come se fosse vivo!
Ancora non ci sono spiegazioni definitive ma sta prendendo campo l'ipotesi di pseudo-mente batterica.
Cura del parkinson attraverso il batterio di Semënov
Recenti ricerche mediche stanno cercando di giungere a una cura per il parkinson e altre malattie degenerative del sistema nervoso centrale grazie al batterio di Semënov, meglio noto come batterio del “calabrone zombie”.
Da anni sono note le capacità di questo batterio di sostituirsi e parzialmente riparare il sistema nervoso del calabrone una volta che questo muore.
Il problema fino a poco tempo fa insuperabile era che il batterio non “funzionava” su altri animali e neppure su altre specie di calabroni. Eppure, a parte l'evidente rozzezza del cervello del calabrone siberiano, i suoi neuroni sono simili, virtualmente identici a quelli delle specie superiori.
Adesso finalmente, attraverso l'ingegneria genetica, è stato creato da scienziati dell'università di San Pietroburgo una versione del batterio in grado di riprodursi nel cervello dei suini.
Attualmente non è ancora possibile controllare l'attività del nuovo batterio (ribattezzato senza troppa fantasia batterio di Semënov B3) che in realtà finisce per comportarsi come una forma particolarmente virulenta di meningite. Eppure gli scienziati sono ottimisti: grazie al batterio modificato è stato infatti possibile ripristinare la funzionalità di un midollo spinale interrotto: il suino usato come cavia era infatti completamente paralizzato dal collo in giù ma, già dopo poche ore dalla somministrazione del batterio, era in grado di muovere le zampe e dopo 36 ore poteva camminare tranquillamente. Sfortunatamente dopo 48 ore la cavia era morta...
Il prossimo obiettivo degli scienziati sarà quello di riuscire a rendere il batterio meno aggressivo e più controllabile: idealmente si vorrebbe riuscire a usare il batterio per riparare il materiale nervoso solo dove serve ed evitare che prolifichi in maniera incontrollata.
L'applicazione all'uomo è in realtà ancora lontana (almeno 10-15 anni) ma il potenziale è notevole e fa ben sperare.
Evoluzione vs Creazionismo: la mente batterica
Negli Stati Uniti, ma non solo, è sempre più accesso lo scontro fra le teorie evoluzionistiche e quelle creazionistiche.
Uno degli argomenti maggiormente usati dai creazionisti è che sembrerebbe incomprensibile come forme di vita unicellulari possano organizzarsi insieme per creare organi complessi come ad esempio l'occhio o il cervello.
Recentemente però, la diffusione delle ricerche sul batterio di Semënoff, meglio noto come batterio del calabrone zombie siberiano, hanno gettato nuova luce sulle modalità di aggregazione e cooperazione fra organismi unicellulari.
I batteri di Semënoff sono infatti in grado di aggregarsi fra loro in maniera tale da formare quella che gli scienziati definiscono una “mente batterica”. I calabroni resuscitati, o più propriamente rianimati, da questo batterio sono in grado di muoversi e di comportarsi in maniera estremamente simile a quella dei calabroni vivi (gli scienziati teorizzano che questa sia la maniera usata dal batterio per infettare altri calabroni...).
Comunque il modo in cui questi batteri sembrano in grado di auto-organizzarsi è usata dagli scienziati evoluzionisti come dimostrazione delle incredibili potenzialità della natura di creare casualmente strutture più complesse e solo apparentemente non realizzabili senza l'aiuto di un Creatore.
Nuovi antibiotici
Negli ultimi anni, per diversi motivi, stanno proliferando ceppi di batteri via via sempre più resistenti agli antibiotici compresi quelli di ultima generazione.
Si tratta di una lotta costante fra gli scienziati che sintetizzano nuovi antibiotici e i batteri che si adattano sempre più velocemente.
Recentemente però i ricercatori di un'importante industria farmaceutica svizzera hanno iniziato a sperimentare un tipo di antibiotico completamente nuovo basato sulla tossina prodotta dal batterio di Semënoff. Il batterio di Semënoff è il noto (!) deus ex machina dietro le “miracolose resurrezioni” del calabrone zombie.
Il batterio, una volta attivato, secerne infatti una tossina, un complesso alcaloide, che risulta attualmente essere almeno ben 100 volte più efficace dell'antibiotico più moderno.
I ricercatori sono riusciti a produrre artificialmente piccole quantità di questa tossina facendo crescere in vitro il batterio ed estraendo poi la tossina con un procedimento top secret.
Un portavoce dell'azienda ha confermato ai giornalisti che esperimenti sull'uomo sono già in corso e che la commercializzazione del nuovo farmaco potrebbe avvenire già entro 4-5 anni.
Negli scorsi mesi sono rimbalzate sui vari media internazionali i risultati di alcune ricerche russe che stranamente, nonostante i titoli evocativi, hanno avuto poca risonanza sui nostri giornali.
Mi sono così letto tutti gli articoli che ho trovato sulla BBC e altri siti in lingua inglese e poi, non senza difficoltà, ho trovato e tradotto le fonti in russo.
Spero di fare cosa gradita ai miei lettori presentando i seguenti brevi riassunti che sono la sintesi dei quattro articoli principali, originariamente in russo, integrati da informazioni raccolte da altri siti.
Il mistero dei calabroni zombie
Di cosa si tratta: il calabrone siberiano, vespa crabro siberica, è una sottospecie di calabrone da tempo nota. Già ai primi del secolo scorso erano giunte voci sulle straordinarie peculiarità di questo insetto: secondo i contadini siberiani infatti questo calabrone, una volta ucciso, dopo qualche giorno ritornava in vita per circa una settimana prima di morire definitivamente. Ovviamente queste voci erano accolte con sorrisi e battute negli ambienti scientifici sovietici: al massimo si pensava si potesse spiegare il tutto con una qualche forma di ibernazione se non con pura e semplice superstizione. Poi però, con la guerra fredda, si decise di indagare in ogni direzione, anche nelle più inverosimili, per cercare di ottenere nuove armi contro il nemico americano.
Le ricerche sulla vespa crabro siberica ebbero subito risultati sorprendenti ma tutte le scoperte furono nascoste al pubblico e considerate top secret.
Gli scienziati poterono infatti facilmente verificare che la totalità dei calabroni provenienti da una specifica zona, una volta uccisi, tornavano in vita dopo 18-20 ore e morivano poi, questa volte definitivamente, dopo 3-7 giorni a seconda delle condizioni ambientali.
Ovviamente furono tentati diverse tecniche per uccidere la bestiola (dall'asfissia, ai veleni fino alle radiazioni) e ogni tecnica produceva risultati lievemente diversi sia nel tempo necessario per la “resurrezione” che per la seconda morte “definitiva”.
Le ipotesi più diverse furono formulate per spiegare lo strano fenomeno e informalmente questi calabroni siberiani iniziarono a essere noti come “calabroni zombie”.
I calabroni furono sezionati e analizzati approfonditamente: fu subito evidente che si trattava di animali più semplici rispetto ai comuni calabroni: in particolare i gangli nervosi che controllavano gli organi motori erano particolarmente primitivi. A parte questo non si scoprì niente che potesse spiegare il mistero.
L'indizio che mise i ricercatori sulla strada corretta fu la scoperta che i calabroni cui era stato somministrato un potente antibiotico circa tre giorni prima di essere uccisi non tornavano mai in vita.
Gli esperimenti si indirizzarono quindi verso la ricerca di un qualche batterio: finalmente un batterio particolarmente piccolo, un vibrione per la precisione, vagamente imparentato coi più comuni proteobacteria, fu scoperto infestare il cervello del calabrone. Inizialmente non era stato identificato perché quando l'animale è in vita il batterio resta “dormiente” e inattivo.
Una volta che l'insetto muore, i cambiamenti di temperatura e chimici all'interno del corpo, portano all'improvvisa proliferazione del batterio che si riproduce e si diffonde nel cervello e nei gangli nervosi dell'animale.
Il batterio svolge due compiti fondamentali: una volta che la colonia batterica raggiunge la maturità inizia a sviluppare dei filamenti fra le varie cellule che ricordano fortemente i dendriti dei neuroni; la seconda funzione è la produzione di una particolare tossina fortemente antibatterica che virtualmente interrompe e previene la putrefazione del calabrone.
In qualche maniera i circuiti nervosi del calabrone vengono ripristinati e altri elementi patogeni che avevano potuto provocare la morte distrutti. Lentamente i processi vitali principali riprendono e solo lentamente la progressiva morte cellulare determina la morte “definitiva” dell'insetto (in particolare il calabrone rianimato non sembra in grado di procurarsi il cibo e, in pratica, muore per inedia...).
Ma questa prima spiegazione parziale apriva molti altri interrogativi: il principale era come spiegare l'apparente comportamento semi normale del calabrone tornato in vita. Gli scienziati si aspettavano che i centri nervosi ripristinati fossero in grado di far muovere a casaccio le zampette o magari sbattere le ali ma mai che i movimenti si sincronizzassero fra loro riuscendo a far muovere l'insetto come se fosse vivo!
Ancora non ci sono spiegazioni definitive ma sta prendendo campo l'ipotesi di pseudo-mente batterica.
Cura del parkinson attraverso il batterio di Semënov
Recenti ricerche mediche stanno cercando di giungere a una cura per il parkinson e altre malattie degenerative del sistema nervoso centrale grazie al batterio di Semënov, meglio noto come batterio del “calabrone zombie”.
Da anni sono note le capacità di questo batterio di sostituirsi e parzialmente riparare il sistema nervoso del calabrone una volta che questo muore.
Il problema fino a poco tempo fa insuperabile era che il batterio non “funzionava” su altri animali e neppure su altre specie di calabroni. Eppure, a parte l'evidente rozzezza del cervello del calabrone siberiano, i suoi neuroni sono simili, virtualmente identici a quelli delle specie superiori.
Adesso finalmente, attraverso l'ingegneria genetica, è stato creato da scienziati dell'università di San Pietroburgo una versione del batterio in grado di riprodursi nel cervello dei suini.
Attualmente non è ancora possibile controllare l'attività del nuovo batterio (ribattezzato senza troppa fantasia batterio di Semënov B3) che in realtà finisce per comportarsi come una forma particolarmente virulenta di meningite. Eppure gli scienziati sono ottimisti: grazie al batterio modificato è stato infatti possibile ripristinare la funzionalità di un midollo spinale interrotto: il suino usato come cavia era infatti completamente paralizzato dal collo in giù ma, già dopo poche ore dalla somministrazione del batterio, era in grado di muovere le zampe e dopo 36 ore poteva camminare tranquillamente. Sfortunatamente dopo 48 ore la cavia era morta...
Il prossimo obiettivo degli scienziati sarà quello di riuscire a rendere il batterio meno aggressivo e più controllabile: idealmente si vorrebbe riuscire a usare il batterio per riparare il materiale nervoso solo dove serve ed evitare che prolifichi in maniera incontrollata.
L'applicazione all'uomo è in realtà ancora lontana (almeno 10-15 anni) ma il potenziale è notevole e fa ben sperare.
Evoluzione vs Creazionismo: la mente batterica
Negli Stati Uniti, ma non solo, è sempre più accesso lo scontro fra le teorie evoluzionistiche e quelle creazionistiche.
Uno degli argomenti maggiormente usati dai creazionisti è che sembrerebbe incomprensibile come forme di vita unicellulari possano organizzarsi insieme per creare organi complessi come ad esempio l'occhio o il cervello.
Recentemente però, la diffusione delle ricerche sul batterio di Semënoff, meglio noto come batterio del calabrone zombie siberiano, hanno gettato nuova luce sulle modalità di aggregazione e cooperazione fra organismi unicellulari.
I batteri di Semënoff sono infatti in grado di aggregarsi fra loro in maniera tale da formare quella che gli scienziati definiscono una “mente batterica”. I calabroni resuscitati, o più propriamente rianimati, da questo batterio sono in grado di muoversi e di comportarsi in maniera estremamente simile a quella dei calabroni vivi (gli scienziati teorizzano che questa sia la maniera usata dal batterio per infettare altri calabroni...).
Comunque il modo in cui questi batteri sembrano in grado di auto-organizzarsi è usata dagli scienziati evoluzionisti come dimostrazione delle incredibili potenzialità della natura di creare casualmente strutture più complesse e solo apparentemente non realizzabili senza l'aiuto di un Creatore.
Nuovi antibiotici
Negli ultimi anni, per diversi motivi, stanno proliferando ceppi di batteri via via sempre più resistenti agli antibiotici compresi quelli di ultima generazione.
Si tratta di una lotta costante fra gli scienziati che sintetizzano nuovi antibiotici e i batteri che si adattano sempre più velocemente.
Recentemente però i ricercatori di un'importante industria farmaceutica svizzera hanno iniziato a sperimentare un tipo di antibiotico completamente nuovo basato sulla tossina prodotta dal batterio di Semënoff. Il batterio di Semënoff è il noto (!) deus ex machina dietro le “miracolose resurrezioni” del calabrone zombie.
Il batterio, una volta attivato, secerne infatti una tossina, un complesso alcaloide, che risulta attualmente essere almeno ben 100 volte più efficace dell'antibiotico più moderno.
I ricercatori sono riusciti a produrre artificialmente piccole quantità di questa tossina facendo crescere in vitro il batterio ed estraendo poi la tossina con un procedimento top secret.
Un portavoce dell'azienda ha confermato ai giornalisti che esperimenti sull'uomo sono già in corso e che la commercializzazione del nuovo farmaco potrebbe avvenire già entro 4-5 anni.
mercoledì 13 aprile 2011
Riso amaro
È da un po' che non scrivo di Bisba. I miei lettori potrebbero pensare che crescendo si sia un po' calmata: ma non è così.
È diventata più furba e non si fa più scoprire sopra il tavolo o in altri posti "proibiti" ma la sua marachella quasi quotidiana non scorda mai di farla...
Solo che a volte non ci si accorge subito del malestro!
Ieri ad esempio volevo farmi un risottino...
Prendo una confezione di risotto che avevo lasciato per settimane, lo ammetto inopportunamente, in un angolo del tavolo di cucina.
Subito al tatto mi accorgo di non sentire i chicchi di riso frusciare piacevolmente nella confezione. Anzi mi pare che il sacchettino sia diventato gonfio e morbido...
Apparentemente è tutto ok...
Guardando attraverso il fondo si vede però che il riso è ammuffito
Scrutando attentamente si scorgono dei buchini...
molti buchini...
Indovinate a chi piace mordicchiare le confezioni di riso...
"che buon odorino!"
"assaggiamolo"
Già che ci sono fornisco altre notizie su Bisba che mi ero appuntato:
È diventata più furba e non si fa più scoprire sopra il tavolo o in altri posti "proibiti" ma la sua marachella quasi quotidiana non scorda mai di farla...
Solo che a volte non ci si accorge subito del malestro!
Ieri ad esempio volevo farmi un risottino...
Prendo una confezione di risotto che avevo lasciato per settimane, lo ammetto inopportunamente, in un angolo del tavolo di cucina.
Subito al tatto mi accorgo di non sentire i chicchi di riso frusciare piacevolmente nella confezione. Anzi mi pare che il sacchettino sia diventato gonfio e morbido...
Già che ci sono fornisco altre notizie su Bisba che mi ero appuntato:
- Rito del tè: ogni volta che mi faccio un tè Bisba corre da me per giocare con la cartina protettiva. L'appallottolo, la faccio schizzare sul pavimento e Bisba parte all'inseguimento...
- Come al solito continua mangiare di tutto e di più: vespe e insetti vari, patatine al formaggio, la pellicola del salame, Bami-Goreng, Nasi-Goreng + pollo al curry (in questi ultimi tre casi si lecca i baffi!)
- Stranamente non mangia però i topini che cattura (a differenza degli insetti). Mi chiedo se sia colpa mia: da piccolina, per risvegliare il suo istinto di predatore, catturavo per lei le cavallette che poi si mangiava: magari questa esperienza infantile ha influito sul suo gusto?
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