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domenica 3 aprile 2011

-ati e -anti


Ho notato che ultimamente per la turba in arrivo sulle nostre coste si è passati dal termine “immigrati” a “migranti”. Non credo che questa novità sia casuale.
Penso che il termine “migranti” sia più rassicurante: prima di tutto esso ha un suono più poetico, quasi bucolico, e ricorda le rondini o altri uccelli migratori; poi, in quanto participio presente, indica che l'azione di migrare è ancora in corso e che quindi non è detto che tali persone si stabiliscano sul nostro territorio.
Al contrario “immigrati” oramai è un termine che inconsciamente piace poco: ha la stessa radice “imm” di immondizia (vedi Smaltimento immigrati) e provoca lo stesso impulso a girarsi e guardare dall'altra parte. E poi “immigrati” è un participio passato: cioè tale individuo ha completato la sua migrazione: è giunto a destinazione e non proseguirà per lidi migliori.

Tepco 4-Aprile-2011
C'è un particolare della crisi nucleare giapponese che mi lascia veramente perplesso: la gestione dell'emergenza è affidata alla Tepco, ovvero all'azienda proprietaria della centrale nucleare, e non a un qualche organo statale. Sono sicuro che la Tepco ha esperti preparatissimi ma non si può dimenticare che si tratta dell'azienda privata proprietaria della centrale stessa. Per questo motivo non si può non avere il dubbio che ogni scelta sia effettuata in funzione dell'interesse dell'azienda piuttosto che del paese. Specialmente per quanto riguarda i costi temo che verrà sempre privilegiata la soluzione più economica.
Infine c'è un problema di trasparenza: le notizie sulla situazione reale della centrale arrivano col contagocce ed è pertanto difficilissimo giudicare, anche per gli esperti internazionali, se la Tepco stia gestendo correttamente l'emergenza. Non mi stupirei se questa incertezza fosse voluta dalla Tepco per poter gestire senza ingerenze esterne la situazione.

Elettori 5-Aprile-2011
Ho riletto quanto scritto nel post PDI e già mi sento di fare una precisazione.
Da una parte scrivo che l'elettore medio sembra comportarsi come il tifoso di una squadra di calcio: ovvero vota il proprio partito del “cuore” a prescindere. Indipendentemente cioè dal programma o dagli uomini che presenta.
In altri punti scrivo però che l'elettore decide poi chi votare in base all'emozione del momento in maniera quasi imprevedibile.
Questa contraddizione è spiegabile col fatto che mi riferisco a due diverse tipologie di elettore. Il primo elettore è quello che ha “sposato” un determinato partito e lo voterà sempre e comunque. Il secondo tipo di elettore è invece l'indeciso: confuso dalle furiosi liti dei vari contendenti, vorrebbe scegliere con criterio ma non sa bene da che parte di rifarsi.
Questo secondo tipo di elettore è un po' più evoluto del primo ma comunque ne condivide la mancanza di cultura democratica (in pratica non ha quello che nel mio elenco è il problema 1).


Giovedì nero! 7-Aprile-2011
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Publio Claudio 7-Aprile-2011
Publio Claudio fu un attivo politico romano del I sec. a.C. Per capirci fu contemporaneo di gente come Cicerone, Cesare, Pompeo, Crasso e Catilina. Certo, rispetto ad essi fu una figura minore: più noto per le bravate e gli scandali che per le opere politiche. Nonostante fosse un patrizio riuscì a diventare tribuno facendosi adottare da un plebeo. Così mutò il suo nome da Publio Claudio a Publio Clodio.
Ciò che mi ha colpito è stato però il fatto che oltre ad essere scaltro e astuto era anche considerato molto bello tanto che è spesso chiamato Publio Clodio Pulcro (pulcher=bello). Fin qui ancora niente di notevole, ma chi fu sua sorella?
Sua sorella fu Claudia (divenuta poi Clodia) meglio nota col soprannome di Lesbia datole da Catullo!
Ecco il punto: sicuramente Lesbia era bella ma mi chiedo se, come il fratello, fosse anche: "astuta, arrogante e scellerata". Io dico di sì, miser Catulle...

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