In genere, se non ne parlo, significa che dormo bene. A inizio agosto ho messo una zanzariera artigianale alla finestra della mia camera. Questo, mi ha permesso di dormire bene e con tranquillità con la finestra aperta.
Ieri sera ero pure più stanco del solito tanto che, mi ero messo a dormire, alle 23:30, circa un'ora prima del solito. Verso le 2:00 mi sono svegliato e sono rimasto vispo e attivo fino alle 6:00.
Nel periodo di insonnia ho seguito la solita routine: sono andato in bagno, ho bevuto, ho letto, ho guardato un po' di TV etc...
Oltre a queste solite cose, mi è tornata alla memoria la leggenda del saggio persiano che inventò il gioco degli scacchi: secondo il mito, il saggio, come ricompensa, chiese al gran visir un chicco di riso (o una lenticchia?) per la prima casa (*) della scacchiera, due per la seconda, quattro per la terza e così via.
Il visir acconsentì, contento di essersela cavata con pochi chicchi di riso, salvo poi scoprire che non c'era in tutta la Persia riso sufficiente per pagare il saggio. A questo punto la leggenda esagera, o più probabilmente lo ha fatto qualche incauto scrittore riportandola, dicendo che il numero di chicchi di riso era così grande che non era possibile scriverlo per intero su un foglio.
Così, mi sono posto la domanda: da quante cifre è composto questo famoso numero di chicchi di riso?
Il mio obiettivo è trovare il numero di cifre del seguente numero
1] NCR
dove NCR è il numero dei chicchi di riso.
Se partendo da un chicco, per ogni casa della scacchiera, si aggiunge un numero doppio di chicchi rispetto alla precedente si ottiene:
2] NCR=2⁰+2¹+2²+2³+..+2⁶³
perché le case della scacchiera sono 64.
Calcolare NCR usando la formula 2] è possibile ma lungo e noioso. Fortunatamente una formula ci viene in aiuto. Facciamo un breve excursus.
Proviamo a rispondere alla prossima domanda generica:
Siano b ed n due numeri interi, a quanto è allora uguale
3a] b⁰+b¹+b²+..+b^n (**)?
Moltiplicando 3a] per b-1 si ottiene:
3b] b¹-1+b²-b+b³-b²+..+b^(n+1)-b^n
semplificando fra loro i termini positivi e negativi, rimane semplicemente (***):
3c] b^(n+1)-1
quindi 3a] è uguale a:
3d] (b^(n+1)-1)/(b-1) (****)
Applicando la 3d] a 2] si ottiene il ben più maneggevole:
4] NCR=2⁶⁴-1
Per procedere oltre è necessario un secondo excursus. Da quante cifre è composto il seguente numero:
5a] 1 * 10^n con n numero intero.
Evidentemente dall'esponente di 10 più 1, cioè:
5b] n+1
Quindi, quante cifre avrà 1*2⁶⁴ (dimentichiamoci momentaneamente del -1)?
Per saperlo basta calcolare per quale n si ha che:
6a] 2⁶⁴=10^n
e poi applicare la formula 5b] per avere il numero di cifre.
Applicando le proprietà base dei logaritmi si ottiene:
6b] 64*ln(2)=n*ln(10)
ovvero:
6c] n=64*ln(2)/ln(10)
Secondo la mia calcolatrice 6c] equivale a 19.2659... applicando poi 5b] si ottiene 20.2659...
Ovvero 20 cifre con l'avanzo di 0.2659... che è una misura di quanto manca ad arrivare alla 21-esima cifra.
Il -1 di 4] non è significativo perché non cambia il numero di cifre. Lo cambierebbe, diminuendolo di 1, se l'avanzo 0.2659... fosse pari a 0 ma, evidentemente, non lo è!
Insomma il numero di chicchi di riso è enorme, dell'ordine di 100 miliardi di miliardi, ma, tale numero, si può scrivere senza troppi problemi!
Quindi: MYTH BUSTED!!
Nota (*): La “casa” è il nome di una casella della scacchiera.
Nota (**): leggi “b^n” come “b elevato a n”.
Nota (***): probabilmente sarebbe più corretto dimostrare formalmente per induzione anche questo passaggio ma non voglio appesantire inutilmente il post...
Nota (****): sicuramente questa formula è conosciuta e ha un suo nome, io comunque la scoprii per conto mio in terza (o quarta) liceo quando volli calcolare il numero di proteine, di un certo intervallo di lunghezza, che è possibile ottenere partendo da 20 aminoacidi di base....
martedì 31 agosto 2010
lunedì 30 agosto 2010
Bisba
Nella notte fra lunedì 16 agosto e martedì 17, Ludwig cambiò sesso e si trasformò in femmina...
Per questo, a malincuore, fui costretto a cambiarle nome.
In genere era mia mamma che dava il nome agli animali domestici e io non ho forse il suo intuito nell'individuare un nome adatto...
Il nome "Bisba" mi piace perché ha una forte assonanza con "birba" (e al momento la gattina è MOLTO birbona), inoltre "Bisba" è l'acronimo di Bella + Intelligente + Simpatica + Buona + A... ??: su quest'ultima "A" ho qualche perplessità... magari potrebbe stare per "Addomesticata"... no, non mi convince...
Dopo qualche giorno mi era poi venuto in mente un altro possibile nome: "Belen"...
Dopo un certo entusiasmo iniziale non mi è però sembrato adatto: "Belen" mi fa venire in mente una gattaccia scostumata mentre invece Bisba ricorda una gattina dai sani principi morali...
Per il momento Bisba non pare essere una grande cacciatrice: io, essendo ansioso, pensavo che fosse un po' cieca e un po' sorda. Adesso ho verificato che ci vede bene mentre, per l'udito, ho ancora qualche dubbio.
L'abbiamo presa come sterminatrice di topi ma, per adesso, non ha preso niente. Io cerco di insegnarle e, così, le catturo dei grilli (*) che lei poi insegue, ci gioca un po' e, infine, mangia.
Di seguito qualche foto scattate nei giorni scorsi...
Una preda...
Il gioco...
Il fiero pasto
Sono piccina!
dentro l'orcio
vedo qualcosa di sospetto...
sull'albero...
sempre più su...
comodamente appollaiata
sotto la carriola
nel prato
con la mucchina sua sosia
Per la serie "Agile come un gatto":
Nota (*): Sono diventato molto abile a catturare i grilli! Ieri ne ho addirittura catturato uno mentre saltava: la mia mano è stata più veloce del pensiero, ed è schizzata sul grillo in volo, senza che io pensassi di farlo...
Per questo, a malincuore, fui costretto a cambiarle nome.
In genere era mia mamma che dava il nome agli animali domestici e io non ho forse il suo intuito nell'individuare un nome adatto...
Il nome "Bisba" mi piace perché ha una forte assonanza con "birba" (e al momento la gattina è MOLTO birbona), inoltre "Bisba" è l'acronimo di Bella + Intelligente + Simpatica + Buona + A... ??: su quest'ultima "A" ho qualche perplessità... magari potrebbe stare per "Addomesticata"... no, non mi convince...
Dopo qualche giorno mi era poi venuto in mente un altro possibile nome: "Belen"...
Dopo un certo entusiasmo iniziale non mi è però sembrato adatto: "Belen" mi fa venire in mente una gattaccia scostumata mentre invece Bisba ricorda una gattina dai sani principi morali...
Per il momento Bisba non pare essere una grande cacciatrice: io, essendo ansioso, pensavo che fosse un po' cieca e un po' sorda. Adesso ho verificato che ci vede bene mentre, per l'udito, ho ancora qualche dubbio.
L'abbiamo presa come sterminatrice di topi ma, per adesso, non ha preso niente. Io cerco di insegnarle e, così, le catturo dei grilli (*) che lei poi insegue, ci gioca un po' e, infine, mangia.
Di seguito qualche foto scattate nei giorni scorsi...
Per la serie "Agile come un gatto":
Nota (*): Sono diventato molto abile a catturare i grilli! Ieri ne ho addirittura catturato uno mentre saltava: la mia mano è stata più veloce del pensiero, ed è schizzata sul grillo in volo, senza che io pensassi di farlo...
sabato 28 agosto 2010
Sugo al tonno
Questa ricetta è un mio classico. La ricetta originaria mi fu data dalla madre di un mio amico e io, nel corso degli anni, ci ho apportato varie modifiche.
Ingredienti per 2 persone (porzioni MOLTO abbondanti: se siete tirchi basta anche per sei...):
Istruzioni:
Nota (*): per "vinaccio bianco" intendo un vino poco costoso. Per cucinare io uso quelli nei brick che si trovano al supermercato e costano poco...
Nota (**): io uso quelle da snocciolare nere perché mi sembrano più buone però anche quelle già snocciolate vanno bene...
Nota (***): mi raccomando usate aglio italiano. È incredibile la differenza di aroma che c'è fra il nostro aglio e quello importato! Ovviamente evito accuratamente l'aglio cinese (per questo anche quello sudamericano) perché non ho idea di quali porcherie chimiche siano state usate per farlo arrivare da noi...
Ingredienti per 2 persone (porzioni MOLTO abbondanti: se siete tirchi basta anche per sei...):
- scatoletta di tonno (sui 200gr)
- barattolo di pelati
- 1 cipolla media (o mezza se grande)
- vinaccio bianco (*)
- sale + olio + pepe
- aglio (***)
- peperoncino
- Opzionale: olive (**)
- Opzionale: capperi
Istruzioni:
- Mettere un po' d'olio in una padella grande anti aderente: non troppo olio perché il tonno della scatoletta ha il suo
- Tritare uno spicchio d'aglio e metterlo a soffriggere in padella
- aggiungere la cipolla tritata
- Dopo qualche minuto di cottura a fuoco medio (stando attenti a non bruciare l'aglio) aggiungere la scatoletta di tonno (dopo averne scolato la maggior parte dell'olio)
- Mescolare e far insaporire
- Aggiungere mezzo bicchiere di vino bianco
- Alzare la fiamma fino alla completa evaporazione (attenzione a non bruciare)
- Aggiungere la scatoletta di pelati con un poco d'acqua
- Salare e pepare
- Aggiungere tre peperoncini (o meno in base al proprio gusto) tritati
- Far cuocere a fuoco basso per circa 20 minuti
- Opzionale: a metà cottura aggiungere le olive opportunamente snocciolate e fatte a pezzetti
- Opzionale: a metà cottura aggiungere i capperi (scolandoli per bene perché altrimenti potrebbero rendere acidulo il sugo)
Nota (*): per "vinaccio bianco" intendo un vino poco costoso. Per cucinare io uso quelli nei brick che si trovano al supermercato e costano poco...
Nota (**): io uso quelle da snocciolare nere perché mi sembrano più buone però anche quelle già snocciolate vanno bene...
Nota (***): mi raccomando usate aglio italiano. È incredibile la differenza di aroma che c'è fra il nostro aglio e quello importato! Ovviamente evito accuratamente l'aglio cinese (per questo anche quello sudamericano) perché non ho idea di quali porcherie chimiche siano state usate per farlo arrivare da noi...
giovedì 26 agosto 2010
Inconscio furbetto
Stanotte ho fatto un sogno buffo.
Ero a Den Haag e stavo tranquillamente passeggiando in direzione della stazione centrale. Sono passato di fronte a un pub ancora senza clienti (era il primo pomeriggio) e ho visto una cameriera che discuteva col padrone del locale. Era girate di spalle: alta, mora e con le forme di una robusta olandesina. Non mi sono fermato e ho proseguito per la mia strada: stranamente ho continuato a sentire chiaramente quello che ella stava dicendo al suo capo.
Come succede nei sogni sapevo delle cose che non avevo modo di conoscere: in particolare ero a conoscenza di un nuovo “locale” che aiutava la gente a suicidarsi. Sapevo anche che, il gestore del pub, era blandamente favorevole alla sua apertura mentre, la cameriera, stava argomentando contro di esso.
Non solo stava argomentando ma lo faceva anche in maniera incredibilmente convincente: belle frasi, basate su idee intelligenti e profonde.
Almeno una dozzina sparate una dopo l'altra:
“Non bisognerebbe mai morire nel giorno in cui si desidera farlo”
“Se moriamo lasciamo un vuoto: non solo nei nostri cari ma anche nelle persone che eravamo destinati a conoscere”
Accidenti! Mi sono dimenticato la terza frase! Stamani mi sono ripetuto mentalmente le tre che ricordavo ma adesso non la ricordo più: peccato... speriamo mi torni a mente ma dubito...
Qualche commento: nel sogno non solo sentivo le parole ma sapevo anche esattamente cosa la ragazza intendesse dire (vedi il post di ieri sulla comunicazione...).
Il senso della prima frase è che, il giorno in cui si desidera morire, è un giorno particolarmente cupo nel quale, tutti i nostri problemi, appaiono al loro peggio. In quel momento, la decisione di suicidarsi, sarebbe influenzata negativamente dagli aspetti emotivi della situazione.
La seconda frase pare più banale: già il noiosissimo Leopardi faceva notare l'egoismo insito nel suicidio perché recante dolore a chi “rimane”. Però la seconda parte è più interessante: l'idea di persone destinate ad amarci e che soffrirebbero non potendo incontrarci è particolarmente affascinante.
Insomma, tutte le frasi che ho ascoltato avevano come minimo degli spunti di riflessione molto interessanti ai quali, non mi vergogno ad ammetterlo, non avevo mai pensato.
E cosa ci trovo di buffo?
L'aspetto buffo del sogno è che io non avrei particolari obiezioni a una ipotetica “clinica della dolce morte”. Ma allora di chi era la voce della ragazza del mio sogno? Possibile che il mio inconscio “pensi” il contrario della mia mente cosciente? Oltretutto io sono assolutamente convinto della mia posizione... Non solo: come può il mio inconscio argomentare così bene le ragioni della vita con una ricchezza e varietà di idee alle quali non avevo mai pensato?
Sono domande senza risposta: in realtà una teoria strampalata l'avrei, ma la lascio per un altro post!
Ero a Den Haag e stavo tranquillamente passeggiando in direzione della stazione centrale. Sono passato di fronte a un pub ancora senza clienti (era il primo pomeriggio) e ho visto una cameriera che discuteva col padrone del locale. Era girate di spalle: alta, mora e con le forme di una robusta olandesina. Non mi sono fermato e ho proseguito per la mia strada: stranamente ho continuato a sentire chiaramente quello che ella stava dicendo al suo capo.
Come succede nei sogni sapevo delle cose che non avevo modo di conoscere: in particolare ero a conoscenza di un nuovo “locale” che aiutava la gente a suicidarsi. Sapevo anche che, il gestore del pub, era blandamente favorevole alla sua apertura mentre, la cameriera, stava argomentando contro di esso.
Non solo stava argomentando ma lo faceva anche in maniera incredibilmente convincente: belle frasi, basate su idee intelligenti e profonde.
Almeno una dozzina sparate una dopo l'altra:
“Non bisognerebbe mai morire nel giorno in cui si desidera farlo”
“Se moriamo lasciamo un vuoto: non solo nei nostri cari ma anche nelle persone che eravamo destinati a conoscere”
Accidenti! Mi sono dimenticato la terza frase! Stamani mi sono ripetuto mentalmente le tre che ricordavo ma adesso non la ricordo più: peccato... speriamo mi torni a mente ma dubito...
Qualche commento: nel sogno non solo sentivo le parole ma sapevo anche esattamente cosa la ragazza intendesse dire (vedi il post di ieri sulla comunicazione...).
Il senso della prima frase è che, il giorno in cui si desidera morire, è un giorno particolarmente cupo nel quale, tutti i nostri problemi, appaiono al loro peggio. In quel momento, la decisione di suicidarsi, sarebbe influenzata negativamente dagli aspetti emotivi della situazione.
La seconda frase pare più banale: già il noiosissimo Leopardi faceva notare l'egoismo insito nel suicidio perché recante dolore a chi “rimane”. Però la seconda parte è più interessante: l'idea di persone destinate ad amarci e che soffrirebbero non potendo incontrarci è particolarmente affascinante.
Insomma, tutte le frasi che ho ascoltato avevano come minimo degli spunti di riflessione molto interessanti ai quali, non mi vergogno ad ammetterlo, non avevo mai pensato.
E cosa ci trovo di buffo?
L'aspetto buffo del sogno è che io non avrei particolari obiezioni a una ipotetica “clinica della dolce morte”. Ma allora di chi era la voce della ragazza del mio sogno? Possibile che il mio inconscio “pensi” il contrario della mia mente cosciente? Oltretutto io sono assolutamente convinto della mia posizione... Non solo: come può il mio inconscio argomentare così bene le ragioni della vita con una ricchezza e varietà di idee alle quali non avevo mai pensato?
Sono domande senza risposta: in realtà una teoria strampalata l'avrei, ma la lascio per un altro post!
mercoledì 25 agosto 2010
Comprensione
Oggi è tutto il giorno che scrivo e, quindi, l'idea di pubblicare un nuovo post non mi attira particolarmente.
Però sento di dover espiare per il post pidocchioso di ieri e, allora, eccomi qui a scrivere...
Pensavo alla comunicazione e a quanto sia difficile farsi capire.
Cioè io ho un'idea e voglio provare a comunicarla magari con un post: posso fare esempi concreti, oppure cercare di descrivere una teoria generale o, magari, una teoria con in più alcuni esempi.
Più volte, chi mi conosce lo sa, mi è capitato di scrivere lunghe lettere in cui, ad esempio, cercavo di dare la mia interpretazione di una situazione. Non sempre, ma a volte mi è successo, il mio interlocutore ribatteva che la mia teoria non copriva un caso specifico o, vice versa, che i miei esempi erano troppo particolari. Allora io, a mia volta, per controbattere, mi ributtavo a testa bassa a specificare, a chiarire e a fare esempi ancor più complicati. E così via in una spirale di precisazioni e appunti sempre più sottili che, alla fine, non portava a nulla.
La cosa buffa è che spesso mi rendevo conto che il mio interlocutore aveva capito esattamente il mio messaggio ma che i suoi appunti erano fini a sé stessi ed, essenzialmente, riguardavano la forma e non il contenuto della mia idea. Io, poi, non ero da meglio e interpretavo letteralmente, perdendone l'essenza, la replica ricevuta.
La mia conclusione è che il linguaggio umano non sarà mai in grado di esprimere esattamente e senza alcuna ambiguità un'idea minimamente complessa. Ci sarà sempre la possibilità di accapigliarsi, sulla posizione di una virgola o il significato di un termine, dimenticando invece quale sia l'idea di fondo.
La comprensione (la trasmissione di un'idea da un individuo a un altro) potrà avvenire solo grazie alla buona volontà degli interlocutori di andare oltre il mero significato delle parole per cercare di intravedere l'essenza del messaggio che vuole essere condiviso.
Corollario: Per capire il nostro interlocutore bisogna avere la volontà di farlo: non basta sedersi e ascoltare...
In altre parole: si parla con la bocca, si ascolta con le orecchie ma ci si capisce con il cuore.
Però sento di dover espiare per il post pidocchioso di ieri e, allora, eccomi qui a scrivere...
Pensavo alla comunicazione e a quanto sia difficile farsi capire.
Cioè io ho un'idea e voglio provare a comunicarla magari con un post: posso fare esempi concreti, oppure cercare di descrivere una teoria generale o, magari, una teoria con in più alcuni esempi.
Più volte, chi mi conosce lo sa, mi è capitato di scrivere lunghe lettere in cui, ad esempio, cercavo di dare la mia interpretazione di una situazione. Non sempre, ma a volte mi è successo, il mio interlocutore ribatteva che la mia teoria non copriva un caso specifico o, vice versa, che i miei esempi erano troppo particolari. Allora io, a mia volta, per controbattere, mi ributtavo a testa bassa a specificare, a chiarire e a fare esempi ancor più complicati. E così via in una spirale di precisazioni e appunti sempre più sottili che, alla fine, non portava a nulla.
La cosa buffa è che spesso mi rendevo conto che il mio interlocutore aveva capito esattamente il mio messaggio ma che i suoi appunti erano fini a sé stessi ed, essenzialmente, riguardavano la forma e non il contenuto della mia idea. Io, poi, non ero da meglio e interpretavo letteralmente, perdendone l'essenza, la replica ricevuta.
La mia conclusione è che il linguaggio umano non sarà mai in grado di esprimere esattamente e senza alcuna ambiguità un'idea minimamente complessa. Ci sarà sempre la possibilità di accapigliarsi, sulla posizione di una virgola o il significato di un termine, dimenticando invece quale sia l'idea di fondo.
La comprensione (la trasmissione di un'idea da un individuo a un altro) potrà avvenire solo grazie alla buona volontà degli interlocutori di andare oltre il mero significato delle parole per cercare di intravedere l'essenza del messaggio che vuole essere condiviso.
Corollario: Per capire il nostro interlocutore bisogna avere la volontà di farlo: non basta sedersi e ascoltare...
In altre parole: si parla con la bocca, si ascolta con le orecchie ma ci si capisce con il cuore.
martedì 24 agosto 2010
Stanco stanco
Non scrivo il post che avevo in mente (piuttosto filosofico e impegnativo) ma, anzi, sarò breve perché sono stanco e indolenzito: oggi ho avuto la cattiva idea di fare il giro del "giardino" subito dopo pranzo (verso le 14:00).
Peccato che il giardino si confonda con il bosco e sia relativamente impervio (abito infatti in una stretta valle fra due balze).
Comunque, sul ritorno, cercando di seguire la rete che costeggia il giardino interno ho perso il sentiero e mi sono ritrovato fra i rovi.
Siccome mi pareva di essere vicino a una radura dove abbiamo dei meli, ho cercato di aprirmi la strada fra i rovi armato di una grossa cesoia per siepi.
Alla fine, dopo aver lottato per almeno mezz'ora in una giungla di rovi (con relativi graffi e insetti), sono sbucato in strada a circa duecento metri da casa!
Ho fatto qualche foto ma le devo ancora scaricare: forse le aggiungerò in seguito...
Peccato che il giardino si confonda con il bosco e sia relativamente impervio (abito infatti in una stretta valle fra due balze).
Comunque, sul ritorno, cercando di seguire la rete che costeggia il giardino interno ho perso il sentiero e mi sono ritrovato fra i rovi.
Siccome mi pareva di essere vicino a una radura dove abbiamo dei meli, ho cercato di aprirmi la strada fra i rovi armato di una grossa cesoia per siepi.
Alla fine, dopo aver lottato per almeno mezz'ora in una giungla di rovi (con relativi graffi e insetti), sono sbucato in strada a circa duecento metri da casa!
Ho fatto qualche foto ma le devo ancora scaricare: forse le aggiungerò in seguito...
lunedì 23 agosto 2010
Sugo con peperone
Da quando ho scoperto che ho i trigliceridi a 184 (invece che <= 180) sto cercando di consumare più verdure e meno carne. Per questo motivo mi era rimasto un peperone (medio) del quale non sapevo cosa farmene.
Ho deciso di provare a farci un sugo e il risultato è stato ottimo. Ecco la ricetta:
Ingredienti per 2 persone (porzioni MOLTO abbondanti: se siete tirchi basta anche per sei...):
Istruzioni:
Nota (*): Se non diversamente specificato, come olio, uso quello extra vergine di oliva.
Nota (**):Ovviamente non mi metto a parlare di “pizzichi” di sale e pepe perché, primo non si tratterebbe di un'indicazione precisa e, secondo, dipende dal gusto personale. Nel dubbio andate cauti e, magari, assaggiate...
Nota (***): Ultimamente sto sperimentando la noce moscata un po' da tutte le parti. Uso la noce moscata in polvere: non so quanto sia differente da quella da grattare...
Nota (****): La quantità di peperoncino da usare dipende da due fattori: da quanto volete che il piatto sia piccante e da quanto il peperoncino è piccante. Io ho dei peperoncini molto piccanti e mi piace il cibo molto piccante: quindi adopero tre peperoncini. In base ai gusti anche un solo peperoncino potrebbe già essere sufficiente. In genere il peperoncino già tritato è meno forte.
- 1 peperone medio (giallo o rosso)
- 1 Cipolla media (o mezza se grande)
- Un barattolo di pelati
- sale + olio (*) + pepe
- peperoncino
- Opzionale: noce moscata
Istruzioni:
- Preparare il peperone
- Lavarlo!
- Pulirlo eliminando il picciolo e i semi all'interno
- Tagliarlo a strisce e poi a quadretti piuttosto piccoli (2 cm di lato)
- In una pentola antiaderente mettere l'olio (abbastanza da coprire il fondo ma senza esagerare)
- Aggiungere i pezzetti di peperone e scottare a fuoco alto
- A questo punto aggiungo una prima dose di sale e pepe (**)
- Nel frattempo (senza far bruciare il peperone!) tritare la cipolla
- Quando i peperoni sono scottati e ammorbiditi aggiungere la cipolla tritata e abbassare la fiamma
- Mescolare e lasciare cuocere per alcuni minuti
- Aggiungere la scatola di pelati con un po' d'acqua (poca poca)
- Aggiungere seconda dosa di sale e pepe
- Opzionalmente aggiungere la noce moscata (***)
- Aggiungere il peperoncino tritato(****)
- Alzare la fiamma fino a portare anche il pomodoro in temperatura
- Abbassare la fiamma e far cuocere tranquillamente, per circa 20 minuti, girando di tanto in tanto
Nota (*): Se non diversamente specificato, come olio, uso quello extra vergine di oliva.
Nota (**):Ovviamente non mi metto a parlare di “pizzichi” di sale e pepe perché, primo non si tratterebbe di un'indicazione precisa e, secondo, dipende dal gusto personale. Nel dubbio andate cauti e, magari, assaggiate...
Nota (***): Ultimamente sto sperimentando la noce moscata un po' da tutte le parti. Uso la noce moscata in polvere: non so quanto sia differente da quella da grattare...
Nota (****): La quantità di peperoncino da usare dipende da due fattori: da quanto volete che il piatto sia piccante e da quanto il peperoncino è piccante. Io ho dei peperoncini molto piccanti e mi piace il cibo molto piccante: quindi adopero tre peperoncini. In base ai gusti anche un solo peperoncino potrebbe già essere sufficiente. In genere il peperoncino già tritato è meno forte.
sabato 21 agosto 2010
Attenzione! Democrazia al lavoro
Come sapete non seguo troppo i TG però, qualche notizia, arriva anche a me...
È iniziato il ritiro delle truppe americane dall'Iraq. Anzi è già finito: prudentemente infatti, l'annuncio del ritiro è stato dato, quasi a fatto compiuto, per evitare possibili incidenti (leggi “attentati”).
Quindi missione conclusa con successo?
Dipende...
Saddam è stato appeso e, sicuramente, non potrà più nuocere. A dire il vero, già da dopo la prima guerra, quella degli anni '90, Saddam era inoffensivo perché il suo potenziale militare era stato annichilito. Qualcuno potrebbe obiettare: ma Saddam era un dittatore e, ogni anno, migliaia di persone venivano torturate e/o uccise dalla polizia segreta. E invece questa guerra, con successiva occupazione, non ha fatto vittime civili? Stimo, ad occhio e croce, che la guerra abbia fatto almeno dieci volte più vittime... senza considerare la distruzione delle infrastrutture del paese e il generale impoverimento connesso...
Comunque Saddam è morto: su questo non ci piove. Obiettivo raggiunto.
L'Iraq adesso è una democrazia. Sì... beh, no... in effetti dipende...
Se per democrazia si intende l'apparato amministrativo che, partendo da libere elezioni, porta al potere delle persone che governano in nome del popolo, allora sì: la democrazia è arrivata in Iraq.
Se però, per democrazia, si intende una mentalità, una consapevolezza della responsabilità del proprio voto, il capire che bisogna votare chi fa bene e punire, non votando, chi fa male, la maturità di saper valutare obiettivamente, senza preconcetti, cosa è stato realizzato dal proprio governo... allora, se per democrazia si intendono tutte queste cose, temo che in Iraq ne siamo ancora molto lontani.
A dire il vero, secondo questa mia definizione, lo ammetto piuttosto vaga, anche l'Italia non sarebbe una vera e propria democrazia: negli ultimi anni il voto non è stato espressione di libertà, di vera scelta, ma solo di un'attestazione di odio/amore verso Berluskoni... Ma non voglio divagare...
Insomma penso che bisogna essere molto ipocriti per dire che in Iraq, oggi, vige la democrazia: c'è un sistema di potere in cui, è vero, tutti i cittadini possono votare ma che, per le particolari condizioni sociali del paese, è destinato a portare al potere, più o meno, sempre e comunque, delle personalità filo-americane...
Armi di distruzione di massa distrutte. Beh, non proprio, comunque le fionde e i sassi dell'esercito iracheno sono state tutte sequestrate...
Già, ve le ricordate la storia delle armi di distruzione di massa? Ufficialmente l'intervento americano fu deciso proprio per eradicare completamente questo presunto pericolo...
L'unica domanda da porsi è se gli americani sapessero o meno di andare a prendere un granchio. Sulla faccenda notizie discordi: la versione più recente è che, almeno Richard Bruce "Dick" Cheney, sapesse la verità, ovvero che le armi di distruzione di massa non esistessero.
Ovviamente non mi firmerei KGB se non avessi la mia personale teoria del complotto...
Premetto che, la mia, è una teoria NON basata su fatti o ricerche ma solo sul mio intuito e sulla mia fantasia: quindi, questa teoria non dovrà essere presa seriamente in considerazione ma, al massimo, potrà essere usata come trama per un cartone animato (pensavo come teoria di Cartman di South Park!).
Credo che effettuare un intervento militare (estremamente dispendioso, sia in termini economici che di vite umane) per poi dover ammettere che, le tanto temute armi di distruzione di massa, non esistevano sia una figuraccia che, qualsiasi politico si sarebbe volentieri risparmiato.
Quindi, almeno inizialmente, secondo me, gli americani credevano che il pericolo fosse reale. Ma come è possibile che i servizi segreti americani si siano potuti sbagliare così clamorosamente?
Probabilmente sono stati ingannati, con false informazioni, da servizi segreti “amici” che potevano vantare molti più agenti sul campo: ovviamente mi riferisco ai servizi segreti israeliani. Perché? Beh, l'Iraq era uno dei principali finanziatori della Palestina e quindi, indirettamente, causava molti problemi di sicurezza a Israele.
Si potrebbe obiettare che sia un'operazione “un po' cinica” scatenare una guerra solo per interrompere un flusso di denaro: certamente, ma ad Israele il cinismo non manca quando vede minacciata la sua “esistenza”.
Poi è, chiaro, a operazione in corso, i politici americani hanno dovuto fare buon viso a cattivo gioco e hanno cercato di ricavarne il massimo salvando il salvabile: instaurazione della "democrazia" (leggi "governo (molto) amico"), eliminazione di Saddam, magari favorevoli trattati commerciali per il petrolio iracheno, etc, etc...
Concludo, non voglio dilungarmi troppo, prevedendo che questa “isola di democrazia” nel medio oriente non durerà più di un anno. Presto barbuti integralisti cercheranno di prendere il potere e, allora, vedremo quante profonde sono le “radici” democratiche irachene...
A questo proposito cito un mio “collega” pensatore del passato.
“È più difficile gestire la pace che vincere una guerra; ma i frutti della vittoria andranno persi se la pace non viene gestita...” - Aristotele (384-322 a.C.)
È iniziato il ritiro delle truppe americane dall'Iraq. Anzi è già finito: prudentemente infatti, l'annuncio del ritiro è stato dato, quasi a fatto compiuto, per evitare possibili incidenti (leggi “attentati”).
Quindi missione conclusa con successo?
Dipende...
Saddam è stato appeso e, sicuramente, non potrà più nuocere. A dire il vero, già da dopo la prima guerra, quella degli anni '90, Saddam era inoffensivo perché il suo potenziale militare era stato annichilito. Qualcuno potrebbe obiettare: ma Saddam era un dittatore e, ogni anno, migliaia di persone venivano torturate e/o uccise dalla polizia segreta. E invece questa guerra, con successiva occupazione, non ha fatto vittime civili? Stimo, ad occhio e croce, che la guerra abbia fatto almeno dieci volte più vittime... senza considerare la distruzione delle infrastrutture del paese e il generale impoverimento connesso...
Comunque Saddam è morto: su questo non ci piove. Obiettivo raggiunto.
L'Iraq adesso è una democrazia. Sì... beh, no... in effetti dipende...
Se per democrazia si intende l'apparato amministrativo che, partendo da libere elezioni, porta al potere delle persone che governano in nome del popolo, allora sì: la democrazia è arrivata in Iraq.
Se però, per democrazia, si intende una mentalità, una consapevolezza della responsabilità del proprio voto, il capire che bisogna votare chi fa bene e punire, non votando, chi fa male, la maturità di saper valutare obiettivamente, senza preconcetti, cosa è stato realizzato dal proprio governo... allora, se per democrazia si intendono tutte queste cose, temo che in Iraq ne siamo ancora molto lontani.
A dire il vero, secondo questa mia definizione, lo ammetto piuttosto vaga, anche l'Italia non sarebbe una vera e propria democrazia: negli ultimi anni il voto non è stato espressione di libertà, di vera scelta, ma solo di un'attestazione di odio/amore verso Berluskoni... Ma non voglio divagare...
Insomma penso che bisogna essere molto ipocriti per dire che in Iraq, oggi, vige la democrazia: c'è un sistema di potere in cui, è vero, tutti i cittadini possono votare ma che, per le particolari condizioni sociali del paese, è destinato a portare al potere, più o meno, sempre e comunque, delle personalità filo-americane...
Armi di distruzione di massa distrutte. Beh, non proprio, comunque le fionde e i sassi dell'esercito iracheno sono state tutte sequestrate...
Già, ve le ricordate la storia delle armi di distruzione di massa? Ufficialmente l'intervento americano fu deciso proprio per eradicare completamente questo presunto pericolo...
L'unica domanda da porsi è se gli americani sapessero o meno di andare a prendere un granchio. Sulla faccenda notizie discordi: la versione più recente è che, almeno Richard Bruce "Dick" Cheney, sapesse la verità, ovvero che le armi di distruzione di massa non esistessero.
Ovviamente non mi firmerei KGB se non avessi la mia personale teoria del complotto...
Premetto che, la mia, è una teoria NON basata su fatti o ricerche ma solo sul mio intuito e sulla mia fantasia: quindi, questa teoria non dovrà essere presa seriamente in considerazione ma, al massimo, potrà essere usata come trama per un cartone animato (pensavo come teoria di Cartman di South Park!).
Credo che effettuare un intervento militare (estremamente dispendioso, sia in termini economici che di vite umane) per poi dover ammettere che, le tanto temute armi di distruzione di massa, non esistevano sia una figuraccia che, qualsiasi politico si sarebbe volentieri risparmiato.
Quindi, almeno inizialmente, secondo me, gli americani credevano che il pericolo fosse reale. Ma come è possibile che i servizi segreti americani si siano potuti sbagliare così clamorosamente?
Probabilmente sono stati ingannati, con false informazioni, da servizi segreti “amici” che potevano vantare molti più agenti sul campo: ovviamente mi riferisco ai servizi segreti israeliani. Perché? Beh, l'Iraq era uno dei principali finanziatori della Palestina e quindi, indirettamente, causava molti problemi di sicurezza a Israele.
Si potrebbe obiettare che sia un'operazione “un po' cinica” scatenare una guerra solo per interrompere un flusso di denaro: certamente, ma ad Israele il cinismo non manca quando vede minacciata la sua “esistenza”.
Poi è, chiaro, a operazione in corso, i politici americani hanno dovuto fare buon viso a cattivo gioco e hanno cercato di ricavarne il massimo salvando il salvabile: instaurazione della "democrazia" (leggi "governo (molto) amico"), eliminazione di Saddam, magari favorevoli trattati commerciali per il petrolio iracheno, etc, etc...
Concludo, non voglio dilungarmi troppo, prevedendo che questa “isola di democrazia” nel medio oriente non durerà più di un anno. Presto barbuti integralisti cercheranno di prendere il potere e, allora, vedremo quante profonde sono le “radici” democratiche irachene...
A questo proposito cito un mio “collega” pensatore del passato.
“È più difficile gestire la pace che vincere una guerra; ma i frutti della vittoria andranno persi se la pace non viene gestita...” - Aristotele (384-322 a.C.)
giovedì 19 agosto 2010
Chiavi di ricerca
Ieri ho scoperto per caso che, fra le varie opzioni, ShinyStat permette di vedere le parole chiave usate dagli utenti che hanno raggiunto il mio blog tramite un motore di ricerca (in genere Google).
Quante risate ho fatto! Temo infatti che i poveri utenti, che abbiano cliccato sul link al mio sito, siano rimasti amaramente delusi...
Qualche esempio:
Brandelli allenatore Ben tre persone hanno usato questa chiave! Evidentemente esiste un allenatore chiamato Brandelli ma, i poveri utenti, avranno trovato il post La nazionale a Brandelli
dolore nocche dita morbo lyme Suppongo che l'ignaro utente si aspettasse qualcosa di più tecnico che ! Idem per altri due internauti che cercavano delucidazioni su gotta e dita rattrappite...
www telegom it Ah! Ah! A questo è invece toccato uno dei pallosissimi post sulle mie vicissitudini per la connessione a internet! (tipo Teleagonia: la barzelletta)
repositario della lingua Non so cosa aspirasse a trovare chi ha inserito questa parola chiave ma dubito che sia rimasto soddisfatto da Lezione di lo Ittaliano!
motosega come montare la catena Almeno questo utente si sarà rincuorato sapendo di non essere l'unico ad avere avuto problemi al riguardo: come spiegato nel post Motosega anch'io avevo montato la catena al contrario al primo tentativo (oltre ad aver trovato le istruzioni particolarmente ambigue...).
Comunque qualcuno ha anche trovato, stranamente, quello che desiderava:
dimostrare "radice quadrata di tre" numero irrazionale questo utente avrà trovato pane per i suoi denti con Razionali contro Irrazionali
Boh, adesso non mi sembra più così buffo rileggere queste parole chiave...
Sicuramente però è interessante vedere come Google interpreta il contenuto dei miei post per proporre i link agli utenti: evidentemente è raro che l'interpretazione letterale dei miei post sia quella corretta; in genere quando scrivo di qualcosa ne intendo un'altra e, dopotutto, l'ironia è il dire il contrario di ciò che si pensa → da questo si può dedurre che i miei post sono molto ironici e divertenti... eh! eh!
Quante risate ho fatto! Temo infatti che i poveri utenti, che abbiano cliccato sul link al mio sito, siano rimasti amaramente delusi...
Qualche esempio:
Brandelli allenatore Ben tre persone hanno usato questa chiave! Evidentemente esiste un allenatore chiamato Brandelli ma, i poveri utenti, avranno trovato il post La nazionale a Brandelli
dolore nocche dita morbo lyme Suppongo che l'ignaro utente si aspettasse qualcosa di più tecnico che ! Idem per altri due internauti che cercavano delucidazioni su gotta e dita rattrappite...
www telegom it Ah! Ah! A questo è invece toccato uno dei pallosissimi post sulle mie vicissitudini per la connessione a internet! (tipo Teleagonia: la barzelletta)
repositario della lingua Non so cosa aspirasse a trovare chi ha inserito questa parola chiave ma dubito che sia rimasto soddisfatto da Lezione di lo Ittaliano!
motosega come montare la catena Almeno questo utente si sarà rincuorato sapendo di non essere l'unico ad avere avuto problemi al riguardo: come spiegato nel post Motosega anch'io avevo montato la catena al contrario al primo tentativo (oltre ad aver trovato le istruzioni particolarmente ambigue...).
Comunque qualcuno ha anche trovato, stranamente, quello che desiderava:
dimostrare "radice quadrata di tre" numero irrazionale questo utente avrà trovato pane per i suoi denti con Razionali contro Irrazionali
Boh, adesso non mi sembra più così buffo rileggere queste parole chiave...
Sicuramente però è interessante vedere come Google interpreta il contenuto dei miei post per proporre i link agli utenti: evidentemente è raro che l'interpretazione letterale dei miei post sia quella corretta; in genere quando scrivo di qualcosa ne intendo un'altra e, dopotutto, l'ironia è il dire il contrario di ciò che si pensa → da questo si può dedurre che i miei post sono molto ironici e divertenti... eh! eh!
mercoledì 18 agosto 2010
Le Palle del Texano
Molti anni fa mi fu regalato il seguente strano oggetto (vedi foto).
L'oggetto è fatto di spesso cuio e, alle due estremità, al suo interno, contiene due semi noci di piombo.
Palle del Texano
Parenti e amici erano regolarmente perplessi circa la sua funzione e scopo.
Lo strano oggetto ha infatti una funzione ben specifica anche se, per indovinarla, è necessaria una certa fantasia.
Io conosco la sua funzione perché mi fu spiegata quando lo ricevetti in dono; però non sapevo come chiamarlo...
Finalmente, un mio compagno dell'università, trovò la definizione perfetta e lo denominò: "Palle del texano" (un'altra polirematica?).
Quesito: A cosa servono le "Palle del Texano"?
Di seguito, un altro paio di foto, per valutarne le dimensioni e la forma:
L'oggetto è fatto di spesso cuio e, alle due estremità, al suo interno, contiene due semi noci di piombo.
Parenti e amici erano regolarmente perplessi circa la sua funzione e scopo.
Lo strano oggetto ha infatti una funzione ben specifica anche se, per indovinarla, è necessaria una certa fantasia.
Io conosco la sua funzione perché mi fu spiegata quando lo ricevetti in dono; però non sapevo come chiamarlo...
Finalmente, un mio compagno dell'università, trovò la definizione perfetta e lo denominò: "Palle del texano" (un'altra polirematica?).
Quesito: A cosa servono le "Palle del Texano"?
Di seguito, un altro paio di foto, per valutarne le dimensioni e la forma:
martedì 17 agosto 2010
Associazione a delinquere di idee
Non so perché...
Stamani, spippolando (*), mi è capitato di vedere uno spezzone di un vecchio film di Alberto Sordi: forse questo è il motivo... attraverso strane associazioni di idee...
Comunque sia, oggi, mi frulla per la testa una vecchia pubblicità. Per la precisione un frammento di pubblicità. Non ricordo infatti cosa venisse pubblicizzato: forse dei biscotti, ma non ne sono sicuro...
Qual è il mestiere più antico del mondo?
Per antonomasia è il meretricio. Qualcuno ha dubbi al riguardo?
Ebbene, secondo tale pubblicità, il mestiere più antico del mondo era “fare di ogni bambino un galantuomo”. Niente di meno. E come era possibile raggiungere questo scopo? Semplicemente con la somministrazione di opportuni biscotti a colazione...
Cioè, mi chiedo, ma come è possibile che a un pubblicitario vengano certe idee? Ricordo che ogni volta che vedevo quella pubblicità ridacchiavo sotto i baffi... Forse era un astuto tentativo per colpire la fantasia, e quindi la memoria, del telespettatore? Possibile...
O forse la pubblicità era stata ideata da un'agenzia estera che non conosceva quella polirematica (**) italiana? Più difficile...
Boh, eppure, l'immaginarmi le signorine del quartiere a luci rosse di Amsterdam, impegnate a far diventare ogni bambino un galantuomo, continua a farmi sorridere...
Nota (*): Come spiegato in un precedente post (non ricordo quale) "spippolare" è un neologismo che significa "cambiare canale rapidamente premendo i tasti (pippoli) del telecomando"...
Nota (**): Tirata per i capelli. Una polirematica è una frase che viene usata per indicare una parola del tutto diversa. L'ho scoperto un paio di anni fa ma, da allora, non avevo mai avuto l'opportunità di usare questa parola: per questo ho approfittato subito dell'occasione...
Stamani, spippolando (*), mi è capitato di vedere uno spezzone di un vecchio film di Alberto Sordi: forse questo è il motivo... attraverso strane associazioni di idee...
Comunque sia, oggi, mi frulla per la testa una vecchia pubblicità. Per la precisione un frammento di pubblicità. Non ricordo infatti cosa venisse pubblicizzato: forse dei biscotti, ma non ne sono sicuro...
Qual è il mestiere più antico del mondo?
Per antonomasia è il meretricio. Qualcuno ha dubbi al riguardo?
Ebbene, secondo tale pubblicità, il mestiere più antico del mondo era “fare di ogni bambino un galantuomo”. Niente di meno. E come era possibile raggiungere questo scopo? Semplicemente con la somministrazione di opportuni biscotti a colazione...
Cioè, mi chiedo, ma come è possibile che a un pubblicitario vengano certe idee? Ricordo che ogni volta che vedevo quella pubblicità ridacchiavo sotto i baffi... Forse era un astuto tentativo per colpire la fantasia, e quindi la memoria, del telespettatore? Possibile...
O forse la pubblicità era stata ideata da un'agenzia estera che non conosceva quella polirematica (**) italiana? Più difficile...
Boh, eppure, l'immaginarmi le signorine del quartiere a luci rosse di Amsterdam, impegnate a far diventare ogni bambino un galantuomo, continua a farmi sorridere...
Nota (*): Come spiegato in un precedente post (non ricordo quale) "spippolare" è un neologismo che significa "cambiare canale rapidamente premendo i tasti (pippoli) del telecomando"...
Nota (**): Tirata per i capelli. Una polirematica è una frase che viene usata per indicare una parola del tutto diversa. L'ho scoperto un paio di anni fa ma, da allora, non avevo mai avuto l'opportunità di usare questa parola: per questo ho approfittato subito dell'occasione...
lunedì 16 agosto 2010
Ludwig
O almeno speriamo bene!
Il gattino (ma forse è una gattina...) adottato questa mattina, al momento, non pare essere la belva assettata del sangue dei roditori che ci auguravamo: essenzialmente dorme e ronfa parecchio (ma in giardino si è dimostrato piuttosto vivace...).
Domani gli tocca il veterinario: in realtà ci siamo passati anche stamani ma, un ironico cartello, diceva "Aperto tutto Agosto. Chiuso lunedì 16 Agosto".
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