Ho praticamente terminato il libro di Chomsky: adesso sto leggendo le appendici che mi sembrano interessanti.
Come ho già spiegato il libro originale è del 1987 ma l’edizione italiana è nettamente più vecchia: la prima pubblicazione è del 1998 e vi è anche stata aggiunta un’appendice, “Lo specchio in pezzi: il caso italiano” di Alberto Leiss e Letizia Paolozzi, in cui, se ne ho capito la logica, si cerca di vedere cosa sia applicabile della teoria di Chomsky all’Italia di quel periodo.
Ancora non ho deciso se vale la pena leggerla: l’introduzione l’ho trovata un po’ troppo prolissa e inconcludente per il miei gusti, però passate le prime 4/5 pagine inizia a essere più interessante.
In particolare spiega la specifica importanza dei media negli anni ‘90 in cui si diveniva “colpevoli per avviso di garanzia a mezzo stampa”. Ricordo poi che erano gli anni in cui cadde l’URSS e il PCI si divise in Ulivo e Rifondazione Comunista. Nel 1993 vi fu mani pulite che spazzò via PSI e DC. Nel 1994 Berlusconi entrò in politica e vinse le elezioni: puntuale, nello stesso anno, proprio durante un vertice internazionale dell’ONU sulla criminalità, gli arrivò l’avviso di garanzia comunicato in anticipo al Corriere della Sera.
Vabbè, la sintesi dei due autori dell’appendice, corrisponde a quello che ho sempre detto: Berlusconi aveva le sue tivvù, Panorama e il Giornale (e, forse, un canale RAI quando era al potere) ma tutti gli altri media erano contro di lui.
Ecco questo mi ha portato a un’intuizione: l’Ulivo, che ideologicamente era smarrito dopo la fine dell’URSS, temeva i media di Berlusconi e quindi cercò l’appoggio politico delle testate rivali: ma tali media appartenevano (e appartengono) a parapoteri economici. Un accordo con i media si risolve necessariamente in un’alleanza con i parapoteri economici e quindi nella tutela dei loro interessi.
In altre parole ho la sensazione che l’Ulivo/PD si sia trasformato così rapidamente in un partito puramente sistemico proprio per contrastare Berlusconi con l’appoggio dei media rivali: sfortunatamente gli obiettivi dei parapoteri economici sono confliggenti con quelli dei lavoratori che, in teoria, la sinistra avrebbe dovuto difendere e tutelare.
Evidentemente il sodalizio fra ex sinistra e parapoteri economici (con i loro media) si rivelò vincente (elezioni del 1996 con Prodi) e rapidamente l’Ulivo/PD divenne partito sistemico: un processo che sarebbe dovuto essere generazionale (sui 25 anni) si completò in un quinquennio, forse meno.
Conclusione: volevo scrivere un corto ma mi è venuto un pezzo corto: pazienza! Diciamo che la “fregatura” è che avevo in mente anche un pezzo più impegnativo su Vietnam e Freedom House, sulla quale c’è un’appendice a parte: vabbè, rimanderò a domani…
alla prima stazione
1 ora fa
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