Oggi non so cosa scrivere: ovviamente potrei andare avanti nella serie sui “Wow” o in quella sui “Mongolini” su cui sono perennemente in ritardo. E poi da mesi sono fermo nella catalogazione dei miei libri. In questo caso oltre a essere lontano dal finire mi ritrovo anche con pile di libri sul pavimento di camera che devo evitare tutte le volte che mi muovo: “Disonora il giusto” di Davide Giacalone mi sarà cascato a terra almeno una ventina di volte!
Poi potrei perdere tempo in sterili discussioni su FB ma davvero non ne vale la pena…
Quindi ho deciso che, seppur controvoglia, cercherò di andare avanti a elencare le informazioni che mi hanno colpito nella lettura di “Democrazia cos’è” di Sartori.
Come al solito mi limiterò a una lista senza tentare di dare una forma più organica ai miei appunti/commenti. Le mie riflessioni personali saranno precedute dall'indicatore "[KGB]".
- Come ho già scritto altrove Sartori ama rifarsi all’etimologia delle parole e ne segue l’evoluzione del tempo. C’è chiaramente una stretta relazione fra l’evoluzione del significato di un termine (significante) e l’evoluzione del suo referente. I cambiamenti di significato corrispondono spesso a tappe importanti nell’evoluzione di un’idea.
- Per esempio in epoca romana c’era differenza netta fra autorità e potestà. L’autorità era guadagnato dal cittadino attraverso la dignità, ovvero i propri meriti. La potestà era invece solo la capacità legale di poter imporre qualcosa a qualcuno. Al contrario i romani distinguevano fra libertà, possibilità di agire entro limiti prestabiliti, e licenziosità che invece non ne aveva.
Pesanti le implicazioni date dall’interpretazione di questi termini.
- In particolare l’autorità è un potere “accettato, rispettato, riconosciuto, legittimo”. La potestà invece “ordina, comanda, impone”.
- Per Sartori la democrazia dovrebbe avere più autorità (legittimità) che potestà.
- [KGB] Non posso non pensare al governo del non votato Draghi. Cioè i voti li ha avuti, ma dai parlamentari non dagli italiani. Il risultato paradossale è che i parlamentari hanno delegittimato loro stessi (*1) e, quindi la democrazia italiana. Ecco la teoria che spiega la crescita dell'astensionismo. E questo nonostante il totale controllo dei media che disinformano invece di informare.
- Sartori in queste pagine vuol arrivare a definire il contrario di democrazia: seguendo un lungo percorso che non sto a ripetere conclude che l’opposto di democrazia è autocrazia cioè «proclamarsi capo da sé oppure trovarsi a essere capo per diritto autoritario».
- [KGB] di nuovo formalmente Draghi non è un autocrate perché ha ricevuto i voti del Parlamento eppure dovrebbe essere evidente che egli ha preso una scorciatoia democratica molto dubbia (come Monti prima di lui) e non è un caso che calpesti con arroganza la libertà degli italiani: il suo potere infatti non proviene da loro. Ovviamente, ricordiamolo, i partiti che lo sostengono sono suoi complici in quanto hanno tradito il proprio ruolo di rappresentanza dei propri elettori (*1).
- Cito: «Qualsiasi regime il cui personale politico “controllante” viene scelto tramite elezioni libere, competitive e non fraudolente, è da classificare come democrazia. Non sarà per questo né buona, né altro; ma democrazia è […] Per contro qualsiasi regime il cui personale politico controllante non proviene da elezioni è da classificare come “non democrazia”. Potrà anche essere gradito e benefacente; ma democrazia non è» (*2)
- [KGB] quindi in Italia abbiamo il massimo politico “controllante”, il primo ministro, che non è stato votato dagli italiani. Il punto è se le elezioni di secondo livello siano legittimanti o no. Non esiste una risposta netta, insomma è nì. Anche perché poi dipende da quanto sia legittimo il Parlamento stesso: certo, legalmente il Parlamento può avere una durata di 5 anni, su questo siamo d’accordo, ma ciò che mi interessa è la sostanza non la forma. Sartori stesso aveva precedentemente affermato che la legittimità si sovrappone col fare il volere degli elettori. Insomma i dubbi sono molti.
- [KGB] dal mio canto io non ho dubbi perché tutto ciò che è accaduto rientra perfettamente nella quadro della mia teoria in cui i parapoteri controllano sempre di più le diverse democrazie occidentali (v. Epitome). Nel caso italiano hanno direttamente imposto un proprio rappresentante/burocrate, Draghi appunto. Sono poi consapevole che questo tradimento non sia ovvio a tutti: del resto il controllo totale dei media permette di distorcere facilmente la verità. Ma saranno i fatti a dimostrare chi aveva ragione: Draghi adotterà una politica prona ai voleri di Bruxelles, a favore dei grandi poteri economici e contro gli interessi degli italiani. Una prima indicazione la vedremo con la finanziaria e soprattutto col "recovery fund": mi aspetto che i suoi miliardi (che dovranno essere restituiti dagli italiani: non sono cioè un "regalo") saranno elargiti a multinazionali estere e che solo le briciole tocchino agli italiani e alle imprese medio piccole.
Conclusione: articolo brevissimo, lo so. Ma sono arrivato all’inizio dell’ottavo capitolo e, come detto, non ho molta voglia di scrivere oggi...
Nota (*1): per la precisione la Lega e il M5S hanno tradito il volere dei propri elettori: al contrario chi vota PD (e Italia Viva) è probabilmente entusiasta del governo Draghi. Anche qui l'illegittimità è quindi solo parziale. Insomma anch’io sono poco preciso a fare di tutta l’erba un fascio (!).
Nota (*2): tratto da “Democrazia cosa è” di Giovanni Sartori, (E.) RCS, 2007, pag. 134.
alla prima stazione
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