Per una volta non si tratta di un libro di mio zio (anche se comunque lui aveva l'edizione Euroclub!) perché lo comprai personalmente una ventina d'anni fa...
All'epoca ero incuriosito dalle storie dei miti e così ne lessi solo la parte iniziale, più o meno le prime 150 pagine, ma questa volta l'ho finito di leggere (circa 700 pagine).
Il libro ha infatti una struttura un po' particolare:
- Si inizia con una breve introduzione storica sugli “uomini del nord”
- subito dopo sono riassunti, per il mio gusto un po' troppo sinteticamente, i miti sugli dei (Odino, Thor, Heimdallr, Loki per intenderci...)
- poi gli stessi dèi e le altre creature mitologiche (come le valchirie o gli elfi) vengono riesaminati uno ad uno
- poi sono riassunte le saghe dove i protagonisti sono degli eroi (e gli dèi figurano solo con delle “comparsate”) come Sigurd, la versione nordica di Sigfrido
- Infine, poco meno di metà libro, è dedicato ai simboli del mondo nordico. Qualche esempio: l'aria, il fiume, la spada, la ruota etc...
La parte sui simboli è poi totalmente inaspettata: vengono passati rigorosamente sotto la lente d'ingrandimento raggruppati per genere. Ad esempio, vengono elencati i significati dei vari animali, dei colori, delle parti del corpo umano, delle armi, dei vestiti, etc...
Effettivamente tutti questi simboli sono legati strettamente ai vari dèi e alle loro funzioni ma, non essendo mitologia di per sé, non mi sarei aspettato di trovarli in un libro intitolato “I miti nordici”!
In verità ho letto questa parte con particolare interesse perché ormai da anni sto raccogliendo informazioni sulla simbologia in generale e, da questo punto di vista, i capitoli finali sono una miniera d'oro. Ma io, come al solito, sono un'eccezione...
In conclusione è un libro che non consiglio ai lettori occasionali: chi ha letto i fumetti della Marvel, e vorrebbe saperne di più su Thor, rischia di trovare la lettura un po' troppo arida...
Nota (*1): Infatti, come i miei lettori dovrebbero sapere, in genere tendo a leggere più di un libro per volta...
Nota (*2): come spiegarmi meglio... uhm... diciamo che il tono è sempre distaccato, quello cioè dello studioso che non si fa coinvolgere dalla propria materia per studiarla più obiettivamente; non ci sono aneddoti o curiosità che potrebbero colpire la fantasia del lettore occasionale; l'estrema precisione nei nomi con l'uso di caratteri non latini (scusate ma non ne conosco il nome!) ne complica ulteriormente la lettura...
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