Rimarchevole, veramente rimarchevole.
Ad aprire la strada ci ha pensato il presidente Napoletano: lettere, abbracci sia fisici che simbolici, inviti al quirinale, commozione senile e tanta tanta retorica che se avessero fatto l'antidoping agli azzurri sarebbe emerso che erano tutti in overdose di ipocrisia.
Ma evidentemente questo flirt col mondo del pallone deve aver giovato alla popolarità del Presidente perché lui ha insistito e ha insistito e insistito: non passava infatti giorno senza che facesse l'occhiolino alla nazionale.
Così Napoletano, visto che egli è uno degli sponsor di Colline, gli avrà detto «Mario, tu che non hai una grande popolarità fra gli italiani, che incomprensibilmente non apprezzano i tuoi aumenti all'IVA, alla benzina né la creazione dell'IMU, perché non vai a raccattare un po' di consenso? Vai a vederti la finale in tribuna che poi le telecamere ti inquadrano quando la nazionale fa gol e i sudditi cretin... oops... i cittadini cretini finiscono per associare il tuo volto ai trionfi dell'Italia...»
Ma il non eletto Colline odia il calcio (chi ha la memoria corta rilegga il post Cambio squadra).
Cosa c'è infatti da aspettarsi dal capo di un governo che in ogni sua azione dimostra di essere esplicitamente CONTRO gli italiani?
Può amare il passatempo preferito degli italiani lui che li odia? Ovviamente no!
E il risultato l'abbiamo visto tutti: Colline appollaiato in tribuna come uno stizzito e annoiato uccello del malaugurio...
Seccato dal doversi fingere tifoso per opportunità politica: non tanto per dignità morale ma solo per essersi dovuto abbassare a seguire una partita di calcio come i comuni italiani che lui tanto disprezza.
Se tutto è antisemitismo
3 ore fa
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