Come al solito mi ero recato alla scuola con largo anticipo e, fingendo di leggere i miei appunti, scrutavo con attenzione le varie persone per individuare il mio maestro...
Dopo poco vedo arrivare un ragazzotto con la chitarra a rimorchio e, sulle prime, lo identifico come un altro studente. Poi mi accorgo che sviaggia per la scuola con una certa sicurezza: accende le luci, apre porte e fruga in armadietti chiusi a chiave...
Così, appena mi passa vicino, gli chiedo se è S. e, avutane la conferma, decidiamo di anticipare la lezione.
Io ci avevo parlato per pochi minuti al telefono una dozzina di giorni fa e mi ero immaginato una persona sui trent'anni in realtà, vedendolo dal vivo, mi è sembrato più vicino ai venti.
Mi è rimasto subito simpatico perché mi ricorda un mio vecchio compagno di classe. A dire il vero aveva un espressione un po' sognante però mi ha sempre risposto prontamente quindi magari è la sua espressione naturale che trae in inganno o semplicemente aveva dormito meno del solito.
Per prima cosa gli ho fatto una lunga introduzione raccontandogli come mai mi ero trovato male col precedente insegnate, mostrandogli gli esercizi che mi aveva invece assegnato Vodoo (vedi Domedì musicale) e infine spiegandogli che volevo costruirmi sì una base solida ma che volevo anche arrivare a suonare (seppur male) qualcosa per non perdere interesse...
Non sono sicuro, penso di aver parlato per una decina di minuti, mostrandogli i miei appunti e agitando il dito: lui è rimasto zitto e attento senza scomporsi troppo.
Poi, finalmente ha esordito con: “Per prima cosa vediamo quello che sai fare...”
Ovvio no? Questo era quello che avrei voluto sentir dire dal vecchio maestro e che però non si era nemmeno sognato di fare...
In realtà avrò suonato (male) per non più di 30 secondi ma in effetti, per capire che il mio livello è prossimo allo zero, non ne servono molti di più...
Ah, un'altra cosa che mi è piaciuta è che non aveva l'armamentario dell'altro maestro (ovvero un computer che non sapeva usare!) ma solo la sua chitarra (elettrica).
Non ricordo ogni particolare ma per tutta la lezione mi sono divertito a verificare cosa mi diceva delle nozioni un po' "dubbie" che mi aveva dato il precedente maestro.
Ad esempio gli ho chiesto chiarimenti su come dovevo tenere la chitarra: per la cronaca il precedente maestro era stato molto vago rispondendomi qualcosa del tipo “Sai la chitarra classica si tiene così, mentre invece la chitarra elettrica la puoi tenere in tutte le maniere, sia seduto che in piedi o perfino dietro la testa (mimando il gesto...)”. Invece il nuovo maestro mi ha semplicemente mostrato le due posizioni più usate...
Anche per la posizione della mano sinistra ho ricevuto un contrordine (anche Vodoo mi aveva detto qualcosa del genere ma io non mi ero fidato...): il pollice non va tenuto fisso ma si può spostare in altezza in base a quale corda si deve suonare...
Ah, anche lui è rimasto piuttosto perplesso per l'accordo D suonato col mignolo! Ha ipotizzato che per chitarra classica potrebbe avere un po' di senso ma, lui per primo, non mi è parso molto convinto...
Potrei fare altri esempi ma preferisco non infierire.
Poi è stato divertente perché mi ha chiesto se avevo un quaderno per scrivere gli appunti. Col vecchio maestro non mi era mai servito ma confidando in un diverso metodo di insegnamento l'avevo portato con me. Mi stavo quindi accingendo a iniziare a prendere note quando mi ha detto: “No, lascia: te li scrivo io gli appunti...”.
Ovviamente, pigro come sono, ne sono stato ben felice! Personalmente vi avrei inserito qualche dettaglio in più ma la sua calligrafia è migliore della mia.
In pratica mi ha dato un sacco di esercizi e qualche cenno di teoria...
Direttamente dagli appunti vergati dalla mano del maestro:
- PRATICA: Tre diversi esercizi di riscaldamento (di cui uno piuttosto difficile) da fare per circa 10 minuti.
- PRATICA: Tre diversi giri di accordi da suonare col metodo di Vodoo: C-Am-Dm-G7 + G-Em-Am-D + A-E-D-E
- PRATICA: Scala di Do (spostabile): mi ha dato direttamente la diteggiatura ma in pratica c'è la particolarità che non ci sono corde che suonano a vuoto (se ho capito bene dovrebbe essere utile in futuro per l'arpeggio)
- TEORIA: Scarabocchio astratto: la versione “buona” l'ha fatta nella pagina successiva
- TEORIA: Lo scarabocchio della pagina precedente è stato rivisto e migliorato: in pratica è una rappresentazioni delle corde dove sono evidenziate la nota T (fondamentale o tonica) e la posizione relativa della 2, la 3m, la 3 etc fino alla 8 (insomma teoria per gli accordi (*1))
- TEORIA: Accordo maggiore: T – 3 – 5 e Accordo minore: T – 3m - 5
- TEORIA: Come capire se un accordo è maggiore o minore osservando la 3 (basta contare i semitoni: io avevo intravisto una formula matematica ma sul momento mi sono confuso (solo perché non conosco a memoria l'ordine delle note!))
- TEORIA: Accordo “potente” T - 5 - 8
- TEORIA: Note, accordi e tonalità (qui non ho capito bene dove voleva arrivare ma penso che mi volesse spiegare perché degli accordi non stanno bene insieme quando appartengono a tonalità diverse)
Nel complesso una lezione corposa. Forse la teoria un po' troppo complicata ma mi pare che abbia un “progetto” in mente: nella pratica faccio gli accordi e, quindi, nella teoria mi spiega come si costruiscono; in più, visto che ho la chitarra elettrica mi accenna all'accordo “potente” molto usato nella pratica (al quale il precedente maestro non aveva mai accennato...).
Poi gli ho detto del mio problema con gli ottavi ma giustamente ha glissato preferendo non mettere troppa carne al fuoco.
In conclusione sono molto contento e aspetto già con ansia la prossima lezione per vedere come l'imposterà...
Nota (*1): Anche il precedente maestro aveva vagamente accennato a questa teoria ma non era mai sceso nei dettagli e, più che spiegarla, l'aveva gesticolata...
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