È di ieri la notizia (vedi Tasse sulle vincite ai giochi dal corriere.it) che verranno tassate al 6% le vincite ai giochi maggiori di 500€.
Premetto che io, non essendo un giocatore (*1), non mi sento coinvolto direttamente da questo ennesimo balzello e, quindi, la mia perplessità al riguardo non è motivata da ragioni personali.
Ho cercato un po' di dati ma ne ho trovati solo di vecchi (del 2008) facendo una rozza estrapolazione ho ricavato che la raccolta del solo Superenalotto sarebbe, nel 2011, di 3,75 miliardi di euro (*2).
Forse non tutti sanno che i giochi sono GIÀ tassati! Nel Superenalotto, ad esempio, nel costo della schedina da 1€ circa 50 centesimi vanno direttamente all'erario (in pratica c'è già una tassazione del 50%). Se lo stato sottrae alle vincete maggiori di 500€ (la gran parte delle vincete in questo gioco) un ulteriore 6% allora, in pratica, intasca il 56%. Anzi, diciamo il 55% perché i premi minori non vengono gravati da questa addizionale.
In pratica se su 3,75 prima lo stato si teneva 1,88 miliardi adesso andrebbe a trattenersi 2,06 miliardi: ovvero 180 milioni in più.
Cosa c'è che non mi va giù? Per prima cosa mi sembra ci sia una miscela di ingordigia e ipocrisia nel comportamento dello stato: da una parte si vuol far credere di voler disincentivare il gioco d'azzardo (vedi il messaggio pubblicità progresso “Gioca con moderazione”) ma dall'altra viene attinto contante come non mai (un po' lo stesso torbido “giochino” che viene fatto con sigarette e alcoolici).
La seconda cosa è che i "furboni" che hanno ideato questa manovra per incrementare gli introiti del 5-6% lo hanno fatto nel modo sbagliato.
Se questo 6% fosse stato aggiunto alla sorgente (cioè, nel caso del Superenalotto, se all'erario fosse andato direttamente il 56% del costo della giocata) allora questa nuova tassa sarebbe diventata semi invisibile per il giocatore. Andando invece a tassare la vincita si va a generare una pubblicità negativa difficilmente valutabile che probabilmente porterà a una diminuzione delle giocate!
Sarebbe “buffo” se grazie a questa "pubblicità" di tassa al 6% sulle vincite le giocate diminuissero del 10%: lo stato invece di intascare più soldi ne prenderebbe meno...
Lo stesso problema ci sarà, in maniera più o meno accentuata, per gli altri giochi (Gratta e Vinci, Scommesse, Lotto, etc...).
La mia sensazione è che esista il rischio concreto che la pubblicità negativa generata da questo provvedimento ne vanifichi l'effetto.
Questo mi porta finalmente alla volpe menzionata nel titolo del post: per la precisione alla favola di Esopo “La volpe e il gallo”. Il comportamento dello stato italiano ricalca esattamente quello della volpe...
La conoscete questa fabia? Probabilmente no visto che l'ho inventata questa notte!
Siccome non ho letto niente (almeno non da quando avevo 6 anni!) di Esopo non sono ben sicuro di quale sia il suo stile: temo quindi che il mio racconto risentirà maggiormente di Walt Disney...
Comunque, visto che ormai non c'è più spazio, posterò la favola in un futuro post...
Nota (*1): Il primo premio dei tornei di poker a cui partecipavo è di 3,70€...
Nota (*2): Una mia stima basata sul dato di 2,5 miliardi di raccolta nel 2008...
alla prima stazione
1 ora fa
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