Nel pezzo UE 2024 ho scritto delle mie decisioni elettorali basate, principalmente, sul timore di una guerra nucleare.
Oggi voglio scrivere da cosa derivano queste mie paure dato che, forse, negli ultimi tempi, le ho date per scontate.
Come al solito non so cosa raccontano i media italiani dato che non perdo tempo a seguirli: per questo cercherò di riassumere il più semplicemente possibile quali sono i fattori in gioco e mi scuso anticipatamente se così facendo scriverò cose ovvie e risapute.
Un primo problema sono gli F16 di cui a giorni (settimane?) dovrebbero arrivare i primi modelli regalati (venduti?) all’Ucraina.
Difficilmente cambieranno le sorti della guerra considerando anche il loro numero estremamente limitato: certo hanno la capacità di fare qualche danno alle forze russe ma il vero problema è un altro.
Si tratta di veicoli in grado di trasportare e lanciare ordigni nucleari: a quanto sappiamo l’Ucraina non ha tali armi ma, dal punto di vista di Mosca, la Russia come fa a esserne sicura? Si deve fidare della parola degli americani che gli F16 in volo in Ucraina non lanceranno missili nucleari contro obiettivi russi?
Ovviamente questa fiducia, per di più durante una guerra, non può esservi e per questo i russi dicono che saranno costretti a considerare tali aerei come delle minacce nucleari e a reagire conseguentemente.
In cosa consista questa reazione non è chiaro: si parla per esempio di colpire le loro basi aeree anche se queste fossero fuori dall’Ucraina in paesi NATO. In tal caso scatterebbe l’articolo 5 che impone ai vari membri dell’alleanza di difendere il paese aggredito? L’attacco a una base, per esempio in Romania o Polonia, di aerei che vanno a colpire obiettivi in Russia sarebbe un’aggressione o una difesa preventiva?
Un altro elemento di rischio è un confine posto dallo stesso Putin alla continua e progressiva intensificazione del conflitto portata avanti dall’Occidente. Non so se ricordate ma inizialmente i nostri media dicevano: “mai carrarmati occidentali all’Ucraina” e mesi dopo “mai aeri da combattimento a Kiev” e simili. Ma via via che la guerra prendeva una piega sempre peggiore per l’Ucraina l’Occidente ha deciso di intervenire nel conflitto sempre più pesantemente. Per esempio recentemente si parlava di inviare truppe occidentali sul suolo ucraino, non al fronte ma nelle retrovie per liberare così truppe locali per il combattimento.
Adesso, dopo aver recitato la solita pantomima del “non lo faremo mai e poi mai, però forse se…” (v. anche La setta: come al solito Christoforou ci aveva visto giusto), si è data l’autorizzazione a Kiev per l’uso di armi occidentali (che probabilmente richiedono l’impiego di esperti occidentali per essere usate) per colpire direttamente il territorio russo. E qui Putin ha fatto sapere che la Russia in questo caso reagirà.
In genere era l’Occidente che diceva “non faremo mai XXX” per poi rimangiarsi la parola a mesi di distanza. E anzi adesso si dice, proprio perché la Russia non ha reagito al superamento di tali confini, che l’Occidente stesso si era dato (!), allora non reagirà nemmeno in questo caso: cioè Putin sta bluffando.
Con la “piccola” differenza che i primi erano “confini” stabiliti dall’Occidente per l’Occidente mentre questo lo ha tracciato Putin stesso: c’è una certa differenza, no?
Il pericolo di un coinvolgimento diretto della NATO è che quasi certamente porterebbe all’uso delle armi nucleari con la conseguente distruzione del genere umano.
Ma il pericolo maggiore di cui nessuno parla abbastanza è secondo me un altro: un attacco nucleare che si verifichi per errore, senza che nessuno lo voglia veramente. Durante la guerra fredda i momenti in cui si è sfiorata la guerra sono stati molteplici e adesso i pericoli di equivoci si sono moltiplicati con USA e Russia che avrebbero a disposizioni solo pochi minuti per decidere se lanciare un attacco oppure no.
Questo è probabilmente il pericolo maggiore, difficilmente quantificabile ma di sicuro sempre più alto: una guerra nucleare per errore che magari nessuno avrebbe veramente voluto.
L’altro elemento da considerare sono le elezioni americane di novembre.
La paura dei badanti di Biden è che l’Ucraina capitoli prima di tale data segnando così la fine delle possibilità di rielezione per Capitan Demente (*1).
In questa ottica andrebbero, secondo alcune “mie” fonti, interpretati gli ultimi aiuti occidentali: passate le elezioni, sia che vinca Trump o che Biden venga confermato, ormai Washington ha capito che il progetto è fallito e che non vale più la pena investire in esso. Ma proprio per non farlo crollare in estate o a inizio autunno si darebbero quelle capacità in belliche in più a Kiev affinché riesca a prolungare di qualche mese la lotta.
Domanda retorica: chi è più disposto a prendersi rischi: chi sta vincendo o chi sta perdendo?
La risposta è che la parte che sta perdendo è pronta a rischiare tutto il rischiabile nel tentativo disperato di ribaltare il risultato che si va prospettando. In una partita di calcio qual è la squadra che si getta all’attacco negli ultimi minuti per cercare di segnare gol? Quella che sta già perdendo e che, quindi, è disposta a rischiare di subire un’altra rete nel tentativo di segnare a propria volta.
Per questo l’Ucraina sarebbe felicissima di un coinvolgimento diretto della NATO perché, nonostante il pericolo di guerra nucleare, Kiev sa benissimo che la guerra così come sta andando è ormai persa.
Per finire un video del giudice Napolitano in cui viene intervistato un nuovo ospite, esperto di Russia e questioni russe: Prof. Gilbert Doctorow, PhD: Are Russian Threats Serious?
Il professore dice che l’interpretazione delle parole di Putin fatta da altri ospiti del giudice Napolitano è troppo letterale: secondo lui quindi la Russia non risponderà con un attacco nucleare, se e quando qualche proprio obiettivo sarà attaccato grazie alle armi occidentali (probabilmente manovrate da soldati occidentali su dati satellitari occidentali), ma sarà qualcosa di più moderato.
Putin infatti è un individuo prudente e, oltretutto sta vincendo, consapevole che una guerra nucleare porterebbe alla fine della Russia se non del genere umano, perché correre tale rischio?
E in effetti il solito Christoforou ipotizzava che la risposta di Mosca avrebbe potuto essere colpire i droni occidentali che volano sul Mar Nero e che contribuiscono a fornire dati strategici all’esercito ucraino. Il ministro degli esteri russo (o forse Medvedev?) ha detto che la Russia potrebbe optare per una risposta "asimmetrica": per esempio fornire proprie armi a nemici dell’occidente, e si è così pensato agli houti…
Possibile, possibilissimo che queste siano risposte plausibili: è probabile che la risposta di Mosca sia multiforme.
Comunque il professore è stato “tranquillizzante” e fa ipotesi di risposte a intensità progressiva:
1. colpire ed eliminare il governo di Kiev; dare tempo di qualche giorno per l'evacuazione della popolazione e poi usare una nucleare tattica su Kiev.
2. colpire i centri militari che collaborano con lo sforzo bellico di Kiev in Polonia e Romania. E l’articolo 5? Non va preso alla lettera, la guerra non sarebbe automatica e ci sarebbe spazio di manovra politica.
3. colpire le fabbriche che producono armi in Germania, Regno Unito e/o Francia.
Rassicurante, no?
Insomma se tutto va bene la guerra nucleare sarebbe un rischio calcolato che sia gli USA che la Russia vorrebbero evitare. E se però qualcosa va male? È questo il problema: siamo sul filo del rasoio ed è facile tagliarsi…
Conclusione: ecco, questo è il contesto che spiega la mia preoccupazione per il futuro e quindi, per minimizzare nel pochissimo che posso questo pericolo, ho deciso di votare come spiegato in UE 2024…
Poi spero che qualcuno mi commenti e mi spieghi che non c’è alcun pericolo: non ci crederei ma mi farebbe piacere!
Nota (*1): Behind Closed Doors, Biden Shows Signs of Slipping dal WSJ…
Il figlio della Concetta
6 ore fa
Sono già coinvolto nella guerra civile a intensità medio-bassa nella banlieue vicina, in treno, quando cammino la sera in città.
RispondiEliminaLa probabilità di venir ammazzato a fette da un pagatore di pensione, gioioso fratello dell'islam religione di pace è MOLTO maggiore di quella di crepare a causa di armi nucleari.
UUiC
Non ho gli elementi per giudicare quindi prendo per buona la vostra valutazione.
EliminaLa differenza è che in caso di guerra nucleare sparisce l'umanità invece, nel caso la facciano a fette, solo lei.
Dal suo punto di vista cambia poco in effetti ma, da un punto di vista storico, c'è un po' di differenza! :-)